visto che sono un mangiatore di patate, vorrei sapere come riescono con questo sistema, ho già letto qui diverse opinioni, in particolare si è parlato anche di sfruttare la loro attitudine ad autoreplicarsi di anno in anno, in virtù dei tuberini rimasti nel terreno. è sistema valido o diventa un casino? poste solo sotto pacciamatura, riescono a fare piante e produzione valida? o è meglio almeno fare una buchetta? magari per i tuberi può essere fukuokanamente in linea, considerato che i tuberi si propagano da sottoterra, non come i semi che dall'alto cadono sulla terra. domanda simile per le piantine da trapiantare, ovvero sono un tabù o possono essere in linea con detta pratica?
Formazione: Laureato in Lettere Moderne, specializzato in nomadismo
Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
03/12/2012, 22:56
Salve genti agricole, avevo perso un po' di pagine di forum e ora fioccano subito altre domande.
Io ormai mi son installato da un mesetto nelle basse colline dell'Oltrepo e sto cercando di impostare il mio ettaruccio scarso. Ex vigna, quindi bella pendente ma con un'esposizione magnifica a sud ovest. Argilloso calcarea. Un pezzetto da circa 180mq lo sto terrazzando per farci degli orti. Una terrazza c'era già e li ci ho disegnato 6 aiuole da 1x3, separate l'un l'altra da mezzo metro di corridoio. Le sto "viminando", costruendoci cioè un bordo di rami intrecciati. Per minima protezione dalle infestanti, per contenere pacciamatura o altro materiale organico e perché, last but not least, è proprio bello da vedere. Tre settimane fa ci ho piantato a spaglio del trifoglio e pochi giorni dopo aglio, cipolla, fave e piselli. Non so se affidarmi solo alla pacciamatura verde e viva composta dal trifoglio o se buttarci anche del trito di legno, che dite? (trito di legno ottenuto dalla potatura di alberi e rovi).
Le altre terrazze son da fare, spero di iniziare nei prossimi giorni meteo permettendo. Visto l'enorme stress a cui sottoporrò il terreno per la costruzione delle terrazze pensavo, una volta pronte, di disegnare anche li le aiuole ma buttarci solo sfalcio e trito di legno e lasciarle riammorbidirsi tutto l'inverno, ha senso?
Nei bordi delle terrazze pianterò bulbi di iris e trifoglio per creare radici che facciano presa ed evitino smottamenti.
Il resto del terreno è incolto da decenni, mio padre lo fece "rimboschire" dalla forestale che ci piantò roba varia a distanze fisse. Gli alberi da frutto non han mai preso, son piccoli, secchi e striminziti, credo per la pendenza. Il resto cosi cosi, poche belle piante grosse. E comunque a file alterne, evidentemente una fila privava di luce la precedente e cosi via. In mezzo agli alberi c'è spazio, cosa si potrebbe seminare? Ci son piante che tollerano la pendenza o dovrò pensare a disboscare e terrazzare TUTTO l'ettaruccio? Qualche cereale, magari nella aree meno alberate? C son delle quercette che son spuntate in mezzo a rovi fittissimi, una dimostrazione di forza impressionante. Il terreno comunque pare bello fertile, nella parte "alberata" c'è tantissima erba e un suolo morbidissimo.
Ieri ha gelato, domani si dice addirittura neve. Vuol dire che il mio lavoro è finito? Cosa fa il contadino principiante fukuokiano durante l'inverno?
ciao Paolaki,sembri me tre anni fa,quattro ormai. La mia esperienza:disboscato,biotriturato e distribuito tutto,seminato trifoglio e medica,nato poco cresciuto quasi niente,ortaggi non se ne parla,piante da frutta solo quelle letamate.Ora sembra un po' migliorato ma di questo passo per avere prodotti passabili ci vorranno ancora molti anni.Ora se lo rifacessi cercherei di concentrare tutto quello che ho,anche letame se disponibile, in una zona in modo da avere un pezzo di terra che produce qualcosa nel giro di qualche anno e poi di allargarlo mano a mano che la fertilità e la disponibilità di humus aumenta.Ma forse il tuo terreno è piu fertile del mio e quindi hai meno problemi,anche se il fatto che gli alberi da frutta non crescano (di certo non a causa della pendenza) mi fa pensare che sia come il mio.Poi Marcello ha fatto molta piu esperienza di me e saprà darti qualche consiglio migliore. ciao e.......in bocca al lupo.
