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Tecniche di coltivazione, malattie, concimazione, varietà, semine, trapianti e raccolta - Consigli e curiosità su serre, orti familiari, ecc.
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Re: preparati biodinamici

22/01/2013, 2:02

Ragazzi, io non mi voglio mettere in contrapposizione a nessuno, sia ben chiaro.
Né tanto meno mi va di ritrovarmi in una guerra fra PRO e CONTRO...come già altre volte è accaduto qui sul forum.
Proviamo TUTTI ad avere un atteggiamento costruttivo nei confronti della discussione.


@Marco77
Io faccio un orto per uso familiare, ma punterei a vendere qualche prodotto (forse in questo 2013 ci riuscirò).
Considera che mi ritrovo a fare l'orto in condizioni svantaggiatissime: intanto a livello altimetrico (quasi 500 metri con colline e montagne in prossimità), poi con un'esposizione direi pessima (a N-NE), con il sole che sorge due ore dopo l'alba e non batte più sull'orto ben due ore prima del tramonto (immaginatevi in inverno), in un luogo anche piuttosto umido e piovoso, su di un terreno mai (nella sua storia...ameno dell'ultimo secolo) coltivato, con terreno TREMENDAMENTE argilloso (con presenza di bolle d'argilla) ed in discreta pendenza.
Sono cinque anni che cerco di capire questa terra, e mi sono impuntato...e ci sto riuscendo.
Per esempio, parlando di piante recuperate, qui in maremma era scomparso lo Zucchino Fiorentino: non trovava commercio per le sue dimensioni e consistenza.
Un vecchio contadino mi dette dei semi dicendomi che quello zucchino era l'unico presente sino a mezzo secolo fa, e putacaso, laddove l'alberello di sarzana ed il genovese erano falliti miseramente, questa pianta ha trovato il suo massimo sviluppo. Mi sono fatto i semi, e di anno in anno le cose sono sempre più migliorate.
Una meraviglia, con piante rigogliose, ricchissime di fiori e zucchini: sono arrivato a 100 piante di zucchino fiorentino.
La pacciamatura...la ricerca sui concimi...la realizzazione del comport...l'avvicendamento colturare e le rotazioni...le annaffiature limitate...tutte cose che mi hanno portato ad avere un mio piccolissimo bagaglio di esperienze su quest'orto.
La medesima cosa l'ho fatta con altre piante orticole.
In questo non vedo nulla d'eccezionale perchè secondo me bisognerebbe tutti essere grandi osservatori delle nostre campagne (e della Natura tutta), e mirare a custodire e recuperare la sua storia.
Io questo non lo faccio solo con l'orto, ma con tutto...con molta fatica, spesso molti insuccessi, ma enorme devozione e convincimento.

Re: preparati biodinamici

22/01/2013, 10:31

La pacciamatura...la ricerca sui concimi...la realizzazione del comport...l'avvicendamento colturare e le rotazioni...l


n questo non vedo nulla d'eccezionale perchè secondo me bisognerebbe tutti essere grandi osservatori delle nostre campagne (e della Natura tutta), e mirare a custodire e recuperare la sua storia.


ma qst lo si fa anche nell'agricoltura "tradizionale"

Re: preparati biodinamici

22/01/2013, 12:30

si infatti eugenio ed è la strada verso l'integrato e una agricoltura più sostenibile.
Comunque Tosco confermi che questi sistemi sono facilitati da scelte agronomiche e varietali ben precise e che sicuramente l'uso di varietà adattate facilita la coltivazione, specie in ambienti difficili come il tuo.

Re: preparati biodinamici

22/01/2013, 18:21

Esattamente Marco77.
Le varietà autoctone, come ho già detto, fanno parte della storia (spesso remota...e talvolta recente) di un territorio.
Ritengo che questo faccia parte del "riappropiarsi" di un equilibrio perso.
Non voglio aprlare di "energia" (virgolettato...per avvicinarmi alla Biodinamica come concetto), nè tanto meno di essere contro a prescindere: parlo di equilibrio delle cose.
In effetti nella mia specifica situazione sto riscontrando successi maggiori se utilizzo varietà del mio territorio, e meglio ancora se da me propagate.

