boh tosco. hai ragione..Sei in una botte di ferro, ma giusto per parlare che ovviamente non e' il tuo caso, il fatto che tu abbia un contratto decennale non esclude che il terreno venga espropriato,come e' successo ai contadini della Tav, a quelli dell'autostrada, a quelli del metanodotto, a quelli del traliccio ad HT,quelli dell'autoporto.. etc della valle di susa(in pratica hanno espropriato tutta la valle...) Oppure non ti mette al riparo dai proprietari vicini che possono vendere il loro terreno ad un centro commerciale o, peggio, ad industrie. Uno dei miei terreni per esempio sul piano regolatore e' diventato espropriabile come parcheggio della nuova zona industriale, un'altro senza neppure l'esproprio ha ottenuto la promozione a canale di scolo (verra' attraversato da un elettrodotto e da un enorme canale di scolo e pazienza per i miei duecento peri di vecchie varieta'. (mi son opposto al piano regolatore ma la cosa va avanti ).
Insomma il vivere leggeri ti mette al riparo da questi rischi. Se il terreno diventa invivibile ti sposti e ricominci. E' anche vero pero' che le possibilita' di ricominciare sono ogni volta meno.
Per rispondere al non capisco ma mi adeguo.. in realta' e' il contrario. Bisogna capire proprio PER NON ADEGUARSI. Non capire significa lasciare campo libero e trovarsi inermi di fronte alle cose fatte. Viceversa capire significa comprendere la direzione che stanno prendendo le cose ed interromperle quando sono ancora in erba. Comportarsi cioe' come il classico sassolino che blocca l'igranaggio.
per tornare all'oggetto dell'argomento, io non lo so perchè è un problema che non ho mai affrontato, posso dire che ho conosciuto delle realtà di comunità intenzionali che vivono di agricoltura e poco più, con mutuo aiuto (è importante) e ce la fanno.
x Raviolo: il non capisco però mi adeguo, non vuol dire "non capisco il fenomeno" ma "non riesco a mettermi nella testa di chi lo fa, le su motivazioni psicologiche"