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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Iscritto il: 03/11/2009, 11:32
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peter37 ha scritto:
.Per il lavoro poi non so:alcuni dicono che lavorano pochissimo,invece io fra tagliare,pacciamare,levare qualche erba ecc.ci metto molto di piu che non a dare ogni tanto quattro colpi di zappa e tagliare l'erba al colletto facendola morire sempre senza smuovere il terreno.


Verissima questa analisi. Tenendo conto del tempo speso per tagliare, far seccare raccogliere e distribuire (senza trattori, etc) il fieno ti risultano probabilmente più ore rispetto alla fresatura più diserbo manuale in stagione.

Però almeno nel mio caso :

L'erba ogni tanto la devo comunque tagliare.

Utilizzo il metodo sinergico senza lavorazione iniziale ossia fieno su fieno 1 anno prima e poi le colture. Ho un terreno molto argilloso. Quest'anno con le piogge il pacciame si è decomposto molto velocemente ma allo stesso tempo l'erba è cresciuta molto. il discorso si è compensato.
Ho fatto delle prove comparative nella stessa aiola con vari ortaggi, metà bancale mio sistema, metà con vangatura e zappatura (però comunque pacciamato): non ho notato nessuna differenza. Almeno lo scorso anno.

La differenza tra un suolo "polverizzato" e areato la trovo solo con piselli, fagioli, ceci ed altri semine dirette. Con le piantine non ho trovato alcuna differenza, anch'io sono rimasto basito.

Contate che per piantare io uso una mazzetta più un tondino da 12 mm per edilizia. spesso il terreno è così duro che non riesco solo con il tondino a perforarlo, ho bisogno della mazzetta. Una volta inserito il tondino, disegno con un movimento circolare un cono nel terreno dove inserisco la piantina (dunque si compatta ulteriormente). spingo poi dentro la piantina con pane di terra, chiudo la buchetta o quel che resta vuoto con un po' di terra sminuzzata oppure semplicemente ripianto il tondino affianco lo spingo verso la pianta.

Mi trovo bene con il sistema attuale anche se non conosco manenti ma mi interessa approfondirlo.

Di sicuro il sistema attuale si regola bene con il tempo che posso dedicare all'orto. Poche ore di lavoro e quelle poche molto concentrate il sabato o la domenica. Per anche 15 giorni l'orto a volte non lo guardo, soprattutto quando le giornate sono corte.

Mi trovo abbastanza bene, quest'anno non ho mai irrigato il che mi ha fatto risparmiare un tempo enorme. Tuttavia, la produzione di pomodori è stata pessima per colpa dell'umidità ma le altre produzioni, finocchi, aglio, cappuccio, sedano, cetrioli, zucchine (da record circa 20 kg per pianta) è stata buona.

certo non posso comparare la mia produzione con gli orti di tanti di voi o dei miei vicini pensionati. La resa è direttamente proporzionale al lavoro che si fa per ottenerla, io passo poco tempo in orto e quel poco è concentrato. Non ho spazio per la precisione, è tutto una piccola confusione, ma solo per scelta obbligata.

Proprio ieri con il fischio del decespugliatore e con l'odore dello scoppio (insopportabile) valutavo risultati e sforzi.

Credo che ogni metodo sia unico, basato non solo sul proprio terreno o meteo, ma anche su tempo ed attrezzature disponibili, personalità propria e dei propri vicini (mogli/figli/parenti/etc), carattere.


