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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
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Paolaki
Iscritto il: 23/08/2012, 13:57 Messaggi: 29 Località: Oltrepo Pavese, bassa collina
Formazione: Laureato in Lettere Moderne, specializzato in nomadismo
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Grazie della risposta Pallino, attendo con ansia anche i tuoi consigli geografici e bibliografici.
Allora. La biomassa la aggiungo sfalciando la medica che pianto nel bancale, no? Dov'é esattamente che il sinergico prende il sopravvento sullo scientifico? Cosa non ho capito? Sole -> pianta -> Materiale organico -> microrganismi -> minerali -> pianta.
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08/09/2012, 22:52 |
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LandEscape
Iscritto il: 18/07/2011, 13:15 Messaggi: 39 Località: Vinovo (TO)
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PALLINOF ha scritto: Alla domanda sulle solanacee stentate rispondo che il problema non è nell'eccesso di azoto, ma nella eccessiva competizione delle leguminose. Il rilascio di azoto di una coltura di leguminose si ha nel ciclo successivo e non in coltivazione in corso, mentre è noto a tutti il potere predominante delle leguminose, utilizzate per preparare il terreno alla coltura successiva come prato di medica a cui succede grano, oppure favetta autunno invernale da sovescio.
Ma se il problema fosse effettivamente nell'eccessiva competizione non mi riuscirei a spiegare il rigoglio delle solanacee nella parte fogliare e nella pianta in sè, il problema riguarda al momento attuale solo i peperoni in quanto frutto, dato che le melanzane, ora, stanno spuntando come funghi in un sottobosco umido. Rispetto al momento del rilascio dell'azoto delle leguminose in realtà credo che si debba distinguere fra ammonia e ammonium. I cianobatteri presenti in alcuni licheni sono in grado di trasformare l'azoto in ammonia che può essere utilizzato subito dalle piante. Forse tu fai riferimento ad una monocoltura leguminosa alla quale segue una monocoltura di altra natura, ma neanche in questo caso il rilascio di azoto avverrà nell'anno seguente, dato che, come hai confermato anche te, le leguminose utilizzano da sè parte di quanto fissato (quanto non si sa ). Insomma, si comincia con molti dubbi e si finisce con il doppio Ciao, Albi
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09/09/2012, 15:47 |
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ravin
Iscritto il: 11/11/2009, 9:33 Messaggi: 266
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grazie Pallinof, scrivo dalla Liguria,zona parco del Beigua; anche io comincio a pensarla come te sui "bancali",che tra le altre cose risultando sopraelevati rispetto al livello normale del terreno,si trasformano in alloggi per topi(le tane risultano al sicuro rispetto al rischio di allagamento); tornando alla pacciamatura, utilizzo lo sfalcio invernale(da novembre ad aprile),in quanto meno ricco di sementi. Certo mettendo strati così spessi di pacciamtura,come quelli che si vedono nelle tue foto,il problema non si pone,però io non sono certo di disporre di simili volumi....
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10/09/2012, 7:48 |
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ravin
Iscritto il: 11/11/2009, 9:33 Messaggi: 266
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Insomma, si comincia con molti dubbi e si finisce con il doppio Ciao, Albi visto che siamo in tema...più lontano vai,meno conosci
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10/09/2012, 7:51 |
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marcobi
Iscritto il: 11/06/2012, 10:04 Messaggi: 44 Località: Molise
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Salve, sono di ritorno, insieme a mia moglie, dalla splendida Bevagna (PG), dove, tra le varie meraviglie del posto, abbiamo potuto visitare il Giardino Armonico di Pallinof. Un piccolo pezzo di paradiso verde in mezzo al deserto dei campi arati ed induriti dall'incredibile siccità di quest'anno. Mi riprometto di pubblicare, a più riprese e con il permesso del proprietario del posto, qualche scorcio del Giardino che, dalle foto delle prime pagine di questo lunghissimo post, di strada ne ha fatta tantissima! Inizio con delle semplici...patate! Si, proprio delle patate ottenute da un terreno semplicemente pacciamato con gli sfalci del prato, l'ircocervo dell'orticoltura Fukuoka, tanto impossibili che sono sparite in padella come son state cavate! Saluti a tutti!
Allegati:
Commento file: Patate Fukuoka 1
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Commento file: Patate Fukuoka 2
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10/09/2012, 15:37 |
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marcobi
Iscritto il: 11/06/2012, 10:04 Messaggi: 44 Località: Molise
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Restiamo nell'ambito delle solanacee con un po' di squisiti pomodori Fukuoka dal Giardino di Pallinof (che scorpacciate, sigh...nostalgia). Ed ora, tornati in città, una vaschetta di pomodorini bio -se la troviamo- la paghiamo 2 euro e 50 e ci tocca pure smaltire la plastica. Urge acquisto terreno...
