Ciao filippedu, per le dosi ti consiglio di seguire le indicazioni presenti sulla confezione del prodotto, sono fatte in modo appropriato al tipo di prodotto. Il tutto per il semplice fatto che non tutti i pellet sono uguali. Saluti.
Ciao, noi ai nostri 300 capi ne diamo un pugno pieno la mattina e uno la sera quando c'è abbondanza di pascolo, nei mesi invernali 2 pugni, cmq mischiato a cereali e altro mangime pelletato proteico a posta per pecore in lattazione, le polpe essiccate di barbabietola da zucchero non sono un buon mangime (sono uno scarto, un sottoprodotto della lavorazione della barbabietola) poco proteica e nutriente, di solito aggiungiamo una spolverata di soia triturata, ma nn bisogna esagerare perché è estremamente proteico e se dato in quantità esagerate provoca parecchi problemi ( mastiti) Cmq a me sono capitati svariate volte dei problemi cn la barbabietola pelletata grossa, andava spesso di traverso alle bestie e qulche volta ho perso dei capi, (morti soffocati) ho provato a bagnarla per "disfare" il pellet ma non lo mangiavono bene , a voi è mai capitato? poi mi sn lamentato con il mangimificio che ha proveduto a fare un pellet più fine.
Noi la utilizziamo bagnandola con acqua almeno 4/5 ore prima ed aggiungendo un po di sale, poi viene miscelata con i cereali e viene messa a disposizione degli animali. La mangiano volentieri e voracemente.
Buongiorno filippedu, la polpa di bietola venne inserita nell'alimentazione animale per recuperare questo sottoprodotto della lavorazione degli zuccherifici. Se acquistata tal quale in pellet da 10 mm, come già riferito, è preferibile metterla a bagno prima della sua somministrazione (basta anche 1 ora prima 1 parte + 5 di acqua), in questo alimento residuano glucidi utili da un punto di vista energetico quindi fonte energetica a pronta assimilazione anche se il loro rapporto in base la volume somministrato è scarso. Fondamentalmente il suo utilizzo negli animali lattiferi è quello di aumentare la capacità ruminale, quindi maggiore capacità di ingestione di fibra corta, che si traduce in maggiore produttività di latte per aumentata capacità di assimilizione delle sostanze presenti nella razione. Concludendo possiamo definirla come una buona zavorra da utilizzare in mancanza di fibra corta. Buon lavoro.