Ciao a tutti, sono lusingato dal post di Paolo il connubio nasce dalla necessità post laurea di mangiare, ma oggi posso dire di avere una visione dell’agricoltura meno disincantata e più pragmatica che vorrei condividere con la nuova generazione interessata a questa affascinante ed unica professione.
Ringrazio tutti per l’opportunità offerta da questo forum allo scambio di esperienze tra le diverse generazioni di professionisti agricoli che possano servire ai giovani di aiuto a non commettere quegli errori che purtroppo hanno portato l’agricoltura dalla principale fonte di energetica ad una attività marginale ed energivora.
Mi permetto di segnalare a Paride il sito
http://www.biodiversita.info/ punto di riferimento per gli appassionati alla biodiversità e colgo l’occasione per avere sue informazioni circa una varietà di pomodoro giallo scatolato che veniva coltivato nei pressi di Torino dal nome pomodoro-peperone.
Non è mia intenzione polemizzare con nessuno, tantomeno con il collega Eugenio, ma esporre le mie esperienze in merito agli aspetti economici da lui esplicati.
Si il mio orto è proprio bello e per questo l’ho consigliato come soluzione in una azienda agrituristica dove ricreare un ambiente il più possibile naturale può trovare una valutazione economica per l’agricoltore oltre al notevole risparmio in mezzi tecnici di produzione.
Il discorso delle varietà locali è un po’ più complesso e la loro scelta non è stata fatta dall’agricoltore. Nella mia esperienza di produttore ortofrutticolo sono stato obbligato dal mercato a produrre varietà scelte dal commerciante per alcune loro caratteristiche commerciali (consistenza nei pomodori, lunga vita nei meloni, uniformità di maturazione nei pomodori a grappolo e potrei citarne molte altre). Perché secondo voi i fornitori di mezzi tecnici (fertilizzanti, sementi, antiparassitari, etc) svolgono anche attività di ritiro e stoccaggio dei prodotti agricoli??????
I semi di alcune varietà di ortaggi venivano conservate in una specie di cassaforte visto il loro prezzo, piccolo esempio di una varietà di pomodoro datterino prezzo unitario 1 euro a seme, una confezione da mille semi dal peso di circa 3 grammi 1000 euro, circa 350 euro a grammo. Sono sincero nell’affermare che ne avrei fatto benissimo a meno, ma ero costretto ad acquistarli se volevo mantenere gli spazi di mercato che con difficoltà ero riuscito a conquistare.
Cordiali saluti a tutti.