|
Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
Autore |
Messaggio |
Numisi
Iscritto il: 27/11/2012, 23:24 Messaggi: 44
Formazione: Perito Meccanico
|
PS: Aveva una fila di mais, ormai secco perché tardi, un po' bassino, ma comunque diceva che nonostante tutto, e nonostante l'anno, aveva avuto una produzione dentro la media dell'agricoltura classica.
L'unica ''controindicazione'' di tutto comunque è che nel suo orto, nella parte all'ombra, c'era un odore dolciastro piuttosto forte, per via di tutta quell'erba in decomposizione. Credo comunque che non sia necessariamente così la faccenda dell'odore, perché quando sono andato ho trovato che fosse un posto incredibilmente umido in quel periodo, per cui, con così tanto umido tutto decompone sicuramente più in fretta. A riprova dell'umidità siamo stati tutti brutalmente massacrati dalle zanzare. E poi se dovesse essere sempre così anche gli orti sinergici dovrebbero emanare odore dolce, e non l'ho mai sentita 'sta storia.
|
18/12/2012, 22:53 |
|
|
|
|
MarcelloC
Iscritto il: 13/12/2008, 2:20 Messaggi: 804 Località: Chia(VT)
Formazione: Laurea in filosofia
|
Ciao, anche se fino ad ora solo Frasantel e Pallino sono riusciti ad applicare a pieno il metodo non vuol dire che dobbiamo demordere. Magari ci sono riusciti proprio per costanza e persistenza. Stiamo parlando di un punto di arrivo, non di un punto di partenza. Ma non vi nasce proprio niente su sodo? Neanche fave? O cicoria? Ravanelli? Fagiolini? Bieta? Avete provato a falciare per un anno intero l'erba in un punto e lasciarla lì per poi seminarci l'anno successivo?
|
19/12/2012, 0:46 |
|
|
peter37
Iscritto il: 24/08/2012, 12:45 Messaggi: 97
|
Mi sa che voglio la luna ma "j have a dream" e anche quest'anno,in primavera presto provo a seminare qualche kg di semi vari fra l'erba e su sodo e vedo se succede qualcosa.Mal che vada perderò qualche euro e un po di tempo.Intanto continuo a mangiare pacciamando e levando erbacce.Da come la vedo non c'è altro sistema,per ora, ma leggendo Fukuoka avevo capito altro,forse sbagliando.Forse sarà anche che già mio nonno da dilettante (era scultore ma anche contadino come un po' tutti per necessità all'epoca) diceva 'lasciami la mia erba e tieniti la tua m...',e io speravo si potesse andare oltre la pacciamatura spostando l'erba o mettendo letame. Mi pare di averlo gia chiesto ma riprovo:è possibile che siano le varietà dei semi che spargo il problema?Cioè che siano troppo 'domestiche' e non piu adatte alla competizione selvaggia? Se poi qualcuno ha qualche idea da provare e non ha il tempo o il terreno,e se ovviamente è sensata,la posso provare io e vediamo i risultati. ciao
|
19/12/2012, 9:27 |
|
|
Aconito
Iscritto il: 17/12/2012, 12:10 Messaggi: 39 Località: Busto Arsizio (Va)
Formazione: LaureaNDO in Scienze Naturali
|
Ringrazio numisi e landescape per le delucidazioni. Ma non ho ancora capito se semina in zone pacciamate o sull'erba viva. Da quello che ho letto qui (ripeto: velocemente...smentitemi pure se sbaglio) ho visto che pallinof crea delle file ben pacciamate che lascia sempre pacciamate in modo che l'erba sotto non cresca o faccia molta fatica (e nel caso sia una fila "vergine" la pacciama diverso tempo prima di seminare/trapiantare). E poi utilizza soprattutto il metodo del trapianto di piantine fatte in semenzaio/vivaio perchè sappiamo tutti che comunque le piantine seminate soprattutto sotto la pacciamatura fanno molta più fatica rispetto a quelle trapiantate. E quindi è praticamente il metodo dell'orto sinergico, ma senza fare bancali (che neanche io faccio) e non creando una zona orto "intensiva" ma facendo file molto distanziate tra loro in modo da procurarsi la pacciamatura in loco. Una cosa diversa e dal mio punto di vista molto più difficile è lanciare i semi in mezzo all'erba VIVA (con tutto l'intreccio di radici ecc) e aspettarsi di produrre ortaggi di buona qualità. (cioè, una verza di buona qualità è una palla piuttosto pesante, se seminassi in mezzo all'erba probabilmente nascerebbe ma rimarrebbe piccola e stentata con 4 foglioline). Comunque volevo ringraziare tutti coloro che contribuiscono a questa discussione, è veramente importante vedere che ci sono parecchi "matti" come me in giro per l'italia. Buona giornata a tutti.
