sarvegu ha scritto:Ciao a tutti vi seguo da qualche mese e dopo aver letto la prima pagina di questa interessantissima discussione, non sono riuscito più a lasciarla. Grazie e complimenti a pallino per tutte le info e per la sua costanza; sono arrivato a pagina 70 della discussione e finalmente ( visto che sono un pò duro di comprendonio) linkando qua e là ho capito (spero) come funziona il ciclo dell'etilene leggendo un simpatico articolo su Alan Smith. Lo posto per curiosità sperando possa aiutare quelli come me.
Alan Smith e la favola dell'etilene
Nei campi coltivati la lavorazione ripetuta del terreno drogava di ossigeno i batteri, i quali in peno stato di frenesia delirante trasformavano l’azoto ammoniacale NH3 (quasi il 100% dell’azoto disponibile nei terreni naturali) in nitriti HNO3 e nitrati HNO2 impedendo il completo consumo dell’ossigeno nei micro siti e di conseguenza il passaggio dallo stato aerobico a quello anaerobico, figurarsi se a questo si aggiunge “una botta” di fertilizzati. Forse lo avranno letto in molti qua dentro ma io sono ancora a pagina 70, spero di raggiungervi presto gigi
Benvenuto Sarvegu, interessante articolo. C'è un errore di scrittura il nitrato è HNO3 la forma più ossidata dell'azoto, mentre il nitrito è HNO2. Ciao e .........buona lettura.
Grazie a Pallino e Biociccio per la risposta,e grazie per la segnalazione degli errori. Mi ero riproposto di non fare domande sino a che non avessi terminata la lettura di tutte le pagine, e per non rompere troppo Pallino che è sempre disponibile ma sono ligure e risparmioso quindi aprofitto e risparmio una domanda futura. Caro Pallino secondo te (è una domanda da vero ignorantone perdona) è possibile pensare a questo tipo di metodo in un terreno terrazzato e coltivato ad ulivi ( peraltro abbandonato da anni)? grazie ciao
Salve a tutti, sto leggendo i vostri messaggi,dai quali emerge in mezzo a dubbi,polemiche (iniziali),una competenza e una passione invidiabili.. sono un emerito profano,però questo messaggio ha come scopo il mostrarvi la mia gratitudine per il coraggio delle vostre idee sudate sul campo, e l'invito ad aprirvi a chi come me non sa nulla,ma vorrebbe un giorno (non troppo lontano,considerato il mio quasi imminente licenziamento) carpire i vostri segreti,godere delle vostre esperienze,diffondere questo stile di vita,questo particolare sogno di essere uomo.. mi piacerebbe che alla discussione teorica si abbinasse (se non lo si fa già) la possibilità di toccare con mano,da parte di noi ignoranti,il vostro sapere,il vostro modo di vivere.. ho trovato in altri forum atteggiamenti discutibili,snobistici,fanatici,fatti da persone che piene di soldi vedono la madre terra come un hobby o una moda.. dalle parole di molti di voi gronda il sudore della quotidiana fatica,delle scelte difficili,delle rinunce e dei dubbi..vi ringrazio e spero di non essere stato fuori luogo..a presto..
Formazione: Laureato in Lettere Moderne, specializzato in nomadismo
Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
22/10/2012, 16:38
Ciao genti fukuokiane
Il mio rientro in patria è imminente, così come la mia installazione nelle terre dell'Oltrepo pavese. Come ho già accennato in messaggi precedenti si tratta di un mezz'ettaro scarso, molto pendente (ex vigna, che a sentir mio zio dava un vino paradisiaco) orientato a sud sud est mi pare. C'è qualche alberello da frutto piantato svogliatamente dai miei una decina d'anni fa, mai sviluppatosi, mai dato alcun frutto. Terra argillosa e incurata da più di un decennio. Io ora mi metto li, osservo, passeggio, analizzo, campiono, chiedo ai vicini. Arrivo settimana prossima, Vale la pena fare nei giorni successivi una semina di erba medica o similare? Come periodo intendo, ci saremmo?
Pensando in grande (e forse erronamente visti i vostri giudizi sui bancali), cosa ne dite un giorno di terrazzare? Troppo sommovimento? Troppi traumi al sottosuolo?
Aspetto le prime risposte per presentare altre domande
Un caro saluto dalla nebbiosa ma verdissima Inghilterra
bettino ha scritto:Salve a tutti, sto leggendo i vostri messaggi,dai quali emerge in mezzo a dubbi,polemiche (iniziali),una competenza e una passione invidiabili.. sono un emerito profano,però questo messaggio ha come scopo il mostrarvi la mia gratitudine per il coraggio delle vostre idee sudate sul campo, e l'invito ad aprirvi a chi come me non sa nulla,ma vorrebbe un giorno (non troppo lontano,considerato il mio quasi imminente licenziamento) carpire i vostri segreti,godere delle vostre esperienze,diffondere questo stile di vita,questo particolare sogno di essere uomo.. mi piacerebbe che alla discussione teorica si abbinasse (se non lo si fa già) la possibilità di toccare con mano,da parte di noi ignoranti,il vostro sapere,il vostro modo di vivere.. ho trovato in altri forum atteggiamenti discutibili,snobistici,fanatici,fatti da persone che piene di soldi vedono la madre terra come un hobby o una moda.. dalle parole di molti di voi gronda il sudore della quotidiana fatica,delle scelte difficili,delle rinunce e dei dubbi..vi ringrazio e spero di non essere stato fuori luogo..a presto..
