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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Iscritto il: 13/12/2008, 18:14
Messaggi: 617
Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Ottimo lavoro Raviolo, dalle tue foto si sente il delicato profumo delle pesche, ma devo chiederti se possibile una bella macro del frutto intero e aperto in fase di maturazione per capire meglio il periodo e la colorazione della polpa. Per le mie piante dovrò ancora aspettare qualche anno, sigh sigh.
Ciao e grazie.
P.S. Aspetto una telefonata da Green per la visita.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


31/07/2011, 18:18
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Iscritto il: 18/07/2011, 13:15
Messaggi: 39
Località: Vinovo (TO)
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PALLINOF ha scritto:
LandEscape ha scritto:

Ciao e benvenuto nel mondo dei fannulloni (agricoltura del non fare).
Mezzo ettaro è una bella superficie, sufficiente per creare un bellissimo giardino fukuoka e abbandonare l'idea dei bancali troppo costosi dal punto di vista energetico e giustificati solo in piccole superfici. Ricorda le regole principali: la promiscuità, la consociazione delle coltivazioni. Se posti un bel disegno del terreno possiamo provare a costruirlo insieme con la collaborazione ed esperienza di tutti quelli che collaborano a questa discussione.
A presto.


Grazie della risposta :D Purtroppo non posso postare un disegno del terreno non avendone ancora alcuno... la mia domanda era specifica perché nel nostro progetto si inseriva un terreno almeno delle dimensioni citate...
Rilancio con un'altra domanda:
Perché i bancali "alla Hazelip" sarebbero costosi a livello energetico?


02/08/2011, 19:03
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Iscritto il: 05/08/2011, 12:02
Messaggi: 2
Località: Firenze
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C'è voluto un mese per leggere le 81 pagine ma alla fine ce l'ho fatta.
Un saluto a tutti i partecipanti, piu' che un forum questo è diventato un manuale che mi ha chiarito diversi dubbi su come procedere alla coltivazione con questo metodo.
Molti dubbi mi sono stati chiariti, dicevo, ma ancora molti mi sono rimasti oscuri; ad esempio avete parlato dell'irrigazione ma non di quanta acqua ci vuole.
Io ho un orticello di circa 200 mq,ma quando non avevo la pacciamatura, al momento che annaffiavo vedevo l'acqua che davo e mi orientavo, adesso con la copertura e l'impianto a goccia non riesco a regolarmi, anche perchè dovrebbe bastare meno acqua visto la minor evaporazione.
Voi come vi orientate ? e approssimativamente secondo voi quanta acqua ci vuole giornalmente per 200 mq, anche per dimensionare la cisterna.

Un ringraziamento anticipato a chi mi risponderà, e un buon proseguimento a tutti.


05/08/2011, 12:27
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Iscritto il: 11/02/2011, 8:44
Messaggi: 276
Località: Roma
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Ciao a tutti,in questi giorni di ferie mi sto dedicando all'orto con più calma,tra pomodori fagiolini insalata zucchine ecc ecc, ho finalmente raccolto le patate sotto cartone e paglia,il cui esito tanto mi incuriosiva :o....con circa 25 piante ho raccolto 12kg di patate rosse,alcune veramente di ottima pezzatura,al 99,9% sane,ma la cosa più "divertente" senza nessuna fatica, è bastato togliere la pacciamatura con le mani,una vera caccia al tesoro per mio figlio!!!
PS:purtroppo niente foto,dopo una carriera onorevole,la macchinetta è deceduta :(


12/08/2011, 17:42
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Iscritto il: 02/03/2009, 21:36
Messaggi: 74
Località: Riviera Savonese
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un saluto a tutti e scusate l'assenza ma è un periodo intenso :shock:

vorrei condividere con voi l'esperienza con i miei alberi da frutta (prugni peri e meli in particolare), lasciati all'abbandono per tre anni (fino a questa primavera quando ho acquistato il terreno), poi da aprile a questa parte osservati e basta. :lol:
Appena dopo l'allegagione, molto abbondante, i frutti sono stati a prima vista tutti colpiti dalle mosche (almeno penso nella mia ignoranza, fattostà che eran tutti bucati). Mi sarei aspettato di non raccogliere nulla ed invece, giunto il momento della maturazione, mi sono accorto che in realtà l'abbondante frutta rimasta era ottima (le prugne e le pere, le mele stanno ancora maturando).
Come mai?

