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06/09/2012, 13:25
06/09/2012, 15:08
PALLINOF ha scritto:non credo che un utilizzo "spinto" di specie leguminose possa creare un eccessivo accumulo di azoto, ma sicuramente uno squilibrio nella flora che colonizza il tuo terreno.
Mi spiego meglio: le specie leguminose hanno generalmente un ciclo primaverile-estivo e una coltivazione intensiva deprime altre specie come le graminacee a ciclo autunnale-invernale, quindi limita nel tempo la capacità del terreno di produrre biomassa (fotosintesi).
Poi forse bisogna un poco sfatare l'eccessiva importanza che si da alle colture azotofissatrici. L'azoto atmosferico viene fissato nel terreno tramite la simbiosi con dei microorganismi specializzati e una gran parte viene utilizzato dalla pianta stessa, mentre la biomassa delle leguminose contiene una buona percentuale di proteine che degradandosi arricchiscono il nostro terreno di azoto.
Tenendo sempre ben presente il ciclo biologico dell'energia suddiviso nel ciclo del pascolo e ciclo del detrito, possiamo apportare azoto con il compostaggio diretto (pacciamatura) della biomassa oppure attraverso l'allevamento di animali che la trasformano in carne, uova, latte, etc. e deiezioni azotate.
Un cordiale saluto a tutti.
frasantel ha scritto:Anche dall'esperienza di G. Manenti e C. Sala, ("Alle radici dell'agricoltura", LEF edizioni), le coltivazione di leguminose paiono avere un ruolo negativo sullo sviluppo di alcune colture successive, proprio, come dice Pallinof , in quanto mobilitano "un pool di microrganismi" particolare, non favorevole a tutte le piante.
Per quanto riguarda la consolida maggiore più che semi conviene prendere i polloni con un po' di radici, da me ne puoi prendere diversi, le piante sono grosse.
06/09/2012, 15:15
07/09/2012, 8:52
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