Benvenuto Bettino, parole sante hai proprio azzeccato in pieno lo spirito di questa discussione fatta di esperienze personali, mani incallite che picchiettano (forse un pò troppo forte perchè abituate ad altri attrezzi) sulla tastiera. Si penso sia giunto il momento di incontri ravvicinati, il mio Giardino Armonico è sempre aperto e stò organizzando degli incontri fine settimana appoggiandomi ad un amico agricoltore con agriturismo familiare (sono riuscito a combinare il pranzo e cena di sabato, pernottamento, colazione e pranzo domenicale a 50 euro) si mangia esclusivamente prodotti aziendali e credetemi non è poco. Sono sempre più convinto che le nostre esperienze si riveleranno in futuro molto utili, non come scelta ideologica, ma necessaria per ridurre i costi di produzione e abbondanti e costanti produzioni. A sarvegu: credo che la non lavorazione sia la tecnica più indicata su un terreno terrazzato per evitare l'erosione del terreno e accumulare l'acqua piovana. Parlaci un pò più dettagliatamente del tuo terreno e forse potremmo darti qualche dritta. A Paolaki dalla nebbiosa Inghilterra: per la semina della medica sei fuori tempo massimo dovrai aspettare il prossimo febbraio, nel frattempo dai una bella sfalciata e metti da parte tutto quel ben di dio. Per il terrazzamento da valutare costi e benefici e soprattutto i tempi di attuazione. Una felice serata a tutti.
Formazione: Laureato in Lettere Moderne, specializzato in nomadismo
Re: Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
22/10/2012, 20:29
Nessuna semina quindi, nonostante il tepore che mi dicono continui da quelle parti, ok. Per un eventuale terrazzamento aspetto di fare delle foto del terreno e postarle qui perche capiate meglio di cosa sto parlando. Grazie!
anch'io ho una parte terazzata messo a frutta sono andato acomperare le sementi per inerbirla con erbe adatte mi hanno dato un mix tra cui il trifoglio e mi hanno detto di farlo subito perchè con questo caldino germogliano subito e crescerebbero benissimo.. Purtroppo siccome devo sgomberare il terreno da arbusti e rovi non riesco a farlo ...
ma ho seminato il trifoglio nano bianco in un pezzo libero non è alcora germogliato ma spero che lo faccia presto ciao Nino
come sempre un grazie per la pazienza a pallino ed a tutti voi che con una disponibilità inaspettata consigliate e ci (mi) indicate una possibile via per seguire un sogno dolce quanto difficile. Terminata la lettura delle 154 pagine e varie altre qua e là vorrei raccontare un poco la mia situazione e l'idea di progetto per vedere se può essere realizzabile. Il terreno che ho la fortuna di avere è in liguria, completamente terrazzato ad una altitudine di circa 250 mt slm esposto a sud distante (in linea d'aria) circa 800 mt dal mare. E' un terreno leggermente calcareo molto piccolo, ci sono circa 2000 mt attorno a casa ed alti 4000 separati da questo distanti circa 300 mt. le terrazze sono mediamente larghe 4 mt l'una e sono coltivate ad olivo, le piante sono distanti tra di loro mediamente una decina di metri. il mio progetto è quello di poter abitare e vivere su quella terra cercando di ricevere il maggior sostentamento possibile da essa. Per prepararmi, lo scorso anno ho reso l'abitazione indipendente dal punto di vista energetico con varie soluzioni che erano possibili. Credo che la cosa principale per una decrescita (che è ciò che mi preme) sia quello di spendere il meno possibile quindi mi sono mosso in quella direzione. Ma questa è la parte facile, la cosa difficile è progammare le cose da parte di un incompetente come me per riuscire ad avere un risultato vegetale edibile senza sfruttare la terra e senza immettere sostanze che non amo. Chiarisco che secondo me le parole "agricoltore" e "contadino" hanno significato diverso; io vorrei essere solo contadino non agricoltore. Detto ciò aggiungo che non dipendo completamente da questa attività ma che le mie giornate future saranno dedicate completamente alla conduzione del terreno. Prima di rimettermi a guardare intorno a me l'erba delle fasce voglio ringraziare tutti quelli che ho letto nelle pagine precedenti ( pioppino pallino tosco frasantel francesco raviolo ecc.) che con la loro ricerca di un cambiamento (che non è solamente riferito al terreno ed alla coltivazione) mi hanno regalato una boccata d'aria pura. un saluto a tutti gigi
se hai una strada di accesso larga ed un passaggio verso il mare, io ti suggerirei di realizzare un punto sosta camper con vendita di olio autoprodotto. Oppure una zona barbecue,monti trenta tavoli e rispettivi trenta barbecue fissi... collegandoti con pescatori locali e montando un banco frigo con relativo punto vendita pesce fresco. In pratica vendi il kit.. carbonella, pesce, olio ligure, pane a legna, erbe aromatiche del posto.
Secondo me lavori il sabato e la domenica e fai un botto di soldi..