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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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Iscritto il: 09/06/2012, 21:11
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ancora buona sera a tutti.
ho appena scritto a proposito dell'incontro che si è tenuto a Casalborgone, da Francesco, il 29 settembre scorso, ma mi sono accorto che ho dimenticato una foto (della selezione che avevo preparato), il che non aggiunge molto, ma che, soprattutto, non sono riuscito a inserire il testo della bozza di lettera da inviare al sindaco.
aggiungo il testo e vi chiedo di prenderlo in considerazione.
ancora grazie
asantel - alberto santel
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Al Sindaco
del Comune di Casalborgone
Dr. Francesco Cavallero
casalborgone@ruparpiemonte.it


Oggetto: sperimentazione del metodo di coltivazione Fukuoka nel territorio comunale

Egregio Sig. Sindaco,

mi chiamo … e sono interessato allo sviluppo della discussione e della sperimentazione dell'applicazione/adattamento del metodo Fukuoka ai diversi tipi di terreno che si trovano sul territorio italiano.

Dalle informazioni e conoscenze disponibili (vedi anche il forum “orto con metodo fukuoka-discussione pratica”, organizzato e gestito dal gruppo di docenti che cura il sito “agraria.org”), ritengo che il metodo Fukuoka rappresenti una delle poche innovazioni culturali e colturali oggi disponibili per offrire un nuovo modo di concepire la pratica agricola e per garantire un futuro alimentare agli abitanti del pianeta (post superamento del picco del petrolio, che sia prossimo venturo oppure già raggiunto, a seconda delle fonti documentali utilizzate).

Nel panorama delle sperimentazioni italiane in corso, negli ultimi mesi ho scoperto che da oltre 10 anni, nel territorio del suo comune, Francesco Santel sta conducendo una silenziosa attività di applicazione e adattamento del metodo Fukuoka, che ha portato a risultati concreti che hanno suscitato il mio profondo interesse.

Nelle ultime settimane Francesco ha comunicato, anche attraverso il forum, che la sua sperimentazione avrebbe avuto termine con la corrente annata agraria, a causa del mancato rinnovo dell'affidamento del terreno e della casa dove abita e dove lavora.

Non posso ovviamente entrare nel merito della contrapposizione degli interessi privati delle parti, ma mi permetto di fare presente che questa attività di sperimentazione, portata avanti da Francesco negli ultimi 10 anni, presenta elementi di interesse scientifico e pratico che possono configurarsi come interesse pubblico (anche per l'importanza che questa particolare forma di coltivazione assume per rispondere positivamente alle questioni del recupero delle terre marginali e di forme di agricoltura che richiedono più lavoro e intelligenza umana che capitali, carburanti, concimi e altri derivati tossici del petrolio).

Per questo motivo e per l'urgenza di garantire, oltre al proseguimento dell'attività sperimentale di Francesco, anche la possibilità di continuare a confrontare i risultati ottenuti applicando il metodo in modi e in terreni diversi, mi permetto di chiederle, signor Sindaco, di esercitare, nei modi che riterrà più opportuni, la sua mediazione per trovare una soluzione equa e accettabile sia dalle parti in conflitto che dal gruppo delle persone che si impegnano quotidianamente per garantire un futuro alimentare a questa e alle prossime generazioni.

Nel ringraziare anticipatamente per quanto potrà fare, la saluto cordialmente

… /10/12


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04/10/2012, 21:02
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Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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asantel ha scritto:
ancora buona sera a tutti.
ho appena scritto a proposito dell'incontro che si è tenuto a Casalborgone, da Francesco, il 29 settembre scorso, ma mi sono accorto che ho dimenticato una foto (della selezione che avevo preparato), il che non aggiunge molto, ma che, soprattutto, non sono riuscito a inserire il testo della bozza di lettera da inviare al sindaco.
aggiungo il testo e vi chiedo di prenderlo in considerazione.
ancora grazie
asantel - alberto santel
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Al Sindaco
del Comune di Casalborgone
Dr. Francesco Cavallero
casalborgone@ruparpiemonte.it


Oggetto: sperimentazione del metodo di coltivazione Fukuoka nel territorio comunale

Egregio Sig. Sindaco,

mi chiamo … e sono interessato allo sviluppo della discussione e della sperimentazione dell'applicazione/adattamento del metodo Fukuoka ai diversi tipi di terreno che si trovano sul territorio italiano.

