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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
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MarcelloC
Iscritto il: 13/12/2008, 2:20 Messaggi: 804 Località: Chia(VT)
Formazione: Laurea in filosofia
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C'entra in modo indiretto ma non resisto dal dirlo: penso la canapa sia stata bandita proprio per i diversi usi che permette(tipo l'abbigliamento ad esempio), e per distruggere l'economia rurale di cui era un perno fondamentale. Non credo molto alla leggenda della droga, visto che nessuno si preoccupa di estirpare altre piante selavtiche con principi attivi molto più potenti e altre ancora come il tabacco, la vite, l'orzo e il luppolo che sono in grado di produrre sostanze altrettanto dannose.
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12/08/2012, 21:18 |
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licaone64
Iscritto il: 07/07/2012, 10:58 Messaggi: 89 Località: Val di Susa
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Ringrazio LandEscape e Fresantel per i consigli.
Sulla canapa. Anni fa un amico mi fece vedere un documentario di cui non ricordo tutto se non che l'italia era il terzo produttore mondiale di canapa (o corde di canapa? boh). Altra cosa che ricordo, non so se dal documentario o perchè qualche altro amico si era messo in testa di coltivarla a fianco di un'acciaieria molto inquinante per ripulire il terreno e dunque ci informammo, è che non si può fare. o meglio, non si può fare a meno di diventare schiavi di un consorzio che ti dice cosa fare, quando farlo, come farlo e soprattutto a che prezzo ti ricompra quello che hai prodotto. secondo me non va bene.
Per stemperare un pò il malinteso che mi pare di aver notato, vorrei riportare una cosa che mi ha detto mia mamma ieri (pranzo di famiglia in campagna) a proposito della canapa. Mia nonna dopo un malore (era un ictus) fu rimandata a casa dall'ospedale (paralizzata e nemmeno in grado di parlare, benchè la testa funzionasse abbastanza bene) con delle grosse piaghe da decubito. A casa (parlo dell'87 - '88 le piaghe da decubito erano una cosa pesantissima e difficilmente curabile come in parte lo sono ancora oggi) le piaghe di mia nonna guarirono, in casa il merito viene attribuito alle lenzuola di canapa.
(e state sereni che su forum non si capiscono bene i toni ed i malintesi sono all'ordine del giorno)
saluti
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12/08/2012, 23:08 |
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frasantel
Iscritto il: 22/06/2012, 13:33 Messaggi: 44 Località: Berzano di San Pietro (AT)
Formazione: laurea in filosofia
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mbruno ha scritto: Certo però non penso di aver varcato il confine dell'agricoltura naturale né quello del costume di questo forum. In pratica non accetto di buon grado la tua ultima affermazione, mi sembra gratuitamente offensiva. Un saluto a tutti Gentilissimo, rileggendo quanto ho scritto, devo dire che hai ragione ti ho offeso senza motivi importanti e ti porgo le mie scuse (che spero vorrai accettare). Sono molto frustrato dal mio sfratto pendente e nel vedere-leggere il tuo progetto e quante possibilità vi stanno dietro -condizioni economiche, equilibrio psico-fisico, leggerezza (almeno credo )- rispetto le critiche condizioni in cui verso io, deve aver stimolato il mio lato peggiore. Io poi adoro la canapa: i semi sono ottimi per l'alimentazione umana e animale e il loro olio lampante oltre che ricco in omega , la sua fibra da intrecciare é speciale (non solo vestiti, lenzuola, corde etc), ma anche reti per portare il fieno sulle spalle (un contadino me ne ha regalate 5 fatte a mano da suo padre nell'inverno), la sua resina ha effetti erboristici risolutivi per molteplici squilibri psicofisici e non ultimo quello di stimolare la connessione fra idee e pensieri e di aiutare a resistere agli effetti depressivi della coscienza-conoscenza del rapporto tra lo stato di cose attuale e quello che potrebbe essere il mondo e la società umana: un paradiso, anziché un inferno. La differenza tra canapa e trifoglio é che la prima é un'annuale fittonante, mentre la seconda é una strisciante stolonifera (da qui il divenire una perenne), per cui lo semini una volta e per qualche anno te ne dimentichi. Non resistendo ai climi secchi/siccità forse non é l"ideale per la tua zona, ma se puoi irrigare sicuramente lo é in quanto il tuo terreno ha una composizione adatta (infatti ci dici che ce ne é già parecchio). Inoltre equilibra i suoli dal punto di vista microbiologico e chimico rendendoli particolarmente adatti alla maggior parte di ortaggi-cereali ed è un'ottima erba da foraggio; quanto sarebbe comodo poi che qualcuno che tra i fukuokiani con disponibilità di terreno-vita mettesse in rete un po' di semenza naturale di questa magnifica leguminosa (anche mista ad altre essenze)! Informati anche sulla pianta di lino che oltre ad amare i terreni parzialmente sabbiosi ed esser di facile tessitura, produce un seme che é una manna per uomini e animali, come alimento e medicamento. Sperando che il tuo perdonarmi possa essermi di aiuto per la maturazione del mio animo e il superamento delle mie debolezze, ti saluto e ringrazio per la cortese risposta augurandoti la realizzazione del miglior progetto possibile!
