eugenio ha scritto:le piante nella foto crescono a dismisura ecco xchè sono costretti a mettere pali di castagno la coltivazione della foto è fatta in uno dei terreni più fertili del mondo
I miei san marzano sono ibridi bassi ed utilizzo pali tagliati che conficco nel terreno con un martello. Trovo che sia un sistema semplice, efficace, pulito...Si passa un filo e si corre.Insomma,con piante alti,pali alti;con piante basse,pali bassi.
Gianluca84 ha scritto:beh la Cirio, campa solo sui san marzano.
è interessante leggere anche i concimi che hanno usato, ad semoio dopo il trapianto hanno usato il fosfato monoammonico, quindi deduco che velocizzi la crescita e renda l'apparato radicale ben sviluppato
Si,quel report è molto interessante.Concordo con te. Anche per quetso l'ho postato,pensando di fare cosa buona e giusta. Tra l'altro, credo che la Regione Campania offra, tramite il suo sito, molte informazioni utili. Qui il sito: http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura Saluti
Giasone ha scritto:Pioppino, la tua architettura di canne la trovo molto carina. Però, guarda il campo sperimentale della Cirio nella foto sotto. Il tuo sistema penso sia soddisfacente realizzarlo, ma che non sia tanto affidabile e nemmeno efficiente. Come potresti arieggiare il terreno sotto quele canne? Immagino anche che ci siano difficoltà nella raccolta...Pensa se di dovesse realizzarlo per duemila piantine... Qui la fonte della foto allegata: http://www.sito.regione.campania.it/agr ... o_2004.pdf" target="_blank" target="_blank
la mia struttra è per pochi pomodori ma quelli della foto come sono tenuti su ?? con dei fili?? dalla foto nonj si vede.. ciao Nino
Quest'anno voglio fare una prova. Coltivo per farmi la conserva la varietà roma (determinata). solitamente li lascio andare come viene. capita però che la folta vegetazione che creano (scarsa areazione) e l'umidità provocata dai temporali di agosto mi provocano marciami. solitamente arginavo il problema facendoli appoggiare su cassette di pvc (quelle della frutta). di solito faccio file binate. Quest'anno volevo piantare nella parte centrale della fila binata pali di metallo saldati a Y. Nella parte inclinata voglio fare dei fori con interasse 5-10cm. Rimarrebbe fuori dal terreno praticamente solo la parte inclinata della Y. Nei fori ci faccio passare del filo di ferro. I pomodori crescono eretti fino a che il peso dei frutti non li fa inclinare. Nel mio caso si dovrebbero appoggiare al filo e non toccare il terreno favorendo così l'areazione delle piante e il soleggiamento dei frutti. cosa ne pensate?
Giasone ha scritto:Pioppino, la tua architettura di canne la trovo molto carina. Però, guarda il campo sperimentale della Cirio nella foto sotto. Il tuo sistema penso sia soddisfacente realizzarlo, ma che non sia tanto affidabile e nemmeno efficiente. Come potresti arieggiare il terreno sotto quele canne? Immagino anche che ci siano difficoltà nella raccolta...Pensa se di dovesse realizzarlo per duemila piantine... Qui la fonte della foto allegata: http://www.sito.regione.campania.it/agr ... o_2004.pdf" target="_blank" target="_blank" target="_blank
la mia struttra è per pochi pomodori ma quelli della foto come sono tenuti su ?? con dei fili?? dalla foto nonj si vede.. ciao Nino
Le piantine stanno nel mezzo di due fili paralleli. I fili possono essere di ferro, oppure sintetici. Man mano che le piante crescono, si aggiungono altri due fili paralleli.In genere, bastano tre livelli. Se le piantine tendessero ad inclinarsi nello spazio tra i due fili,allora questi vengono uniti con uno spago, un po' di fil di ferro.
Località: Abruzzo (10 km dalla costa dei trabocchi)
Re: Tutoraggio pomodori con fili
08/06/2010, 18:48
Qualcuno sa spiegare perchè le due ultime concimazioni a fine coltura nei san marzano cirio sono state azotate e molto maggiori rispetto alle precedenti?
Franco84 ha scritto:Qualcuno sa spiegare perchè le due ultime concimazioni a fine coltura nei san marzano cirio sono state azotate e molto maggiori rispetto alle precedenti?
L'assorbimento di azoto da parte del pomodoro è maggiore durante il periodo di fruttificazione. In questo periodo viene assorbito circa il 50% dell'azoto asportato dalla pianta.