27/09/2012, 8:14
28/09/2012, 17:03
28/09/2012, 19:36
29/09/2012, 9:30
raviolo ha scritto:Ragazzi, finiremo tutti a mangiare una purea di farina di soia e mais colorata...
29/09/2012, 13:03
Ottimista, c'è sempre da finire al soylent green quando anche soia e mais (ogm) scarseggeranno
L'unica cosa che davvero trovo un po' carente e' la cooperazione materiale e reale.
Siamo forse troppo sparsi.. viviamo come fossimo su pianeti diversi. Ed invece dovremmo scambiare di piu' non solo parole.
Frasantel ha ragione..dovremmo cooperare di piu' facendo rete.
29/09/2012, 23:00
raviolo ha scritto:Siamo forse troppo sparsi.. viviamo come fossimo su pianeti diversi. Ed invece dovremmo scambiare di piu' non solo parole.
Frasantel ha ragione..dovremmo cooperare di piu' facendo rete.
02/10/2012, 8:55
02/10/2012, 11:18
Forse dovremmo partecipare tutti insieme a qualche riunione del Forumdiagraria per portare un pò di aria fresca.
03/10/2012, 20:30
menca ha scritto:potrebbe essere una bella idea, ma per esperienza diretta so quanto sia difficile far cambiare punto di vista ad un agricoltore o, peggio ancora a un agronomo che per una vita ha visto le cose in una maniera particolare...conosco un caso limite, se volete, nel quale un agricoltore biologico attua la gestione inerbita (un po come fa Pallino geoponicamente) dei filari di vigna che coltiva e ottiene dei vini che hanno altissime votazioni qualitative in tutti i contest nazionali del settore; ebbene il suo agronomo sapete che cosa gli ha detto?; "Walter fai un buonissimo vino, ma certo che le vigne potresti curarle di piu!" e Walter di risposta "..e secondo te perchè i miei vini vengono cosi buoni"? e l'agronomo, convintamente " Ma perchè hai una altissima qualità delle uve!"....
Quindi per prima cosa, mi piacerebbe invece conoscere tutti quelli che hanno dato luce a questa discussione, perchè secondo me la cosa sarebbe piu interessante...
certo,probabilmente i tempi sono maturi perchè certe consapevolezze vengano afferrate velocemente anche da un "pubblico" piu vasto, ma tempo al tempo...
A pallino vorrei chiedere: nella tua sperimentazione geoponica, come hai stabilito le distanze tra le file? Hai fatto un calcolo (magari approssimato) della capacità di produzione di biomassa del prato, da "concentrare" poi sulle piante coltivate? Oppure hai usato un metodo empirico?
La domanda che ti faccio non è casuale, perchè sto cercando di visualizzare mentalmente un sistema che abbini la tua geoponica alla progettazione con le linee e i punti chiave di Yeomans, sistema che a mio avviso potrebbe rivoluzionare le sistemazioni moderne in ambito collinare e montano....ripristinando e potenziando le capacità di reidratazione dei suoli e delle falde...sistema che d'altronde la permacultura sta utilizzando con successo in aree marginali.
Questo sistema probabilmente non farebbe altro che ricalcare in maniera piu analitica cio che istintivamente avevano fatto le popolazioni agricole di vastissime aree agricole del mondo nel loro passato e che ha sedimentato paesaggi "naturali" tra i piu belli....
menca ha scritto:Forse dovremmo partecipare tutti insieme a qualche riunione del Forumdiagraria per portare un pò di aria fresca.
potrebbe essere una bella idea, ma per esperienza diretta so quanto sia difficile far cambiare punto di vista ad un agricoltore o, peggio ancora a un agronomo che per una vita ha visto le cose in una maniera particolare...conosco un caso limite, se volete, nel quale un agricoltore biologico attua la gestione inerbita (un po come fa Pallino geoponicamente) dei filari di vigna che coltiva e ottiene dei vini che hanno altissime votazioni qualitative in tutti i contest nazionali del settore; ebbene il suo agronomo sapete che cosa gli ha detto?; "Walter fai un buonissimo vino, ma certo che le vigne potresti curarle di piu!" e Walter di risposta "..e secondo te perchè i miei vini vengono cosi buoni"? e l'agronomo, convintamente " Ma perchè hai una altissima qualità delle uve!"....
Quindi per prima cosa, mi piacerebbe invece conoscere tutti quelli che hanno dato luce a questa discussione, perchè secondo me la cosa sarebbe piu interessante...
certo,probabilmente i tempi sono maturi perchè certe consapevolezze vengano afferrate velocemente anche da un "pubblico" piu vasto, ma tempo al tempo...
A pallino vorrei chiedere: nella tua sperimentazione geoponica, come hai stabilito le distanze tra le file? Hai fatto un calcolo (magari approssimato) della capacità di produzione di biomassa del prato, da "concentrare" poi sulle piante coltivate? Oppure hai usato un metodo empirico?
La domanda che ti faccio non è casuale, perchè sto cercando di visualizzare mentalmente un sistema che abbini la tua geoponica alla progettazione con le linee e i punti chiave di Yeomans, sistema che a mio avviso potrebbe rivoluzionare le sistemazioni moderne in ambito collinare e montano....ripristinando e potenziando le capacità di reidratazione dei suoli e delle falde...sistema che d'altronde la permacultura sta utilizzando con successo in aree marginali.
Questo sistema probabilmente non farebbe altro che ricalcare in maniera piu analitica cio che istintivamente avevano fatto le popolazioni agricole di vastissime aree agricole del mondo nel loro passato e che ha sedimentato paesaggi "naturali" tra i piu belli....
04/10/2012, 20:48
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