Allegati:
Commento file: Il giardino di cui mi prendo cura e assecondo la crescita visto dalla cima di un abete spezzato dalla tempesta. La parte a sinistra é la più recente, razionalizzata, verso destra ci inoltra nel caos primordiale...
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12/08/2012, 23:33 |
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frasantel
Iscritto il: 22/06/2012, 13:33 Messaggi: 44 Località: Berzano di San Pietro (AT)
Formazione: laurea in filosofia
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raviolo ha scritto: L'azienda produce quel che consuma e consuma quel che produce ( non si puo' asportare l'eccedenza perche altrimenti questa verrebbe sottratta dal ciclo e quindi alla lunga depaupera.) Per fortuna la fertilità naturale della vita é sovrabbondante, tanto che aveva colonizzato quasi l'intera inerte crosta terrestre, prima che l'uomo ci mettesse irrimediabilmente lo zampino. Questo é il fatto che sta alla base dell'invito-speranza di Fukuoka che dall'agricoltura naturale hinaiana (basata sulla conoscenza e sull'imitazione della natura, ma volta alla produzione) si passasse poi presto alla diffusione sociale di quella mahayana (creata semplicemente vivendo, senza utilizzare le comodità tecnologiche -pozzi neri, fogne, bidoni dell'immondizia, compostiere) volta al soddisfacimento dei propri bisogni nutritivi e a far si che l'uomo possa tornare coscientemente a uno stato di selvatichezza e libertà affinati dall'ingegno e dalla sensibilità caratteristici della nostra specie, ispirati dall'amore e dal desiderio di superamento della dura legge naturale del più forte. Quando trovo noci in giro, cadute forse dagli artigli di un uccello o dalla bocca di un tasso, mi chiedo se sia sfuggita veramente alla presa oppure se sia stata seminata incoscientemente. Un'economia familiare domestica integrale (tutti gli scarti del cibo, del corpo, l'acqua utilizzata e i buoni sentimenti profusi finiscono nella terra circostante all'abitazione) rende un orto-frutteto più fertile delle foreste amazzoniche. Probabilmente, anche una buona azienda agricola naturale (come diventerà quella di Raviolo) che in aggiunta agli obblighi delle coltivazioni vincolate dalle condizioni economiche e sociali del mercato, coltiva fukuokianamente tutto quello che gli é possibile, produrrà sempre più di quel consuma, perché la passione-tempo dei conduttori fanno parte di un surplus di azioni produttive che incrementano notevolmente le calorie in gioco nell'agroecosistema creato. ...inoltre gli uomini liberi e forti consumano poco e rendono molto! Qualche volta mi ritrovo a delirare pensando che il metodo fukuoka non sia in realtà sostenibile: se il mio lavoro di vita-coltivazione fosse continuato indefinitivamente bisognerebbe alla lunga asportare materia organica per evitare che il campo diventi una collina! Se questo metodo fosse poi usato da tutti bisognerebbe portare l'eccedenza prodotta dalla terra fin sulla luna, dopo aver terminato il tanto agognato desiderio di far vegetare/rivegetare i deserti aiutando l'ormai acciaccata natura!!!