Dalle informazioni e conoscenze disponibili (vedi anche il forum “orto con metodo fukuoka-discussione pratica”, organizzato e gestito dal gruppo di docenti che cura il sito “agraria.org”), ritengo che il metodo Fukuoka rappresenti una delle poche innovazioni culturali e colturali oggi disponibili per offrire un nuovo modo di concepire la pratica agricola e per garantire un futuro alimentare agli abitanti del pianeta (post superamento del picco del petrolio, che sia prossimo venturo oppure già raggiunto, a seconda delle fonti documentali utilizzate).

Nel panorama delle sperimentazioni italiane in corso, negli ultimi mesi ho scoperto che da oltre 10 anni, nel territorio del suo comune, Francesco Santel sta conducendo una silenziosa attività di applicazione e adattamento del metodo Fukuoka, che ha portato a risultati concreti che hanno suscitato il mio profondo interesse.

Nelle ultime settimane Francesco ha comunicato, anche attraverso il forum, che la sua sperimentazione avrebbe avuto termine con la corrente annata agraria, a causa del mancato rinnovo dell'affidamento del terreno e della casa dove abita e dove lavora.

Non posso ovviamente entrare nel merito della contrapposizione degli interessi privati delle parti, ma mi permetto di fare presente che questa attività di sperimentazione, portata avanti da Francesco negli ultimi 10 anni, presenta elementi di interesse scientifico e pratico che possono configurarsi come interesse pubblico (anche per l'importanza che questa particolare forma di coltivazione assume per rispondere positivamente alle questioni del recupero delle terre marginali e di forme di agricoltura che richiedono più lavoro e intelligenza umana che capitali, carburanti, concimi e altri derivati tossici del petrolio).

Per questo motivo e per l'urgenza di garantire, oltre al proseguimento dell'attività sperimentale di Francesco, anche la possibilità di continuare a confrontare i risultati ottenuti applicando il metodo in modi e in terreni diversi, mi permetto di chiederle, signor Sindaco, di esercitare, nei modi che riterrà più opportuni, la sua mediazione per trovare una soluzione equa e accettabile sia dalle parti in conflitto che dal gruppo delle persone che si impegnano quotidianamente per garantire un futuro alimentare a questa e alle prossime generazioni.

Nel ringraziare anticipatamente per quanto potrà fare, la saluto cordialmente

… /10/12


Fatto.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


05/10/2012, 21:16
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Iscritto il: 24/08/2012, 12:45
Messaggi: 97
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ciao a tutti
vi seguo ormai da molto tempo e da tre anni sto tentando di mettere in pratica il metodo di FuKuoka su un oliveto di 1 ettaro e su 2000 mq di orto.Mi sono deciso dopo tanto tempo a scrivere perchè sono ormai un po' perplesso sui risultati ottenuti,molto deludenti per la quantità.E' vero che non bisogna aspettasi chissà che,che il terreno certamente è migliorato,la qualità...ecc.ecc. però sta di fatto che se non avessi in parte mantenuto un po' di agricoltura bio "tradizionale" dovrei sfamarmi al supermercato dopo aver passato praticamente tutto il mio tempo libero a tagliare erba ecc.ecc.
Pertanto non si potrebbe parlare,visto che siamo su una discussione pratica,di risultati ottenuti in termine di resa?Ho visto che alcuni sono molto contrari ma siccome penso facciamo l'orto per produrre e mangiare e in più,come diceva Masanobu,avanzando pure il tempo per la famiglia o altro,penso sia corretto tirare le somme e considerare i risultati.
I miei sono molto modesti,praticamente assurdi se confrontati con la mole di lavoro effettuato e se confrontati con i vicini che fanno bio tradizionale.Ho notato che l'erba,forse arricchendo il terremo per tempi mooolto futuri,attualmente,se non estirpata o coperta,praticamente annulla qualsiasi raccolto.Per quanto riguarda il non concimare poi,a parte che per l'orto pure Fukuoka parlava di concimazioni con letame,ho notato che senza letame il fallimento è assicurato,almeno sul mio orto.Quindi mi chiedo seriamente se vale la pena di tribolare tanto e appunto a tal proposito sare felice di sentire testimonianze confortanti sui risultati ottenuti.Rincuoratemi.
ciao e buona domenica


07/10/2012, 12:32
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Iscritto il: 27/09/2012, 11:43
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Formazione: tecnica commerciale e agricola
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Ho inviato anche io la lettera al sindaco di Casalborgone...

