19/12/2012, 15:30
peter37 ha scritto:scusa landEscape,ho visto ora cosa hai scritto e mi incuriosisce il discorso sui semi e il fatto che quelli antichi....puoi spiegare mgl?Io pensavo fossero piu adatti/adattati.
grazie
ciao
19/12/2012, 16:10
19/12/2012, 16:21
peter37 ha scritto:mah,scusa ma non ci ho capito un gran che.Certo che i semi si indeboliscono,imbastardiscono,eccetera.però cosa consiglieresti allora?Qui le uniche cose che mi crescono benissimo sono quelle che si coltivano in zona da sempre e tutti ci facciamo i semi da sempre e da sempre funziona.Esempio cipolla piatta bianca,radicchio locale,broccolo e verza locale.Se l'alternativa è seminare sempre ad esempio quelle verze tonde e insipide che vedo in supermercato o comperare quei bulbi di cipolla che poi sembrano strati di cartone quando le mangi,tanto vale.....
Poi visto che Francesco è tornato potremmo fare un'esperienza stupenda insieme al suo nuovo terreno:lui lavora e noi seguiamo attentamente
cmq bentornato
19/12/2012, 19:46
ravin ha scritto:ciao peter,tieni in considerazione che quando si parla di sodo,in realtà si intende qualcosa di molto vago, in quanto le caratteristiche del terreno,possono essere le più disparate:ad esempio nel mio terreno,esiste una sorta di monocultura di erbazzone giallo tipico dei crinali appenninici,che ha uno strato radicale compattissimo,che arriva a 30 cm:credo che in questo caso sia davvero molto difficile ottenere risultati con una semina diretta. Ripeto,a mio modo di vedere non ha molto senso intestardirsi su posizioni che danno risultati nulli, in quanto credo che alla base delle idee di Fukuoka,ci sia la necessità di imparare a comprendere i messaggi che la natura ci invia e ad agire di conseguenza. Anche perchè,come già detto, se vogliamo riportare al centro della società la figura del contadino, non possiamo considerare plausibile un'agricoltura ideologica(e quindi impermeabile ai messaggi che la natura ci invia),nella quale ad una notevole mole di lavoro,corrispondono risultati nulli,facendo fallire tutto il discorso dell'autosostentamento che a mio modo di vedere dovrebbe avere la priorità. Il rischio,in questo caso è che il tutto assuma un carattere un po' radical chic.
Quanto a Pallinof, debbo dire che trovo incomprensibile il rancore,che riversa nei suoi interventi,contro "gli eretici":quello che mi ha colpito,entrando in contatto con il mondo dell'agricoltura naturale è l'atteggiamento di pragmatismo e apertura mentale,che caratterizza le persone che frequento. Spesso abbiamo tratto spunti anche dai quaderni di agricoltura biodonamica(le consociazioni, la lotta integrata agli insetti nocivi) e non vedo nessun problema in questo. Fukuoka non è infallibile e non ha mai preteso di esserlo e il suo metodo non ha la pretesa di coprire tutte le possibilità che si presentano in agricoltura.
19/12/2012, 20:07
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19/12/2012, 23:13
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