l'idea che mi sono fatto è gli insetti abbiano operato una specie di diradamento, e con l'aiuto di caprioli e cinghiali che hanno eliminato i frutti caduti non si sia avuta una seconda generazione che ha risparmiato i frutti rimasti permettendogli di arrivare a maturazione.

Qualcuno ha fatto esperienze del genere??




ponti ha scritto:
C'è voluto un mese per leggere le 81 pagine ma alla fine ce l'ho fatta.
.....avete parlato dell'irrigazione ma non di quanta acqua ci vuole.
Voi come vi orientate ?


Personalmente vado a occhio, essendo collegato all'acquedotto non mi sono mai chiesto in effetti quanta acqua consumo. In questo periodo indicativamente attacco la goccia un'oretta al giorno, e mi pare vada bene, il mio orto è in liguria praticamente sul mare e in questa stagione è secco come il sahara..

Complimenti per la pazienza anche a te! :D

_________________

Salute e Vittoria!


14/08/2011, 12:27
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Iscritto il: 30/07/2011, 23:05
Messaggi: 20
Località: Toscana
Formazione: Maturità scientifica
Rispondi citando
Ciao a tutti,
questo è il mio primo intervento, mi chiamo Massimiliano ho 40anni e attualmente sono IAP provvisorio inscritto qualche settimana fa. Pochi giorni dopo l'iscrizione ho comprato il terreno su cui, dopo l'avvio dell'attività (spero in 3 anni), costruirò casa e annessi. Il terreno confina con il fiume Ombrone a 2 passi da Sasso d'Ombrone (scusate la ripetizione) nella provincia di Grosseto. 3ha agricolo + 2ha bosco ceduo. Altitudine 80m slm
La coltivazione "intensiva" che mi sto orientando a fare è quella dei piccoli frutti: lamponi, more, ribes, mirtilli, uva spina, etc.
Per quanto riguarda l'intensiva ho dei vincoli che mi obbligano ad usare dei sesti d'impianto adeguati alle leggi/idee dei burocrati, quindi farò ca. 8.000/10.000m secondo le specifiche dell'agricoltura biologica tradizionale.
Nei restanti 40.000m la gestione dell'attività sarà orientata totalmente alla creazione di una fattoria con progettazione in permacultura. Quindi eviterò totalmente la divisione in zone delle colture.

Seguendo i principi di divisione della permacultura e delle mie aspirazioni ecco cosa vorrei fare nelle varie zone funzionali:
Zona 0
Abitazione bio con grande serra attigua. Tralascio i particolari sulle caratteristiche tecniche.
Zona 1
Spirale delle aromatiche. Orto con bancali rialzati con legno di 100/200mq. Orto/campo ca. 500/1.000mq con bancali tipo Hazelip e/o semplice piantumazione in file. Stagno a sud della casa con micro-acquacoltura. Cuneo di Zona 5.
Zona 2
Pollaio con galline varie razze. Anatre. Pavoni. Un ricovero per i colombi. Porcilaia per un coppia di cinte. Frutteto con tanti alberi da sovescio e frangivento.
Zona 3
Forest Garden più "radicale" del frutteto di zona 2, con inseriti vari spazi aperti per migliorare il pascolo degli animali da cortile.
Zona 4
Praticamente tutta la zona del bosco ceduo sarà divisa in 2 zone per il pascolo dei 2 maiali. Non che li tengo separati; è per alternare il pascolo.
Zona 5
Siccome la proprietà è divisa in 2 da una strada vicinale, da lì avranno accesso tutti gli animali selvatici che arriveranno a pochi metri dalla casa attraverso un corridoio nel bosco che lascerò fuori dalla recinzione.

