Marco
Sez. Supporto Didattico
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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L'UNIONE SARDA - Economia: Lingua blu, vaccini dannosi: indagati i vertici del ministero 15.07.2014 Dietro la lotta per combattere la blue tongue , si profila un clamoroso intreccio di affari, segreti e veleni sul quale indaga la Procura di Roma. Personaggi eccellenti, come il segretario generale del ministero della Salute Romano Marabelli, sono accusati di aver causato la diffusione del virus, favorendo gli interessi dell'azienda farmaceutica Merial in cambio di soldi e viaggi. Uno scandalo internazionale, che parte da lontano. Dieci anni fa in Sardegna e in altre regioni del Sud ci fu una rivolta: gli allevatori si rifiutavano di vaccinare le loro pecore contro la “lingua blu”. Le campagne precedenti avevano avuto effetti devastanti, gli animali abortivano oppure diventavano spaventosamente fertili e partorivano agnelli malformati, non davano più latte, perdevano i sensi, si ammalavano, morivano. Tra il Duemila e il 2004 - dice Coldiretti - si registrò il decesso di 370 mila capi, anche se la causa non è scientificamente accertata. Il ministero obbligava alla “prevenzione” con un vaccino prodotto in Sud Africa e non testato qui, “vivo”, alle povere bestie veniva inoculato il virus. Di quel vaccino, in seguito, ne furono acquistate (e mai usate) - oltre 3 milioni 700 mila dosi, costate, soltanto per l'Isola, 2 milioni e mezzo di euro. Lo dicevano in tanti che la cura era peggiore del male, perfino i politici, che avevano raccolto il grido d'allarme dei pastori. Oggi la Procura di Roma indaga su 41 persone che sarebbero coinvolte nel business dei “mercanti di virus”, una storia raccontata ad aprile da L'Espresso e ripresa con nuovi particolari ieri da Il Tempo . L'inchiesta, guidata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, è cominciata con l'influenza aviaria, poi si è allargata e mischiata con la blue tongue . «Abbiamo appena chiuso le indagini preliminari», spiega il magistrato, «ora attendiamo le eventuali memorie difensive». Sotto accusa - perché facendo credere di salvare gli ovini dal virus avrebbe invece causato la diffusione della malattia - c'è innanzitutto Romano Marabelli, nominato segretario generale del ministero della Salute Beatrice Lorenzin a maggio scorso, quando il settimanale aveva già pubblicato lo scoop dell'istruttoria, criticando la “promozione”, mentre lui dichiarava: «Non mi risulta, a tutt'oggi, di essere indagato da alcuna procura». Ora invece è ufficiale: Marabelli sarebbe stato l'organizzatore dell'associazione a delinquere, l'uomo che aveva «il ruolo di favorire gli interessi della ditta farmaceutica Merial Italia attraverso accordi illeciti con i suoi dirigenti». In sostanza, in cambio di denaro, viaggi, finanziamenti per convegni o centri di ricerca, il direttore del Dipartimento Sanità veterinaria avrebbe violato il decreto legislativo 119 del '92 (attuazione di direttive comunitarie relative ai medicinali veterinari) rilasciando alla Merial (multinazionale che opera in 150 Paesi) «autorizzazioni all'importazione e distribuzione di lotti imprecisati di vaccino inattivato per la malattia della blue tongue , per un periodo illimitato di tempo». Insieme con il direttore dell'Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise, Vincenzo Caporale, Marabelli avrebbe disposto, per la campagna 2003/2004, l'impiego di un vaccino realizzato a Pretoria, senza una sperimentazione che analizzasse gli effetti diretti su pecore e capre di casa nostra. Con altri dirigenti del ministero e manager di aziende, è anche accusato di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e falsità ideologica per aver imposto - sottolinea il capo d'imputazione - attraverso una gestione dispotica e monopolistica dell'emergenza blue tongue la vaccinazione contro il virus della febbre catarrale su tutto il territorio nazionale e per aver deciso, in assenza di una effettiva emergenza sanitaria, l'acquisto in esubero da parte del ministero della Salute di 3 milioni 578 mila 800 dosi di vaccino, non utilizzate, per le campagne 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, causando un danno ingente all'erario. Tornando indietro, il Consiglio regionale, il 3 marzo 2004 approvò all'unanimità un ordine del giorno (di Pasqualino Manca, Giacomo Sanna e Beniamino Scarpa) sulla «sospensione immediata della campagna vaccinale» denunciando «l'ordinanza del 2001 con cui il ministero della Sanità ha disposto l'utilizzo di un vaccino vivo attenuato, prodotto dal sudafricano Veterinary Institute Ondersterpoort mai testato in condizioni epidemiologiche diverse per le prove di innocuità e di immunogenicità» e «deplorando la gestione dispotica e monopolistica dell'emergenza blue tongue da parte di Romano Marabelli e Vincenzo Caporale, che hanno proibito la manipolazione del virus e soprattutto la libertà di ricerca scientifica agli Isz, alle Università e all'Iss». Chiedevano quindi di «intraprendere le opportune iniziative per accertare le loro gravi responsabilità».
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