Vedi Eugenio, tu sostieni che quanto hai quotato lo si faccia anche nell'agricoltura tradizionale, ma io dissento dalla tua affermazione qualora tu intendessi quanto vado a riportare sotto.Se invece intendi il corretto concetto di tradizionale, mi scuso e ti prego di non tenere conto delle parole che seguiranno. :oops: :)

Oggi facilmente si tende a confondere agricoltura tradizionale con agricoltura convenzionale, dando per scontato che quanto veniva fatto 10 o 20 anni fa nella nostra terra è oramai passato a far parte della sua tradizione. Per attingere alla tradizione bisogna andare un pò più indietro nel tempo, e provare a recuperare la storia più remota rispetto a quella degli ultimi due decenni.
Avrei il piacere di parlane ad un tavolino a quattrocchi, ma non potendolo fare cercherò di essere il più sintetico possibile.
Come perito agrario dissento, inquanto negli anni novanta c'era la tendenza ad insegnare a noi giovani che "più che sull'osservazione" l'agricoltura si dovesse basare "sulla sperimentazione del nuovo", e questo francamente è una cosa diversa, e non solo per una questione semantica.
Gli ibridi commerciali ci veniva insegnato che erano il top, e che si doveva (cito testuali parole di un mio vecchio prof. di Agronomia) "ottenere il massimo da ogni campo...ogni pianta...ogni albero!".
Non si parlava quindi di qualità, ma di quantità.
Erano gli anni in cui i consorzi, le cooperative e le agrarie dispensavano solo consigli sui coadiuuvanti chimici di ogni genere, ed il prodotto di sintesi aveva definitivamente soppiantato quanto la natura avesse da offrirci.
Non si parlava certo dell'influsso delle fasi lunari (che aveva regolato l'agricoltura e non per SECOLI E SECOLI)...
...LA ROTAZIONE COLTURALE era solo "storia" nei libri di agronomia, e spesso svantaggiosissima: perchè perdere un anno a seminare avena, ed uno a seminare favino quando per il grano c'erano di quei contributi???
Infatti l'agricoltura che (almeno io ho inteso così) tu intendi per tradizionale era divenuta un'agricoltura di QUANTITA'...del SUBITO.
Un'agricoltura che non teneva conto del recupero naturale della terra, ma del suo sfruttamento massimo...anno dopo anno.
Un'agricoltura che non guardava più al passato (e quindi alla tradizione...) perdendo il concetto di tradizionale a favore (per modo di dire) del metodo intensivo/industriale.
Durante gli anni dell'università ho avuto compagni di studio (loro facevano Scienze e Tecnologie Agrarie mentre io seguivo il corso di Scienze Forestali ed Ambientali) che mi ragguagliavano sulle tendenze di studio, e su quella che era la "nuova metodologia" di approccio al fare agricoltura.
Quando in seconda superiore, faccio quindi un salto indietro per riallacciarmi al tema del discorso; chiesi al prof. di Esercitazione di Azienda Agraria chi fosse Fukuoka (nome che avevo letto su un'enciclopedia a casa), lui mi disse giusto due parole: quel giorno stavamo parlando della pacciamatura, e ricordo come se fosse adesso che lui ci diceva che l'unica possibile era quella con telone nero di pvc.
Io, che avevo visto (ed anche letto) che si faceva con le erbe secche, con le foglie e sopratutto con al paglia, non capivo il perchè di usare plastica quando in Natura c'era già quello che poteva fare al caso nostro.
Sulla base di questo ragionamento, sommato ad altri cento di simili, iniziai ad avvicinarmi all'agricoltura Naturale, spulciando qua e la quelle pochi nozioni che riuscivo a prendere nell'enciclopedia (non eissteva ancora internet): la curiosità mi ha portato ad avver voglia di fare.
Oggi ho 33 anni, e faccio il contadino per campare: parlo di pacciamatura e non uso sostanzanze che non siano naturali, e posso assicurarti, da contadino quale sono, che tra pacciamare a paglia e farlo con teli neri c'è una bella differenza (e non parlo di quella economica) ;) :lol:
L'agricoltura tradizionale, in quanto si rifà alle tradizioni del luogo, deve essere per forza un'agricoltura Naturale.
Le agricolture non Naturali sono dette convenzionali, e possono avere diversi aggettivi: agricoltura convenzionale familiare, intensiva, semi-intensiva, industriale...
Ad oggi ci sono molte alternative a tutto questo, e dalla Permacoltura (che non pratico ma su cui mi sono un poco documentato), a Fukuoka (che ho letto e che talvolta ho sperimentato in alcune cose), dalla Biodinamica (che mi affascina ma che pratico solo in minima parte) alla tradizionale (che faccio).
Il Biologico poi è questione ricchissima di controversie e contraddizioni, e su questo preferisco non pronunciarmi poichè spesso non riesco proprio a comprendere il contrasto fra le restrittive e martellanti questioni burocratiche e la annosa polemica sulla permissibilità in ambito di interventi e l'impiego di sostanze.

