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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
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Numisi
Iscritto il: 27/11/2012, 23:24 Messaggi: 44
Formazione: Perito Meccanico
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Avevo pensato anche io a coltivare i tuberi sotto agli alberi così che il terreno non fosse completamente intrecciato dalle radici dell'erba, e così da poter lavorare su un terreno scoperto, dove è sicuramente più facile poi raccogliere i tuberi, ma stando così vicino agli alberi non ci saranno problemi nella raccolta a causa delle radici degli stessi? Almeno qua, i boschi son principalmente di querce, il che significa radici veramente, ma veramente dure e grosse anche a una certa distanza dagli alberi, talvolta anche aldilà della stessa fine della chioma dell'albero, dove ricomincia da un pezzo a crescere l'erba. Io non sono riuscito a superare questo ostacolo ragionandoci, tu hai risolto in qualche modo?
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21/12/2012, 12:24 |
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MarcelloC
Iscritto il: 13/12/2008, 2:20 Messaggi: 804 Località: Chia(VT)
Formazione: Laurea in filosofia
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Ciao, ottima idea di Francesco di farci vedere passo per passo come ripristinerà quel terreno, sarà di grande ispirazione.
Sono decisamente d'accordo con quanto detto riguardo agli eco-business su sementi antichi, piante antiche ecc... e ci aggiungerei anche corsi vari, alimentazione sana, cure alternative, viaggi di ogni sorta...
Peter, prova a seminare su sodo le cicerchie se le trovi, sono dei legumi semi-selvatici. Penso i legumi siano tra le piante più idonee per colonizzare il sodo, perchè dal seme esce un fittone che va ad infilarsi sotto terra. Solo dovresti trovare un legume adatto al tuo ambiente. Le fave non so se puoi seminarle in autunno in Veneto.
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22/12/2012, 23:57 |
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peter37
Iscritto il: 24/08/2012, 12:45 Messaggi: 97
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Francesco è forse l'unico nel forum (altri non me ne vogliano) che è riuscito con successo a comprendere e applicare il vero pensiero di Fukuoka quindi,in quanto unico depositario di tale grazia deve illuminare quanti,come me,cercano ancora di racapezzarcisi.Se non ne ha voglia deve pensare che lo spirito del maestro non lo ha certo favorito per produrre qualche rapa o broccolo in più ma solo perchè lui facesse da tramite verso chi,me ad esempio,non riesce ancora a trovare la sua strada all'agricoltura naturale. Poi torno alla questione che mi divide da molti di voi:la resa del metodo.Non ho ancora capito perchè questo argomento è tabù e in tutta franchezza mi sembra che qualcuno abbia la coda di paglia.Non capisco infatti cosa ci voglia,ad esempio,a mettere alcune foto come le rape di Francesco con una sommaria descrizione di come raggiungere il risultato per mostrare a chi voglia provare cosa può ottenere.Sono anche certo che qui nessuno vuole confronti o assurde gare a chi o a come si produce di piu ma anzi siamo tutti disposti a sacrificare la quantità a vantaggio di altre priorità.Poi,magatri in altra sede meno 'pratica' sarebbe anche interessante capire se veramente a livello universale i metodi fukuokiani possono essere una risposta alla fame che ancora imperversa nel mondo o se resta un gioco da integrare con il supermercato. Grazie del consiglio Marcello ma non sapresti dirmi,magari dalle tue parti,chi me le potrebbe vendere magari on line?Pensavo di seminare un po' di tutto (mio amico avrebbe betoniera e provo famose palline ??) e vedere cosa nasce e se ho la perizia di Francesco con la falce per contenere l'erba senza falciare le piantine. Per i semi e le piante 'antiche' non capisco le perplessità.Certo che ci sono come dappertutto cialtroni,mode assurde e scempiaggini,ma da questo non considerare positivamente il lavoro di chi mantiene a disposizione di tutti certi semi non mi pare giusto.Senza di loro cosa seminereste o seminate?semi ibridi o patate da seme che si devono ricomprare ogni volta e che alla minima difficoltà o siccità soccombono?Vi fidate di semi 'commerciali' sempre diversi messi insieme ogni volta da provenienze,qualità e metodi diverrsi?Ad esempio ho un pero che ha piu di un secolo e due anni fa da un compaesano ne ho innestato altri 5 varietà sempre centenarie che ha lui e questi prosperano senza alcun trattamento.Se comperassi piantine commerciali 'normali' quanti trattamenti dovrei fare? ciao
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23/12/2012, 8:47 |
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marcobi
Iscritto il: 11/06/2012, 10:04 Messaggi: 44 Località: Molise