Come scadenza per l'avvio dei lavori, quindi della versione esecutiva del progetto, mi sono messo 8/10 mesi. Primavera prossima sarò sui campi con mini escavatore e trattore per passare all'azione ed incominciare a costruire recinzioni, eventuali terrazzamenti e swales, palizzate e fili per l'intensiva di piccoli frutti, stagno. Quando sono arrivato all'ultima voce sono passati almeno altri 2 anni. :D

Grazie per aver letto fino a qua. Da ora in avanti è peggio! :lol:

Per adesso ho letto tutto quello che ho trovato: Introduzione alla Permacultura, La Rivoluzione del Filo di Paglia, La Fattoria Biologica, Il mio orto Biologico, Manuale di agricoltura Biodinamica, etc, etc, etc.
Non ho alcuna conoscenza pratica di coltivazione. Ad oggi sono l'editore di un giornale di annunci di Siena. Ho deciso di trasformare in azione il mio sogno di sempre ed avere il mio "piccolo regno" da quando è nato mio figlio 2 anni fa.
Il contatto con la natura è la cosa più importante che abbiamo. Distruggerla come stiamo facendo adesso è veramente desolante. Vorremmo sognare che i nostri figli vivranno in un mondo migliore. Come abbiamo potuto fare noi, la generazione più sprecona di tutta la storia. Il menefreghismo ormai è la regola che guida le azioni dei più.
Ho deciso di intraprendere questa avventura anche perché, nella mia indole più remota, sono pessimista. Ho paura che non potremo continuare a lungo con l'oligarchia del petrolio. Schiodarla, però, dalla posizione di dominio incontrastato dove si trova adesso, ho paura possa portare a rivoluzioni molto pericolose.
Quindi mi preparo ad eventuali momenti storici "bui" e mi rifugio in campagna aperta per trovare l'autosufficienza alimentare e per tessere rapporti di buon vicinato con gli abitanti e - in particolare - con tutti gli agricoltori, anche quelli del chimico!
L'attività di editore? Per le mie assenze sono già coperto!

Sono già diversi mesi che seguo la vostra "eccezionale" discussione e trovo che sia molto più utile di tanti libri che ho letto.
Spero, un giorno, di potermi chiamare non IAP, bensì Agricoltore. Sicuramente anche grazie al vostro aiuto.

A proposito d'aiuto ecco la mia prima domanda "precisa":
L'agronomo mi ha spiegato come prendere i campioni e prepararli per l'analisi in laboratorio. Esiste un sistema "artigianale" che mi permetta di fare le analisi che mi servono senza chiedere aiuto a tecnici esterni? Magari esiste qualche libro specifico per agricoltori? O magari esistono dei kit a costi ragionevoli?

Grazie a tutti. Soprattutto a coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fino a qui.

Massimiliano


19/08/2011, 18:29
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Iscritto il: 10/03/2009, 15:08
Messaggi: 1393
Località: Asti
Rispondi citando
si esiste io l'ho messo in pratica e se vuoi te lo spiego in dettaglio.
Bisogna pero' che si apra un altro thread. e ricordati che le analisi autoprodotte non hanno valore legale.

_________________
http://www.estapp.ch
http://www.dolcevino.ch


21/08/2011, 19:09
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Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
Messaggi: 5321
Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
Rispondi citando
mbruno ha scritto:
Ciao a tutti,
questo è il mio primo intervento, mi chiamo Massimiliano ho 40anni e attualmente sono IAP provvisorio inscritto qualche settimana fa. Pochi giorni dopo l'iscrizione ho comprato il terreno su cui, dopo l'avvio dell'attività (spero in 3 anni), costruirò casa e annessi. Il terreno confina con il fiume Ombrone a 2 passi da Sasso d'Ombrone (scusate la ripetizione) nella provincia di Grosseto. 3ha agricolo + 2ha bosco ceduo. Altitudine 80m slm
La coltivazione "intensiva" che mi sto orientando a fare è quella dei piccoli frutti: lamponi, more, ribes, mirtilli, uva spina, etc.
Per quanto riguarda l'intensiva ho dei vincoli che mi obbligano ad usare dei sesti d'impianto adeguati alle leggi/idee dei burocrati, quindi farò ca. 8.000/10.000m secondo le specifiche dell'agricoltura biologica tradizionale.
Nei restanti 40.000m la gestione dell'attività sarà orientata totalmente alla creazione di una fattoria con progettazione in permacultura. Quindi eviterò totalmente la divisione in zone delle colture.

