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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Robynho90 ha scritto:
Mattia91no ha scritto:
Ciao ragazzi, ho finito la preparazione dei bancali del mio orto sinergico. Ora mi ritrovo con un grande dilemma: semine. Per fave e piselli farò delle postarelle sulla parte piana, per carote e spinaci a file sempre sulla parte piana ( ho i miei dubbi soprattutto per le carote se riusciranno a germogliare con la paglia). Riguardo le insalate ai bordi come faccio? Metto qualche seme alternato a liliacee o meglio che me le produco in semenzaio e trapianto?
Grazie mille


Non sono proprio esperto :lol:

Però da quel che so io, va benissimo come pensi di fare, le carote puoi metterne direttamente nel bancale e poi sacrifichi qualche piantina o la trapianti in un altro bancale, le insalate io farei un semenzaio a parte e poi il trapianto.

Il consiglio che ti do è non soffocare direttamente con la paglia, aspetta che crescano le piantine, dopo metti pure la paglia quando le piantine sono forti! Perchè anche con i semi rischi di farli marcire per esempio!


Abbiamo già discusso sull'uso di bancali e coltivazioni in vaso. Anche in queste due coltivazioni si possono adottare i principi fukuoka, tenendo sempre presente il bilancio energetico e il maggior impiego di energia giustificato da mancanza di spazio o di terra.
Il trapianto è quasi necessario per tutte le colture da inserire in una pacciamatura già in essere.
In pieno campo è possibile la semina diretta di specie con seme molto piccolo e fase di emergenza difficile mantenendo il terreno con pesante pacciamatura per alcuni mesi (mejo quelli invernali). Successivamente scoprire il terreno e seminare, permettendo alla specie seminata di colonizzare il terreno prima della comparsa di altre specie competitive. Che possono essere contenute con una pacciamatura in copertura.
Buon lavoro a tutti.


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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
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23/02/2016, 12:40
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ciao ero camyillo poi ho perso la password e la pazienza. Confermo a chi può interessare che: son riuscito a coltivare mais senza vangare e soprattutto senz'acqua che non sia caduta dal cielo. Le pannocchie sono un po' striminzite ma visto che ad altri è seccato tutto anche bagnando... L'unico problemino è una proliferazione di larve tipiche del mais ( almeno 15 volte di + dell'anno scorso), gli stocchi li avevo lasciati sul terreno confidando sull'autoregolazione tra parassiti e antagonisti. Vi saluto tutti.


01/03/2016, 0:25
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Il primo principio del metodo Fukuoka si basa sulla non lavorazione del terreno e molti si pongono il problema della semina diretta.
Allora vorrei ricordare gli obbiettivi principali delle lavorazioni: creare una struttura artificiale del terreno ed eliminare la competizione delle "infestanti".
Ma questo si può ottenere anche con la non lavorazione e in modo più stabile ed economico, ma come???
La gestione di un prato polifita permette lo sviluppo di una biocenosi del terreno utile a creare una struttura stabile che permette lo sviluppo ottimale della nostra coltura.
La pacciamatura riduce la competizione nei momenti più difficili della crescita delle piante: emergenza e primo sviluppo.
Così si crea una coabitazione tra prato stabile e file destinate alla coltivazione di specie più esigenti, utilizzando il materiale di sfalcio per la copertura e concimazione.
Per esempio: nella coltivazione di piselli o fagiolini innanzi tutto dobbiamo scegliere se parliamo di piante nane o rampicanti.
La pacciamatura va predisposta e rinnovata alcuni mesi prima, meglio se fine estate dell'anno precedente. Fino ad arrivare poco prima della semina con non più di 10 cm di materiale che poi andrà aggiunto man mano che la coltura cresce senza coprirla.
La semina può essere eseguita direttamente sulla pacciamatura con questo splendido attrezzo che uso dalle patate ai fagiolini, al trapianto di piantine (pomodoro, zucchine, peperoni, etc.)
Se invece parliamo di semi più piccoli come lattughe, carote, etc. dobbiamo pacciamare con molta biomassa e per molto tempo, togliere tutto, seminare, aspettare l'emergenza e iniziare a pacciamare con materiale molto fine aumentando la grandezza man mano che le piante crescono.

Buon lavoro.


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01/03/2016, 12:31
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sono d' accordo su tutto quello che scrivi, pallino, ma in realta', il controllo delle speci non volute si fa con animali al pascolo, usando rotazioni e moderna tecnologia di recinzione. dopo che sono passati gli animali puoi piantare tutto eccetto carote, rape rosse, e altri ortaggi lenti.

Questo e' un principio di coltivazione biodinamica, non meno importante di no-till, essenzialmente sviluppato nel midwest americano, imitando i cicli della prateria, che produce i suoli piu' fertili al mondo. si comincia con conigli, o maiali, o ovini o bovini, si finisce il ciclo sempre con le galline ( o faraone), proprio come nelle praterie arrivavano gli uccelli a mangiare gli insetti nel letame appena i bisonti partivano. e sono loro che distruggono la banca di semi di un terreno, oltre che a mangiare preferenzialmente insetti dannosi, mentre i predatori, piu' mobili, se ne vanno temporaneamente. in un terreno dove le galline sono passate alcune volte puoi piantare carote senza fare i salti mortali di pacciamatura. puoi anche usare pacciamatura viva come il grano saraceno, ci penseranno loro a far fuori i semi rimasti. I pollai mobili sono essenziali nella biodinamica.

