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Tecniche di coltivazione, malattie, concimazione, varietà, semine, trapianti e raccolta - Consigli e curiosità su serre, orti familiari, ecc.
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Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

19/06/2013, 12:46

Grazie Elias..ti ho inviato da poco una mail...a presto

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

19/06/2013, 13:28

ciao Elias e complimenti ma il nervoso tu lo fai venire a me,vedendo che risultati hai :shock: :shock: :shock: .Io ho fatto tutto piu o meno come te da tre/quattro anni fa solo che i miei risultati sono stati molto deludenti,come quelli di alcuni altri e ti giuro che nel convenzionale prima e nel biologico tradizionale poi non me la sono cavata per niente male quindi penso che abbia ragione Maxdef e che il clima (insieme a non so cos'altro) sia determinante sulla riuscita dei raccolti.Ti sarei grato se tu mi potessi dare un parere in proposito,magari se ti sei accorto che c'è stato qualcosa che qualche volta ti ha rovinato qualche coltura o se hai idea su cosa ti abbia particolarmente favorito rispetto a noi.
grazie
ciao

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

19/06/2013, 13:32

Questo film racconta di un tizio americano che pacciamando con trito di legno finissimo pare avere un orto e un frutteto miracoloso, in California:

http://backtoedenfilm.com/#movie" target="_blank (è lunghetto, si ripete molto e potrebbe durare un terzo, ma bastano i primi capitoli per farsi un'idea)

Ho scoperto anche che un canadese ha teorizzato il metodo chiamandolo BRF, bois rameal fragmentè, cioè "ramaglia triturata". Dicono di preferire le ramaglie giovani da non più di 5cm di diametro, meglio se di legni duri. Alla fin fine è quanto diceva Pallinof all'inizio della discussione, io infatti l'unica spesa seria per l'orto l'ho fatta allora acquistando un piccolo cippatore elettrico.

qui in Oltrepò ho avuto ottimi risultati di fave e piselli seminati sul sodo, pacciamati con trito di legno delle ramaglie circostanti (potature o avanzi di lavorazioni varie). Le cipolle invece non si son sviluppate (marcite per la troppa pioggia?) e son state soffocate dal trifoglio che avevo piantato insieme come "pacciamatura vivente" sperimentale. L'aglio stenta anche lui ma resiste, ve ne riparlo quando lo raccolgo tra un po'. Questo per le semine. Per i trapianti invece (piantine comprate al mercato di Casteggio, quindi suppongo roba tradizionale, di serra e concimi), tutti hanno stentato per la mancanza di sole ma da qualche settimana c'è molto rigoglio (avevo però letamato un po' a febbraio; se ricordate avevo appena costruito dei terrazzamenti e avevo quindi perso tutto lo strato superficiale di incolto).. Alla base dei pomodori ho ammucchiato del compost non molto maturo (sei mesi), e zucchine e melanzane stan venendo su sotto pacciamatura di trito di legno (innaffio 1/2 volte a settimana perché la pacciamatura è poca, non avevo altro legno da tritare). Anche dopo giorni di siccità comunque basta scostare lo strato superficiale e la terra sotto è umidiccia. Posterò foto del raccolto. Se la peronospera non me po brucia, visto che non voglio darci niente.

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

20/06/2013, 10:55

Elias le tue foto fanno nascere complessi di inferiorità ahaha, servono poi da stimolo e ti ringrazio perchè sono una iniezione di fiducia non indifferente.
Come diceva qualcuno la questione ambientale è importante ed influenza in totalità i raccolti , le semine e le tipologie.
Avere un risultato del genere nel mio orto senza accorgimenti forzati per le stesse tipologie di vegetale, senza irrigazione giornaliera costante ad esempio, è pura immaginazione per una buonissima serie di motivi: Pochi metri di altezza sul mare e poche centinaia di metri dalla costa, con temperature che difficilmente scendono sotto i 28 gradi dalle 8 di mattina alle 20 di sera da metà giugno a metà agosto, con probabili periodi senza piogge che possono aggirarsi dalle 2 settimane al mese e più, con venti temperati che soffiano da mare dalle 12 alle 15 continuativamente durante l'estate.