La prima foto è di una pianta dove non avevamo raccolto i pomodorini perchè ancora verdi, alle altre piante ho fotografato i superstiti un paio di giorni dopo il raccolto precedente. Si sa, casistica non fa statistica, ma le piante erano tutte più o meno cariche come la prima e la parte di Dio, quella lasciata agli insetti come tributo per l'ecologico ed economico non-trattamento, è stata davvero una percentuale infima.
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12/09/2012, 20:55 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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“La primavera é magnifica nelle vallate della California. La fioritura è un mare di fragranti ondicelle rosee spumeggianti. I poggi verzicanti sono tondi e morbidi come mammelle, e sui vecchi tralci contorti i primi teneri viticci mettono un manto delicato tutto drappeggi. E in pianura negli orti germogliano a perdita d’occhio in filari simmetrici le pallide lattughe(…) Tutta la California s’affanna a produrre e i prodotti maturano, e i rami piegano progressivamente sotto il peso dei frutti cosi’che occorre sostenerli servendosi di puntelli (…) E le prime ad essere mature sono le ciliegie. Un cent e mezzo la libbra. Diamine, come si fa a raccoglierle per cosi’poco(…) L’uva: diamine, non conviene fare il vino. Chi può comprarcelo, caro com’è? L’unica é vendemmiare senza scegliere i grappoli buoni e i mediocri e i guasti e metterli tutti insieme nel torchio. E i torchi schiacciano insieme i gambi il marcio e il fango. E nei tini fermentano muffa e acido formico. Aggiungete solfo e l’acido tannico, e l’odore del frumento non é più il ricco odore del vino, ma l’odore della putrefazione corretto dai preparativi chimici. Comunque l’alcool c’é:puoi ugualmente prendere la sbornia. I piccoli agricoltori vedono il debito salire come un fiume in piena. Spruzzano la vite e non possono vendere l’uva perchè il suo prezzo è troppo basso; potano e innestano e non possono vendere il vino perché il suo prezzo è troppo alto. Gli uomini di scienza hanno lavorato, dissertato e deliberato, ma la frutta marcisce a terra (…). Vedi quest’orticello: l’anno venturo farà parte di una vasta tenuta perché il debito avrà strangolato l’attuale proprietario.(…) E il putridume si propaga in tutto lo stato e l’acre odore di marcia stende una grande tristezza sul paese. Gli uomini che sanno innestare e fecondare il seme non sanno trovare il mezzo che permetta agli affamati di mangiare i prodotti della terra. Gli uomini che hanno creato frutti nuovi non sanno creare il sisterna che permetta ai loro frutti di venire mangiati. E il fallimento incombe sullo stato come una tragedia. Ciò che le radici della vite e degli alberi fruttiferi producono deve andare distrutto per consentire ai prezzi di mantenersi alti; e questa è la cosa più triste ed amara. Vagoni d’arance rovesciati negli immondezzai(…)E i pompieri annaffiano le arance col petrolio e inviperiti dal rimorso di tanto delitto inviperiscono contro il povero che viene a cogliere i frutti negli immondezzai. Un milione di individui affamati, bisognosi di frutta e le montagne d’oro spruzzate col petrolio (…) Questi sono delitti che trascendono ogni denuncia. Queste sono tragedie cui il pianto non rende testimonianza; è un fallimento che annulla le più belle conquiste dell’umanità(…) Gli alberi stanno ritti sani e in fila, i tronchi sono robusti, la frutta matura. Ma i bimbi muoiono di pellagra perchè da un’arancia il coltivatore non può trarre profitto; e il coroner scrive sull’atto di morte ” morto per denutrizione ” perchè conviene lasciare marcire la frutta. I poveri accorrono (…) e le guardie li respingono(..) E restano li’(…) ad osservare le montagne d’oro liquefarsi in putrida broda. E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia. Tratto da “Furore”, di J.Steinbeck
Grazie a Marco per le foto. Un salutone a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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13/09/2012, 12:51 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Dopo le sementi anche i vecchi fruttiferi sono fuori legge:
Materiali commercializzabili (art. 2 – definizioni) I materiali di moltiplicazione e le piante da frutto possono essere commercializzati soltanto se: a) i materiali di moltiplicazione sono stati ufficialmente certificati come «materiali pre-base», «materiali di base» o «materiali certificati» o rispondono alle condizioni ed ai requisiti per essere qualificati come materiali CAC; b) le piante da frutto sono state ufficialmente certificate come materiali certificati o rispondono alle condizioni ed ai requisiti per essere qualificate come materiali CAC. I materiali di moltiplicazione e le piante da frutto sono commercializzati con un riferimento alla varietà cui appartengono, o nel caso dei portainnesto, qualora non vi sia identità varietale, con riferimento alla specie o all'ibrido interspecifico in questione. L’identificazione varietale Tali varietà devono essere: a) Giuridicamente protette (Brevetto), o b) Registrata ufficialmente (Registro), o c) Comunemente nota – è tale se: 1) Registrata ufficialmente in altro Stato Membro 2) È oggetto di domanda di registrazione ufficiale in uno Stato membro o di domanda di Brevetto 3) È stata commercializzata prima del 30/09/2012 nello Stato Membro purché abbia una descrizione ufficialmente riconosciuta Misure transitorie Fino al 31 dicembre 2018 e' consentita la commercializzazione di materiali di moltiplicazione e piante da frutto ottenuti da piante parentali esistenti prima del 30 settembre 2012 e che sono stati ufficialmente certificati ai sensi del decreto del Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali in data 24 luglio 2003 o che rispondono alle condizioni per essere qualificati come materiali CAC ai sensi del decreto del Ministro delle risorse agricole alimentari e forestali in data 14 aprile 1997.
Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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14/09/2012, 11:15 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Paolaki ha scritto: Grazie della risposta Pallino, attendo con ansia anche i tuoi consigli geografici e bibliografici.
Allora. La biomassa la aggiungo sfalciando la medica che pianto nel bancale, no? Dov'é esattamente che il sinergico prende il sopravvento sullo scientifico? Cosa non ho capito? Sole -> pianta -> Materiale organico -> microrganismi -> minerali -> pianta. Sempre considerando il nostro campo un sistema energetico, il bilancio del bancale di coltivazione è sempre negativo (asportazioni di prodotti) e necessita di essere integrato con aggiunta di biomassa esterna. La sinergia della promiscuità colturale è un dato scientifico dimostrato da millenni, le diverse formule proposte lasciano il tempo che trovano. Al ciclo descritto manca un attore importantissimo: Sole-pianta- materiale organico- ANIMALI (uomo compreso)- microrganismi- minerali- pianta. Spero di aver chiarito qualche dubbio e seminato molti altri. Un saluto a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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14/09/2012, 11:36 |
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marcobi
Iscritto il: 11/06/2012, 10:04 Messaggi: 44 Località: Molise
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Oh poffarbacco, questo passaggio nella querelle della registrazione sementi imposta dall'UE mi era sfuggito. Un po' di buone notizie ogni tanto, ottima contromossa del nostro Ministero all'infamata pro-lobbies targata UE: Cita: [url='http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5355']COMUNICATO STAMPA[/url] Per la registrazione delle varietà di sementi tradizionali/antiche 150 giorni e costo zero (17/08/2012)
In riferimento ad alcune notizie comparse sulla stampa in questi giorni, relative alla sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 12 luglio sulla controversia tra l'associazione Kokopelli e la ditta sementiera Graines Baumaux SAS, che ha sancito il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano iscritte nel catalogo ufficiale europeo, si precisa quanto segue. Il disposto della Corte di giustizia Ue conferma l'obbligo d'iscrizione ufficiale di una varietà prima della sua commercializzazione. L'obbligo di iscrizione al registro ufficiale comunitario rappresenta un elemento di garanzia fondamentale, sia per i produttori agricoli che per i consumatori, in quanto un'autorità pubblica garantisce le caratteristiche delle varietà iscritte. Nel nostro Paese, le modalità di iscrizione delle varietà tradizionali/antiche sono stabilite dal decreto legislativo del 30 dicembre 2010, n. 267, con cui è stata recepita la direttiva 2009/145/CE. L'ammissione di queste varietà nei registri nazionali - che comporta automaticamente l'iscrizione nel catalogo ufficiale europeo - non è soggetta ad una procedura particolarmente complessa. Sono sufficienti infatti una descrizione della varietà, i risultati degli esami disponibili, le conoscenze acquisite con l'esperienza pratica durante la coltivazione, la riproduzione e l'impiego e la bibliografia storica. Inoltre si precisa che non è previsto alcun costo di registrazione. L'iscrizione al Registro nazionale delle varietà tradizionali avviene per iniziativa del Ministero, delle Regioni o su richiesta di enti pubblici, istituzioni scientifiche, organizzazioni, associazioni, nonché di singoli cittadini e aziende, previo parere favorevole della Regione o della Provincia autonoma competente per territorio. Non è dunque corretto sostenere che la sentenza in questione della Corte di giustizia Ue limiti la possibilità di commercializzazione e quindi di coltivazione di varietà tradizionali/antiche. Così come non è corretto affermare che si debbano sostenere alti costi per ottenere la registrazione di tali varietà nel catalogo comunitario e che occorrano lunghi tempi di attesa per la registrazione. A questo proposito, si ricorda che l'esame della domanda d'iscrizione delle varietà tradizionali/antiche al registro nazionale è effettuato dalle Regioni o dalle Province autonome competenti per territorio e il parere è formulato entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta. L'ammissione delle varietà tradizionali al Registro Nazionale è effettuata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con un provvedimento che deve essere adottato entro 60 giorni dal ricevimento del parere espresso dalle Regioni o dalle Province autonome competenti per territorio. Attendiamo fiduciosi un provvedimento del genere anche per quello che riguarda i fruttiferi...
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16/09/2012, 9:58 |
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