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13/08/2012, 0:53 |
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frasantel
Iscritto il: 22/06/2012, 13:33 Messaggi: 44 Località: Berzano di San Pietro (AT)
Formazione: laurea in filosofia
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Altre fotografie di vegetali nati da semina diretta. Aggiungerò come richiesto da Max un approfondimento sulla pratica positiva del metodo Fukuoka, non appena preparata. Vorrei trattare l'argomento approfonditamente.
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13/08/2012, 1:51 |
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mbruno
Iscritto il: 30/07/2011, 23:05 Messaggi: 20 Località: Toscana
Formazione: Maturità scientifica
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frasantel ha scritto: mbruno ha scritto: Certo però non penso di aver varcato il confine dell'agricoltura naturale né quello del costume di questo forum. In pratica non accetto di buon grado la tua ultima affermazione, mi sembra gratuitamente offensiva. Un saluto a tutti Gentilissimo, rileggendo quanto ho scritto, devo dire che hai ragione ti ho offeso senza motivi importanti e ti porgo le mie scuse (che spero vorrai accettare). Sono molto frustrato dal mio sfratto pendente e nel vedere-leggere il tuo progetto e quante possibilità vi stanno dietro -condizioni economiche, equilibrio psico-fisico, leggerezza (almeno credo )- rispetto le critiche condizioni in cui verso io, deve aver stimolato il mio lato peggiore. Io poi adoro la canapa: i semi sono ottimi per l'alimentazione umana e animale e il loro olio lampante oltre che ricco in omega , la sua fibra da intrecciare é speciale (non solo vestiti, lenzuola, corde etc), ma anche reti per portare il fieno sulle spalle (un contadino me ne ha regalate 5 fatte a mano da suo padre nell'inverno), la sua resina ha effetti erboristici risolutivi per molteplici squilibri psicofisici e non ultimo quello di stimolare la connessione fra idee e pensieri e di aiutare a resistere agli effetti depressivi della coscienza-conoscenza del rapporto tra lo stato di cose attuale e quello che potrebbe essere il mondo e la società umana: un paradiso, anziché un inferno. La differenza tra canapa e trifoglio é che la prima é un'annuale fittonante, mentre la seconda é una strisciante stolonifera (da qui il divenire una perenne), per cui lo semini una volta e per qualche anno te ne dimentichi. Non resistendo ai climi secchi/siccità forse non é l"ideale per la tua zona, ma se puoi irrigare sicuramente lo é in quanto il tuo terreno ha una composizione adatta (infatti ci dici che ce ne é già parecchio). Inoltre equilibra i suoli dal punto di vista microbiologico e chimico rendendoli particolarmente adatti alla maggior parte di ortaggi-cereali ed è un'ottima erba da foraggio; quanto sarebbe comodo poi che qualcuno che tra i fukuokiani con disponibilità di terreno-vita mettesse in rete un po' di semenza naturale di questa magnifica leguminosa (anche mista ad altre essenze)! Informati anche sulla pianta di lino che oltre ad amare i terreni parzialmente sabbiosi ed esser di facile tessitura, produce un seme che é una manna per uomini e animali, come alimento e medicamento. Sperando che il tuo perdonarmi possa essermi di aiuto per la maturazione del mio animo e il superamento delle mie debolezze, ti saluto e ringrazio per la cortese risposta augurandoti la realizzazione del miglior progetto possibile! Più che perdonarti ti chiedo scusa per la schiettezza con cui ho espresso il mio pensiero. Sicuramente meriti molto di più del mio perdono. Io sono solo un bambino con tanta voglia di giocare a far la terra migliore. La mia situazione me lo permette. Sono fortunato, lo ammetto. A volte però mi dimentico che le fortune che ho io non sono ben distribuite fra gli altri. Me lo dimentico, ma con le migliori intenzioni. Dimostrando entusiasmo e voglia di migliorare. L'ottimismo che ho non è tutta farina del mio sacco. Lo devo ai miei genitori, ai miei