_________________ Only when the last tree has been fell The last fish caught, the last river poisoned Will you know that man cannot eat money?
|
19/12/2012, 11:05 |
|
|
Aconito
Iscritto il: 17/12/2012, 12:10 Messaggi: 39 Località: Busto Arsizio (Va)
Formazione: LaureaNDO in Scienze Naturali
|
Ah,dimenticavo...e se qualcuno sa qualcosa della terra di FraSantel ci illumini. Mi piacerebbe molto vederla e mi dispiace di non essere arrivato prima qui per poter partecipare all'incontro che avete organizzato.
_________________ Only when the last tree has been fell The last fish caught, the last river poisoned Will you know that man cannot eat money?
|
19/12/2012, 11:07 |
|
|
ravin
Iscritto il: 11/11/2009, 9:33 Messaggi: 266
|
ciao peter,tieni in considerazione che quando si parla di sodo,in realtà si intende qualcosa di molto vago, in quanto le caratteristiche del terreno,possono essere le più disparate:ad esempio nel mio terreno,esiste una sorta di monocultura di erbazzone giallo tipico dei crinali appenninici,che ha uno strato radicale compattissimo,che arriva a 30 cm:credo che in questo caso sia davvero molto difficile ottenere risultati con una semina diretta. Ripeto,a mio modo di vedere non ha molto senso intestardirsi su posizioni che danno risultati nulli, in quanto credo che alla base delle idee di Fukuoka,ci sia la necessità di imparare a comprendere i messaggi che la natura ci invia e ad agire di conseguenza. Anche perchè,come già detto, se vogliamo riportare al centro della società la figura del contadino, non possiamo considerare plausibile un'agricoltura ideologica(e quindi impermeabile ai messaggi che la natura ci invia),nella quale ad una notevole mole di lavoro,corrispondono risultati nulli,facendo fallire tutto il discorso dell'autosostentamento che a mio modo di vedere dovrebbe avere la priorità. Il rischio,in questo caso è che il tutto assuma un carattere un po' radical chic. Quanto a Pallinof, debbo dire che trovo incomprensibile il rancore,che riversa nei suoi interventi,contro "gli eretici":quello che mi ha colpito,entrando in contatto con il mondo dell'agricoltura naturale è l'atteggiamento di pragmatismo e apertura mentale,che caratterizza le persone che frequento. Spesso abbiamo tratto spunti anche dai quaderni di agricoltura biodonamica(le consociazioni, la lotta integrata agli insetti nocivi) e non vedo nessun problema in questo. Fukuoka non è infallibile e non ha mai preteso di esserlo e il suo metodo non ha la pretesa di coprire tutte le possibilità che si presentano in agricoltura.
|
19/12/2012, 11:20 |
|
|
LandEscape
Iscritto il: 18/07/2011, 13:15 Messaggi: 39 Località: Vinovo (TO)
|
Aconito ha scritto: Da quello che ho letto qui (ripeto: velocemente...smentitemi pure se sbaglio) ho visto che pallinof crea delle file ben pacciamate che lascia sempre pacciamate in modo che l'erba sotto non cresca o faccia molta fatica (e nel caso sia una fila "vergine" la pacciama diverso tempo prima di seminare/trapiantare). E poi utilizza soprattutto il metodo del trapianto di piantine fatte in semenzaio/vivaio perchè sappiamo tutti che comunque le piantine seminate soprattutto sotto la pacciamatura fanno molta più fatica rispetto a quelle trapiantate. E quindi è praticamente il metodo dell'orto sinergico, ma senza fare bancali (che neanche io faccio) e non creando una zona orto "intensiva" ma facendo file molto distanziate tra loro in modo da procurarsi la pacciamatura in loco. Una cosa diversa e dal mio punto di vista molto più difficile è lanciare i semi in mezzo all'erba VIVA (con tutto l'intreccio di radici ecc) e aspettarsi di produrre ortaggi di buona qualità. (cioè, una verza di buona qualità è una palla piuttosto pesante, se seminassi in mezzo all'erba probabilmente nascerebbe ma rimarrebbe piccola e stentata con 4 foglioline). Comunque volevo ringraziare tutti coloro che contribuiscono a questa discussione, è veramente importante vedere che ci sono parecchi "matti" come me in giro per l'italia. Buona giornata a tutti. Lui semina su sodo (erba viva) e taglia con la falce l'erbacce non appena superino le piante desiderate. La pacciamatura deriva quindi fallo sfalcio della zona coltivata (larghezza simile ai bancali hazelipiani per le stesse ragioni hazelipiane) e dell'interfila. In determinate zone nelle quali non riesca a controllare le spontanee, getta i residui organici e fa il compost "classico" facendo un cumulo di dimensioni variabili. Alla