Molti pensano che è meglio rivoltare la terra altri dicono che non bisogna mescolare gli strati, perche' lo strato superficiale e molto piu' fertile,e che rivoltando la terra si distrugge l'equilibrio naturale che si è composto nel tempo. io da un po di tempo mi limito a smuovere con un forcone la terra, senza rivoltarla ,giusto per evitare che si compatti e,ho l'impressione che sia migliorata abbia un colore piu scuro e piu' viva piena di sostanza organica,credo che continuero' con questo metodo ,cosa ne pensate??

Come sempre ci sono diverse scuole di pensiero. Prova a leggerti la discussione riguardo il metodo fukuoka http://www.forumdiagraria.org/orticoltura-f42/orto-con-metodo-fukuoka-discussione-pratica-t1827.html. è un metodo estremo ma seguito e funzionante.
Io personalmente risvolto sempre.

anche io ho le idee confuse in riguardo a l'aratura, comunque ho capito che se fai una rotazione allora l aratura puoi non farla, se invece insisti con le stesse culture allora devi "girare" il terreno per evitare malattie. Comunque arando si contrastano le infestanti.

La questione è tremendamente interessante ma fondamentalmente irrisolta. Io personalmente non ho toccato la mia terra se non allentandola una prima volta con una forca vanga. Per il resto Fukuoka era un fervido sostenitore della non aratura, e allo stesso modo bisognerebbe fare seguendo i crismi dell'orticoltura sinergica.
Da un lato il rivoltare la terra porta vantaggi, come l'indebolimento/distruzione della pianta presente al momento dell'aratura, mentre come svantaggio la distruzione totale della fauna microbiologica del terreno (che è un po' come fare la chemioterapia perché non ci si vuole tagliare i capelli, per citare il grande Robin Williams).
Io sono dell'idea che un minimo disturbo al terreno sia necessario oltreché utile, naturalmente questo disturbo non va effettuato nel periodo di letargo microbico e deve imitare quello naturale degli animali, per stimolare invece che limitare l'attività microbica e il sequestro di co2 da parte delle piante (Joel salatin è il mio idolo del momento ).

Ciao,
Albi

Io una volta l'anno la pratico sempre.

Devo aggiungere che la terra della parte dell'orto che non ho lavorato,in superfice si presenta molto piu' soffice piena di humus e lombrichi ,basta che io strappi l'erba , che viene molto facilmente e il terreno è pronto per essere piantato.

Diverse scuole di pensiero, c'è chi rivolta più volte e chi non rivolta proprio. Rivoltando si "sotterra" lo strato superficiale, più fertile e ricco di elementi nutritivi, sollevando quello sottostante, meno fertile, per questo chi rivolta più volte concima o letama prima di rilavorare in modo di stabilizzare man mano tutto lo strato di terreno interessato che risulta meno fertile. Poi ognuno fa come crede, io nell'orto do solo una leggera zappata in superficie.

Nell'agricoltura intesa come "attività produttiva" le lavorazioni agrarie (tra cui il "rivoltamento") del terreno sono di fondamentale importanza.Un ruolo determinante gioca la classificazione del suolo, poi la dotazione di elementi nutritivi e sostanza organica, la precessione colturale etc
In orticiltura hobbistica tutto è lecito e si puo provare

Concordo con Eugenio, anche se ormai il mio lavoro agricolo è solo da appassionato.

Io faccio una "terza via" dopo aver visto alcuni servizi sulla desertificazione africana.

- Un anno si ed uno no (ovviamente alterno i due campi che ho) rivolto la terra, con la zappa (sono fasce liguri non riesco ad arrivarci neanche con una fresatrice) interrando l'erba cresciuta, letame, rami e residui rcicavati dalla pulizia, potatura.
- In estate gli stessi residui li metto sopra alla terra. Oltre che limitare la crescita delle infestanti mantengono meglio l'umidità e con la deposizione fecondano il terreno.
- Alterno produzioni come fave e piselli che forniscono azoto ad altre come pomodori, patate.

Però se non rivoltassi il terreno ogni due anni diventerebbe duro come l'asfalto e anche se il centimetro in superficie è fertile, le piante non riuscirebbero a radicare.

Ripeto che il mio è un caso particolare perchè completamente amatoriale, se riesco lo faccio, se non riesco non lo faccio.
Suggerisco però sempre di non bruciare o eliminare i residui (erba, spine, residui di potatura, canne vecchie) ma di munirsi di uno sminuzzatore (oppure di un nonno che ve li tagli col piccozzo )