Buonasera a tutti, sono nuovo del Forum e anche abbastanza dell’Agricoltura. Avevo intenzione di rivolgermi soprattutto a PallinoF, dato che mi sembra piuttosto vicino alle mie ancora nascenti concezioni dell’Agricoltura (dico questo perché ho letto le prime 20 pagine di questa discussione), ma invito chiunque altro a considerare ed eventualmente rispondere alle sottostanti rihe. Provengo da una zona dove l’agricoltura ha rappresentato fortemente la fonte principale di sostentamento per gli abitanti, almeno negli ultimi 130 anni. Sono di Pescina (AQ), situata ad Est della conca del Fucino a 735 m s.l.m.. Nel 1878 c’è stato il prosciugamento del lago Fucino (all’epoca il terzo d’Italia per estensione), con conseguente conversione dei terreni prosciugati in terreni coltivabili. La stragrande maggioranza delle coltivazioni viene effettuata con metodi convenzionali, fatta eccezione per le colline limitrofe, nelle quali l’approvvigionamento è a misura privata…… Da qualche anno (ho 29 anni) mi sono scoperto sensibile alla natura e ai frutti che può donarci, ma ho scarsa esperienza di agricoltore, a parte la conduzione con metodi convenzionali di un piccolo orto e di un piccolo vigneto. In particolare, con altri due miei amici abbiamo deciso di coltivare due/tre piccoli terreni (circa 2.500 mq cadauno) con sistemi naturalistici, improntati soprattutto ai metodi di Fukuoka. Credo sia più esatto parlare di orti sinergici. Per il momento abbiamo costruito solamente 3 bancali di terra in uno di questi tre terreni, quello il cui unico approvvigionamento idrico è rappresentato da un fosso di raccolta naturale dell’acqua. In realtà dovrebbe trattarsi (a detta degli anziani proprietari) di una specie di sorgiva naturale, attualmente perimetrata da una folta coltre di rovi. Il terreno è in leggera pendenza e si presenta confinato naturalmente da siepi autoctone (non saprei esattamente dirti di che specie si tratta), una quindicina di piccole noci lungo un fianco, una ventina di piante da frutto tra meli e peri proprio al centro, una noce ed un ciliegio in un angolo, diversi salici lungo tutto un fianco (quello della parte inferiore) e un salice nella parte superiore. Ci sono alcuni pezzi, tra i quali quello dove abbiamo preparato i bancali, che sono incolti da una quindicina di anni, a parte lo sfalcio dell’erba nella zona delle piante da frutto. Degli altri due terreni, uno è occupato da un vigneto (ahimè abbandonato da un anno ma che intendo riacciuffare), mentre l’altro si trova in zona pianeggiante e provvisto di accesso ad un sistema idrico che preleva direttamente dal torrente Giovenco. Quest’ultimo terreno ha avuto una semina di medica lo scorso anno e comprende una decina di alberi da frutto (sempre meli e peri). Il nostro intento è quello di utilizzare questi terreni (considerando a parte quello del vigneto che è al momento a monocoltura) per raggiungere un sistema il più possibile vicino alla conservazione dell’energia. Mi rendo conto che parlare in questo modo, a zero anni di coltivazione è molto ambizioso, ad ogni modo siamo ben determinati. Quindi volevo chiederti, sperando di non essere importuno, quale strategia adotteresti se dovessi iniziare un simile progetto. Avrei dovuto descriverti molto di più le varie caratteristiche dei terreni e della zona. Se ti va di farmi domande per saperne di più, spero di riuscire a risponderti prontamente. Con la speranza di ricevere una risposta vi saluto a tutti. A presto.
Ciao a tutti! Ci sono novità pratiche dalle vostre esperienze? Pallinof come procede il tuo giardino armonico?
Io per il momento sono in attesa della primavera. Quest'anno (primo anno) ho lasciato crescere l'erba spontanea e c'ho seminato sopra una piccola dose di miscela mix multifloreale per aumentarne la biodiversità e inserirci un po di erba medica e trifoglio. La miscela in realtà è nata molto rada (sbagliato io a seminare nel periodo sbagliato). Ho comunque sfalciato di nuovo l'erba alta e lasciato sul posto la prima volta. Il secondo sfalcio l'ho utilizzato per creare le prima file pacciamate su cui vorrò provare a trapiantare e seminare in primavera. Ho deciso di iniziare con poche file, molto distanziate tra loro per permettermi di continuare ad utilizzare il prato come fonte da pacciamatura. Ieri ho inspessito le file con altra paglia/fieno presa da fuori e una piccola spruzzatina di letame come bioattivatore. Ho pensato che con le temperature rigide invernali fosse giusto inspessirle per proteggere il terreno sottostante.
Chissà se in primavera riuscirò ad ottenere un buon terreno.. lo spero!
Per il momento si presenta ancora piuttosto duro (ma il freddo da il suo contributo alla durezza )
Io ho seminato con le palline di argilla i piselli li ho coperti con sfalcio verde e oggi ho visto il primi germogli, sto progettando un bel giardino-orto-frutteto su file pacciamate come pallino, perchè lo trovo più gestibile di quello che volevo fare prima, solo che non ho capito come falciate l'erba in quelle file strette , su internet ho visto delle falciatrici manuali ma non credo che riescano a tagliare l' erba medica ,io so usare la falce per fare il fieno, ma nelle file come si fa ? Saluti da Palmi.
ciao, io uso il rasaerba a scoppio anche se l'erba è altina. l'erba tagliata se mi serve metto il contenitore dietro, altrimenti la taglio senza contenitore e resta sul terreno. ciao by angaro
Magari !!!! Le volevo mettere negli olivi solo che se le prendono Nelle file come fate voi ? Ho visto nelle pagine precedenti che raviolo diceva di avere costruito attrezzi per lavorare più facilmente, chiedo se per favore si potrebbe vedere qualche foto e chiarimento
... ci sono anche i tagliaerbe non elettrici/benzina hanno dei rulli che girano e tagliano l'erba ... la benzina la fai tu ... vai via a pane e salame ...