amici e, in particolar modo, ai miei figli. La seconda nata 7 giorni fa. Ti chiedo scusa perché ho capito quel che volevi dire, condividendolo, e ho fatto finta di niente. Penso che l'idea di dipendere dalle forze dell'ordine per poter coltivare quello che vuoi è abominevole! Hai ragione. Penso sia bastato quel tuo penultimo pensiero per preparare l'ultimo ad un epilogo poco carino. Ripeto e chiudo. Scusami te, il mio perdono che chiedi ce l'hai già; anche se hai molto di più da parte mia: hai ammirazione per tutto quello che dimostri di essere con le tue splendide parole. Grazie Un saluto a tutti
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14/08/2012, 1:34 |
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MarcelloC
Iscritto il: 13/12/2008, 2:20 Messaggi: 804 Località: Chia(VT)
Formazione: Laurea in filosofia
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Ciao a tutti, comincio a pensare al prossimo ciclo di semine per l'autunno e mi ritrovo come sempre abbastanza confuso. Due anni di esperimenti di semine su sodo(un po' a casaccio) di rape, ravanelli e cicorie e di leguminose non ha dato grandi risultati. La speranza era quella di migliorare piano piano il suolo con queste coltivazioni ma comincio a temere che sia veramente troppo compatto. Ora non so bene se quest'anno continuare testardamente o se cedere alla tentazione di far fare una prima lavorazione meccanica del terreno. Se interpreto correttamente le vostre posizioni, sicuramente semplificandole, mi pare di capire ci siano due filoni: uno di Frasante, Raviolo che ammettono una prima lavorazione meccanica per aiutare il miglioramento del suolo. L'atro, di Pallino, che invece se non sbaglio sconsiglia anche questa prima lavorazione per non disturbare la stratificazione naturale dei microorganismi del suolo(ma poi gli ci vuole così tanto a riorganizzarsi a questi microorganismi?) Se a qualcuno va di tirare un po' le somme riguardo a queste due opzioni e di consigliare qualche tipo di lavorazione e periodo adatto. Grazie.
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14/08/2012, 22:22 |
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maxdef
Iscritto il: 11/02/2011, 8:44 Messaggi: 276 Località: Roma
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....anch'io sono già un paio di anni che provo,per quanto riguarda la mia zona e il mio terreno, ho notato che la tecnica di pallinof,con le file pacciamate e non lavorate, "funziona" fin quando c'è molta umidità nel terreno e di conseguenza una intensa attività sotto lo strato di paglia che rende visibilmente il terreno sempre più ricco e morbido, ma con la stagione asciutta si blocca tutto,anche con una modesta irrigazione a goccia, il terreno sotto si pietrifica e non essendo smosso per le piante la vita si fa molto dura.....adesso, dove ho tolto le patate(pessime!), ho cominciato a passare con la motozappa dopo aver aperto la pacciamatura,interrando anche una parte di quella più disgregata,la lavorazione è comunque modesta,intorno ai 10/15cm di profondità per una larghezza di 60cm,per agevolare l'attività dei microrganismi ho sparso un pò di pollina e un attivatore di compostaggio,poi dopo un bel temporale(ci voleva proprio!) ho cominciato a trapiantare e seminare verze, broccoli, carote,canasta, lattuga, cipolle di tropea....e adesso aspetto fiducioso
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15/08/2012, 8:40 |
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animaterrae
Iscritto il: 20/08/2012, 10:30 Messaggi: 3
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ciao a tutti, Sono in cerca di studi e dati su orticoluta metodo Fukuoka/sinergico, in particoalre se esistono dati di confronto con orticoltura industriale: produzione per ettaro, modificazione della composizione del suolo, produzione/risparmio di CO2, costi di gestione, ore di lavoro, ecc. Vorrei anche confrontarmi con esperienze di questo tipo sviluppate in Puglia in zona costiera o in condizioni pedoclimatiche simili.