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peter37 ha scritto: i metodi fukuokiani possono essere una risposta alla fame che ancora imperversa nel mondo o se resta un gioco da integrare con il supermercato Rimetterei il discorso nella sua corretta prospettiva storica, perchè, secondo me, è questo passaggio che ti manca per comprendere l'argomento di cui vorresti parlare: dopo oltre 60 anni di "rivoluzione verde" a base di meccanizzazione agricola pesante e sovrasfruttamento delle risorse naturali abbiamo, come risultato, che un miliardo di persone ancora muoiono di fame. Curioso, dato che il proposito della rivoluzione verde era quello di sfamare il mondo e si è "trasformato", nei suoi esiti concreti, in un colossale pompaggio di ricchezza dal basso verso l'alto (dalla ricchezza diffusa del mondo dell'agricoltura contadina - "in campagna non ci si arricchisce, ma non si muore di fame" - a quello dei potentati multinazionali a fare il bello e cattivo tempo contro la natura e contro la popolazione privata della sua sovranità alimentare, con i contadini a morire di fame o a suicidarsi). In altre parole: stai riproponendo insistentemente il ritornello con cui ci hanno già fregato una volta e con cui si ripropongono di imporci OGM e tutte le porcate che piacciono agli insaziabili bilanci dell'agroindustria. Sempre, beninteso lastricando la strada dell'inferno con buone intenzioni abbindolapolli tipo "cancelleremo la fame nel mondo". Viceversa, la visione di Fukuoka, secondo il mio modestissimo parere, può essere un'alternativa sociale ed insieme un metodo di produzione volto a ri-arricchire quella terra rapinata da 60 anni di agricoltura criminale, garantendo contemporaneamente la sopravvivenza a quei 7 miliardi di persone incoscientemente messe al mondo dal suddetto sessantennio (eravamo 2 miliardi prima dell'insostenibile rivoluzione verde)...a patto che ognuno faccia la sua parte: tu, per fare un esempio, sei pronto a rinunciare alla bistecca agli antibiotici perchè tutti abbiano un piatto di naturalissimi cereali, legumi ed ortaggi nei loro piatti?
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23/12/2012, 16:02 |
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menca
Iscritto il: 27/09/2012, 11:43 Messaggi: 35 Località: toscana, siena
Formazione: tecnica commerciale e agricola
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Era da un po che non rileggevo il forum e guarda qua che cosa ti trovo....decine di altri interventi "storici"!! Un saluto a tutti i nuovi intervenuti e a chi è "ritornato", ma anche a chi, con la sua presenza costante, sta rendendo questa discussione un supertesto pratico e filosofico epico...grazie davvero a tutti...!! Cita: Si dà per scontato sapere coltivare (e sapere coltivare come un tempo!). Questa é la cosa più difficile: fare le cose nel posto giusto, al momento giusto e nel modo appropriato nel difficile ambito agricolo Frasantel coglie una cosa fondamentale! La qual cosa Pallinof ha sempre ribadito; le conoscenza agronomiche sono fondamentali per avere buone rese (e questo per rispondere in parte anche a Peter) e per non incorrere in errori facilmente prevedibili e se volete "infantili"(intendendo con questo aggettivo relativi della fase storica iniziale dell'agricoltura)... I processi naturali sono infatti generosi, ma l'uomo li deve in qualche maniera indirizzare per averne il massimo vantaggio....L'agricoltura naturale, o la permacultura, o, in parte la biodinamica (che io non considero campi separati come si tende purtroppo a fare anche in questa discussione da parte di molti, ma sfaccetture diverse di uno stesso diamante-un approccio pratico-filosofico nuovo all'economia e alla natura), utilizzano appieno ad uso umano la produttività totale di biomassa di un ecosistema in stato pressochè climax, piuttosto che creare situazioni di crisi ecologica ricorrenti (annuali) per sfruttare l'aumento di produttività primaria che da cio deriva. Queste crisi cicliche (io tra l'altro ci vedo molta "assonanza" con le crisi economiche e storiche riccorrenti nelle culture agricole tradizionali) indotte dall'uomo sui terreni comportano tra l'altro un aumento smisurato del bisogno di lavorazioni per contrastare la tendenza di crescita di piante e altri organismi pionieri e opportunisti ("malerbe", malattie fungine, insetti, ecc) L'agricoltura tradizionale a me ricorda tremendamente di più l'immagine delle mondine o dei contadini curvi con la zappa, piuttosto che immagini bucoliche di felicità agreste.... Cita: ...ma per valutare quanti pisolini pomeridiani saranno persi per raggiungere risultati dubbi. ancora una volta Pallinof coglie il lato migliore dell'agricoltura naturale, il risparmio d'energia umana e i servizi, non solo materiali, che un approccio diverso all'agricoltura, puo offrire alle donne e agli uomini che ne colgano la vera essenza...Un orto naturale con uno stagno balneabile al suo interno, per esempio, puo' offrire una varietà di beni e servizi, che un intero centro commerciale, o addirittura una cittadina di medie dimensioni,o persino una intera vallata ad agricoltura tradizionale si sognano, producendo nel contempo maggiore biodiversità piuttosto che uniformità... Un permacultore (o agricoltore naturale, o come preferite vedervi e definirvi) è soprattutto un creatore e un gestore di ecosistemi che tendono verso la stabilità, e Cita: ...., credo che ci si debba sforzare nell'accogliere nel proprio terreno il maggior numero di quantità e la maggiore varietà di batteri e funghi! (l'importanza delle ife, nel trasferimento dei nutrienti!).
