Buongiorno a tutti! Scrivo per chiedere un parere riguardo ai prodotti a base di rame utilizzabili in agricoltura biologica. Premetto che cerco di limitare al massimo il loro impiego preferendo piuttosto macerati a base di ortica etc, ma purtroppo questi ultimi spesso non sono risolutivi. Nello specifico all'atto pratico quale è la differenza, e quindi pro e contro, tra una composizione a base di solfato di rame piuttosto che idrossido di rame o ossicloruri. Grazie anticipatamente

Le differenze principali come composizione, per quello che interessa a noi agricoltori, penso si possano riassumere nella quantità di rame-metallo che contengono e che è indicata in etichetta (e che serve a calcolare la quantità di rame metallo che si va ad usare e che non deve superare i limiti imposti).
A livello di utilizzo pratico, sempre in generale, gli idrossidi hanno una azione più "pronta" verso il patogeno ma una persistenza inferiore, gli ossicloruri e i solfati al contrario una azione meno immediata ma più prolungata nel tempo.
Per fare un esempio, parlo per la vigna, se si ha avuto una pioggia che si ritiene essere propedeutica allo sviluppo della peronospora di solito si consigliano degli idrossidi, se invece non si prevede meteo particolarmente brutto si consigliano solfati o ossicloruri.
Dipende sempre comunque anche dai coformulanti con cui vengono prodotti, per cui non è che sia una regola fissa.

Ho capito grazie mille. Un'ultima curiosità. I prodotti a base di rame (idrossidi, solfati, ossicloruri, etc.) sciolti in acqua acquisiscono tutti una colorazione blu? Chiedo in quanto mi è stato fornito da un amico un prodotto a base di rame ma di colore bianco e con un odore caratteristico dei derivati del petrolio che mi ha fatto pensare all'olio bianco. Grazie ancora

Non ti so dire come si ottengano, ma esistono anticrittogamici rameici (solfato tribasico, ossicloruro) incolori (li trovo indicati soprattutto per ornamentali come la rosa); viceversa altri sono appositamente colorati di blu, presumo un po' per tradizione e un po' perché si vede il grado di copertura (es. su vite).

Saper usare le tipologie di rame è molto importante, un agricoltore professionista le sceglie in base a diversi fattori. Più corretto è parlare di sali di rame e questi sono:
-Ossido rameoso, la forma meno comune di utilizzo del rame in agricoltura, fitotossico e bassa sospensibilità in acqua.
-idrossido di rame, maggiore prontezza d’azione, ideale è quindi il suo utilizzo dopo un evento atmosferico avverso.
-Ossiclururi di rame, hanno una prontezza d’azione intermedia tra tutti i sali di rame, inoltre hanno un’ottima azione battericida (batteriostatica)
-Solfato di rame, è molto solubile in acqua ma ha una scarsa aderenza (viene dilavato facilmente), è molto fitotossico ed acido, spesso viene neutralizzato con l’idrossido di calcio, detto anche poltiglia bordolese.
I sali di rame rilasciano ioni rame che hanno azione fungicida e batteriostatica.
per saperne di più:
https://www.coltivobio.com/rame-come-fu ... iostatico/

Volendo completare la rassegna ci sono anche i complessati di Cu (a base di amino-acidi e/o altre sostanze come il ligninsolfonato di ammonio) tra cui il gluconato di Cu.
Di quest'ultimo in rete si può leggere una prova di lotta contro la peronospora della vite condotta diversi anni fa da ricercatori dell'Istituto Mach di S. Michele all'Adige: "Xxx è una formulazione liquida a base di gluconato di rame, che presenta una concentrazione di ioni rame (Cu2+) pari all’8% ... Si ha conferma dell’elevata attività del gluconato di rame anche nelle prove di campo, condotte in Trentino ed in Piemonte dal 2005 al 2009. In entrambi i siti, in ciascun anno, il controllo delle infezioni di peronospora con xxxx risulta essere del tutto comparabile a quella ottenuto con idrossido di rame sia su foglie che su grappoli..."
Sono prodotti consentiti nel bio e sono commerciati come fertilizzanti fogliari.