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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Mi sento di suggerire il metodo proposto da pallinof almeno venti volte in questa discussione di fare delle file pacciamate con gli sfalci della vegetazione tra una fila e l'altra. Coltivare a pieno campo tutto quel terreno e' dura...
Al primo anno, almeno nel mio caso si ha un problema di acqua nel terreno nei periodi lontani dalle piogge. Le orticole stentano e le infestanti prosperano.


12/04/2018, 21:34
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Ecco un errore che ho fatto: la semina a spaglio
Rimediato con le prossime. Grazie


13/04/2018, 8:00
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Il primo dubbio.
Dopo le piogge torrenziali i semi stanno germogliando.
Come la fava nella foto molte altre hanno germogliato con la radice che punta verso l'alto. Alcune sono anche più lunghe ma puntano sempre verso il sole. É normale?


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Commento file: Germoglio Fava
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IMG_20180413_100749678.jpg [ 171.57 KiB | Osservato 1826 volte ]
13/04/2018, 10:12
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La situazione in é malvagia. L'erba é alta ma piselli e fave reggono. Il resto é molto stentato, poi sotto l'erba alta potrebbe esserci di tutto.
Temo un po' di far danni a falciare l'erba,..


25/04/2018, 21:30
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Ciao a tutti, ho letto le prime quaranta pagine di questa discussione, polemiche comprese, poi mi sono arreso, vinto dall’urgenza di sottoporvi i miei dilemmi.

Ho un orto di cinque metri quadri (non è un errore, sono proprio cinque), approntato secondo i principi dell’agricoltura sinergica di Emilia Hazelip: aratura iniziale (il terreno non era mai stato coltivato ed è ricco di lombrichi), riporto di terra da altre parti del giardino per la formazione dei due bancali (ciascuno di 1,20 x 2,20m), sistemazione dei tubi forati, semina (un mese fa: pisello nano, lattuga, spinacio, rucola, carota, cipolla, borragine e due settimane fa: calendula, basilico) e pacciamatura con foglie, erba e compost.

Il motivo che mi ha spinto a chiedere un parere è che un lato di uno dei due bancali presenta un’asimmetria sconcertante (almeno lo è per me) tra una zona e l’altra (vedi foto): le piante (rucola e spinacio) sono molto più sviluppate su un versante e via via molto meno sull’altro, ribadisco: in modo progressivo. Le mie ipotesi da totale ignorante sono due:
1-visto che la zona dove le piantine sono più grandi si trova sotto un giovane acero campestre, magari le sue foglie fanno una specie di “effetto ombrello” contro il sole e la pioggia.
2-ho distribuito sia la terra sia il pacciame in maniera casuale e irregolare, quindi magari alcune zone sono più ricche di nutrienti rispetto ad altre. Non credo ci sia bisogno di sottolineare che non ho aggiunto assolutamente niente alla terra.
Questo è il mio grande dubbio, qualcuno ha idee illuminanti?

Altra cosa: ovviamente cresce di tutto e di più, oltre alle “mie” piante. Ho letto più volte Pallino spiegare i meccanismi dei cicli del pascolo e del detrito, ma lui stesso afferma che, con ridotte dimensioni a disposizione, è difficile applicare queste regole. Il principio è sacrosanto e coglie in pieno la mia sensibilità. Tuttavia, vi chiedo quando è il caso di diradare le piantine, ovvero quando possono cominciare a togliersi nutrimento a vicenda, visto che le ho seminate molto vicine. Inoltre mi piacerebbe sapere se e quando tagliare le pseudo-erbacce (ho detto “pseudo”, Pallino!), naturalmente lasciando gli sfalci come pacciame verde e le radici nel terreno. Se le proporzioni gnomiche delle mie aiuole hanno degli aspetti negativi, ne hanno anche di positivi, tipo quello di poter tenere sotto controllo ogni singolo centimetro: proprio per questo vorrei sapere il più precisamente possibile cosa devo fare.

Per la cronaca, lumache, uccelli e chissà quale altra creatura banchettano quotidianamente con le mie piantine: la lattuga è sparita nel giro di due giorni dopo essere appena germogliata, i piselli e soprattutto la borragine sono ridotti malissimo, ma anche gli spinaci non vengono trascurati. La cipolla è nata solo in uno dei bancali, mentre la carota presenta un solo germoglio ora, dopo un mese dalla semina. Anche per questo tendo a lasciar crescere le pseudo-erbacce, sperando che le bestiole si dedichino più a queste che alle mie adorate.