Seguendo i principi di divisione della permacultura e delle mie aspirazioni ecco cosa vorrei fare nelle varie zone funzionali:
Zona 0
Abitazione bio con grande serra attigua. Tralascio i particolari sulle caratteristiche tecniche.
Zona 1
Spirale delle aromatiche. Orto con bancali rialzati con legno di 100/200mq. Orto/campo ca. 500/1.000mq con bancali tipo Hazelip e/o semplice piantumazione in file. Stagno a sud della casa con micro-acquacoltura. Cuneo di Zona 5.
Zona 2
Pollaio con galline varie razze. Anatre. Pavoni. Un ricovero per i colombi. Porcilaia per un coppia di cinte. Frutteto con tanti alberi da sovescio e frangivento.
Zona 3
Forest Garden più "radicale" del frutteto di zona 2, con inseriti vari spazi aperti per migliorare il pascolo degli animali da cortile.
Zona 4
Praticamente tutta la zona del bosco ceduo sarà divisa in 2 zone per il pascolo dei 2 maiali. Non che li tengo separati; è per alternare il pascolo.
Zona 5
Siccome la proprietà è divisa in 2 da una strada vicinale, da lì avranno accesso tutti gli animali selvatici che arriveranno a pochi metri dalla casa attraverso un corridoio nel bosco che lascerò fuori dalla recinzione.

Come scadenza per l'avvio dei lavori, quindi della versione esecutiva del progetto, mi sono messo 8/10 mesi. Primavera prossima sarò sui campi con mini escavatore e trattore per passare all'azione ed incominciare a costruire recinzioni, eventuali terrazzamenti e swales, palizzate e fili per l'intensiva di piccoli frutti, stagno. Quando sono arrivato all'ultima voce sono passati almeno altri 2 anni. :D

Grazie per aver letto fino a qua. Da ora in avanti è peggio! :lol:

Per adesso ho letto tutto quello che ho trovato: Introduzione alla Permacultura, La Rivoluzione del Filo di Paglia, La Fattoria Biologica, Il mio orto Biologico, Manuale di agricoltura Biodinamica, etc, etc, etc.
Non ho alcuna conoscenza pratica di coltivazione. Ad oggi sono l'editore di un giornale di annunci di Siena. Ho deciso di trasformare in azione il mio sogno di sempre ed avere il mio "piccolo regno" da quando è nato mio figlio 2 anni fa.
Il contatto con la natura è la cosa più importante che abbiamo. Distruggerla come stiamo facendo adesso è veramente desolante. Vorremmo sognare che i nostri figli vivranno in un mondo migliore. Come abbiamo potuto fare noi, la generazione più sprecona di tutta la storia. Il menefreghismo ormai è la regola che guida le azioni dei più.
Ho deciso di intraprendere questa avventura anche perché, nella mia indole più remota, sono pessimista. Ho paura che non potremo continuare a lungo con l'oligarchia del petrolio. Schiodarla, però, dalla posizione di dominio incontrastato dove si trova adesso, ho paura possa portare a rivoluzioni molto pericolose.
Quindi mi preparo ad eventuali momenti storici "bui" e mi rifugio in campagna aperta per trovare l'autosufficienza alimentare e per tessere rapporti di buon vicinato con gli abitanti e - in particolare - con tutti gli agricoltori, anche quelli del chimico!
L'attività di editore? Per le mie assenze sono già coperto!