cerco inoltre di rispondere a Peter37 con la mia esperienza personale;

da ca 5 anni coltivo un orto sinergico, o meglio istintivamente naturale. Quindi niente lavorazioni del terreno, pacciamatura completa e abbondante con sfalci del prato circostante e con residui legnosi di potature che rilasciano l'energia biochimica necessaria, niente fertilizzazione specifica ad eccezione di un po di compost da scarti di cucina e cenere di legna a primavera, riduzione delle estirpazioni delle infestanti (ma non eliminazione di questa operazione), rilascio dei residui vegetali di coltivazione direttamente sul terreno, irrigazione sporadica e molto parca.
Sono partito col sistema dell'orto istantaneo, utilizzando cioè del cartone come preparazione del terreno per inserire da subito le piante coltivate riducendo la competizione delle spontanee presenti sul terreno. Quest'ultimo è un buon terreno, franco con buona fertilità e struttura, e fresco dato che si trova nelle vicinanze di un torrente perenne (che pero' quest'anno si è asciugato per la prima volta almeno negli ultimo otto anni); quindi un buon terreno vocato per le orticole in genere, quelle da foglia particolarmente. Il terreno dopo 5 anni è ulteriormente migliorato con un evidente strato di humus superficiale in costante formazione che non era presente prima, dato che il campo era stato coltivato intensamente per decenni e poi abbandonato a sodo per alcuni anni.

Queste premesse per cercare di risponderti:
....non ho mai avuto problemi di malattie particolari e durature, senza nessun tipo di trattamento, neanche naturale
....la produttività primaria dell'orto è molto piu bassa di un orto tradizionale, in altre parole le singole piante crescono e producono meno e piu lentamente, ma la produttività annuale per unità di terreno credo che sia paragonabile a quella di un orto biologico tradizionale, visto che riesco ad avere con rotazione stagionale sulla stessa aiuola per esempio pomodori, piante da foglia tipo insalate e rucola, ravanelli, cavoli, senza sintomi evidenti di carenze nutritive (da due anni ho avuto la sorpresa che la produttività utile è aumentata ancora, visto che nei periodi favorevoli stanno crescendo anche funghi champinon che raccolgo con molto piacere e che integrano il ciclo produttivo)
....non riesco a coltivare molti tipi di ortaggi, ma devo dire che non mi sono mai applicato piu di tanto su piante tipo melanzane, meloni, carote notoriamente piuttosto esigenti
....riesco a risparmiare lavoro e soldi dato che molte piante si disseminano spontaneamente (ho pomodori, zucchini, bietole, asparagi, rucola, insalate che stanno diventando quasi "spontanei")
....ma soprattutto, per me che sono mooolto pigro, lavoro pochissimo alla gestione dell'orto, potendo lasciarlo a se stesso anche in estate per lunghi periodi senza nessun problema.

In un orto di questo tipo di ca 60 mq coltivati, con due ore di lavoro settimanali (di cui la raccolta è la parte piu impegantiva, anche perchè le piante crescono in maniera piuottosto disordinata) riesco a ricavare circa 1/3 del fabbisogno di verdure annuale per 2 persone, compresi prodotti trasformati tipo salsa, sottoli, ecc..

Ho calcolato che con 5 ore di lavoro e ca 180 mq di orto con la mia compagna potremo diventare pressoche autosufficienti, magari lavorando con piu attenzione alle rotazioni stagionali e alle consociazioni, cosa che per ora solo in piccola parte sto facendo.

Considera un ultima cosa; non ogni terreno è immediatamente adatto a coltivare orticole in maniera soddisfacente e inoltre ogni terreno col suo particolare microclima sara adatto a alcune particolari piante, o meglio associazioni di piante. Quando si fa un orto con gestione naturale spesso ci si dimentica che si lavora sulla creazione e sulla gestione di un particolare biotopo, dove l'uomo è una parte determinante, ma non è la sola parte necessaria....sono d'accordo con te che questo particolare biotopo deve essere anche produttivo, sennô di che si vive? :lol:


08/10/2012, 12:53
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Iscritto il: 11/02/2011, 8:44
Messaggi: 276
Località: Roma
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...sarà una mia fissazione ma vedo che chi ha buoni risultati con la pratica di fukuoka si trova sempre in zone fresche e umide,magari del nord italia,mentre ancora non arrivano notizie di buoni risultati dal centro sud,da zone più asciutte e con clima più caldo....spero che qualcuno mi smentisca al più presto :D