Altre perplissità permangono, ma per ora mi fermo qui. La mia principale speranza, come si può immaginare, è capire perché in quel determinato punto le piante crescono così bene e replicare le medesime condizioni anche nel resto dell’orto.

Grazie dell’attenzione, scusate la prolissità, ad maiora!


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sviluppo asimmetrico (29-4-2018).jpg
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30/04/2018, 16:53
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Iscritto il: 13/12/2008, 18:14
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Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Maramao ha scritto:
Ciao a tutti, ho letto le prime quaranta pagine di questa discussione, polemiche comprese, poi mi sono arreso, vinto dall’urgenza di sottoporvi i miei dilemmi.

Ho un orto di cinque metri quadri (non è un errore, sono proprio cinque), approntato secondo i principi dell’agricoltura sinergica di Emilia Hazelip: aratura iniziale (il terreno non era mai stato coltivato ed è ricco di lombrichi), riporto di terra da altre parti del giardino per la formazione dei due bancali (ciascuno di 1,20 x 2,20m), sistemazione dei tubi forati, semina (un mese fa: pisello nano, lattuga, spinacio, rucola, carota, cipolla, borragine e due settimane fa: calendula, basilico) e pacciamatura con foglie, erba e compost.

Il motivo che mi ha spinto a chiedere un parere è che un lato di uno dei due bancali presenta un’asimmetria sconcertante (almeno lo è per me) tra una zona e l’altra (vedi foto): le piante (rucola e spinacio) sono molto più sviluppate su un versante e via via molto meno sull’altro, ribadisco: in modo progressivo. Le mie ipotesi da totale ignorante sono due:
1-visto che la zona dove le piantine sono più grandi si trova sotto un giovane acero campestre, magari le sue foglie fanno una specie di “effetto ombrello” contro il sole e la pioggia.
2-ho distribuito sia la terra sia il pacciame in maniera casuale e irregolare, quindi magari alcune zone sono più ricche di nutrienti rispetto ad altre. Non credo ci sia bisogno di sottolineare che non ho aggiunto assolutamente niente alla terra.
Questo è il mio grande dubbio, qualcuno ha idee illuminanti?

Altra cosa: ovviamente cresce di tutto e di più, oltre alle “mie” piante. Ho letto più volte Pallino spiegare i meccanismi dei cicli del pascolo e del detrito, ma lui stesso afferma che, con ridotte dimensioni a disposizione, è difficile applicare queste regole. Il principio è sacrosanto e coglie in pieno la mia sensibilità. Tuttavia, vi chiedo quando è il caso di diradare le piantine, ovvero quando possono cominciare a togliersi nutrimento a vicenda, visto che le ho seminate molto vicine. Inoltre mi piacerebbe sapere se e quando tagliare le pseudo-erbacce (ho detto “pseudo”, Pallino!), naturalmente lasciando gli sfalci come pacciame verde e le radici nel terreno. Se le proporzioni gnomiche delle mie aiuole hanno degli aspetti negativi, ne hanno anche di positivi, tipo quello di poter tenere sotto controllo ogni singolo centimetro: proprio per questo vorrei sapere il più precisamente possibile cosa devo fare.

Per la cronaca, lumache, uccelli e chissà quale altra creatura banchettano quotidianamente con le mie piantine: la lattuga è sparita nel giro di due giorni dopo essere appena germogliata, i piselli e soprattutto la borragine sono ridotti malissimo, ma anche gli spinaci non vengono trascurati. La cipolla è nata solo in uno dei bancali, mentre la carota presenta un solo germoglio ora, dopo un mese dalla semina. Anche per questo tendo a lasciar crescere le pseudo-erbacce, sperando che le bestiole si dedichino più a queste che alle mie adorate.

Altre perplissità permangono, ma per ora mi fermo qui. La mia principale speranza, come si può immaginare, è capire perché in quel determinato punto le piante crescono così bene e replicare le medesime condizioni anche nel resto dell’orto.

Grazie dell’attenzione, scusate la prolissità, ad maiora!