Sono già diversi mesi che seguo la vostra "eccezionale" discussione e trovo che sia molto più utile di tanti libri che ho letto.
Spero, un giorno, di potermi chiamare non IAP, bensì Agricoltore. Sicuramente anche grazie al vostro aiuto.

A proposito d'aiuto ecco la mia prima domanda "precisa":
L'agronomo mi ha spiegato come prendere i campioni e prepararli per l'analisi in laboratorio. Esiste un sistema "artigianale" che mi permetta di fare le analisi che mi servono senza chiedere aiuto a tecnici esterni? Magari esiste qualche libro specifico per agricoltori? O magari esistono dei kit a costi ragionevoli?

Grazie a tutti. Soprattutto a coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fino a qui.

Massimiliano

Ciao a te mbruno, e benvenuto in questa comunità.
Come dice il buon raviolo, ti consiglio ad aprire una discussione tutta tua su questa magnifica esperienza che stai vivendo: non mancherò di partecipare!!!
Anche io ho "sposato la causa del naturale", e sono un giovane Agricoltore che si riconosce in molti tuoi discorsi (ed oltretutto sono maremmano).
Per rispondere alla tua domanda, di che tipo di analisi stai parlando?


22/08/2011, 1:15
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Iscritto il: 30/07/2011, 23:05
Messaggi: 20
Località: Toscana
Formazione: Maturità scientifica
Rispondi citando
raviolo ha scritto:
le analisi autoprodotte non hanno valore legale

Non ci avevo pensato, visto che farò la certificazione bio ne avrò bisogno di quelle da laboratorio per tutti gli indici che richiede tale procedura.
tosco ha scritto:
Per rispondere alla tua domanda, di che tipo di analisi stai parlando?

Per quello che riguarda la produzione per il consumo familiare di frutta e ortaggi, quindi nel terreno fuori dall'intensiva certificata di piccoli frutti, mi servirà di certo il ph, azoto, potassio, calcio, fosforo, zolfo, etc.; mi immagino che mi faranno molto comodo per decidere i periodici interventi di concimazione sulle varie colture. Al proposito mi stò costruendo un database con le esigenze di minerali delle singole produzioni.
L'agronomo mi ha parlato di un costo di ca. € 100 per ogni analisi. Forse mi sono solo messo paura non sapendo quante ne devo fare... :lol:
Tosco ha scritto:
Anche io ho "sposato la causa del naturale", e sono un giovane Agricoltore che si riconosce in molti tuoi discorsi (ed oltretutto sono maremmano).

Di dove sei esattamente? Magari ci conosciamo di persona.
raviolo ha scritto:
Bisogna pero' che si apra un altro thread.

Per ora mi sembra un po' troppo presto, devo farmi un po' di esperienza in più prima di farvi perdere tempo con soluzioni a problematiche che magari non mi si proporranno nemmeno. Magari mi puoi inviare il materiale che hai già pronto e vedo di capirci qualcosina da solo.
tosco ha scritto:
Come dice il buon raviolo, ti consiglio ad aprire una discussione tutta tua su questa magnifica esperienza che stai vivendo: non mancherò di partecipare!!!

Non vorrei peccare di protagonismo. Mi piacerebbe tanto postare gli sviluppi del mio progetto anche solo in questa discussione, in modo da avere i vostri commenti sul progetto che - pian pianino - cresce fino a diventare esecutivo. Nelle prossime settimane invierò la prima bozza.

Grazie di cuore a tutti.


22/08/2011, 19:25
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Iscritto il: 06/05/2011, 11:26
Messaggi: 62
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ciao a tutti, scusate se interrompo un attimo la vostra conversazione...
Volevo chiedere... osservando il metodo utilizzato da Pallinof (righe permanenti dove accumulare pacciamatura)... per quanto riguarda specie ortive tipo meloni zucche e angurie, che tendono a espandersi e occupano molta superficie, come si potrebbe procedere?
Grazie

saluti

adriano


23/08/2011, 21:59
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