fine dell'incontro ci siamo scambiati i semi, ma ci siamo trovati d'accordo nello sfatare il "mito" del seme locale o antico (marketing ecologista) ricordando l'indebolimento genetico derivante dall'effetto "collo di bottiglia" e il necessario imbastardimento delle piante per mantenerne la produttività. È vero che nei prati polifiti rigogliosi le radici formano un "intreccio" difficilmente estricabile, infatti determinate coltivazioni non hanno prodotto molto con questo metodo (leggi patata e finocchio), ma bisogna anche tenere conto che in corrispondenza dello sfalcio parte della radice viene eliminata dalla pianta, creando spazio all'interno della rizosfera (e lasciando materia organica). Le fasce coltivate erano rivolte parallelamente al verso della collina. Lo stesso Francesco ha riconosciuto l'errore strutturale di progettazione, dato che con strisce a perpendicolo rispetto al flusso dell'acqua, probabilmente avrebbe dovuto bagnar meno (ma si è trattato di un errore dettato dall'inesperienza iniziale). Gli alberi da frutto presenti sono nati spontaneamente e mai potati (credo che si possa fare eccezione per i peschi, ma non so se sia una mio ricordo sbagliato o la realtà). Non potendo avere la voce diretta dell'autore si presentano le problematiche classiche del "de relato", pertanto vi chiedo di prendere con le pinze quanto da me scritto (e di fare lo stesso, per principio di prudenza, nei confronti di qualsiasi testo scritto).
|
19/12/2012, 14:18 |
|
|
peter37
Iscritto il: 24/08/2012, 12:45 Messaggi: 97
|
ciao Ravin,credo anch'io che sia come dici e infatti parlavo solo di prove a perdere,non sia mai che..... Per i dogmi e la purezza Fukuokiana,ammesso che spostare paglia lo sia (lui ridava al riso/orzo la sua paglia),come rilevava Aconito, mi pare di ricordare che Fukuoka era restio ad insegnare pratiche precise proprio perchè non replicabili in altre condizioni.Anch'io credo che le sue pratiche fossero tese ad una agricoltura si naturale ma anche sostenibile e redditizia (no danarosamente) da parte del contadino e da tempo sostengo,anzi ho iniziato a scrivere proprio per questo,che dobbiamo anche dar prova di cosa facciamo,con che investimento di tempo e fatica e con che risultati a meno che non vogliamo,come ha fatto qualcuno,bearci del fatto che tanti sono passati ma siamo rimasti soli.A me piacerebbe invece fossimo sempre di più a scambiare prove ed esperienze. In ogni caso,prove a parte,intanto mi tengo ben stretto il mio orto biotradizionalsimilsinergico visto che meglio mangiare impuri che star senza in purezza. ciao
ps Per quanto riguarda il trapianto,siete sicuri che sia una pratica "corretta" nel senso che specialmente in zone secche come la mia mi sembra che le piante nate da seme resistano molto meglio alla mancanza d'acqua che non quelle trapiantate,specialmente di quelle in vasetto con zolletta.Queste ultime dopo mesi hanno ancora pochissime radici.Idem per gli alberi in vaso.ciao
|
19/12/2012, 14:25 |
|
|
peter37
Iscritto il: 24/08/2012, 12:45 Messaggi: 97
|
scusa landEscape,ho visto ora cosa hai scritto e mi incuriosisce il discorso sui semi e il fatto che quelli antichi....puoi spiegare mgl?Io pensavo fossero piu adatti/adattati. grazie ciao
|
19/12/2012, 14:33 |
|
|
frasantel
Iscritto il: 22/06/2012, 13:33 Messaggi: 44 Località: Berzano di San Pietro (AT)
Formazione: laurea in filosofia
|
...si dice che Frasantel seminava... Ouh. Eccomi. Ci sono. Un caro saluto a tutti, scusate la protratta, ingiustificata assenza e quasi maleducato silenzio! Già da qualche settimana, nella mia nuova casetta in affitto (...e già purtroppo é andata male, ho traslocato a 7 km da dove abitavo, e devo ancora finire di “trasferire” l'orto), ho una nuova connessione internet e ho ripreso la lettura del forum, ma pur avendo delle cose da suggerire in relazione ad alcuni temi, non sono riuscito a smuovermi dall'imbambolimento domestico della mia nuova situazione...questo fino ad ieri, poi leggendo di me come se fossi scomparso mi sono ridestato! Finalmente, improvvisamente, una mia parte sembra essere tornata in sé. Ora mi metto alla prova! Innanzitutto voglio ringraziare moltissimo tutti quelli di voi che hanno solidarizzato con il mio tentativo, seppur rivelatosi infruttuoso, di continuare a coltivare la terra che dopo dieci anni di non-fare (seminando-falciando-rastrellando-raccogliendo-pacciamando-rispettando), si era trasformata in un bellissimo