|
Realizzare un orto con il metodo Fukuoka
Autore |
Messaggio |
Francesco77
Iscritto il: 13/01/2009, 17:38 Messaggi: 44
|
Ciao a tutti, nno mi presento nuovamente in quanto l'ho già fatto e non vorrei "scocciarvi", ribadisco solo che non sono un agricoltore e quel poco che so, l'ho appreso da mio nonno e me lo sta insegnando mio padre, anche se purtroppo non dedichiamo molto tempo alle poche terre che abbiamo. Allora tornando in discussione, questo thread mi ha emozionato, sinceramente pensavo che ormai tutto fosse chimica e disserbanti.....invece forse qualche speranza c'è. Proprio per questo essendo un agricoltore per hobby, nel senso che ormai da quando non c'è più mio nonno è li quasi abbandonata, vorrei provare a farla rinascere. Ho tutto, trattore, motocoltivatore, rimorchio, fresa, aratro, solcatore, quest'anno dopo qualche tempo in un appezzamento ho seminato patate, senza concimare la terra, l'ho solo aratra e fresata una settimaan prima, forse ho sbagliato a non lasciarla "riposare", cmq i risultati sono stati buoni, visto che la semina era un residuo di patate che avevo e non seme, inoltre la terra non era "stabbiata", l'unica cosa che ho fatto è stato il verde rame e togliere l'erba a mano ed una zappata. Quest'anno vorrei fare altre cose, far risorgere un frutteto, e piantare altro oltre le patate, utilizzando la tecnica di fukuoka, anche se ho capito che non è una cosa che si fa da un giorno ad un altro, ma comunque vorrei iniziare e dedicarci un pezzo di terra che ho. Per questo oltre a comprare un libro, è possibile riportare in questo post, da parte vostra un elenco di fasi di inizio, evoluzione e completamento? Tipo uno schema con vari punti. Nel mio caso forse ho più problemi di tipo climatico/altitudine, in quanto questi appezzamenti si trovano a 1100m in abruzzo, (per questo ad esempio io semino a fine aprile e raccolgo a ottobre) nella marsica, a 2 passi da ovindoli, e purtroppo il vento in alcuni casi influisce, oltre che le sorprese di neve e gelate primaverili in pieno fiore, oltre che l'aqua, proviene solo da quella che arriva dal cielo, e con l'aiuto in piccoli casi di una cisterna. Cmq proprio per contribuire sono disposto a mettere a disposizione un terreno che è praticamente quasi allo stato di abbandono, per cui a disposizione.
|
15/01/2009, 16:15 |
|
|
|
|
paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
|
Francesco ciao, leggendo cosi mi sembra di piazzarti come ubicazione a Santa Iona.... forse mi sono sbagliato, ma nn credo perkè se sei del versante Aquilano nn sei vicino ad Ovindoli e peggio nn ti presentavi come Marsicano..
|
15/01/2009, 17:26 |
|
|
Francesco77
Iscritto il: 13/01/2009, 17:38 Messaggi: 44
|
paolo ha scritto: Francesco ciao, leggendo cosi mi sembra di piazzarti come ubicazione a Santa Iona.... forse mi sono sbagliato, ma nn credo perkè se sei del versante Aquilano nn sei vicino ad Ovindoli e peggio nn ti presentavi come Marsicano.. S.Potito precisamente, vivo a Roma purtroppo, ma nei fine settimana sono sempre a S.Potito. Ci conociamo? Sei di quelle parti? Se conosci la zona non ho da spiegarti le difficoltà e credo allora che non devo spiegarti le difficoltà con il clima e quanto sia cambiato negli ultimi 20 anni, visto che avevamo anche una vigne, ma che oggi non fanno quasi più uva oppure non arriva alla maturazione. Lo stesso problema lo vedo per le piante da frutta, solo le mele ranette di 20 anni riescono ancora a dare qualcosa, ma per il resto è un delirio, soprattutto per noci e mandorle, che io vorrei cercare di riportare alla "vita".
|
15/01/2009, 17:39 |
|
|
paolo
Iscritto il: 13/10/2008, 20:03 Messaggi: 1016 Località: dove mi pare
|
Ok, San Potito sono 3/4 anni che nn ci passo e nn ho mai visto campi coltivati... nn credo che ci conosciamo, ma conosco bene il Dott Alcide Cotturone (grande filosofo di vita e letteratura) che ebbe i natali a San Potito, ma i campi dove li avete ???? al monte pelato??? la strada dritta del cimitero?? Comunque li il problema è più vasto bisogna tornare molto dietro e capire bene tutta la rivoluzione climatica causata dall' effetto prosciugamento del lago, si è passati dal clima mite del lago al clima instabile attuale che forse ha bisogno ancora di tempo per trovare l'equilibrio.