Per Elias: hai bisogno di Irrigare durante l'estate ?

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

20/06/2013, 11:03

E più in generale visto che sei uno dei pochi assieme a Pallinof e Frasantel che riesce ad avere buoni risultati ( invidiabili )
ed allargo la domanda anche a loro , quanto dobbiamo essere integralisti sulla questione energetica ?
Pensandoci bene anche irrigare o utilizzare un tubo di plastica è un dispendio energetico non indifferente, cosa ne pensate ?

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

20/06/2013, 14:18

solo un "cacciatore raccoglitore" si potrebbe permettere l'integralismo energetico :D

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

21/06/2013, 11:01

...vedendo il filmato postato da Paolaki devo dire che è spettacolare anche se non ho capito una parola :D ....da un paio di anni faccio più o meno la stessa cosa su una piccola aiuola 1,20mx6m che utilizzo solo in tarda primavera estate perchè in parte ombreggiata da un kaki,in pratica è uno strato di compost che rinnovo ogni anno e pacciamatura,i risultati sono decisamente buoni, le piante hanno tutt'altro aspetto di quelle in pieno campo, così come lo sviluppo vegetativo è il triplo, ad oggi avrò usato forse 3/4 annaffiatoi di acqua da 12l,il compost ha una capacità eccezionale di conservare l'acqua ;) ...è un po' il mio orto dietro casa di Fukuoka a cui faceva cenno mi pare Peter 37 ;)

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

22/06/2013, 14:20

Hmmm allora sul discorso del clima posso dire che qui da me che si sono in svizzera ma comunque al sud delle alpi quindi sto diciamo nel ultima macchia di clima Mediterraneo infatti crescono bene anche in pieno campo cose come cetrioli meloni zucchine pomodori peperoni peperoncini melanzane che al nord delle alpi le fanno solo in serra, io ho anche un qualche olivo e un limone e sui sassi vengono spontanee agavi fichi d'india e altri cactus e grasse.

Per tutto in generale ho visto che le piante che vengono seminate direttamente in campo o nascono spontanee crescono piu lentamente ma resistono molto ma molto di piu al secco che quelle che trapianto, in alcune come peperoni eccetera la differenza dopo un po cala ma ad esempio coi cavoli resterà per sempre e ovviamente quelli che soffrono il secco se non irrigati non si svilupperanno visto che il cavolo vuole abbondante acqua.
Poi penso che da Firenze in giù sia difficile in ogni caso coltivare cavoli senza un minimo di irrigazione ma non saprei.

Anche qui da me purtroppo è capace di fare anche un mese e più senza pioggia quindi mi adeguo ed ad esempio nel nel campetto dietro casa dei miei (quello delle foto) che è una zona abbastanza umida anche quando fa secco ci pianto prevalentemente ortaggi che soffrono il secco, mentre su altri campi fuori in paese più esposti al sole e al vento delle 3 valli che è un vento che scende dalle 3 valli che portano al nord delle alpi e che spira quasi sempre secco come la cenere, ci pianto tutto quello che vuole il 100x100 di sole e non soffre troppo il secco e il caldo.
E anche salendo prima in collina e poi in montagna ho zone di mezzo bosco (castagni tigli ontano nero e frassini) quasi paludose con sorgenti ovunque e zone con poca vegetazione (ginestre roveri betulle) e poca terra attaccata sul granito che a volte brucia già in giugno per il caldo,secco e l'aria cocente che sale dalle pietraie roventi e li a parte qualche posto negli anni sbagliati non cresce nemmeno la segale senza deviare acqua dai torrenti alti quando e dove ce né, qui si faceva così prima dei tubi in ferro e di quelli in polietilene poi.
I pascoli erano una ragnatela di piccole canalette larghe come la testa del picco che si tenevano sempre pulite e che in periodo di secco gli si deviava dentro l'acqua di un qualche torrente a monte e così i pascoli tornavano verdi, mentre che in periodo di diluvi servivano a drenare il terreno.

