...si dice che Frasantel seminava...
Ouh. Eccomi. Ci sono.
Un caro saluto a tutti, scusate la protratta, ingiustificata assenza e quasi maleducato silenzio!
Già da qualche settimana, nella mia nuova casetta in affitto (...e già purtroppo é andata male, ho traslocato a 7 km da dove abitavo, e devo ancora finire di “trasferire” l'orto), ho una nuova connessione internet e ho ripreso la lettura del forum, ma pur avendo delle cose da suggerire in relazione ad alcuni temi, non sono riuscito a smuovermi dall'imbambolimento domestico della mia nuova situazione...questo fino ad ieri, poi leggendo di me come se fossi scomparso mi sono ridestato! Finalmente, improvvisamente, una mia parte sembra essere tornata in sé. Ora mi metto alla prova!
Innanzitutto voglio ringraziare moltissimo tutti quelli di voi che hanno solidarizzato con il mio tentativo, seppur rivelatosi infruttuoso, di continuare a coltivare la terra che dopo dieci anni di non-fare (seminando-falciando-rastrellando-raccogliendo-pacciamando-rispettando), si era trasformata in un bellissimo orto-frutteto, (il sindaco mi ha detto che ha ricevuto moltissime lettere, ma purtroppo, a ragion veduta, per quello che ha fatto, era forse meglio spedirle direttamente ai proprietari, che strana idea mi é venuta in mente di ricorrere a un rappresentante delle istituzioni, ero proprio confuso!).
Comunque gli interventi incalzano e ora mi é richiesto proprio di intervenire e quindi smetto di nicchiare. Mi ci vorrà un po' di spazio perché devo sia precisare alcune cose riportate da LandEscape (bello il tuo report, grazie) e Numisi, che saluto calorosamente, sia voglio riprendere il discorso dove l'avevo lasciato (l'importanza delle semine naturali e delle successioni continue nelle rotazioni colturali), collegandomi con gli spunti offerti all'interno del Forum da fine settembre a ora. In particolare gli interventi dei nuovi iscritti, a cui rivolgo il mio benvenuto e che ringrazio perché mi offrono l'occasione di fare una ricapitolazione dei punti saldi del forum, ribadire l'inutilità di alcune strategie d'azione e logiche di pensiero e infine precisare alcune questioni, approfondendo quanto c'é ancora per me di essenziale da dire circa i preziosi consigli agronomici lasciatici dal purtroppo ancora tutt'oggi genio incompreso e tuttavia nostro beneamato mentore agricolo Masanobu Fukuoka. Mi scuso quindi per il tempo che impiegherò e che vi prenderò, cercherò di essere calzante e non prolisso.
Prima di salutavi vi mostro su quale terra sono ruzzolato dopo essermi catapultato fuori di casa...ma una volta in piedi l'ho guardata e mi son detto “sei proprio la terra più comune che può capitare ai figli di questa civiltà tecnocratica: un ex campo di mais-grano a trattamento convenzionale! Sei perfetta per creare un precedente assai generalizzabile: con il mio intervento ritroverai più velocemente quel vigore che ti é stato strappato a suon di motori e coadiuvanti chimici.”
Terra di medio impasto che degrada e lambisce con un lato un rio, bella e maltrattata, ora compatta e in attesa di ritornare un luogo ospitale per tutti gli esseri viventi collaboratori della fertilità. Che dispiacere e fastidio provo nel dover calpestarla spiaccicandola tutta, guastandone i tentativi di ripopolamento, infangandomi pesantemente le scarpe, affaticandomi così anche più del dovuto e assumendo movimenti impacciati.
Beato te Menca, che puoi godere di quell'impareggiabile qualità dell'agricoltura naturale che consiste nel permettere di passeggiare tra i filari o aiuole senza sporcarsi o rovinare alcunché e di poterli frequentare anche sotto la pioggia: piacere ed efficacia del sistema più importanti da tenere a mente come orizzonte dell'immaginario che stimola all'azione, che non la curiosità di sapere la resa al mq di alcune piante con il metodo Fukuoka (ognuno é fatto a suo modo, c'é un fattore tecnico che va considerato e su cui mi dilungherò a parte per far capire l'ambiguità della domanda e il malinteso che ne scaturisce).
Così a due anni dall'agognata liberazione dalle monotone e stancanti lavorazioni, il riposo rigeneratore di questi circa 600-700 mq di terreno (devo ancora misurarli) si é avvalso del prodigioso lavoro delle benemerite piante chiamate dall'uomo cannetto (sorghum halepense) e gramigna, a cui io rendo grazie in quanto hanno resistito alla forza devastante della tecnologia ignorante e aggressiva, colonizzando il territorio dopo che é stato abbandonato a se stesso; quindi in questo momento queste due erbacce sono le mie prime e più preziose alleate e allo stesso tempo agguerrite avversarie, nella creazione di un giardino dove nuovamente crescere e lasciar sviluppare svariati tipi di ortaggi, cereali, alberi da frutta, piante tuberose, aromatiche, erboristiche, insieme al nuovo gruppo di erbe spontanee commestibili che si formerà per accompagnare man mano il processo di ristabilimento di un micro-ecosistema equilibrato.
Così posso dire anche che non tutto il mal vien per nuocere
, (filosofia ottundente consolatrice!): finalmente potrò provare la batata
,da Fukuoka tanto decantata come un'ottima pianta per l'agricoltura naturale nei terreni abbastanza sciolti e a ridosso del rio da me dovrebbe andar bene (...ma come, si sviluppa più in profondità della patata e per estrarla si scassa tutto il terreno!?).
Buone cose e a presto.
Francesco
- Allegati
-
- Ecco come si presenta il nuovo terreno dopo qualche mio intervento: falciatura, rastrellamento e aggiunta dei residui colturali dell'orto precedente.
-
- Vista dall'altra parte del campo
-
- Guardando verso l rio
-
- VIcino al rio