Credo sia necessario fare un poco di chiarezza partendo dalla domanda inziale "...l'utilizzo dei fungicidi, siano essi rameici, a base di zolfo o altro, può in qualche modo danneggiare gli insetti...".
Le molecole fungicide sono tante, perciò non si può rispondere senza sapere di che si vuole parlare. Per ogni sostanza attiva prima dell'immissione in commercio vengono effettuate prove di ecotossicità che si possono desumere dalla Scheda di Sicurezza (disponibile presso il rivenditore o in rete).
Ad esempio la bordolese (rame) è molto tossica per gli organismi acquatici ma - in linea di massima - non per l'entomofauna; in generale stessa cosa si può dire per altri fungicidi (allego una scheda).
Esistono schede dettagliate in particolare nei riguardi delle api, ma anche in questo caso non ci sono grandi problematiche per i fungicidi: i più noti che hanno una DL50 valutata media (ossia 2-100 µg/ ape) ci sono ad esempio azoxistrobina, metalaxil, cimoxanil; faccio peraltro notare per il fautori del 'naturale è buono' che l'estratto di aglio ho mostrato effetti sub-letali sullo sviluppo e la locomozione delle api in termini di diminuita capacità di bottinatura.
La selettività dipende anche dalla modalità di azione: in generale i prodotti attivi per ingestione (lo sono molti insetticidi) sono più selettivi di quelli che agiscono per contatto e asfissia (è il caso dei polisofuri, fungicidi che funzionano anche come anti-cocciniglie), ma una stessa sostanza può esplicare effetti diversi a seconda dell'organismo considerato: con riferimento al rame ad esempio, esso risulta moderatamente tossico per
Chrysoperla carnea (un insetto predatore utile, vd. foto della larva) ma non tossico per coccinellidi.
Concludo informando che circa il rischio ambientale esistono organismi deputati alla sua valutazione, quali EPPO (European and Mediterranean Plant Protection), IOBC (International Organisation for Biological Control), BART (Benificial Arthropod Regulatory Testing Group).
- Allegati
-
-