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20/08/2012, 11:22 |
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frasantel
Iscritto il: 22/06/2012, 13:33 Messaggi: 44 Località: Berzano di San Pietro (AT)
Formazione: laurea in filosofia
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Carissimi, superati i malintesi (grazie Bruno!) e gettata qualche spugna (Marcello, Max non vi abbattete...sarà colpa del caldo!), invio al forum un mio ultimo intervento, in quanto devo poi dare spazio all'intenzione risoluta di far accadere un “miracolo”: attraverso l'interessamento di terzi persuadere in extremis i proprietari della casa che abito e la terra che coltivo a dare continuità al mio progetto agro-esistenziale. Attualmente il sindaco di Casalborgone, Francesco Cavallero, attende delle lettere indirizzate al comune (Piazza Bruna n.14, cap 10020; casalborgone@ruparpiemonte.it) da parte di qualcuno che racconti le stesse cose che gli ho riferito io per provare a mediare a mio favore: qualcosa insomma che conferisca importanza e valore culturale al mio esperimento per quella società in transizione verso un'ecologia integrale nelle attività umane e dei processi tecnologici coinvolti. Infatti la coltivazione naturale secondo il “metodo-Fukuoka”, di cui il mio giardino sembra rappresentare un'adeguata espressione é sicuramente la procedura agricola meno invasiva e più rispettosa di tutte le sensibilità in gioco: dall'etica microbiologica del suolo, fino alla salvaguardia della meso-fauna -di cui facciamo parte anche noi- da ogni forma di nocività -sia essa chimica, acustica, ergonomica (interazione tra individui umani e tecnologie). Così ho riletto alcune parti dei libri di Fukuoka... quelle maggiormente dedicate alle indicazioni pratiche su come condurre il metodo di coltivazione che propone e di cui consiglio vivamente la ri/lettura: le poche pagine de “La fattoria biologica” che vanno dalla numero 157 alla 167 e dalla 250 alla 258. Mi é sempre più chiara questa cosa: come era stato detto in questo forum, Fukuoka fornisce anche una serie di istruzioni rivolte specificatamente agli agricoltori, cioé ai professionisti del settore, affinché questi perfezionino la coltivazione tradizionale, suggerendo di fare un passo indietro rispetto le applicazioni agrarie delle sviluppo tecnologico-industriale (gestione meccanica, chimica e genetica della terra e delle colture) e di farne uno in avanti rispetto le innovazioni delle pratiche agricole derivate da un agronomia che ha compreso la natura e che quindi rispetta e usa a proprio vantaggio le forze viventi presenti sopra e sotto il terreno coltivato. Se gli studi agronomici hanno sancito da tempo la necessità di praticare rotazioni agrarie per risolvere i problemi dell'uso del terreno agricolo e cercarne di mantenere la fertilità, Fukuoka aggiunge una miglioria a questa tecnica tradizionale, che lui chiama semplicemente “rotazione naturale”. Questa pratica é resa possibile dall'assenza di lavorazioni nella gestione del suolo nell'agricoltura del non-fare, ma al contempo é anche il processo che fonda la possibilità di non lavorare la terra, permettendo una coltivazione naturale e garantendone la riuscita. In questo forum ci si é incagliati contro lo scoglio della colonizzazione di un terreno per incominciare una coltivazione di tipo naturale, cosa che, a seconda dell'agricoltura che si vuol seguire, si farà o con semplici lanci di semi di ogni genere e tipo racchiusi in palline d'argilla (se si mira a una coltivazione semi-selvatica creata maggiormente dalla spontaneità della natura), oppure, come é sempre stato, con tutte le fatiche del caso -fosse riempite di materiale organico, cumuli di terra, letame e scarti di ogni genere, livellamenti e terrazzamenti se in collina, canali di drenaggio, aratura-dissodamento...