Per la domanda se ce qualcosa che mi ha rovinato il raccolto certo che ci sono a partire dai fattori atmosferici estremi che oggi a causa di manipolazioni da parte di loschi individui sono sempre più estremi venti più forti periodi di secco più lunghi, piogge torrenziali grandinate più frequenti e distruttive ecc....
Ad esempio da ottobre a marzo ha fatto solo qualche di di pioggia e la pacciamatura pesante (tigli sminuzzati ramaglia e fogliami vari cose che ci mettono a marcire) è rimasta li tale e quale come quando lo sparsa e questo è stata una catastrofe per la semina diretta su quei terreni, poi è arrivata l'acqua solo che non si è fermata per quasi un mese e via i fiumi debordano il terreno secco non assorbe e gli ortaggi marciscono al piede quello che si stava svegliando vien soffocato dalla neve che incerti giorni matti è caduta fino al piano in mese di maggio i pascoli di media quota son stati tutti sdraiati quando le manze erano gia state caricate al alpe cosa che nessun anziano qua ricorda e non son pochi quelli che eran gia uomini al tempo della seconda guerra quindi la memoria storica non gli manca.


Poi ci sono gli insetti sempre presenti, come le cimici di tutti i tipi e colori che non appena smetti di seccarle con le dita oppure metti troppe crucifere non consociate nella stessa zona diventano devastanti sopratutto su cavolfiori rucola remolacci e ravanelli, o gli afidi sui fagioli che sempre per lo stesso errore o comunque per qualche errore che rende la pianta debole e quindi attacabile arrivano in massa e se non si è adepti della chimica del dominio ce poco da fare se non provare a capire quel che si è sbagliato.

Spesso nonostante che qui ci sia un grandissima biodiversita sia di rettili, insetti mammiferi e uccelli, le cimici mi hanno devastato cavolfiori e romaneschi ma ero io che ne mettevo troppi e non i predatori che non si mangiavano più le cimici o loro che superchiavavano più del solito.
Anche se un inverno senza forti gelate che quindi non le decima può aiutare a far si che ce ne sia un invasione malgrado abbiamo fatto tutto come si deve.
E anche qui penso che oltre alla distruzione di vari equilibri e del paesaggio almeno sul fondovalle, e alla viti-agricoltura intensiva, gli sconvolgimenti chimico-elettro-climatici hanno fatto la loro parte, perché non è possibile che 100 anni fa qui non c'erano boschi che non fossero selve castanili, a causa del taglio selvaggio per fornire legname alla crescente Milano, ma solo pascoli e le colline erano tutti vigneti e frutteti con cereali patate e orti a far da separazione. Al piano dove non era palude cerano campi di mais e tabacco, eppure nonostante tutto questo ben di dio che cresceva su ogni mq disponibile i parassiti erano molti meno e molti non esistevano nemmeno visto che non esisteva la globalizazione...

Ma in generale posso dire che se si è rispettata la pianta e i suoi tempi, e quindi è cresciuta sana e robusta i danni sia atmosferici che da insetti e malattie saranno sempre meno delle cose venute bene.

Che è davvero difficile fare in modo 100x100 naturale almeno per la mia esperienza son carote cipolle e patate, per le carote nel IMG_1489 si vedono belle rigogliose con peperoncini cavoli e altre cose, ad esempio li o rimosso la pacciamatura lavorato i primi 2-3cm di terreno risistemato la pacciamatura di modo che restasse scoperta la terra solo dove sarebbero emerse le carote e dopo l'emergenza lo risistemata completamente senza schiacciare le giovani piantine, e in questa fase e non solo su questa coltura ma in generale su tutte le semine dirette a crescita lenta, che mi creano molti problemi in periodi umidi sono le lumache che passano come una mietitrebbia su un campo di mais in mezzo alle giovani piantine appena nate e lasciano ben poco, e da sto lato questa primavera è stata catastrofica, ho sparso quintali di cenere a delimitare le zone da proteggere, segatura. ne ho raccolti mastelli e mastelli che ho liberato nella golena in riva al fiume perché sarebbe stato troppo un omicidio seriale affettarle tutte visto che erano migliaia, ma alla fine con la complicità della pioggia incessante l'anno avuta vinta loro e per certe cose ho dovuto aspettare il bel tempo e il vento delle 3 valli per riseminarle.