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radici delle coltivazioni erbacee: http://soilandhealth.org/wp-content/uploads/01aglibrary/010139fieldcroproots/010139toc.html

radici degli ortaggi: http://soilandhealth.org/wp-content/uploads/01aglibrary/010137veg.roots/010137toc.html


01/03/2016, 16:26
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glib ha scritto:
sono d' accordo su tutto quello che scrivi, pallino, ma in realta', il controllo delle speci non volute si fa con animali al pascolo, usando rotazioni e moderna tecnologia di recinzione. dopo che sono passati gli animali puoi piantare tutto eccetto carote, rape rosse, e altri ortaggi lenti.

Questo e' un principio di coltivazione biodinamica, non meno importante di no-till, essenzialmente sviluppato nel midwest americano, imitando i cicli della prateria, che produce i suoli piu' fertili al mondo. si comincia con conigli, o maiali, o ovini o bovini, si finisce il ciclo sempre con le galline ( o faraone), proprio come nelle praterie arrivavano gli uccelli a mangiare gli insetti nel letame appena i bisonti partivano. e sono loro che distruggono la banca di semi di un terreno, oltre che a mangiare preferenzialmente insetti dannosi, mentre i predatori, piu' mobili, se ne vanno temporaneamente. in un terreno dove le galline sono passate alcune volte puoi piantare carote senza fare i salti mortali di pacciamatura. puoi anche usare pacciamatura viva come il grano saraceno, ci penseranno loro a far fuori i semi rimasti. I pollai mobili sono essenziali nella biodinamica.


Anche io sono d'accordo con te, ma in realtà non esistono specie non volute, tutto quello che colonizza il terreno svolge una sua funzione. Spetta a noi indirizzare il ciclo biologico nella direzione a noi più utile, in rapporto alla superficie a nostra disposizione e alla disponibilità di lavoro.
Più la superficie si riduce e più dovremmo ricorrere al nostro lavoro dovendo sostituire bisonti, bovini, maiali, ovini, conigli, galline. Ho cercato di metterli in ordine rispetto alla superficie.
Alla fine i principi sono comuni quando si opera secondo i cicli biologici della natura. Possono variare le tecniche che ci permettono di ottenere il massimo risultato costante nel tempo. E questa si chiama Agronomia, nata prima del midwest americano.
Buona giornata a tutti.


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03/03/2016, 13:25
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Beh, non e' cosi' semplice. Qualche esempio:

1) specie non micorrize all' inizio avranno un vantaggio rispetto alle piante (che tu vuoi) che possono ricolonizzare un terreno povero. Li' devi selezionare, e anche inoculare.
2) se hai animali, vuoi avere specie che hanno valore foraggero piu' alto. quello che uno fa e' fare semine veramente polifiti, c'e' chi fa semine 25 varieta', ma tutte di buon valore foraggero. Offri alla natura un buffet molto vario, e si spera soddisfacente, ma che hai scelto tu
3) la dieta naturale per le galline risulta in disastro, perche' la dieta naturale sosteneva animali che facevano 20 uova all' anno, non 300. Lo stesso per le varieta' coltivate di pomodori, in natura non fanno 25 kg di frutti per pianta, e in natura le varieta' coltivate soccomberebbero. Hanno bisogno di un trattamento speciale non naturale, in cui fai le tue rotazioni per avere fertilita' al picco quando le pianti, e le sottopianti con miscela ricca di trifoglio. Io preferisco sempre usare varieta' rustiche, ma anche quelle rustiche sono piu' delicate dell' erba di prateria.

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03/03/2016, 16:23
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glib ha scritto:
Beh, non e' cosi' semplice. Qualche esempio:

1) specie non micorrize all' inizio avranno un vantaggio rispetto alle piante (che tu vuoi) che possono ricolonizzare un terreno povero. Li' devi selezionare, e anche inoculare.
2) se hai animali, vuoi avere specie che hanno valore foraggero piu' alto. quello che uno fa e' fare semine veramente polifiti, c'e' chi fa semine 25 varieta', ma tutte di buon valore foraggero. Offri alla natura un buffet molto vario, e si spera soddisfacente, ma che hai scelto tu
3) la dieta naturale per le galline risulta in disastro, perche' la dieta naturale sosteneva animali che facevano 20 uova all' anno, non 300. Lo stesso per le varieta' coltivate di pomodori, in natura non fanno 25 kg di frutti per pianta, e in natura le varieta' coltivate soccomberebbero. Hanno bisogno di un trattamento speciale non naturale, in cui fai le tue rotazioni per avere fertilita' al picco quando le pianti, e le sottopianti con miscela ricca di trifoglio. Io preferisco sempre usare varieta' rustiche, ma anche quelle rustiche sono piu' delicate dell' erba di prateria.