Re: preparati biodinamici

23/01/2013, 0:39

Ciao, ringrazio Tosco per avermi sgravato dal lavoro di ripetere per l'ennesima volta che il termine "agricoltura tradizionale" non sia molto appropriato per l'agricoltura odierna. Il termine convenzionale mi sembra più neutrale e corretto.
Il termine tradizionale gli darebbe una connotazione positiva. Come se io la definissi agricoltura industriale, chimica, o dipendente dal petrolio, per dargli una connotazione negativa.

Rimane un po' da risolvere il dilemma linguistico se per agricoltura naturale intendiamo quella di Fukuoka(lui la chiama così) o se intendiamo semplicemente che non usa prodotti non naturali.

Re: preparati biodinamici

23/01/2013, 0:52

MarcelloC, non credi che, siccome siamo tutti derivati dal petrolio, lo sia ogni qualsiasi metodo?

Re: preparati biodinamici

23/01/2013, 1:08

Sì, quella era una specie di battuta un po' ironica.
Sicuramente è dura non usare petrolio, per pompare acqua, per andare in macchina a comprare i semi e specialmente andare in macchina a qualche mercato per vendere qualcosa.
Mentre aeroplani trasportano cibi biologici da un continente all'altro e elicotteri sparano preparati biodinamici sopra ad aziende di centinaia di ettari.

Re: preparati biodinamici

23/01/2013, 1:16

La questione sull'Agricoltura Naturale divide purtroppo gli Agricoltori stessi: nei diversi incontri e dibattiti che ho fatto tra agricoltori (sopratutto viricoltori...ma non solo) di Naturale, c'è sempre comunque una discreta parte che continua a voler "assegnare" tale "appellativo" a coloro i quali seguono le indicazioni di Fukuoka.
In effetti lui ha parlato di agricoltura Naturale...ma questo lo ha fatto anche Rudolf Steiner...e pure Holmgren e Mollison per la permacoltura...e per la tradizionale ho già spiegato ampiamente nel mio passato intervento.
Credo che in Francia, dove l'agricoltura Naturale ha nettamente saputo raggruppare la maggior parte di tutti colore che NON fanno agricoltura intensiva/industriale, gli agricoltori abbiano abbattuto i limiti che talvolta abbiamo in Italia, e questi si siano riuniti sotto un unica associazione.
In Italia, dove la tendenza a frazionare mi pare sempre maggiore rispetto a quella di raggruppare, abbiamo ancora delle difficoltà, ma la tendenza è quella di un unico aggettivo/sostantivo (Naturale) che raggruppi sotto di se permacoltura, fukuoka, biodinamica, tradizionale etc.
Nel mondo del Vino Naturale ci stanno riuscendo da anni, e sempre più le varie associazioni puntano a raggrupparsi per dare maggiore voce al proprio Credo.

E non credo che ogni metodo sia comunque derivato dal petrolio (interessante il tuo spunto)...
Diciamo che l'agricoltura Naturale punta a ridurre e/o eliminare la dipendenza dal petrolio e derivati. Questo è un percorso lungo e complicato, ma comunque in molti ci stanno riuscendo.
Per quanto mi riguarda ho ridotto (e continuo a ridurre di anno in anno) l'impiego del trattore, e l'unico prodotto che utilizzo e la poltiglia bordolese (che ha una storia ben più lunga di quella del petrolio) ed eventualmente lo zolfo minerale (e non di sintesi).
Non uso poi la plastica in nessuna forma e l'impiego dell'automobile per eventuali ritiri/acquisti/consegne è limitato al massimo.
Ci provo...ma in effetti eliminare totalmente è molto difficile...ma comunque ci provo!

Re: preparati biodinamici

23/01/2013, 1:18

ma pure queste tue parole sono state scritte grazie al petrolio...Siamo tutti derivati del o dal petrolio. Anche Fukuoka ed anche la biodinamica

Re: preparati biodinamici

23/01/2013, 1:21

Cibele ha scritto:ma pure queste tue parole sono state scritte grazie al petrolio...Siamo tutti derivati del o dal petrolio. Anche Fukuoka ed anche la biodinamica

Hai ragione..che posso dire...hai ragione
Ma cerchiamo allora di limitare tutto questo, come appunto ti ho scritto sopra. ;)
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