Bene sei uno dei poki che può ancora mettere delle foto di cani da pecora (veri) a lavoro nel senso vero della parola.
|
15/01/2009, 19:18 |
|
|
Augusto
Iscritto il: 11/01/2009, 3:03 Messaggi: 21
|
Ciao Flavio, volevo dirti che c'è anche un altro testo dello stesso autore, "La FAttoria BIOLOGICA" agrioltura secondo natura- pubblicato da mediterranee - seconda edizione 2001.
Saluti
|
15/01/2009, 20:26 |
|
|
Flavio
Sez. Tartufi
Iscritto il: 16/01/2008, 1:19 Messaggi: 6071 Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
|
x Francesco77: Ciao e benvenuto! Sono contento che questo metodo alternativo desti così grande interesse; in fondo è anche quello che è successo a me. Sono convinto che non sono solo parole quelle di Fukuoka, anche se questo potremmo dirlo solo quando riusciremo a mettere in atto il suo metodo di coltivare così come lui ha scritto nei suoi libri.
x Augusto: Sì, avevo scritto tutti e 3 i libri nella prima pagina della discussione. Tu quale hai letto?
x Pallinof: Riguardo la potatura invece tu cosa ne pensi? Pensi sia possibile, rapportato al giorno d'oggi, poter impiantare e gestire un arboreto come lui scrive nei suoi libri?
_________________ Saluti, Flavio.
|
15/01/2009, 22:58 |
|
|
Augusto
Iscritto il: 11/01/2009, 3:03 Messaggi: 21
|
flavio...
|
15/01/2009, 23:12 |
|
|
PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
|
Cita: Ciao e benvenuto! Sono contento che questo metodo alternativo desti così grande interesse; in fondo è anche quello che è successo a me. Sono convinto che non sono solo parole quelle di Fukuoka, anche se questo potremmo dirlo solo quando riusciremo a mettere in atto il suo metodo di coltivare così come lui ha scritto nei suoi libri. Ciao Flavio/Paolo adesso capisco lo scambio di nomi ho un carissimo amico con cui ho condiviso un periodo di lavoro nel biologico che non sento più da un sacco di tempo perchè è tornato a vivere nella sua città natale L'Aquila. Condivido il fascino dei libri di Fukuoka, capisco anche lo scetticismo di chi vede messa in discussione la razionale e scientifica pratica agronomica moderna, ma non riesco a capire i dubbi di un agronomo. Mi spiego meglio: i quattro principi fondamentali del metodo Fukuoka hanno una solida base scientifica. La non lavorazione del terreno è indispensabile per salvaguardarte la vita dei microorganismi e la fauna del terreno neccessaria per alimentare le nostre colture. L'agricoltore, pur non conoscendo il microscopio. ha da sempre applicato molte biotecnologie: il compostaggio del letame, la trasformazione del latte, la vinificazione, etc. Il tutto per una gestione e trasformazione dell'energia solare accumulata dalle piante adattandola alle proprie esigenze. Il rispetto delle "infestanti" è necessario per la massimizzazione della biomassa che ci permette di sfruttare l'energia solare e nutrire il nostro terreno. Eliminare ogni trattamento fitosanitario significa smettere di combattere i sintomi delle patologie che sono la strada per arrivare alla guarigione vera e propria. La malasttia e un modo di stare al mondo e serve per vivere e non per morire. Il sintomo è la sua manifestazione e contiene in se sempre una sua utilità. Secondo recenti studi di neurologia vegetale anche le piante possiedono un cervello in grado di permettere all'individuo di orientarsi nello spazio e nel tempo, se noi con i fertilizzanti chimici lo intossichiamo esponiamo inevitabilmente la pianta a tutti gli inconvenienti dovuti all'assensa di una memoria storica. La mia opinione circa i libri sopracitati è che non si tratta di una bibbia, ma di esperienze maturate in un ambiente particolare che contengono intuizioni da adattare in qualunque ambiente naturale. Cita: Riguardo la potatura invece tu cosa ne pensi? Pensi sia possibile, rapportato al giorno d'oggi, poter impiantare e gestire un arboreto come lui scrive nei suoi libri? Personalmente credo che sia necessario abbandonare ogni specializzazione colturale, ma trovare spazi nello stesso appezzamento per far convivere più colture possibili compatibilmente alle condizioni climatiche della zona. Dare spazio alle specie autoctone da utilizzare come biomassa per le colture inserite e destinate al consumo o mercato. Ho già detto che per ridurre i tempi sono ricorso all'innesto dei fruttiferi e la potatura invernale si limita solo all'impianto, successivamente pratico leggere potature verdi per garantire un salutare arieggiamento interno della chioma. Cordiali saluti e a presto.