[list=] questo è l'elemento principale per creare un ecosistema stabile, la base ecologica su cui la complessità e le interazioni delle nostre coltivazioni possono attecchire senza grossi problemi. Il suolo, il suo equilibrio biologico e le infinite possibilità di simbiosi che ne derivano. In molti interventi leggo una certa "impazienza" ad avere risultati quantitativi e a sottovalutare il suolo da un punto di vista microbiologico (Fukuoka non a caso era microbiologo); anche io sono d'accordo con molti che iniziali lavorazioni del terreno possono essere importanti per accellerare l'evoluzione verso la stabilità di un suolo fortemente degradato e/o instabile (personalmente nessuno mi farà desistere dall'utilizzo del cartone come primo pacciamante delle aiule coltivate, che trovo insuperabile, si possono debellare anche i rovi). Certo, non si mangia il suolo, ma potete essere certi che non morirete di fame ne avrete carenze alimentari di qualche tipo, se lavorete sulla stabilità ecologica e sulle corrette successioni ecologiche del vostro orto-giardino....cosa che invece potrebbe succedere ad un ricco monocoltivatore di mais o di grano, in certe condizioni....anche su questo bisogna ragionare, quando si parla di "produttività" di un sistema di agricoltura naturale... Conoscenze agronomiche, ecologiche e pratica sono alla base di qualunque successo, anche in agricoltura naturale...... Ma il cambiamento di approccio filosofico al senso dell'attività stessa è fondamentale, per questo penso per esempio credo che non potrà mai esistere un agricoltura naturale rivolta esclusivamente al commercio, Nonostante questo, mi scuso con coloro che ritenessero questo mio intervento troppo filosofico e poco pratico.... infatti credo che in questo senso ho solo da imparare da quasi tutti coloro che stanno partecipando a questa discussione...... Infine, rivolto a coloro che con insistenza vogliono una codificazione pratica delle tecniche; credo che in questa mastodontica discussione le indicazioni pratiche siano venute con molta chiarezza e senza condizioni....non credo che spetti a nessuno in particolare rimettere in ordine queste indicazioni....nella vita niente è completamente gratuito e l'assunzione di responsabilità individuale è fondamentale per la propria evoluzione!!!!
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23/12/2012, 16:18 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Un felice Natale a Tutti. Pallinof
Allegati:
NATALE1.jpg [ 44.43 KiB | Osservato 1323 volte ]
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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24/12/2012, 16:01 |
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menca
Iscritto il: 27/09/2012, 11:43 Messaggi: 35 Località: toscana, siena
Formazione: tecnica commerciale e agricola
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Buon Natale e felice mondo nuovo!!
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24/12/2012, 17:01 |
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marcobi
Iscritto il: 11/06/2012, 10:04 Messaggi: 44 Località: Molise
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Cari auguri a voi e alle vostre famiglie per un felice Natale e un sereno 2013!
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24/12/2012, 21:20 |
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QUERCIA
Iscritto il: 18/04/2011, 16:04 Messaggi: 195 Località: Caserta
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Chiedo scusa ma non ho letto tutte le pagine di questa discussione, per cui ciò che chiedo potrebbe essere stato già detto, ma Vi chiedo di darmi comunque un'esauriente spiegazione.
Per PALLINOF. Gradirei una spiegazione. Su un libro di agricoltura biodinamica c'è scritto che i piccoli cumuli di compostaggio non vanno rigirati, come invece bisogna fare per i grandi e lunghi cumuli (questi sono alti 1,5 metri e lungi anche 10 metri, tutti di letame, paglia e ramaglie varie). Nel mio caso vorrei farmi del compost nell'orto ma senza dare problemi a nessuno dei vicini. Dato che gli scarti di giardino, sminuzzati e triturati li devo mettere in vasi tipo 35x35x30 o leggermente più grandi, gradirei sapere come fare per non ritrovarmi una massa "bruciata" e spenta dal punto di vista biologico. Inoltre, in questi vasi, contenenti scarti legnosi triturati va aggiunto ogni 7/10 giorni del macerato di ortica ? O meglio le piantine fesche, appena tagliate senza radice, dell'ortica ? Grazie.
_________________ IL QUERCIA
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08/01/2013, 12:46 |
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menca
Iscritto il: 27/09/2012, 11:43 Messaggi: 35 Località: toscana, siena
Formazione: tecnica commerciale e agricola
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Rinnovando a tutti un anno nuovo di abbondanza, vorrei azzardare una proposta a tutti coloro che hanno partecipato a questa discussione. E' solo una proposta che poi va valutata, chiaramente. Perchè non utilizzare questo forum per documentare fotograficamente la cadenza dei nostri lavori stagionali con le tecniche dell'agricoltura naturale? Chiaramente sarebbe importante segnalare anche la localizzazione e la tipologia di ogni orto-giardino per capire anche le differenze (a volte molto marcate) climatiche che influenzano le scelte agronomiche di ognuno nella sua area geografica. Essendo in un periodo dell'anno in cui le attività esterne sono ridotte, abbiamo diverse settimane per pensare a questa eventuale possibilità...
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08/01/2013, 15:16 |
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