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Realizzare un orto con il metodo Fukuoka 
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Flavio ciao, colgo l'occasione x chiedere l'apertura di una nuova discussione, proprio perkè toccata più volte, i problemi strutturali nel comparto agro-zootecnico cause e idee per risolverli.
saluti Paolo


26/12/2008, 13:23
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Flavio ha scritto:
Forse è bene ricordare il titolo della discussione ed attenersi a quello; per tutte le altre tematiche si possono fare nuove discussioni.
Ancora buone feste

Sono d'accordo, aspetto che qualcuno risponda alle domante fatte in precedenza.
"Ma ritornando all’argomento del metodo Fukuoka secondo voi perché è partorito dalla mente di un microbiologo e si basa sul non arare, non diserbare, non concimare e non potare ?
Quali vantaggi o svantaggi si può trarre da questi semplici e rivoluzionari principi?".
L'intervento di Eugenio ha stimolato nuovi argomenti che codivido discutere in altra sede.
Ciao a tutti.

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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
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26/12/2008, 13:41
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Bella la citazione del 1869.Questo dice tutto e cioè quando si producevano 5 qli di grano per ettaro e non c'erano vincoli per la produzione di carne .latte e quant'altro.
Senza scrivere libri per ogni risposta voglio dire che per anni ci hanno frodato con il mito dell'industrializzazione espropriando le migliori terre per costruire opifici spesso con i soldi dello Stato e mai diventati produttivi.Ora sarebbe il caso di volgere lo sguardo verso l'agricoltura con leggi mirate a suo favore e degli agricoltori.Oggi ci sono le norme per produrre bene e di qualità quello che manca è la materia prima, il terreno.Un'azienda orticola che fa colture protette ha seri problemi perchè non avendo superficie sufficientemente utile per un giusto tornaconto non può permettersi il lusso di fare la rotazione e così i terreni vanno verso il collasso.Bisogna favorire l'acquisto dei terreni a prezzi convenienti ed in are interne dove il poblema è anche la salvaguardia del territorio favorire l'accorpamento di terreni incolti o ridotti a microparticelle x divisioni ereditarie.Quest'anno notavo tante piante di ulivi non raccolte perchè ricadenti in terreni abbandonati e che invece avrebbero potuto dare reddito(crisi olio a parte).
Per il PSR sono invece molto scettico.Molti, troppi, i soldi in gioco.
ciao

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26/12/2008, 14:15
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"La terra non è e non sarà mai una merce. È un bene comune. Il suo destino naturale è l’uso e il godimento comune.
Comune è l’aria che gli alberi e i venti rendono pura, comune è l’acqua che le radici delle piante, le rocce, le cascate rendono potabile e salutare come nessun impianto tecnologico può fare, comune è l’humus che si forma sotto gli alberi e nei campi ben coltivati perché arricchisce la catena alimentare, la quale è comune anch’essa insieme al polline dei fiori e a tutto ciò che serve a far vivere gli insetti, gli uccelli, gli animali e le piante selvatiche, delle quali comuni sono i semi spontanei così come quelli delle piante coltivate, selezionate dall’opera di tanti contadini e comunità indigene anonime che da sempre hanno lasciato in eredità gratuita a tutte le generazioni i risultati delle loro fatiche e scoperte. Comune infine è la terra per le popolazioni tribali. Ma anche nelle società contadine in cui è ben instaurata la proprietà privata, restano forme di usi civici e comuni sono le strade vicinali, la rete dei fossi, le sponde dei fiumi e i ruscelli, l’uso delle sorgenti liberamente aperto alla sete dei vicini e dei viandanti."

Carta per il rinascimento della campagna e delle libertà originarie dei contadini e dei popoli indigeni.
http://www.lef.firenze.it/
Cordiali saluti.

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02/01/2009, 13:41
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eugenio ha scritto:
Bella la citazione del 1869.Questo dice tutto e cioè quando si producevano 5 qli di grano per ettaro e non c'erano vincoli per la produzione di carne .latte e quant'altro.


Tutto vero, ma oggi che le produzioni sono dieci volte maggiori forse vuol dire che mangiamo più pane???
Oppure che non esiste più la fame nel mondo????
Allora perchè il reddidito dell'agricoltore diminuisce????
Forse non tutti sanno che il 90% della produzione di cereali mondiale è destinata all'alimentazione animale per produrre carne in allevamenti super industrializzati.
Il consumo di carne è aumentato di circa 20 volte negli ultimi 50 anni con prodotti di pessima qualità alimentare. Anche le varietà dei cereali presentano qualche problema di qualità per uso alimentare. Caratterisistiche sacrificate per ottenere grandi produzioni.
Siamo vicini al miliardo di persone che soffrono la fame nel mondo e i terreni espropriati dalle multinazionali che gestiscono il monopolio energetico che trae profitti proprio da queste tecniche agricole energivore.
Per mantenere costanti le produzioni di cereali sono necessarie quantità di fertilizzanti, antiparassitari e combustibili sempre maggiori per ottenere carne con ritorno energetico di appena il 10%, aggiungendo poi le spese per la refrigerazione, stoccaggio e trasporto possiamo affermare che mangiamo letteralmente petrolio.
Se la rendita del capitale fondiario diminuisce mentre il suo valore di mercato aumenta significa che enormi capitali, frutto di speculazioni, vengono investiti per acquistare il bene terreno dotato della caratteristica della unicità (non possiamo fabbricare terreni).
Non tutti sanno che in 50 anni di politica agricola comunitaria gli addetti in agricoltura sono passati dal 45% al 4% del totale della forza lavoro e molti piccoli proprietari espropriati del loro terreno, ma con la garanzia di poter accedere ad un bel campo profughi quando i venti di crisi economica avranno spazzato i loro sogni di modernità.
Perchè non si riesce a discutere da seri professionisti su questi temi che rischiano inevitabilmente di travolgerci tutti???????
Cordiali saluti e buon 2009.