09/10/2012, 8:26
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Iscritto il: 24/08/2012, 12:45
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grazie Menca per l'esauriente risposta.Anche io in effetti non ho malattie di alcun genere (talmente inesistenti che prima me lo facessi notare tu non mi ero neppure accorto che non c'erano),ho pure notato un discreto aumento della fertilità del terreno e ho qualche nascita spontanea che si autorisemina ma tutto questo,per ora,non ripaga gli enormi sforzi impiegati per ottenere i modesti risultati che ho.
Il problema principale è che anche se pacciamata con sfalci vari l'erba (setaria,campanelle varie,farinaccio,sorghetto)ricresce senza tregua obbligandomi ad un lavoro incessante.Forse,come dice Maxdef,il problema è che ho l'orto su un terreno collinare con terreno molto ventilato e asciutto e che lo sfalcio invece di marcire e bloccare l'erba diventa buon fieno secco che le erbe trapassano tranquillamente soverchiando poi tutto.Infatti su un'aiola innaffiata automaticamente ogni sera la pacciamatura marcendo ha soffocato tutto,perfino le ortiche.Poi ovviamente penso che il fieno secco non concimi un gran che,almeno finchè resta tale
Ho anche provato a lasciare l'erba semplicemente falciandola per favorire le piante da orto ma ho notato che non è che si avvantaggino un gran che e che invece l'erba rispunta incessantemente senza problemi,senza considerare la difficoltà nel taglio ad esempio fra cipolle semisoffocate,ecc.
Ora,siccome nonstante tutto amo vedere il mio orto verde e incasinato com'è,sperando in miglioramenti futuri vorrei capire se ho speranze di miglioramenti e se qualcuno ha qualche altro consiglio oppure se mi devo rassegnare e ridurre la superficie e il tipo di colture per avanzare un po' di tempo.
Ah,abito in veneto in zona pedemontana,abbastanza piovosa ma con un terreno un po' particolare,molto esposto al vento sempre presente che asciuga ogni cosa.Qui non si sa neanche cosa sia la rugiada.
Ciao e grazie a tutti


09/10/2012, 13:49
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Ciao, anche io non ho grandi risultati con gli ortaggi.
Sicuramente la siccità non aiuta assolutamente.
Ma probabilmente anche ogni zona è più vocata ad un tipo di produzione in modo naturale ed anche ogni persona.
Con la frutta come va? E con gli animali?


09/10/2012, 23:47
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Iscritto il: 27/09/2012, 11:43
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Cita:
Ciao, anche io non ho grandi risultati con gli ortaggi.
Sicuramente la siccità non aiuta assolutamente.
Bè anche io non è che ho risultati miracolosi, pero' rispetto al tempo che gli dedico, il mio orto mi nutre abbastanza e quindi lo ringrazio spesso.. :D !!

Quasi tutte le orticole sono specie che in natura crescono in ambienti ricchi di humus e quindi con suoli freschi, a volte addirittura umidi, basta osservare il tipo di foglia che esse in genere hanno ( molto allargata e "carnosa" caratteristica tipica di molte piante che vivono in ambienti umidi)...di conseguenza chi vuole coltivarle con successo, anche se con sistemi naturali, non puo non considerare questa loro caratteristica....e quindi ricreare, per quanto possibile un microclima con queste caratteristiche che le avvantaggi rispetto alle spontanee locali.

Il vento per questo e non solo è un problema, (dato che i posti ventosi di solito favoriscono le graminacee, o comunque piante erbacee a ciclo breve o molto adattabili a disponibilità idrica irregolare) risolvibile con adatte barriere antivento, magari formate da essenze vive che arricchiscano anche la produttività dell'orto....

L'aridità del suolo è un altro problema abbastanza grande, non solo per il fabbisogno idrico delle piante coltivate, ma anche per l'attività vitale del suolo stesso, che altrimenti non decompone con la dovuta velocità i materiali organici vegetali immessi con la pacciamatura; anche io quest'anno ho osservato, complice una primavera insolitamente asciuttissima, uno stop vegetativo del mio orto all'arrivo dell'estate, non per mancanza di acqua alle piante, ma per mancanza di prodotti freschi fertilizzanti derivanti dalla decomposizione della pacciamatura...quindi credo che in un orto "naturale" la cosa piu importante sia riuscire a mantenere almeno il primo strato di suolo costantemente umido (attenzione, non necessariamente ed eccessivamente bagnato) per favorire l'attività vitale del suolo e permettere la creazione di un biotopo adatto alle nostre orticole....