Confermo che con superfici così ridotte fukuoka non ha alcuna responsabilità. La pressione dell'ambiente circostante è troppo forte per poter ricreare un equilibrio stabile. Credo che la coltivazione su bancali in piccole superfici sia la soluzione migliore anche se richiede maggior investimento "energetico".
Venendo a noi, l'errore più comune che si compie quando si coltiva su bancale è la fretta. Si pensa che creare un miscuglio di terreni e materiale organico sia subito sufficiente alla coltivazione senza pensare che è necessario del tempo per creare un equilibrio biologico sufficiente ad ospitare specie più esigenti. Quindi anche nei bancali occorrono anni e inserimento di specie via via più esigenti iniziando con tuberi o bulbi, specie a semi grandi e trapianto di quelle a seme piccolo. Ma purtroppo la fretta è cattiva consigliera.
In questo caso specifico la eccessiva presenza di specie spontanee è dovuta all'eccessivo carico di semi apportati con il terreno e materiale organico e quindi solo con il tempo possono essere ridotti con opportuni interventi.
La scarsa uniformità di crescita può essere dovuta da diversi fattori: substrato poco omogeneo, irrigazione non uniforme, distribuzione delle diverse specie (altezze) e (soprattutto) esposizione del bancale rispetto alla luce e vento.
Quindi, tenendo presente questi modesti consiglio, alcune tecniche del metodo fukuoka possono essere di grande aiuto anche in piccole superfici come un bancale di coltivazione.
Buon lavoro e buona giornata a tutti.


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N5.jpg
N5.jpg [ 207.33 KiB | Osservato 1394 volte ]

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.
04/05/2018, 9:15
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Grazie Pallino, ma sei sempre molto severo nelle tue risposte!

1-Nessuna fretta, ho semplicemente seguito il metodo di Emilia Hazelip, come ho scritto. E lei, per quanto ne so, non parla di preparare il terreno per anni prima di coltivare, ma magari sbagliava :D

2-Rendo più esplicita la mia domanda: quando è opportuno diradare le piante "buone" in modo che non si sottraggano nutrimento a vicenda?

3-Per quanto riguarda le "indesiderate" non rappresentano un grosso cruccio: essendo l'orto così piccolo, le posso semplicemente eliminare a mano, ma per ora cerco di non esagerare per fornire alle lumache più varietà. E' una stupidaggine?

4-La crescita difforme non credo possa dipendere dalla differenza di luce e vento tra le due zone, visto che il bancale è lungo due metri e presenta differenze enormi tra piante che si trovano a poche decine di centimetri le une dalle altre! Magari cercherò di uniformare la qualità del terreno con le prossime pacciamature.

Grazie ancora.


04/05/2018, 16:33
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Maramao ha scritto:
Grazie Pallino, ma sei sempre molto severo nelle tue risposte!

1-Nessuna fretta, ho semplicemente seguito il metodo di Emilia Hazelip, come ho scritto. E lei, per quanto ne so, non parla di preparare il terreno per anni prima di coltivare, ma magari sbagliava :D

2-Rendo più esplicita la mia domanda: quando è opportuno diradare le piante "buone" in modo che non si sottraggano nutrimento a vicenda?

3-Per quanto riguarda le "indesiderate" non rappresentano un grosso cruccio: essendo l'orto così piccolo, le posso semplicemente eliminare a mano, ma per ora cerco di non esagerare per fornire alle lumache più varietà. E' una stupidaggine?

4-La crescita difforme non credo possa dipendere dalla differenza di luce e vento tra le due zone, visto che il bancale è lungo due metri e presenta differenze enormi tra piante che si trovano a poche decine di centimetri le une dalle altre! Magari cercherò di uniformare la qualità del terreno con le prossime pacciamature.

Grazie ancora.

Mi spiace, ma parlerei mejo di pragmatismo. La natura è così, purtroppo molti la caricano di aspettative che spesso vengono deluse (vedi le prime pagine). La natura non tradisce mai, siamo noi che ci aspettiamo ciò che è impossibile in breve tempo.
Ribadisco che non sono contro la coltivazione su bancale, ma ritengo che far rivivere un miscuglio di materiali è necessario avere tempo a sufficienza per ricreare un equilibrio microbiologico (catena del detrito) in grado di offrire nutrimento alle specie introdotte. Nella fase iniziale è una vera e propria guerra per la sopravvivenza e la selezione delle specie più resistenti, quindi magari un aiuto non sarebbe male (in alcune pagine ho parlato di borlanda attivata.
Il diradamento andrebbe fatto prima possibile per non arrecare danno a quelle che dovranno rimanere. Le indesiderate non le eliminerei del tutto, ma impedire la fioritura con sfalci.
Per orientamento intendo la esposizione del bancale rispetto ai punti cardinali.
Ho impiegato 10 anni per scattare la foto sotto.
Buona giornata a tutti.


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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
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07/05/2018, 8:48
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Ora è più chiaro.
Grazie e complimenti, a presto.


07/05/2018, 18:01
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Fukuokisti tutto ok? le vostre coltivazioni proseguono bene?
Io sto dando da mangiare alle lumache quest'anno, le piogge continue non aiutano....


12/06/2018, 16:21
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