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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Franciccio ha scritto: Quindi ho deciso di fidarmi dell'idea e a breve farò il primo passo con l'erba medica, già acquistata,zoppo con le stampelle al consorzio agrario e questo è un esercizio di totale fiducia in Pallinof e gli altri che hanno scritto qui, chi più chi meno integralista, religioso, esploratore, passante, navigante o sognatore.
Nel frattempo visto che avrò un bel po di tempo prima del primo sfalcio vorrei chiedere proprio a Pallinof o chi ha esperienza e conoscenza sufficiente di consigliarmi un buon libro di agronomia da cui iniziare ad indottrinarmi prima di fare qualsiasi ulteriore passo nella progettazione dell'orto, ripeto non so una benemerita cippa di tessiture, ambienti acidi, ruscellamenti, esposizioni e via dicendo e sinceramente seguire una strada con le bende agli occhi non è esattamente un'idea che mi affascina. In pratica so dove voglio andare ma ho bisogno di occhi per vedere e muscoli per poter raggiungere il posto ...
Un saluto e grazie per ogni consiglio. Consiglio spesso la lettura del libro "Catechismo agricolo ad uso dei contadini" Autore Rizzo Giovanni, ottimo libro di agronomia pratica dove troverai il detto: "Il contadino senza erba è come un uomo senza braccia". Riferimento al ruolo di accumulatore di energia del prato, al tempo di don Rizzo carburante per i buoi da lavoro, ma oggi può svolgere ruoli diversi all'interno del ciclo naturale dell'energia aziendale. Non so dove si trova il tuo campo, ma valuta bene il periodo di semina, considerando che la medica richiede temperature miti per l'emergenza e una buona dose di umidità del terreno. Buona giornata a tutti. Dimenticavo: il "divaricatore" lo trovi in diversi modelli in tutti i negozi specializzati di agricoltura.
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_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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11/02/2013, 13:31 |
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andrewc79
Iscritto il: 17/12/2012, 12:03 Messaggi: 9 Località: Città di Castello (PG)
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Salve a tutti, mi chiamo Andrea, ho 33 anni e attualmente risiedo a Roma (ma ancora per poco). Come molti, anche io sono uno che sta tentando di fuggire dal caos e stress cittadino e da lavori alquanto frenetici, verso una vita più tranquilla, sana e "naturale". Sono rimasto affascinato da questa discussione e dopo più di 2 settimane passate incollato al pc per leggere dal primo all'ultimo messaggio, eccomi qui, per fare innanzitutto i complimenti a tutti i partecipanti di questo meraviglioso argomento, per tutte le testimonianze, esperienze, suggerimenti e consigli. In particolar modo sento di dover ringraziare Pallinof per avermi in un certo senso illuminato grazie ai suoi interventi, alle sue massime e ai suoi preziosi insegnamenti. Ho letto "La rivoluzione del filo di paglia", fantastico, e altri testi sull'agricoltura biologica e naturale, ho pochissima esperienza ma tanta voglia di fare e di iniziare. A fine mese mi trasferirò in Umbria, nell'Alta Valle del Tevere, e avrò a disposizione un terreno di circa 2ha, non di mia proprietà, dove vorrei iniziare a coltivarci qualcosa per autoconsumo attraverso l'agricoltura naturale. La parte di terreno su cui vorrei fare un orto (circa 400mq), è a gerbido da 3 anni, le ultime lavorazioni (aratura e fresatura) le ha subite 3 estati fa, dove era stato fatto un tentativo per piantare orticole. A parte questo, non ha subito altre lavorazione negli ultimi 17 anni. Il terreno, abbastanza argilloso, si trova a 315 mt di altezza, in leggera pendenza, con esposizione est-sud-est ma il sole lo prende praticamente tutto il giorno tranne un paio d'ore prima del tramonto, disponibilità di acqua scarsa. La mia idea è di coltivarci orticole come pomodori, peperoni, aglio, cipolle, melanzane, lattughe, zucche, zucchini, cavoli, patate e altro, seguendo i principi fukuokiani ma prendendo spunti anche dalla geoponica biodinamica, dal sinergico e le consociazioni. Al mio arrivo la prima cosa che farò è seminare erba medica e poi sfalciare e lasciare tutto li come pacciamatura, in attesa della germinazione, successivamente, inizierò a preparare le file (pacciamate sempre con l'erba sfalciata, a meno che non riuscirò a rimediare della paglia) dove poi andranno le orticole. Ad eccezione di aglio e cipolla, spero di fare in tempo per la messa a dimora delle altre orticole in primavera. Avete suggerimenti a riguardo, secondo voi, dovrei associare alla medica anche del trifoglio? Mi piacerebbe avere qualche suggerimento e consiglio da pallinof (volendo potrei fornire piantina del terreno) Ah, una delle prime cose che vorrei fare una volta in Umbria è andare a far visita al suo fantastico Giardino Armonico e conoscerlo di persona! Un saluto a tutti. Andrea
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11/02/2013, 13:37 |
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Giov51
Iscritto il: 28/01/2013, 15:42 Messaggi: 47 Località: Provincia di Bologna
Formazione: Perito Agrario
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Ciao a Andrewc79, ben arrivato! Caro Pallinof, anch'io verrei volentieri a trovarti! Qui nevica forte, il divaricatore è un corpo estraneo per " gli esperti di agricoltura" della mia zona ma un amico del forum mi ha sussurrato all'orecchio e l'ho trovato! Mentre aspetto " il catechismo del contadino" sto leggendo Le Georgiche di Virgilio, grazie Pallinof! Ciao Gio