19/08/2014, 11:18
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Ciao a tutti, introduco dicendo che Marcello ha detto cose sensatissime; sia sul fatto che la gramigna decompatterá il terreno, sarà una veloce e rustica copertura, questo avrà di sicuro la sua utilità. Consiglia bene quando dice di piantare o seminare alberi da frutto frugali e piante e cespugli, agiranno con le loro radici e con il loro materiale organico, combattendo allo stesso tempo la gramigna. Piantare siepi con specie locali e anche di alberi come frangivento o recinzione o semplicemente perché spargano il loro materiale organico. Magari dove si vuole fare l orto si copre con fitta pacciamatura, ho letto di un metodo, forse su questa stessa discussione: coprire lo spazio desiderato con sfalci e materiale organico, possibilmente bagnarlo a fondo, poi ricoprire con moquette, vecchi tappeti, sacchi per le olive o quant' altro poi ricoprire ancora di sfalci e intelaiatura di cannizzi per non far volare il fieno al vento. Ogni tanto bagnate e la vegetazione sottostante sarà eliminata, allo stesso tempo avrete creato un ricco strato di humus, continuate a tenere ricoperto di pacciame e sterpaglie e seminate a buco o trapianto. Magari si può circondare la zona di erbe aromatiche e cespugli così da non avere erbe non volute nell'orto nelle più immediate vicinanze. Quindi, la pazienza è ciò che serve. Con la gramigna il minimo che bisogna fare, in qualsiasi caso è non lavorare, si peggiora la situazione di innumerevoli volte. È solo la risposta più immediata di un suolo sfruttato e poi lasciato all'abbandono, a mio parere il modo migliore o almeno uno dei possibili buoni è quello nelle righe qui sopra,cioè in 200 e rotti pagine di conversazione!! Hauahauaah comunque già che ci sono vi dico che c'è un incontro di regalo e baratto in agricoltura un gruppo su fb di un mio amico qui in Liguria e dovrebbe essere fatto in Toscana. Vi farò sapere di più, Buon pomeriggio!


24/08/2014, 14:48
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Iscritto il: 18/02/2013, 23:05
Messaggi: 15
Località: Diano Castello(Im) Liguria
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Comunque volevo dire Macellaio! Non Marcello, scusatemi!


24/08/2014, 15:00
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Iscritto il: 06/09/2011, 11:41
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Località: mantova
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non mi sembra che la gramigna ammorbidisca il terreno, anzi, lo trovo più duro dove c'è gramigna. direi che l'unico sistema per contrastare la gramigna è la pacciamatura, c'è d'aumentarne lo spessore fintanto che non la soffoca. oltre le lavorazioni trovo che sia favorita pure dagli sfalci frequenti. la gramigna inizia a vegetare più tardivamente di altre graminacee da seme. se quest'ultime le lasciamo, la loro presenza contrasta la gramigna


24/08/2014, 18:48
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Iscritto il: 11/02/2011, 8:44
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Località: Roma
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...concordo,sostenere che la gramigna ammorbidisca il terreno ce ne vuole... l'unica pacciamatura che la contrasta sono i cartoni,perchè sotto gli sfalci vegeta benissimo ;)


25/08/2014, 9:22
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Iscritto il: 03/11/2009, 11:32
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Località: provincia Vicenza
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Dipende da come sono fatti gli sfalci di fieno. se di questa pacciamatura parliamo (altra storia che non conosco è la paglia).

I miei sfalci non volano via, anzi mi è difficile aprirmi delle buchette per inserirvi le piantine. E' erba comune di un prato stabile soleggiato, nulla di particolare.

Normalmente sfalcio quando l'erba raggiunge le mie ginocchia o poco più. Alcuni tipi di erba crescono comunque poco (foglie) altri (sorghetta, medica) crescono più in altezza.

Il taglio lo faccio rigorosamente con decescpugliatore a LAMA o con FALCE. Se avete mano, tagliando automaticamente formerete delle file perfette che con un 3 gg. di sole estivo seccheranno a sufficienza per essere messe nell'orto.

Tagliare con il filo maciulla l'erba e rende il lavoro troppo lungo e di bassa qualità (a mio modo di vedere). La pacciamatura ideale è comunque formata da erba che abbia avuto tempo di sviluppo meglio se con semi.

DI pacciamatura ne metto sempre moltissima a volontà, la gramigna non ce la fa. L'unico grosso problema è il convolvolo (vilucchio) che devo estirpare a mano.

Per il resto con una stagione normale un bello strato di pacciamatura ti dura 60 gg, quest'anno un po' meno le piogge hanno fatto il loro effetto.
Se ho qualche coltura da più giorni ripeto la pacciamatura dopo un paio di mesi, prima però estirpo almeno un po' di vilucchio.


25/08/2014, 10:21
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Io vedo nettamente la gramigna colonizzare le zone in cui il terreno è stato compattato da altre attività, specialmente transito mezzi e calpestio. Non che sia lei a compattarlo, e anche non capisco come potrebbe farlo, mica pesa o batte.
Se poi zappate nelle zone invase di gramigna da anni vedete che terra trovate, ovviamente però deve essere cessata la causa della compattatura del terreno, se trattori o altro continuano a transitare la terra non si può decompattare di sicuro.

Andreagh non hai problemi a pacciamare con l'erba andata a seme? Poi non ti germina di tutto?