orto-frutteto, (il sindaco mi ha detto che ha ricevuto moltissime lettere, ma purtroppo, a ragion veduta, per quello che ha fatto, era forse meglio spedirle direttamente ai proprietari, che strana idea mi é venuta in mente di ricorrere a un rappresentante delle istituzioni, ero proprio confuso!). Comunque gli interventi incalzano e ora mi é richiesto proprio di intervenire e quindi smetto di nicchiare. Mi ci vorrà un po' di spazio perché devo sia precisare alcune cose riportate da LandEscape (bello il tuo report, grazie) e Numisi, che saluto calorosamente, sia voglio riprendere il discorso dove l'avevo lasciato (l'importanza delle semine naturali e delle successioni continue nelle rotazioni colturali), collegandomi con gli spunti offerti all'interno del Forum da fine settembre a ora. In particolare gli interventi dei nuovi iscritti, a cui rivolgo il mio benvenuto e che ringrazio perché mi offrono l'occasione di fare una ricapitolazione dei punti saldi del forum, ribadire l'inutilità di alcune strategie d'azione e logiche di pensiero e infine precisare alcune questioni, approfondendo quanto c'é ancora per me di essenziale da dire circa i preziosi consigli agronomici lasciatici dal purtroppo ancora tutt'oggi genio incompreso e tuttavia nostro beneamato mentore agricolo Masanobu Fukuoka. Mi scuso quindi per il tempo che impiegherò e che vi prenderò, cercherò di essere calzante e non prolisso. Prima di salutavi vi mostro su quale terra sono ruzzolato dopo essermi catapultato fuori di casa...ma una volta in piedi l'ho guardata e mi son detto “sei proprio la terra più comune che può capitare ai figli di questa civiltà tecnocratica: un ex campo di mais-grano a trattamento convenzionale! Sei perfetta per creare un precedente assai generalizzabile: con il mio intervento ritroverai più velocemente quel vigore che ti é stato strappato a suon di motori e coadiuvanti chimici.” Terra di medio impasto che degrada e lambisce con un lato un rio, bella e maltrattata, ora compatta e in attesa di ritornare un luogo ospitale per tutti gli esseri viventi collaboratori della fertilità. Che dispiacere e fastidio provo nel dover calpestarla spiaccicandola tutta, guastandone i tentativi di ripopolamento, infangandomi pesantemente le scarpe, affaticandomi così anche più del dovuto e assumendo movimenti impacciati. Beato te Menca, che puoi godere di quell'impareggiabile qualità dell'agricoltura naturale che consiste nel permettere di passeggiare tra i filari o aiuole senza sporcarsi o rovinare alcunché e di poterli frequentare anche sotto la pioggia: piacere ed efficacia del sistema più importanti da tenere a mente come orizzonte dell'immaginario che stimola all'azione, che non la curiosità di sapere la resa al mq di alcune piante con il metodo Fukuoka (ognuno é fatto a suo modo, c'é un fattore tecnico che va considerato e su cui mi dilungherò a parte per far capire l'ambiguità della domanda e il malinteso che ne scaturisce). Così a due anni dall'agognata liberazione dalle monotone e stancanti lavorazioni, il riposo rigeneratore di questi circa 600-700 mq di terreno (devo ancora misurarli) si é avvalso del prodigioso lavoro delle benemerite piante chiamate dall'uomo cannetto (sorghum halepense) e gramigna, a cui io rendo grazie in quanto hanno resistito alla forza devastante della tecnologia ignorante e aggressiva, colonizzando il territorio dopo che é stato abbandonato a se stesso; quindi in questo momento queste due erbacce sono le mie prime e più preziose alleate e allo stesso tempo agguerrite avversarie, nella creazione di un giardino dove nuovamente crescere e lasciar sviluppare svariati tipi di ortaggi, cereali, alberi da frutta, piante tuberose, aromatiche, erboristiche, insieme al nuovo gruppo di erbe spontanee commestibili che si formerà per accompagnare man mano il processo di ristabilimento di un micro-ecosistema equilibrato. Così posso dire anche che non tutto il mal vien per nuocere , (filosofia ottundente consolatrice!): finalmente potrò provare la batata ,da Fukuoka tanto decantata come un'ottima pianta per l'agricoltura naturale nei terreni abbastanza sciolti e a ridosso del rio da me dovrebbe andar bene (...ma come, si sviluppa più in profondità della patata e per estrarla si scassa tutto il terreno!?). Buone cose e a presto. Francesco
|
19/12/2012, 15:12 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 16 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|