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11/02/2013, 16:35 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Ciao Andrea, tanti auguri per il tuo progetto e attendo la piantina del terreno. Mi hai chiesto anche suggerimenti e, in base a quanto esposto, vorrei mettere in luce alcuni punti deboli. Il metodo Fukuoka richiede un grosso investimento sul terreno in termini di tempo, quindi valuta bene la disponibilità del campo in modo da sfruttare al meglio i benefici di tale gestione. Dalla tua descrizione di un terreno “a riposo” per alcuni anni, dovresti già partire con una discreta dose di fertilità. Da non distruggere con altre lavorazioni, ma semplice semina su sodo di leguminose (medica, trifoglio, etc.), graminacee e l'impianto di fruttiferi in filari in modo da suddividere la superficie in piccoli appezzamenti. I primi sfalci di medica da utilizzare per i giovani fruttiferi e non lasciarli sul campo (danneggerebbe la crescita del prato). Continuo a ripetere l'assurda divisione in superficie ad orto (400 mq) od altro. Se vuoi ottenere una sana promiscuità tra le colture e agevolare il lavoro è necessario lavorare su file di coltivazione sufficientemente distanti tra loro. La scarsa disponibilità di acqua va utilizzata per quelle specie che ne hanno più bisogno: fruttiferi soprattutto per il primo anno di impianto, pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, lattughe. L'aglio, patate, cavoli, in condizioni climatiche normali, possono dare discreti risultati anche in asciutto. In Umbria, di solito, la medica si semina a Marzo (dopo le gelate invernali) e ti consiglio consociazione con trifoglio e loietto negli appezzamenti coltivabili, mentre graminacee calpestabili come la gramigna sulle strade di accesso. Ti aspetto per una visita al Giardino Armonico e per scambiare due chiacchiere. Buona serata a tutti.
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pomodori.jpg [ 81.09 KiB | Osservato 1486 volte ]
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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11/02/2013, 20:40 |
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chiaraaq
Iscritto il: 08/02/2013, 0:34 Messaggi: 20 Località: L'Aquila
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Caspita!!! C'è anche la discussione su Fukuoka!!! Da un paio d'anni anche io mi sono accostata con la mia famiglia a questo tipo di coltura. Ho un piccolo orto e lo sto organizzando secondo questi metodi, certo come posso dato che non è enorme. Man mano cercherò di leggere anche le pagine precedenti! Per fortuna siete molto preparati anche su questo argomento! A Presto!
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11/02/2013, 21:11 |
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andrewc79
Iscritto il: 17/12/2012, 12:03 Messaggi: 9 Località: Città di Castello (PG)
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Ciao Pallinof, ti ringrazio per la tua veloce risposta. Sapevo che avresti subito colto nel segno: la disponibilità nel tempo del terreno per questo tipo di approccio. Infatti è l'unico mio dubbio ma la voglia di sperimentare da subito questo metodo è più forte di un preventivato insuccesso. Non so quanto tempo avrò a disposizione tale terreno, un paio di anni direi, ma forse anche meno, dipenderà da alcuni fattori tra i quali l'acquisto in un futuro (spero prossimo) di un terreno (sempre in zona) tutto mio dove si che allora potrò realizzare dalla A alla Z un impianto il più fukokiano possibile, seguendo i suoi principi ma anche e soprattutto i tuoi suggerimenti e il tuo metodo. Tornando all'oggi, ti inserisco la piantina dell'appezzamento di terra che avrò a disposizione. Nel terreno è già presente un frutteto con vari meli, prugni e ciliegi, potati una sola volta in 17 anni, molto "inselvatichiti" (più una fila di noccioli lungo la recinzione) ed avevo pensato di mettere li delle file da dedicare ad orticole ma quella è anche la parte più in pendenza del terreno per questo, almeno per ora la scarterei. La parte con minor pendenza (quasi pianeggiante) invece è quella vicino alla strada, più in basso dove ho pensato di impostare delle file per orticole. A proposito di pendenza, per un miglior drenaggio dell'acqua, come le metteresti le file, per orizzontale o verticale? Concordo con quanto dici sulla promiscuità delle colture però impiantare nuovi fruttiferi su un terreno "a tempo" non avrebbe senso, ma ripeto, pur di non approcciarmi al tradizionale, e scartando il forse più produttivo, in questo caso, metodo sinergico, preferisco agire comunque seguendo il pensiero (per quanto possibile) fukuokiano, consapevole di un probabile scarso risultato. Rimango in trepida attesa di una tua risposta e di tuoi suggerimenti. Un saluto a tutti. Andrea
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12/02/2013, 1:04 |
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MarcelloC
Iscritto il: 13/12/2008, 2:20 Messaggi: 804 Località: Chia(VT)
Formazione: Laurea in filosofia
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Ciao, quanti nuovi arrivi!! Paolaki le deiezioni umane richiedono particolare attenzione. C'è chi si fa problemi anche ad utilizzare per l'orto l'acqua che dopo la fossa biologica è passata anche per la fitodepurazione!!