se posso azzardare un consiglio (non avendo visto il terreno ed in base alle mie esperienze ) forse hai soprattutto problemi di siccita'. Prevedi subito un serbatorio di raccolta in alto da cui far gocciolare acqua per i bancali.(3000 litri) Il terreno seminalo a senape,girasoli ed erba medica per due tre anni,falciando e compostando, Sui bordi delle terrazze pianta rosmarino e salvia a siepe intervallati da melograni,meli a cespuglio o qualcosa di simile che cresca a cespuglio. mentre fai le terrazze studia punti di raccolta acqua (grosse pozzanghere) che rallentino la corsa dell'acqua durante i temporali e la raccolgano. Le pozzanghere rendile stagne con pietre e telo plastico. Se riesci a farle divenire permanenti fai in modo che siano abitate da rospi e rane (altrimenti le zanzare ti uccideranno). studia una sorta di ruscelletto a zig zag che ti permetta di irrigare facilmente tutto il terreno. Se sei su una costa a sud, d'estate il sole brucera' tutto.. devi avere un qualcosa che tenga il terreno fresco e ombreggi un po. (io sui bordi delle terrazze pianto anche i pomodori che fanno ombra al resto).
Per l'humus, se non tieni umido d'estate non c'e' nulla da fare ti si secca e non viene. L'erba medica tenuta per tre o quattro anni ho visto che e' eccezionale per mantenere il terreno fresco e umido d'estate. Il primo anno pero' ti fara' dannare..non scoraggiarti e risemina..
Anche se sono stato accusato di dogmatismo , cosa che non mi sembra confermata dai fatti, vorrei chiarire il mio punto di vista sulla letamazione e potatura. Secondo la mia esperienza l'allevamento di animali è molto utile per trasformare l'energia del campo in carne, uova, etc. e letame, cioè un concentrato di energia da utilizzare localizzato per le colture più esigenti (ortive, piccoli fruttiferi, etc.) o per favorire la degradazione della pacciamatura e accelerare la catena del detrito. Non sono d'accordo nell'ingresso di concimi organici dall'esterno che, oltre compromettere il ciclo naturale dell'energia, può introdurre ospiti non graditi (semi e organismi nocivi). La maggior parte dei fruttiferi (olivo compreso) se lasciati liberi assumono un aspetto cespuglioso e questa è la loro "potenzialità genetica", ma inserite in un ambiente naturale e in un ideale ciclo del pascolo dove operano diversi erbivori, la loro vitalità sarà contenuta modellando la pianta adulta. Non tutte le piante riusciranno a lignificare e sfuggire alle fauci degli erbivori e quelle che ci riusciranno saranno periodicamente ripulite dai teneri polloni. Anche le ramificazioni più basse saranno divorate e spesso l'eccessivo peso dei frutti provocherà rotture di rami rimodellando l'intera struttura. Parteciperanno a questo gioco anche altri piccoli animali come insetti rodilegno e funghi, mentre licheni colonizzeranno i tronchi. Ma tutto questo avviene in un atavico "paradiso terrestre" che non esiste più, allora è il contadino che dovrà svolgere queste mansioni con la potatura, ma rispettando la pianta senza imporre strutture ideali. A mio avviso il periodo migliore è quello primaverile estivo, momento di piena vegetazione, e sempre con piccoli e frequenti interventi. E tutto quel ben di dio di rami e foglie da utilizzare per alimentare animali o il biotrituratore . Scusatemi se sono stato troppo "dogmatico", per farmi perdonare allego un paio di foto di circa 5 anni fa. Buona giornata a tutti.
Formazione: Laureato in Lettere Moderne, specializzato in nomadismo
Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
04/12/2012, 12:37
Grazie per risposte e consigli. Allego alcune foto nella speranza di chiarire la mia situazione. Il mio terreno arriva fino alle abitazioni che si vedono in fondo e fino alla vigna secca che si vede sulla destra. Quando accusavo la pendenza per la scarsità del frutteto mi riferivo all'incapacità delle radici di bloccare l'acqua cadente.
