Anch'io condivido l'intervento di Alessandro e di seguito riporto la mia esperienza a proposito.
Premetto che mi è stato insegnato da chi mi ha preceduto nella pratica della coltivazione di rimuovere immediatamente qualsiasi ceppo morto per le ragioni esposte da Alessandro,
ed a cui io mi sono sempre attenuto.
Detto questo, 5/6 anni fa mi morì una grossa pianta di pruno ed in deroga a quanto sopra detto, avendo anche qualche porblema di sciatalgia, per evitare ulteriore stress alla schiena decisi di lasciare lì il ceppo e sfruttarlo per la raccolta di chiodini (mi piacciano molto
) che immancabilmente aveva prodotto in modo autonomo già al primo anno.
Per qualche anno la cosa è andata avanti così senza apparenti coinvolgimenti alle piante limitrofe.
Il problema è invece venuto fuori l'anno scorso, qunado c'è stata una eccezionale siccità (dalle mie parti praticamente non ha piovuto da gennaio fino a settembre) ed ovviamente le piante ne hanno risentito (io non ho la possibilità di irrigare)
Ebbene due peri che si trovavano nel raggio di 6/7 metri dal ceppo, nel mese di novembre hanno fatto una buttata di chiodini (pur essendo le piante ancora vive).
Probabilmente i due peri (tra l'altro innestati su portinnesti deboli) stressati dalla siccità non hanno retto l'attacco dell'armillaria che si trovava già nelle vicinanze.
Ora si potrà dire che le piante erano comunque condannate ma io sono propenso a pensare che se non ci fosse stato quel ceppo lì vicino con relativo inoculo nel terreno adiacente, quelle piante avrebbero potuto superare lo stress idrico e riprendersi successivamente come accaduto alle altre piante. Guarda caso solo queste due nei pressi del ceppo sono state attaccate.
Concordo con glib quando dice che le piante sane riescono a difendersi ma, non sempre in un ambiente gestito al di fuori dei canoni naturali (la legge del più forte) le piante sono in grado di farlo.
Avrei anche altri episodi simili da raccontare ma finirei per dilungarmi troppo