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
|
16/01/2009, 9:54 |
|
|
Francesco77
Iscritto il: 13/01/2009, 17:38 Messaggi: 44
|
paolo ha scritto: Ok, San Potito sono 3/4 anni che nn ci passo e nn ho mai visto campi coltivati... nn credo che ci conosciamo, ma conosco bene il Dott Alcide Cotturone (grande filosofo di vita e letteratura) che ebbe i natali a San Potito, ma i campi dove li avete ???? al monte pelato??? la strada dritta del cimitero?? Comunque li il problema è più vasto bisogna tornare molto dietro e capire bene tutta la rivoluzione climatica causata dall' effetto prosciugamento del lago, si è passati dal clima mite del lago al clima instabile attuale che forse ha bisogno ancora di tempo per trovare l'equilibrio.
Bene sei uno dei poki che può ancora mettere delle foto di cani da pecora (veri) a lavoro nel senso vero della parola. Grandi sorprese, trovare su un forum una persona che conosce una frazione di circa 90 abitanti e che addirittura conosce il fratello del marito, purtroppo scomparso di mia zia. I campi sono molti, ma ormai sono per la maggior parte abbandonati o presi d'assalto dal bestiame, sia pecore che mucche, ci sono varie zone, io personalmente ho varie particelle sparse, sia lungo la strada del cimitero, sia nella valle chiamata "le prata", sia lungo la strada statale salendo verso il paese. Ognuna di queste zone è colpita da varie particolarità climatiche, ad esempio stando dentro una sorta di gola, il vento soffia solo da nord o sud, per cui puoi capire l'influenza. Altre zone vicine al bosco prendono poco sole, altre sotto la montagna sono terreni di erosione di questa appunto, per cui troppi troppi sassi.... E' proprio qui, come ha fatto Fukuoka in Grecia, che vorrei tentare di stravolgere la situazione, praticamente essendo un terreno povero, che richiede anche acqua, vorrei tentare questa scommessa.....ci sono residui di alcune piante di vite, un paio di piante di ranette molto vecchie. Inoltre il terreno ha una grande pendenza, per cui a meno di pioggia leggera e duratura(cosa che ormai accade molto raramente un pò in tutto il mondo), l'acqua non penetra. Ho tentato in una porzione di terreno, un'aratura di traverso, cioè orizzontale, e diciamo che ha dato un buon risultato, ora voglio provare seguendo il metodo Fukuoka. Essendo inesperto e purtroppo avendo solo il fine settimana a disposizione, vi chiedo se ho speranze di riuscita, e soprattutto come iniziare, se potete darmi le prime indicazioni, cioè cominciare a preparare le palline, oppure seminare trifoglio ecc.... Grazie un saluto a tutti Francesco
|
16/01/2009, 10:13 |
|
|
PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
|
Ciao Francesco, la mia attività principale è il recupero di antiche varietà di fruttiferi e la prossima settimana inizio a fare gli innesti. Ho letto nel tuo post di piante di viti e mele renette, se non hai nulla in contrario possiamo incontrarci per recuperare un pò di materiale. In cambio posso offrirti il prossimo anno alcune piantine riprodotte o altre varietà già in mio possesso. Nell'occasione possiamo parlare anche del metodo Fukuoka. Ciao a risentirci.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
|
17/01/2009, 13:48 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 21 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|