Per le patate ho provato vari modi quello naturale migliore che ho trovato è quello suggerito anche da Frasantel di appogiarle in una buca sul prato e ricoprile pian piano con sfalci e scarti di altri ortaggi conosciabili, ma avendo necessita di riempire la cantina per l'inverno coltivo sempre 200mq di patate su terreno vangato, chiaro che ad esempio in primavera ho dissodato con picco pala e levera un ex pascolo di cavalli di quasi 300mq, non vi dico il terreno mai lavorato nel corso dei secoli costipato da anni di pascolo pesante e da cui ho tirato fuori un camion di sassi, beh alla fine ne ho bruciata di energia in quel posto solo a dissodare ce andata una settimana intera e fisicamente molto pesante, ma alla fine credo l'energia che i quintali di patate che raccoglierò mi darranno in dietro sia comunque molta di piu di quella che ho speso e mi aiutera nelle fredde giornate di dicembre ad andare alla stalla,a far legna o a far scendere bore dai canaloni gelati.
Il problema lo vedo piu che altro se una volta raccolte le patate dovessi abbandonare quel terreno a se stesso e al clima allora si che si impoverirebbe e la cosa si farebbe imperdonabile ma se una volta raccolto, lo inerbisco di nuovo o lo pacciamo per bene quello sara un terreno guadagnato e liberato dagli ognipresenti sassi.

Che faccio una gran fatica a fare in tutti i modi sono le cipolle sia d'autunno che di primavera e questa è una cosa che mi affligge perchè in un qualche anno non sono ancora riuscito a fare delle cipolle decenti sia in modo naturale che facendo delle micro lavorazioni mirate o andando a piantarle su terreni gia lavorati dal predente passaggio delle patate.

Sulla domanda se irrigo o no piu o meno ho gia risposto, in generale comunque no a meno di situazioni estreme o di trapianti e di solito per i trapianti ho dei bidoni che si riempiono dassoli tramite piccole sorgenti e da li coi bagnini prelevo l'acqua a temperatura ambiente che do alle piantine appena trapiantate anche se in linea di massima cerco di fare i trapianti in periodi d'acqua cosi mi evito il bagnare, che bagno sempre o piu precisamente che si bagna dassola col goccia a goccia è la serra e sono i vasetti delle cose da trapiantare.

Sul integralismo posso dire di essere radicale su tutta la chimica sui concimi sui derivati del petrolio, odio la meccanica che ci ha fatto troppo sviluppare e ci ha portati su una strada senza ritorno che sparisce diero di noi passo dopo passo e alla cui fine ce il baratro piu profondo e oscuro che l'uomo si sia mai trovato ad osservare.
L'unica cosa meccanica a benzina che purtroppo ''devo'' usare son le motoseghe senza le quali sarebbe inimmaginabile di fare il lavoro agrbischivo che faccio per sfoltire-gestire 9 ettari di bosco-futuro pascolo-frutteto ma comunque anche qui tutto quello che posso lo faccio a falce e ascia.
Sono radicale nel senso che mi son segato un ginocchio con l'ascia da squadrare travi ma non son andato dal dottore e mi son curato con l'alimenazione perche non credo nella medicina e nelle sue soluzioni rispetto solo la traumatologia d'emergenza.
Ma non sono radicale perche ho una serra col goccia a goccia che aveva fatto mio padre e non è che smetto di usarla o non ci dormo la notte perche ha il goccia a goccia e il timer ed è fatta in vetro e acciao zincato.
Son radicale perchè non uso ne sale nè zucchero nè niente che non mi possa produrre da solo oggi come in un incerto domani, e se mi serve un manico per un atrezzo prendo l'accetta e inizio a farmelo fuori da un pezzo di frassino di luna buona che ho sicuramente preparato in autunno.

Non son radicale perche vango la terra per le patate, faccio i vasetti in serra per avere le insalate pronte in campo gia a marzo ( se non fa come quest anno che arriva l'inverno in primavera e mangio erbe spontanee per 2 mesi), anzi penso che alla fine non son per niente radicale perche a pensarci bene faccio 300 vasetti solo per i sedani rapa, li faccio per avere zucchini peperoni melanzane, prima di quelli naturali li faccio per avere finocchi di dimensioni non ridicole.