Cita:
Ho anche provato a lasciare l'erba semplicemente falciandola per favorire le piante da orto ma ho notato che non è che si avvantaggino un gran che e che invece l'erba rispunta incessantemente senza problemi,senza considerare la difficoltà nel taglio ad esempio fra cipolle semisoffocate,ecc.

Riguardo la gestione delle spontanee locali: personalmente eradico nei periodi piu umidi molte "malerbe" che crescono da seme in esubero (e un lavoro che faccio manualmente, ma che quando si è preso la mano è piuttosto veloce)...questo semplice lavoro, insieme al sistema di partenza col cartone, mi permette di avere aiuole quasi perfette, a livello di orto tradizionale. Infatti, una volta facilitata cosi la vita alle orticole, con un lavoro piu attento che metodico, esse prenderanno il sopravvento sulle cosiddette infestanti e ne limiteranno considerevolmente la crescita, soprattutto nei periodi di vegetazione; con questo sistema riesco ad avere delle aiuole di orticole quasi pure in mezzo a prati di gramigne, equiseti e ortiche....


10/10/2012, 12:45
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Iscritto il: 24/08/2012, 12:45
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ciao.per l'erba ho capito che non esistono miracoli e quindi continuerò a "combatterla" cercando di sfruttarla per quanto possibile,sperando che in futuro il terreno possa permettere la convivenza di un po' di tutto,utile e meno utile.Per il vento sto già cercando di fermarlo con siepe (estirpata nella gloriosa rivoluzione anni 50/60) e con piante da frutta.Ho seminato robinie e ogni altro genere di frutta "antica" e rustica che ho trovato.Qui da sempre sostenevano i filari di viti con l'orno inframezzato da qualche pesco e fico,piante poco sfruttanti a dire dei vecchi contadini.Anzi,mi diceva proprio uno tempo fa che le piante d'uva di gran lunga piu belle erano quelle attorcigliate agli orni.Se avete qualche altra idea la provo volentieri.Per la siccità non mi resta che l'ala gocciolante.
Con la frutta non va male anche con l'erba sotto,magari con un po' di compost o letame e per certe varietà una ramatura in tardo inverno.Vicino casa ho liberato alcuni conigli che mangiano l'erba sotto le piante,concimano e ..... finiscono in pentola,a volte.Le galline col ciuffo fanno poche uova,gran caos ma sono belline e affettuose.Le oche sporcano dappertutto ma dulcis in fundo le capre sono un vero flagello se hai orto,frutteto o olivi.
Ho piantato nel bosco,dopo taglio legna e con opportuno sfalcio annuale, alcune varietà di pero e melo innestate da enormi e vecchie piante che ha un vicino e penso che il metodo di Fukuoka dia il meglio di se,con la minor fatica proprio nei frutteti,visto che per ora sembrano attecchire e crescere bene.A tal proposito vorrei chiedervi se come per le piante da frutto anche per le orticole pensate che le varietà antiche siano più adatte al nostro tipo di coltura e che non sia anche la scelta errata,anche se a volte obbligata,dei semi a far fallire alcune colture.Non è che anche specie relativamente "antiche" siano comunque troppo deboli per adattarsi ai nostri sistemi?Io ho delle vecchissime terrazze incolte da un secolo con muro a secco e non riesco proprio a capire cosa ci potessero piantare,vista l'esposizionee e l'arsura,se non varietà che qui non abbiamo piu'.Che ne pensate?


10/10/2012, 14:51
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Formazione: Laurea in filosofia
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Forse coltivavano specialmente alberi e arbusti resistenti alla siccità e si facevano in quattro per garantirgli l'acqua nei primi anni di vita. Poi magari gli ortaggi li coltivavano specialmente da settembre a maggio e facevano un orto molto piccolo per le coltivazioni estive. Immagino questa soluzione perchè praticamente sopravvivo così. Mi sa arriverò al punto che invece di fare la passata di pomodoro per l'inverno dovrò conservare gli ortaggi invernali per l'estate!!
Dubito un tempo avessero varietà di zucche, zucchine, cetrioli ecc... resistenti alla siccità. Però qualche seme di altre orticole di varietà più resistenti alla siccità si trovano: ad esempio pomodori particolari, spinacio della Nuova Zelanda.
Poi parecchie fave e ceci.

Peter37 come li tieni i conigli? Anche a me piacerebbe molto prenderne due o tre ma non posso proprio vederli in gabbia. Li lasci completamente liberi? Si arrangiano con quello che trovano o devi integrare con altro?


10/10/2012, 23:43
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