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04/01/2009, 12:55
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Pallinof cita
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Perchè non si riesce a discutere da seri professionisti su questi temi che rischiano inevitabilmente di travolgerci tutti???????

Premesso che siamo finiti fuori strada per quanto riguarda la discussione iniziale, il fatto che possiamo discuterne quanto vuoi sia da e tra professionisti che da gente comune ma il problema non si risolve perchè come certamente saprai il mondo è governato dalle multinazionali che gestiscono tutte le attività produttive e di conseguenza i mercati.Sanno quando è il momento di scatenare crisi e quando risolverle.Io mi limiterei nel ns piccolo ambito a discutere di problemi della ns agricoltura praticata sia a livello hobbistico che professionale e nel cercare ove possibile le soluzioni.
Per quanto riguarda le caratteristiche dei cereali ti posso assicurare che sono in corso programmi di ricerca(CRA e INRAN) volti a migliorare le caratteristiche nutrizionali dei cereali.
ciao

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04/01/2009, 13:30
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Perfetto, Eugenio mi ha anticipato: siamo un pò fuori dicussione. Aprite una nuova discussione in questa o in altra sezione con un titolo appropriato nella quale continuare a confrontarsi su questa interessante questione. Provvederemo poi (io o il grande Francesco) a spostare i relativi messaggi da questa discussione alla nuova.
Buon anno a tutti

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Saluti,
Flavio.


04/01/2009, 14:51
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eugenio ha scritto:
Pallinof cita
Cita:
Perchè non si riesce a discutere da seri professionisti su questi temi che rischiano inevitabilmente di travolgerci tutti???????

Premesso che siamo finiti fuori strada per quanto riguarda la discussione iniziale, il fatto che possiamo discuterne quanto vuoi sia da e tra professionisti che da gente comune ma il problema non si risolve perchè come certamente saprai il mondo è governato dalle multinazionali che gestiscono tutte le attività produttive e di conseguenza i mercati.Sanno quando è il momento di scatenare crisi e quando risolverle.Io mi limiterei nel ns piccolo ambito a discutere di problemi della ns agricoltura praticata sia a livello hobbistico che professionale e nel cercare ove possibile le soluzioni.
Per quanto riguarda le caratteristiche dei cereali ti posso assicurare che sono in corso programmi di ricerca(CRA e INRAN) volti a migliorare le caratteristiche nutrizionali dei cereali.
ciao


Ritornando al tema della discussione.
Il metodo Fukuoka può offrire una valida soluzione per rompere la dipendenza energetica dell'agricoltura ufficiale che sta strangolando economicamente i piccoli agricoltori.
Come può offrire una buona soluzione lo scetticismo nei confronti del metodo Fukuoka in modo da convalidare come unico metodo economico e scientifico quello ufficiale in grado di sostenere un sistema commerciale che ha fatto dell'agricoltura un suo mercato.
Tutto dipende da quale parte si stà!!!!!
Cordiali Saluti.

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04/01/2009, 15:12
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Se sei d'accordo ed hai tempo disponibile, facciamo un esempio pratico.
Io vorrei stare dalla parte di Fukuoka.Illustrami per poter svolgere attività agricola in modo redditizio con questo metodo di cosa avrei bisogno.Scegli una coltura a tuo piacere, analizziamo costi e benefici e tiriamo le dovute somme.
Ciao

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04/01/2009, 17:22
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Caro Eugenio credo che un confronto diretto tra il sistema produttivo di adesso e il metodo Fukuoka sia impossibile perché ci sono degli aspetti non confrontabili e valutabili. Intanto c'è un approccio diverso alla terra, una scala di valori modificata, un metodo di lavoro assolutamente antitetico e per finire alla base una scelta di vita che finisce per rispecchiarsi nel lavoro. Fukuoka dedicò tutta la sua lunga vita a questa esperienza e si rese conto che in questo sistema non avrebbe avuto futuro per tante ragioni, compreso il fatto che alcune esigenze pressanti o interessi di parte sono sostenuti dai più forti e come spesso ripeto: "la ragione contro la forza non basta". Una cosa penso di poterla dire e chiunque anche chi non ha abbracciato le sue metodiche (come me) lo può confermare, si è trattato di un vero Professionista con la P maiscola, che ha lavorato con rigore scientifico a questa sua intuizione ottenendo risultati anche rilevanti. La differenza principale tra Lui e il resto, per usare le nostre parole, è che semplicemente non era un antropocentrista come ormai sono le nostre società evolute. Pertanto ritengo che in piccole "riserve" si potrà continuare a sperimentare e anche crescere con questo metodo ma niente di più. In questo caso è chiarissimo che non c'è stato una approssimazione nel condurre le esperienze e quindi rispetto molto il metodo e la persona che come saprai a livello personale era particolarmente stimata e rispettata da chiunque, anche i suoi più fieri oppositori si dichiarano onorati di averlo conosciuto e la stima per questo uomo va ben oltre un apprezzamento scientifico, ciao saluti Mario.


04/01/2009, 18:42
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