Ovvio non così semplice, e per fortuna!
1) La non lavorazione favorisce lo sviluppo di micorrizze che vivono in simbiosi con alcune specie. Pian piano che il terreno aumenta la sua fertilità sono avvantaggiate le specie più esigenti rispetto a quelle rustiche, che quasi spariscono.
2) In base alla qualità e quantità di biomassa prodotta viene valutata la possibilità di inserire animali ( da definire lo scopo: lavoro, carne, latte, lana, uova). E programmare la rotazione delle stabulazioni intervenendo con sfalci e accumulo per il periodo invernale.
3) Per le galline va fatta una scelta di quale razza prediligere e lo scopo (carne, uova) considerando che la dieta per alcune razze va integrata con cereali. Per quanto riguarda il pomodoro non ho riscontrato effetti negativi rispetto a coltivazioni industriali. Forse un prodotto meno uniforme, ma sicuramente di alta qualità (e te lo dice uno che ha coltivato pomodoro in fuori suolo per 20 anni).
Buona serata.


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06/03/2016, 20:44
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Una domanda pallino un pò ot, per quanto riguarda biotrituratori per ottenere cippato ecc, all'inizio è una spesa che si può contemplare in un progetto di permacultura??? Tu l'hai comprato?


Grazie e complimenti


08/03/2016, 23:40
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Robynho90 ha scritto:
Una domanda pallino un pò ot, per quanto riguarda biotrituratori per ottenere cippato ecc, all'inizio è una spesa che si può contemplare in un progetto di permacultura??? Tu l'hai comprato?


Grazie e complimenti

Ti ringrazio per la domanda, ma non posso rispondere in merito alla “Permacultura” che ancora non ho capito bene cosa si intende.
Ti rispondo invece dal mio punto di vista, sviluppando il pensiero di Fukuoka.
Un progetto per la gestione economica di un ambiente naturale parte da un inventario iniziale ed elenca una serie di interventi per raggiungere gli obbiettivi che renderanno “utile” l'attività.
Tutto questo non dimenticando che si opera in un sistema energetico chiuso, in rapporto e all'interno di altri sistemi energetici che bene o male lo influenzano.
In un sistema energetico chiuso vi è una serie di input di energia, che all'interno subisce una serie di trasformazioni e una parte esce come output a seconda delle nostre esigenze. Il tutto avviene secondo i principi della termodinamica.
In un ambiente naturale il principale input energetico è il sole (energia luminosa) che attraverso la fotosintesi viene trasformata in biomassa (energia chimica) e tutto questo per fortuna è ancora gratuito.
Atri input energetici sono: il lavoro, le macchine, materiali, combustibile ed elettricità, etc. E questi hanno un costo, che per rendere economica l'attività deve essere compatibile alla monetizzazione dell'output di energia.
Appare chiaro che spendere energia per ridurre la produzione di biomassa, lavorazioni e lotta alle malerbe, è un agire contro natura e soprattutto contro il nostro interesse. A meno che non rincorriamo il sogno di ricreare un ambiente artificiale a nostro uso e consumo, costi quel che costi.
Quindi ci conviene ottimizzare la quantità e qualità di biomassa, che il nostro ambiente è in grado di produrre durante il ciclo annuale, e adottare una serie di interventi di trasformazione per ottenere prodotti vendibili o destinati all'autoconsumo.
In questo quadro possiamo inserire l'utilizzo di un biotrituratore capace di trasformare la biomassa in un prodotto in grado di compiere un lavoro.
Allora ti chiedo di quale lavoro si tratta?????? Ridurre lo spazio? Utilizzare come combustibile? Materiale da fermentare o compostare? Utilizzare come pacciamante??? etc.
A questo punto si può fare un bilancio economico per valutare la convenienza di questo particolare processo di trasformazione della biomassa prodotta.
Sono alcuni anni che utilizzo un biotrituratore elettrico per produrre cippato dalla potatura delle piante da frutto e siepe, che utilizzo come pacciamatura per particolari colture: fragole, lattughe, carote, etc. Da un paio di anni l'ho usato per frammentare mele e pere da mettere a fermentare con notevole risparmio di tempo e ottimo risultato.
Il biotrituratore può essere azionato da energia elettrica o meccanica pagando la bolletta o il benzinaio, ma si spera in un futuro di avere a disposizione tecnologie che ci permettono di utilizzare l'output energetico della nostra fattoria. Ma questa è un'altra storia.
Buona giornata a tutti.


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09/03/2016, 13:16
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Iscritto il: 29/09/2014, 20:07
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Ciao a tutti, nuovo iscritto!
Vi seguo da anni ormai, ma ho cercato di non intromettermi interferendo con domande stupide....(passione in continua crescita ma esperienza e conoscenza scarse).
Mi siete stati di grande aiuto nell'avvicinarmi sempre più a questo mondo dopo aver letto Fukuoka (e in particolare a PallinoF vorrei dire "GRAZIE di cuore").
Ho potuto fare qualcosa grazie al fazzoletto di terra di mio padre, ora sto progettando di fare un po' di più....
Buon lavoro a tutti.
Maurizio


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14/03/2016, 20:10
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