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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Da quando l’uomo si è dedicato all’agricoltura, nonostante il progressivo sviluppo delle tecniche di coltivazione, non ha mai abbandonato la necessità di ricorrere all’aiuto del soprannaturale che gli facesse dormire sonni tranquilli con l’illusione di dominio e controllo sulla natura.
Preghiere e offerte venivano rivolte dai greci a Didona, mentre i romani avevano Cerere così come i cristiani hanno i loro santi e la palma benedetta che, unita alla foglia del giglio inserita in una canna spaccata, protegge il campo.
L’uomo moderno nato dal dogma scientifico ha trovato rassicurazione nella tecnologia e la scienza e la rivoluzione agricola inglese dell’800, utilizzando il nuovo aratro e introducendo la monocoltura, trasformò radicalmente il mondo agricolo. Purtroppo l’illusione fu di breve durata e la conseguenza fu milioni di morti per carestie dovute ad andamenti climatici imprevisti e la nascita di nuove epidemie causate dalla malnutrizione della popolazione rurale.
All’inizio del 900 alcuni agricoltori tedeschi sfiduciati dalla nuova agricoltura si rivolsero all’allora famoso Rudolf Steiner che gettò le basi dell’agricoltura biodinamica.
Da buon antroposofista riuscì ha coniugare tecniche di coltivazione rispettose del ciclo biologico del terreno (compostaggio) e pratiche esoteriche nella preparazione di fertilizzanti e antiparassitari.
Il resto è storia recente, la chimica e le politiche di sostegno hanno garantito all’agricoltore la certezza del minimo economico vitale.
Se da un lato per soddisfare l’innata necessità dell’agricoltore si è ricorsi a mezzi sempre diversi, dall’altro si è trascurato il vero approccio scientifico alle dinamiche biologiche dell’ecosistema agricolo.
Nel corso di laurea in scienze agrarie esiste l’insegnamento in chimica pedologica, ma non in microbiologia pedologica (a quanto mi risulta), trascurando quei 20 quintali di animaletti ad ettaro che lavorano gratis nel nostro terreno garantendone la stabilità della struttura e fertilità.
L’alterazione degli strati del terreno provato dall’aratura e l’utilizzo di fertilizzanti di sintesi provocano la morte della flora microbica. I lunghi periodi di terreno lasciato completamente nudo innescano pericolosi fenomeni di erosione della parte più superfiale e portano il terreno ad inesorabile desertificazione.
L’aratura non serve per ossigenare, la struttura creata meccanicamente viene persa alle prime piogge o irrigazioni con inevitabile compattamento del terreno, mentre la struttura formata dalla microflora garantisce un’ottima ossigenazione delle radici e un buon drenaggio del terreno.
Vi racconto una mia piccola esperienza e poi chiudo: coltivavo pomodoro in serra fuori suolo utilizzando vasi di plastica contenenti circa 20 litri di pozzolana e alimentati con acqua e fertilizzanti complessi di sintesi e lo stesso substrato veniva utilizzati per più cicli previa rimozione delle radici e solarizzazione , quando feci la conoscenza di un tecnico di una nota ditta italiana che produce prodotti a base di microrganismi per uso industriale e agricolo. Facemmo una prova con irrorazioni ripetute dei vasi a fine ciclo con una soluzione di borlanda attivata dal prodotto, il risultato fu la completa degradazione delle radici nel giro di un mese e la lievitazione di circa 10 centimetri del substrato in modo stabile alle irrigazioni. La successiva coltivazione diede dei risultati strabilianti, tanto che l’anno successivo in tutta la superficie utilizzata alla coltivazione (10.000 mq) la soluzione nutritiva consisteva esclusivamente nella utilizzazione di una soluzione di borlanda attivata.

Cordiali saluti.
Il Guru.

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“ Prima di Giove non v’erano contadini
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né era lecito delimitare i campi
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e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
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09/04/2009, 8:38
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Grazie per la risposta.