Ben venga il mal tempo che fa sì Pallinof passi più tempo sul forum. Sono perfettamente d'accordo sull'assurdità di un'agricoltura che riesce ad essere in positivo economicamente quando in realtà spreca risorse. L'assurdo diventa addirittura grottesco se parliamo di allevamento animale visto che per questa attività importiamo cereali da paesi in via di sviluppo a prezzi bassissimi rispetto a quello che è il reale valore e reale costo di questi prodotti: loro valore è la vita per quelle persone che restano senza mangiare e loro costo la distruzione di foreste per trasformarle in arativi. Questi cereali, mangiati dagli animali, producono carne e latte che possono sfamare molta meno gente di quanto potrebbero fare i cereali mangiati tali e quali. Questo spreco produce reddito nei nostri allevamenti e fame nel resto del mondo.
La foto delle patate Pallinof è forse quella che fino ad ora mi ha colpito di più. Il manicotto per l'irrigazione lo metti solo per emergenza o irrighi regolarmente? Per evitare l'irrigazione cosa potrei fare? Aumentare la copertura d'erba? Coprire con compost?(tanto lo faccio). Altri metodi?
Qualche altra foto, alcune perfino modificate artisticamente.
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12/02/2013, 1:19 |
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Giov51
Iscritto il: 28/01/2013, 15:42 Messaggi: 47 Località: Provincia di Bologna
Formazione: Perito Agrario
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Ieri sono andato a comprare delle piantine per fare una siepe spinosa per tenere lontano gli animali umani dal mio orto e volevo comprare delle piante mielifere per attirare le api, molte, ho visto sono gradevoli anche per gli uccelli, non è che mi mangeranno anche i frutti? Qui ci sono più di 30cm di neve! Salute a tutti.
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12/02/2013, 9:13 |
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Franciccio
Iscritto il: 08/02/2013, 13:33 Messaggi: 20 Località: Porto Recanati/Potenza Picena/Loreto
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PALLINOF ha scritto: Franciccio ha scritto: Quindi ho deciso di fidarmi dell'idea e a breve farò il primo passo con l'erba medica, già acquistata,zoppo con le stampelle al consorzio agrario e questo è un esercizio di totale fiducia in Pallinof e gli altri che hanno scritto qui, chi più chi meno integralista, religioso, esploratore, passante, navigante o sognatore.
Nel frattempo visto che avrò un bel po di tempo prima del primo sfalcio vorrei chiedere proprio a Pallinof o chi ha esperienza e conoscenza sufficiente di consigliarmi un buon libro di agronomia da cui iniziare ad indottrinarmi prima di fare qualsiasi ulteriore passo nella progettazione dell'orto, ripeto non so una benemerita cippa di tessiture, ambienti acidi, ruscellamenti, esposizioni e via dicendo e sinceramente seguire una strada con le bende agli occhi non è esattamente un'idea che mi affascina. In pratica so dove voglio andare ma ho bisogno di occhi per vedere e muscoli per poter raggiungere il posto ...