Raviolo, senape girasole e medica mi stai consigliando di piantarli nelle nuove aiuole che creerò sulle terrazze o nel resto del campo/boschivo pendente? Immagino comunque che si parli di semine primaverili, giusto (idem per salvia, rosmarino e gli altri suggerimenti per i bordi)? Nel qual caso cosa fare fino ad allora? A dei piccoli stagni avevo già pensato, come consigliato da diversi manualetti di permacultura, come faccio ad assicurarmi che ci vivano rane e simili? Devo andare a caccia di girini altrove? Vedo che sei di Asti, non siam troppo lontani, se ti va di farti offrire una bottiglia di Bonarda la prossima volta che passi verso est per venire a dare un'occhiata, fai un fischio!
PALLINOF ha scritto:Anche se sono stato accusato di dogmatismo , cosa che non mi sembra confermata dai fatti, vorrei chiarire il mio punto di vista sulla letamazione e potatura. Secondo la mia esperienza l'allevamento di animali è molto utile per trasformare l'energia del campo in carne, uova, etc. e letame, cioè un concentrato di energia da utilizzare localizzato per le colture più esigenti (ortive, piccoli fruttiferi, etc.) o per favorire la degradazione della pacciamatura e accelerare la catena del detrito. Non sono d'accordo nell'ingresso di concimi organici dall'esterno che, oltre compromettere il ciclo naturale dell'energia, può introdurre ospiti non graditi (semi e organismi nocivi). La maggior parte dei fruttiferi (olivo compreso) se lasciati liberi assumono un aspetto cespuglioso e questa è la loro "potenzialità genetica", ma inserite in un ambiente naturale e in un ideale ciclo del pascolo dove operano diversi erbivori, la loro vitalità sarà contenuta modellando la pianta adulta. Non tutte le piante riusciranno a lignificare e sfuggire alle fauci degli erbivori e quelle che ci riusciranno saranno periodicamente ripulite dai teneri polloni. Anche le ramificazioni più basse saranno divorate e spesso l'eccessivo peso dei frutti provocherà rotture di rami rimodellando l'intera struttura. Parteciperanno a questo gioco anche altri piccoli animali come insetti rodilegno e funghi, mentre licheni colonizzeranno i tronchi. Ma tutto questo avviene in un atavico "paradiso terrestre" che non esiste più, allora è il contadino che dovrà svolgere queste mansioni con la potatura, ma rispettando la pianta senza imporre strutture ideali. A mio avviso il periodo migliore è quello primaverile estivo, momento di piena vegetazione, e sempre con piccoli e frequenti interventi. E tutto quel ben di dio di rami e foglie da utilizzare per alimentare animali o il biotrituratore . Scusatemi se sono stato troppo "dogmatico", per farmi perdonare allego un paio di foto di circa 5 anni fa. Buona giornata a tutti.
quindi, utilizzi in alcuni casi il letame dei tuoi animali,per gli ortaggi? se si,ci puoi spiegare come conviene operare? grazie
ora che Pallino ha un momento meno dogmatico e sperando di sfruttare la sua enorme esperienza a proposito di alberi e siccità,che è anche il mio problema principale,come rilevava Raviolo,anche se io pensavo che li in Piemonte piovesse molto piu che qui in Veneto,che ne pensate se invece di trapiantare un alberello si semina un seme che generi una piantina da innestare poi in seguito?Si può?Sopporta meglio la siccità?Ci vedete controindicazioni,a parte il tempo che ci vuole? ciao e grazie
per il rosmarino sei proprio giusto..dicono si debba fare a dicembre prendi un fascio di rametti legali belli larghi tutti insieme e mettili a mollo un un secchio in modo che il rametto sia sott'acqua per 5 cm. Lascia tutto in un posto tiepido finche' non vengono fuori le radichette.. a questo punto trapianti in vasetto 5x5 e tieni tutto sempre umido e tiepido.. in primavera trapianti e nel giro di due anni avrai una siepe piena di insetti e api.
negli stagni pianta bambu' (attento che infesta) e piante acquatiche, i girini arriveranno da soli.. senape medica e girasoli piantali tutto dove riesci.. il seme costa poco circa sei euro kg per cui puoi abbondare..
Pallino non e' dogmatico; mi sa piuttosto che,avendo gia' lavorato parecchio, non sopporta tanto il nostro divagare da inesperti ..