09/04/2009, 10:43
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@ pallinof .. una domanda forse banale. Esiste un link o un testo di riferimento che spieghi bene il processo di cui parli?
Ho sentito parlare superficialmente di ciclo dell'etilene e microorganismi, vorrei documentarmi.
grazie.

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09/04/2009, 12:25
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Credo sia troppo semplicistico liquidare con poche battute anni di studi sull'utilità di alcune lavorazioni.E' troppo generico il discorso sull'aratura perchè entrano in gioco altre variabili.Comunque se tu avessi un pò di rispetto e considerazione per tuoi colleghi che lavorano nella ricerca spesso in condizioni di precariato saresti più informato sugli studi di tipo microbiologico che sono in corso nelle università e negli istituti di ricerca italiani.A proposito ma tu quale facoltà hai frequentato che non hai studiato microbiologia pedologica?
Noto una certa incoerenza:orto fukuoka e pomodoro fuori suolo :?:
Un consiglio: fai interventi più brevi, che si leggono meglio.
L'AntiGURU

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10/04/2009, 23:10
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In un post precedente ho descritto una breve storia sulla simbologia ed evoluzione dell’aratro, ora vorrei parlare dell’impatto dell’aratura sul ciclo naturale del detrito e la flora microbica del suolo (link http://venus.unive.it/miche/cicli_ecosis/0062.htm" target="_blank).
“Per la parte più lunga della propria storia, possiamo supporre seimila anni, l'aratro è stato attrezzo interamente di legno. Per i tremila anni successivi è stato attrezzo di legno dotato di un solo elemento di ferro, il vomere: siccome nell'antichità l'aratro era, generalmente, attrezzo per la fenditura del suolo, senza rivoltarlo, cioè attrezzo simmetrico, il vomere dell'età del ferro, che è durata fino al Settecento, in continenti interi fino alla metà del Ventesimo secolo, è stato una cuspide, la forma di un'antica punta di freccia.E’ nella prima metà del Settecento, nella patria delle manifatture, l'Inghilterra, che i primi fonditori iniziano a costruire in metallo l'intero corpo lavorante, il coltro e il vomere, ma soprattutto, il versoio, la parte di maggiore impegno tecnologico.”
Il principale vantaggio della nuova tecnica del rovesciamento degli strati di terreno risiede nella lotta alle infestanti con l’interramento delle piante presenti e i loro semi, portando in superficie lo strato profondo e privo di semi. Ma con il passare del tempo i semi interrati rimanendo vitali per anni hanno vanificato il beneficio iniziale con la necessità di eseguire lavorazioni sempre più profonde per portare in superficie strati vergini e privi di seme innescando un processo senza fine.
Il metabolismo della flora microbica degli strati superficiali si basa sulla fermentazione aerobica del detrito, cioè necessita di ossigeno presente nella porosità del terreno. Come si evince dalla curva di accrescimento microbica, in presenza di condizioni ottimali (presenza di nutrienti) i microrganismi hanno uno sviluppo esponenziale, cioè crescita all’infinito, finche alcuni prodotti del loro metabolismo inibiscono il loro sviluppo e uno di questi è proprio l’etilene. Che, guarda caso, è un ormone naturale dei vegetali, quindi si stabilisce un rapporto molto stretto tra sviluppo della microflora del suolo e la crescita delle piante che dovranno fornire loro nutrimento.
L’aratura e la conseguente alterazione degli strati con l’interramento della biomassa presente, provoca una selezione della flora microbica con il prevalere di fermentazioni anaerobiche e la produzione di biogas, cioè di una miscela 50-60% di metano, anidride carbonica, vapore e altro. Questo gas intrappolato nel terreno verrà liberato nell’aria all’aratura successiva, senza alcun beneficio per le nostre colture.
La cosa molto curiosa è la similitudine delle due molecole di metano CH4 e l’etilene C2H4 entrambe sono la forma più ridotta del carbonio e differiscono per un piccolo atomo di C in più rendendo il primo indigesto mentre il secondo molto appetito dalle nostre sorelle piante.