Un saluto e grazie per ogni consiglio. Consiglio spesso la lettura del libro "Catechismo agricolo ad uso dei contadini" Autore Rizzo Giovanni, ottimo libro di agronomia pratica dove troverai il detto: "Il contadino senza erba è come un uomo senza braccia". Riferimento al ruolo di accumulatore di energia del prato, al tempo di don Rizzo carburante per i buoi da lavoro, ma oggi può svolgere ruoli diversi all'interno del ciclo naturale dell'energia aziendale. Non so dove si trova il tuo campo, ma valuta bene il periodo di semina, considerando che la medica richiede temperature miti per l'emergenza e una buona dose di umidità del terreno. Buona giornata a tutti. Dimenticavo: il "divaricatore" lo trovi in diversi modelli in tutti i negozi specializzati di agricoltura. Definitivamente aspetterò almeno un altro paio di settimane prima della semina della medica, pioggia e freddo di questo giorni mi hanno sconsigliato, ad ogni modo il terreno è tra Loreto e Porto Recanati a circa 800 metri di distanza dal mare. Le temperature sono molto mitigate dall'adriatico in questa vallata, l'appezzamento di circa 1500 mq (per ora, poi liberando delle zone dalla troppa incuria posso allargare) digrada senza grosse pendenze verso pieno sud, dove si apre un piccolo pianoro. Tutto l'appezzamento è protetto dai venti da nord e da sud ma inevitabilmente aperto ad est ed ovest. C è ad est il confine fatto da qualche vite mai potata da una decina di anni ( uva italia mi dicono) intervallata da oleandri ancora piccoli, ad ovest ci sono un paio di grossi pini che ombreggiano parte del campo in estate durante il pomeriggio, a sud una fila di 7 olivi e a nord un boschetto di altri pini piu' piccoli, lecci non molto grandi, qualche pianta di mirabolano mai innestate e poi dei rigogliosi ed alti allori ( Loreto , appunto Lauretum -> alloro ). Purtroppo ho fresato parte del terreno in dicembre ed un'altra parte è lasciata alle spontanee, che solitamente consumo con buona pace dei parenti che mi ritengono ad un passo dall'avvelenamento. Per conto mio trovo molto appetitosi i grugni ( in dialetto della zona sta per Cicoria selvatica, con tarassaco). Trovo poi comunemente la mentuccia romana, borragine, rugola selvatica, portulaca, e quelle che in puglia chiamano cardoncelle tra le commestibili. Spero che possano aiutarmi a capire il terreno assieme all'individuazione delle altre spontanee, sicure loietto e avena e sulla, ed altre che non conosco. un saluto
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13/02/2013, 16:03 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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MarcelloC ha scritto: Ciao, quanti nuovi arrivi!! Paolaki le deiezioni umane richiedono particolare attenzione. C'è chi si fa problemi anche ad utilizzare per l'orto l'acqua che dopo la fossa biologica è passata anche per la fitodepurazione!!
Ben venga il mal tempo che fa sì Pallinof passi più tempo sul forum. Sono perfettamente d'accordo sull'assurdità di un'agricoltura che riesce ad essere in positivo economicamente quando in realtà spreca risorse. L'assurdo diventa addirittura grottesco se parliamo di allevamento animale visto che per questa attività importiamo cereali da paesi in via di sviluppo a prezzi bassissimi rispetto a quello che è il reale valore e reale costo di questi prodotti: loro valore è la vita per quelle persone che restano senza mangiare e loro costo la distruzione di foreste per trasformarle in arativi. Questi cereali, mangiati dagli animali, producono carne e latte che possono sfamare molta meno gente di quanto potrebbero fare i cereali mangiati tali e quali. Questo spreco produce reddito nei nostri allevamenti e fame nel resto del mondo.
La foto delle patate Pallinof è forse quella che fino ad ora mi ha colpito di più. Il manicotto per l'irrigazione lo metti solo per emergenza o irrighi regolarmente? Per evitare l'irrigazione cosa potrei fare? Aumentare la copertura d'erba? Coprire con compost?(tanto lo faccio). Altri metodi?
Qualche altra foto, alcune perfino modificate artisticamente. Ciao Marcello, il tempo per fortuna si stà rimettendo e sono costretto a trascurare la discussione. Stupendo il furgone volkswagen sullo sfondo, è tuo???????? Questo sotto è il mio inseparabile compagno di svago e lavoro 25 anni portati bene con i suoi 400.000 chilometri. Il manicotto di irrigazione lo metto sotto la prima pacciamatura e viene utilizzato quando e se serve, nelle stesse file si alternano più coltivazioni. Per avere delle file più "fresche" ti consiglio di tracciare delle file secondo le linee di pendenza del terreno, aprire dei solchi 20-30 cm mettendo la terra nel lato a valle. E creare delle file di coltivazione a valle del solco. Questo per raccogliere l'acqua piovana e renderla disponibile per le colture piantate lungo la fila e che più ne hanno bisogno. Buona giornata a tutti.
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volkswagen.jpg [ 61.93 KiB | Osservato 1492 volte ]
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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14/02/2013, 14:26 |
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