12/12/2013, 20:16
13/12/2013, 14:47
maxdef ha scritto:...dove la falce è troppo, c'è sempre il falcetto
13/12/2013, 14:58
joshua23 ha scritto:Ciao a tutti,
leggo questa discussione ormai da un paio di anni a scaglioni e nel frattempo ho letto alcuni libri a riguardo (la rivoluzione del filo di paglia e la fattoria biologica).
Recentemente ho iniziato a leggere "The road back to nature: regarding the paradise lost", che dovrebbe essere il terzo libro in ordine cronologico scritto da Fukuoka (raramente citato, probabilmente perche' e' meno tecnico dei primi due).
Rileggendo alcune pagine di questo thread, in particolare quelle in cui si metteva un po' in discussione la resa di questo metodo di coltivazione,mi sono imbattuto in un curioso episodio citato in questo libro: nei capitoli iniziali vengono descritti alcuni viaggi di Mr. Fukuoka in America, Europa ed in particolare in Italia.
Proprio in Italia ha visitato degli agricoltori naturali (diciamo suoi "seguaci"?) e in un' occasione visitando i campi e vedendo che le piante avevano uno sviluppo sottotono, ha subito fatto notare che "se le piante sono queste, la terra deve essere perforza impoverita".
Questo, insieme ai concetti dei precedenti libri sulla resa del non fare e la resa tradizionale (dato 10 la resa della natura l'uomo puo' solo avvicinarsi,o al massimo eguagliare la resa di una pianta,attraverso i suoi metodi artificiosi, spendendo pero' molte piu' energie e interrompendo il ciclo naturale che rinnova il terreno) ci fanno capire che non e' affatto detto che i prodotti di questo metodo debbano essere perforza inferiori (mi pare che abbiamo esempi di ottimi risultati sia qui da noi che in svizzera ) , in particolare non cadiamo nella trappola di ribattere a chi sostiene questa tesi con calcoli su quanta energia serve con il metodo tradizionale e quanta con il non fare, non "inganniamoci da soli" pensando che le nostre rese siano quelle ottenibili, perche' fukuoka stesso ci dice che il suo metodo non e' un compromesso tra l'abbonzanza del prodotto e l'energia da immettere per averlo, tutt'altro: seguire i ritmi e i modi della natura e' il modo migliore per sostenere la coltivazione e la terra nel medio/lungo periodo, senza scendere a compromessi con il raccolto, ma anzi aumentandone la resa.
Non fraintendetemi, non voglio bacchettare o sminuire nessuno! mi sembrava interessante riportare questo episodio perche' ci parla proprio di giovani alle prese con questo metodo, a cui Fukuoka stesso fa notare che i loro risultati sono solo l'inizio e che in futuro saranno sempre migliori, proprio perche' la terra deve ancora migliorare e riprendersi, anche se a noi (e ai ragazzi dell'episodio) sembra rigenerata.
un in bocca al lupo a tutti i coltivatori del non fare! (purtroppo io, con giusto 80 metri quadri neanche miei, non sono ancora riuscito a mettere in pratica )
16/12/2013, 15:20
macellaio ha scritto:Mi farebbe piacere sapere cosa ha fatto fukuoka in italia, se ne è parlato poche volte, capire i problemi del terreno qui da noi, come ho la possibilità misuro il mio terreno e comincio a progettare , vi faccio vedere foto e disegni
18/12/2013, 20:33
23/12/2013, 1:38
23/12/2013, 1:53
25/12/2013, 22:33
MarcelloC ha scritto:Ciao, scusate l'assenza, sono rimasto senza internet e devo dire che ci sto anche bene.
Ho seminato su sodo lupini e veccia dopo aver messo i semi a mollo e averli fatti leggermente germinare.
Dopo un mesetto i risultati sembrano molto buoni. Sono meglio dell'erba medica perché il seme costa molto meno, si possono usare i semi che vengono venduti come mangime per animali, qui da me veccia un euro al kg e lupini 50 centesimi al kg. Spero di aver finalmente trovato le piante giuste per migliorare il terreno
28/12/2013, 23:58
29/12/2013, 0:15
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