Scusate la lunghezza del post e cordiali saluti a tutti.

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11/04/2009, 8:30
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Buongiorno,

vorrei chiedere al Sig. Pallinof, avendo letto che producevate splendidi pomodori in idroponica utilizzando solo borlanda attivata, come facevate a fornire fosforo visto che la borlanda contiene solo azoto 2,9 %, potassio 6% ed ovviamente carbonio.

Grazie


11/04/2009, 13:21
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Buongiorno, sono un novello iscritto al forum (cascato per caso seguendo a ritroso il link di PallinoF a "L'Orto di Carta")
Trovo la discussione veramente interessantissima. Soprattutto per gli aspetti legati alla sostenibilità sia ambientale che economica... (io sto cercando di farci un vivere con i sistemi di agricoltura naturale!).
E' vero che è molto difficile scindere i livelli "politico-ideologici" da quelli "pratici" ma credo che discussioni come questa aiutino veramente molto.
Dimostrazione ne è il fatto che sempre più agronomi del CNR iniziano ad interessarsi a queste pratiche.
Consiglio un paio di letture (in inglese):
http://www.scribd.com/doc/13855567/PCI- ... Transition
http://www.landinstitute.org/pages/Bios ... Grains.pdf
All'apparenza non sono strettamente legate alle tecniche Fukuokiane ma si inseriscono in un discorso evolutivo sui sistemi agrari e di coltivazione
Grazie ancora della bellissima discussione e arrivederci!
Nicola

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L'Orto di Carta
appunti per una sostenibilità


11/04/2009, 14:19
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ciao Nicola, benritrovato pure qui :)

Luigi

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11/04/2009, 18:33
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Buona Pasqua
Ringrazio Zamundo per aver confermato quanto esposto in un post precedente. I piani di concimazione delle tecniche di coltivazione convenzionali si basano solo sulle proprietà chimico-fisiche del terreno senza tener alcun conto della loro dotazione microbiologica.
Puntualizzo che il substrato (pozzolana) aveva sopportato in precedenza 3 anni di coltivazione con due cicli di pomodoro per anno e fertirrigazione con fertilizzanti complessi di sintesi. Ho anche parlato di borlanda attivata, cioè aggiunta di lieviti e allo stato fermentativo.
Forse i nostri amici microbi hanno modificato il substrato e il nostro semplicistico piano di concimazione?????????????????????????????
Un benvenuto a Nicola e grazie per i link spero di contribuire a mantenere questa discussione sui due livelli “politico-ideologico” e “pratico” in modo da evitare inutili polemiche e assurdi piagnistei.
Tanti auguri a tutti.


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12/04/2009, 10:58
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Buone Feste anche da parte mia.

Cortese PallinoF,

dovremmo credere che la spaventosa produzione che ci mostri nelle foto di pomodoro insalataro verde (ad occhio e croce un "Arletta") che porta più di un Kg. per corona nei primi palchi; è dovuta all'attivazione microbica dei "precedenti" apporti di concimi di sintesi ????????????
Scusa, ma mi scappa un sorriso !

Quali quantità di calcio, fosforo e magnesio saranno presenti in un vaso da 20 litri ?
E non hai neanche considerato il fatto che in idroponica, in un ciclo aperto come il tuo, ci deve "per forza" (per evitare pericolosi accumuli di sali) esserci un minimo di "sgrondo" che probabilmente contribuisce a "dilavare" (passami il termine anche se non parliamo di azoto) i pochi elementi precedentemente apportati.

Ho sensazione, e mi dispiace, che voi sostenitori, a spada tratta, del metodo Fukuoka siate (in assoluta buona fede) più degli idealisti che dei "reali sperimentatori".

Se la discussione dovesse continuare a vèrtere su argomenti politico-ideologici (ossia le chiacchiere) mi dissocio (con affetto), se invece voleste, cortesemente, parlare di qualcosa di "concreto" e rispondere ai nostri dubbi, avremmo tutti da imparare da voi.

Cari saluti


12/04/2009, 18:54
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