lisandro ha scritto:Ho studiato: geo= terra e ponos= lavoro faticoso. Quindi come termine mi pare adatto anche se noi ci auspichiamo di convertirlo in lavoro "leggero".
Da come suggerisce Pallinof è indispensabile convogliare le energie preesistenti nel campo per il nostro fine (mi pare come approccio similare al Judo -
e qui torniamo al Giappone).
Se nasce questa nuova sezione a Pallinof gli toccherebbe fare da moderatore, non so se gli conviene.
GEOPONICA
Costantino VII nasce nel 905 dall'unione tra l'imperatore Leone e la quarta moglie, Zoe. Il suo soprannome "Porfirogenito" allude al fatto di essere nato nella "stanza rossa", quella dove venivano legittimati gli eredi al trono di Bisanzio. Taciturno ed intelligente, aveva una grande varietà di interessi. Non ebbe vita facile a corte nonostante fosse nipote del grande Basilio. Successe allo zio Alessandro nel 913, ma a causa della giovane età, l'impero venne gestito da un consiglio di reggenza fino al 919 e da Romano I di Bisanzio, chiamato a salvare l'impero da un possibile colpo di stato, fino al 944.
Nel 945, all'età di 39 anni, poté finalmente governare in modo autonomo.
In politica interna proseguì quello che Romano aveva iniziato, la lotta contro il latifondo a favore dei piccoli proprietari terrieri. Nel 947 viene redatta una legge che ordinava l'immediata restituzione delle terre illegalmente sottratte dai Dunatoi (potenti) ai contadini liberi senza alcun tipo di indennizzo. Un'altra legge regolamenta i beni dei soldati e stabilisce cosa è inalienabile e cosa invece lo è. Tutto questo fu fatto per mantenere viva la forza di Bisanzio, cioè il potere dei contadini liberi e i soldati: gli stratioti.
Costantino VII era conosciuto come scultore, musico, pittore, scrittore, creò il sistema enciclopedico e progettò insieme a molti dotti del tempo un archivio del sapere, con l'intento di perpetuare le tradizioni religiose e civili che avevano reso grande l'impero. Tra le opere di cui ordinò la raccolta, una particolare fortuna ebbe una "enciclopedia" delle conoscenze agrarie la Geoponica.
Si tratta di testi di difficile collocazione tematica, in quanto costituiti perlopiù da testi appartenenti alla classicità latina e greca e riguardanti la coltivazione, l’allevamento e le altre attività connesse.
In sostanza non ci troviamo di fronte a veri e propri manuali, ma a precetti dell’arte contadina strettamente legati alle condizioni geologiche e climatiche delle zone mediterranee.
Fra le edizioni in italiano si segnalano quella curata da Nicolò Vitelli e stampata a Venezia dal Borgofranco nel 1542, nonché quella dello stesso anno di Gabriel Giolito de’ Ferrari e curata da Pietro Lauro, successivamente ripetuta nel 1549. Anche il testo curato dal Vitelli vide una seconda edizione, nel 1554, sempre a Venezia, stampata da Bartolomeo Imperatore.
Va rilevato che la Geoponica è fra i testi più diffusi all’interno della manualistica cinquecentesca e influenzato molti autori, in particolare l’agronomo padovano Africo Clementi nel suo “Trattato
dell’agricoltura”(1571).
Ho qualche dubbio sulla lungimiranza degli amministratori e da escludere il "moderatore", certe volte non riesco neppure a moderare me stesso. Non ho capito se quella di bollire erbacce è una pratica sadica o una preparazione culinaria?
A presto e buon lavoro.