25/08/2014, 23:45
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Messaggi: 35
Località: toscana, siena
Formazione: tecnica commerciale e agricola
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Sto continuando a seguire saltuariamente la discussione, ..negli ultimi tempi sono stato assorbito da nuovi progetti che stanno per arrivare a maturazione....vorrei farvi partecipi di un progetto che mi occuperà per i prossimi tempi..sono anche indeciso se aprire un post apposito oppure inserire le mie esperienze in questa affascinante discussione; non vorrei creare confusione.
Veniamo al dunque..Sto per convertire un terreno di due ettari e mezzo, da anni coltivato a cereali e piuttosto sfruttato, con sistemi di coltivazione naturali. Il progetto prevede un approccio permaculturale; se ho il coraggio di iniziare questa avventura, la responsabilità sta soprattutto nella lettura e nel confronto delle esperienze avuta qui, quindi sentitevi tutti coinvolti, come dice una bella canzone di De Andre'.. ;)
Da circa otto anni sto gestendo un appezzamento di terreno di ca 2000 m2 con l'approccio "fukuokiano" (mi si perdoni la supponenza)...i risultati mi sembrano per certi versi miracolosi, soprattutto per quanto riguarda l'efficenza e l'efficacia energetica del processo...da tre anni sto attuando in maniera sicuramente "indecorosa" la tecnica geoponica di Pallino, che a mio avviso è una forma geniale di razionalizzazione agronomica per la gestione di superfici vaste senza lavorazioni profonde del terreno.
Il progetto ha come obiettivo la creazione di un sistema permaculturale mediterraneo che prevederà una foresta alimentare "a fasce", tra le quali inserire anche strisce di terreno che produrranno piccole quantità di cereali con la tecnica della rotazione; tali produzioni saranno indirizzate alla autoproduzione, piu che al mercato, ma l'obiettivo è anche quello di inserire il progetto in una rete comunitaria diffusa, che per ora è solo in incubazione....
Il progetto è anche una sfida, dato che, come molti hanno notato, lavorare su terreni e su climi asciutti con metodi naturali, risulta molto piu complesso e permette poco margine d'errore, rispetto a suoli e climi piu freschi, come finora ho avuto la fortuna di fare io....
mi farebbe piacere confrontarmi con voi....


30/08/2014, 13:26
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Iscritto il: 11/02/2011, 8:44
Messaggi: 276
Località: Roma
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Ciao Menca,una domanda, il tuo progetto avrà uno scopo sperimentale o commerciale?...lo fai per diletto o per ricavare un reddito? ;)


31/08/2014, 7:46
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Località: provincia Vicenza
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MarcelloC ha scritto:
Io vedo nettamente la gramigna colonizzare le zone in cui il terreno è stato compattato da altre attività, specialmente transito mezzi e calpestio. Non che sia lei a compattarlo, e anche non capisco come potrebbe farlo, mica pesa o batte.
Se poi zappate nelle zone invase di gramigna da anni vedete che terra trovate, ovviamente però deve essere cessata la causa della compattatura del terreno, se trattori o altro continuano a transitare la terra non si può decompattare di sicuro.

Andreagh non hai problemi a pacciamare con l'erba andata a seme? Poi non ti germina di tutto?


Certo che mi germina tutto se non continuo a pacciamare. Metto strati molto folti, appena lascio l'aiola senza pacciamatura (senza rinnovarla per più di 90 gg.) Nasce una foresta foltissima, soprattutto di graminacee.

Essendo nell'orto e tutte le aiole sono coltivate o per lo meno quando ne lascio 1 in riposo ci do dentro con la pacciamatura. Gramigna ripeto è l'ultimo problema, è con il vilucchio che mi devo battere, almeno finché le piantine sono in emergenza.

Riguardo alla gramigna che compatta il terreno sono d'accordo in parte ossia :

1. se la zona è piena di gramigna, la tagli al colletto (ma molto al colletto) poi devi pacciamare tantissimo in modo che il ceppo di gramigna si composti.

2. se il terreno è ben in tempera tendente sull'umido e la gramigna è diffusa ma non raccolta in grossi ceppi, estirpandola sminuzzi il terreno. Però occhio a non ripestare dove passi e ripacciama subito.

In sunto non andrei a cercare problemi con la gramigna, meglio lasciarla dove cresce spontaneamente e nell'orto utilizzare pacciamature molto pesanti.


01/09/2014, 9:58
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