Quanto terreno mi ci vuole??

Alverman23 ha scritto:Io, su 5000 mq assolutamente biologico, farei una proposta di nicchia, con tanto di cartellini informatici sulle qualità del prodotto e disponibilità di visite in loco. C'è sempre più gente che vuol vedere e sapere quello che mangia e, chi può, non si tira indietro a spendere un po' di più. L'importante è fare una buona comunicazione ed il prodotto non deve essere buono, ma eccellente! Ci vorrà di più per farsi conoscere, ma alla lunga paga.

Guarda, è esattamente quello che pensavo io
L'unica cosa che ancora non riesco ad inquadrare è il mercato. Voglio dire, va bene il banchino o chiosco al mercato rionale, ma esiste un giro di rivenditori cui vendere il prodotto? Ecco questo aspetto ancora non sono riuscito ad inquadrarlo bene..

decisamente alla lunga, non dimentichiamoci della conversione in biologico se il terreno in oggetto non è già bio. prima di poter certificare o comunque dichiarare biologico un frutto raccolto e venduto devo eseguire la conversione ovvero un numero di anni (qualche anno, mi sembra al massimo 3 o 4 ma lascio dire con più esattezza a chi è più preparato) in cui coltivo secondo i canoni biologici.

Sì, la strada è lunga e non solo per l'aspetto biologico

Dani, dipende dal potenziale che c'è nella tua zona, se ci sono già fruttivendoli bio o se devi convincerli ad integrare con i tuoi prodotti, insomma, se non hai esperienza, rimboccati le maniche, perché avrai un bel da fare...

Dove c'è merce e soldi i "giri" esistono sempre

Devo vedere la legislazione in merito al bio, cmq nell'attesa della certificazione bio il km zero è cmq qualcosa che tira e può essere sfruttato.
Io sto nell'empolese, zona contadina ma non mi sembra di vedere più bio in giro di altri posti. Ne vedevo più quando stavo a firenze..
Mi chiedo se i venditori col banchino ai mercati rionali si riforniscano anche dai coltivatori diretti. Potrebbe essere un canale? Anche perché di ortolani col negozietto sulla strada mi sembra non ce ne siano rimasti più.. O sbaglio?

Solo d'estate nelle zone turistiche e questo già fa capire qualcosa...

Alverman23 ha scritto:Io, su 5000 mq assolutamente biologico, farei una proposta di nicchia, con tanto di cartellini informatici sulle qualità del prodotto e disponibilità di visite in loco. C'è sempre più gente che vuol vedere e sapere quello che mangia e, chi può, non si tira indietro a spendere un po' di più. L'importante è fare una buona comunicazione ed il prodotto non deve essere buono, ma eccellente! Ci vorrà di più per farsi conoscere, ma alla lunga paga.

Concordo pienamente.

Resto del parere che la fortuna aiuta gli audaci.

Se posso permettermi un consiglio sulla futura produzione, oltre alle colture fresche e di facile deperibilità, puoi optare anche nella produzione del secco, cioè fagioli, ceci, lenticchie, cicerchie, fave ....etc.etc.

Alverman23 ha scritto:Solo d'estate nelle zone turistiche e questo già fa capire qualcosa...

Appunto come dicevi bisogna puntare sul prodotto bio di qualità. La verdura normalmente la si va a comprare al supermercato, per fermarsi al banchino per strada o al mercato deve essere roba più buona, almeno almeno a km zero, in campo aperto, ecc.

Mauma ha scritto:

Alverman23 ha scritto:Io, su 5000 mq assolutamente biologico, farei una proposta di nicchia, con tanto di cartellini informatici sulle qualità del prodotto e disponibilità di visite in loco. C'è sempre più gente che vuol vedere e sapere quello che mangia e, chi può, non si tira indietro a spendere un po' di più. L'importante è fare una buona comunicazione ed il prodotto non deve essere buono, ma eccellente! Ci vorrà di più per farsi conoscere, ma alla lunga paga.

Concordo pienamente.

Resto del parere che la fortuna aiuta gli audaci.

Se posso permettermi un consiglio sulla futura produzione, oltre alle colture fresche e di facile deperibilità, puoi optare anche nella produzione del secco, cioè fagioli, ceci, lenticchie, cicerchie, fave ....etc.etc.

Da qualche parte ho letto che questo tipo di prodotto è complicato e rende poco. Non sono un esperto però e non saprei spiegare..

Cmq ragazzi vediamo se riesco a far ordine nella mia testa, intanto.
Primo, trovare un terreno in affitto. Direi da mezzo ettaro ad un ettaro massimo.
Secondo, trovato il terreno, aprire partita iva per avere agevolazioni sulle spese, e associarsi alla coldiretti per supporto.
Terzo, valutare lo stato del terreno e cominciare a lavorarlo. Serve trovare trattore e attrezzi in prestito o a noleggio, o pagare qualche ditta per farlo al posto tuo. In questo caso non ho idea dei costi.
Poi trovare il giusto canale di vendita, scegliegre cosa seminare.
Infine seminare e predisporre un impianto di irrigazione (quanto può costare?).
Corretto?
Nessuno di questi passaggi è cosa facile né scontato che riesca. Ma almeno devo avere chiaro in testa cosa c'è da fare

Sulla scelta del terreno mi farei consigliare da qualche esperto.