Li faccio per i cavoli perché per avere la quantità di seme che mi servirebbe per aver cavoli solo da semina diretta sarebbe maggiore della quantità di seme che mi produrrebbero gli stessi cavoli lasciandoli andare in fiore visto che un seme nel vasetto di solito corrisponde a un cavolo mentre che il rapporto va alzato (almeno nel mio caso e sulla mia terra nella sua situazione attuale) da 10 a 100 volte a dipendenza del orto e della pacciamatura, quindi se coi vasetti un seme un cavolo un seme un finocchio in semina diretta a spaglio senza lavorazione facciamo una media 5 semi per una lattuga 10-25 per un cavolo e 30-50 per un finocchio e anche 100 per un sedano rapa, e visto che i semi nel limite delle mie possibilità attuali cerco di auto produrmeli e non per tutto è evidente sopratutto coltivando una vasta gamma di ortaggi è anche abbastanza importante di non consumarne più di quelli che si possono produrre, poi per alcune cose ce ne son in abbondanza e si possono spandere senza pensarci come le lattughe mentre che per altri scarseggiano e son preziosi visto che spesso per il seme si ''sacrifica'' la parte edibile che ci interessa.

Infatti attualmente il mio più grande problema e interesse è di fare in modo che i terreni diventino il più idonei possibile alla semina diretta di più varietà di ortaggi, di modo da ridurre così l'enorme carico di lavoro che mi porto comunque dietro coi trapianti.
E per fare questo attualmente mi manca una certa quantità di pacciame di buona qualità che ho perso adibendo alcuni terreni che falciavo a mais farro avena nuda orzo distico e segale, che ovviamente una volta raccolti mi daranno la paglia necessaria, solo che ora mi manca ed è stato un errore abbastanza stupido ma d'altronde per i trapianti andavano benissimo i rami di tiglio anche 5-6 cm di diametro tagliati in luna crescente e tritati con l'accetta a 5-10 cm che dopo 6-12 mesi se fa il tempo giusto fanno un ottimo terriccio.
Poi posso ancora dirvi che ho sempre seguito la Luna e da l'altr anno seguo nel limite del possibile i transiti lunari.

Spero che più o meno ho risposto e non son stato troppo pesante o ho fatto troppi errori, mi si friggono gli occhi e i cervello a scrivere al pc.

Vi mando qualche foto di questa primavera che qui intanto ci son temporali cosi forti da fare pensare che il cielo con tutta quest acqua stia tentando di spegnere le fiamme di questo inferno che sta bruciando in terra.

Saluti a tutti (:
Allegati
15 aprile  copia.JPG
Emergenza Segale Lotschentaller seminata direttamente molto tardi 12 aprile mi pare
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Segale in crescita
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Ultimi porri del 2012

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

22/06/2013, 14:29

E qualche altra foto.
Allegati
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Un po di fagioli gusto per cambiare
IMG_1469 copia.JPG
Fagioli che supervegetano e dilagano
IMG_1578 copia.JPG
Finocchi e broccolo
IMG_1511 copia.JPG

Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA

22/06/2013, 18:17

Che risultati strepitosi di Elias Minotti!!! wow! complimenti! :-)

Volevo fare una domanda un po fuori tema...

cosa ne pensate dell'urina umana diluita in acqua da utilizzare saltuariamente come fertilizzante sulle file pacciamate ?

sicuramente a livello commerciale è da escludere a priori per questioni igienico-sanitarie, ma per autoproduzione non mi sembra una cattiva idea. Inoltre è a costo zero, comodo e a portata di mano! :-)

Io sto provando a fare un piccolo esperimento in giardino di casa in cui ho un piccolo spazio pacciamato da un paio d'anni.. ho iniziato solo questa primavera a nutrire le file con questa soluzione diluita.. e non mi sta per niente deludendo come risultati! paragonandoli a quelli degli anni precedenti. Le piante stanno crescendo bene..

Cmq io continuo ad osservare che le piante cresciute senza aratura mi crescono si piu forti e belle..però si sviluppano molto più lentamente rispetto a un orto tradizionale... e questo comporta una semina e trapianto anticipata di molto..ma non sempre il clima lo permette..

Secondo voi potrebbe essere tollerato dal signor Fukuoka l'urina? :-D
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