- se si desidera produrre ortaggi e cereali tradizionalmente, cioé in pieno campo e principalmente per altre . Il primo allestimento di un terreno é infatti sempre volto a migliorarne la struttura fisica e ad aumentarne la quantità di materia organica: si può fare anche con tecniche naturali, ma ci vuole molto più tempo: “(...) sono necessari da cinque a dieci anni per costituire 6 pollici di strato superficiale con il miglioramento del terreno ottenuto con colture di copertura”. Quindi il vero problema dell'agricoltura naturale secondo Fukuoka é trovare-seguire uno schema efficace per l'avvicendamento continuo delle colture basato essenzialmente sull'uso permanente della terra. Il trucco per non dover lavorare continuamente il suolo ed evitare la sosta tra una coltura e qulla successiva, (pausa in cui le piante spontanee hanno tempo di colonizzare nuovamente lo spazio che gli abbiamo strappato), é seminare il secondo raccolto sul primo raccolto in maturazione o trapiantarlo prima della raccolta per ridurre al minimo il periodo in cui la terra viene lasciata a maggese. Sfalci, paglia, foglie e residui dei raccolti appena mietuti vengono usati come pacciame per ritardare l'emergenza delle erbacce mentre il secondo raccolto della rotazione é ancora molto giovane. Fukuoka avverte che questo sistema prende a prestito solo alcune idee dall'agricoltura naturale, (il cui scopo finale é preservare la natura in modo permanente e permettere di evitare di arare, fertilizzare, spruzzare pesticidi e sarchiare), quindi é “inferiore alla natura stessa e deve essere accompagnato da qualsiasi mezzo e risorsa che le circostanze richiedano”. Inquadrato in questa cornice il metodo Fukuoka assume una forma differente da quella proposta, discussa e tramandata all'interno della storia dei suoi tentativi di applicazione da parte dei suoi ammiratori: non-fare non significa lasciar fare a una natura troppo fortemente antropizzata, ma fare cercando di imitare i processi naturali. In quest'ottica l'agricoltura naturale si presenta come una tecnica difficile da acquisire (bisogna innanzitutto saper coltivare, cioé essere in sintonia con il mondo vegetale), per la quale occorre molta conoscenza e dimestichezza, ma anche un sistema estremamente leggero: ci vuole forza e molta perizia-precisione nell'azione, ma alla fine sono sufficienti un lungo rastrello in legno leggero; una falce con il manico fatto su misura (per non curvare la schiena e affaticarsi troppo) e con una lama di un buon acciaio forgiato che tagli come un rasoio; un grosso telo con gli angoli rinforzati da cordini intrecciati che ne permettano una veloce chiusura; semi in abbondanza. Giustamente il nostro moderatore Eugenio faceva riflettere che in questa situazione economica e sociale é vantaggioso per il reddito produrre 100 e spendere 50, anziché 10 e 1, ma poi come si usa il profitto guadagnato? Per vivere in che maniera? Se mi basta 1 allora va benissimo anche così, (anzi meglio!) e si lascia a chi lo desidera la possibilità di guadagnare molto di più. Quando ci sono pesanti siccità (o forti problemi causati spesso da guerre scatenate da giochi di potere internazionali) gli agricoltori-allevatori africani vicini dei Pigmei raccoglitori-cacciatori fanno riferimento a questi ultimi per procacciarsi il cibo dalla foresta selvaggia e superare il momento di crisi. A quando la fine della pioggia di petrolio che fertilizza ogni nostra attività? Cita: “Perche' in parole povere, il metodo fukuoka funziona se sei in una area in cui nessuno pretende la "decima" su quel che produci”, diceva Raviolo, ma l'impressione é che non é solo il metodo Fukuoka a non funzionare in questa tirannia economico-tecnologica, (il sistema democratico/mafioso -le tasse sono il pizzo estorto per la sicurezza e i servizi), bensì ogni metodo di creazione veramente ecologico e umano che abbia anche necessità commerciali: vale per i muratori, i fabbri, i falegnami, i panettieri...solo qualche artista particolarmente vocato riesce a star fuori decentemente dalla catena di utilizzo e produzione di inquinanti senza sfruttare gli altri e se stesso. La proprietà privata della terra e la sua difesa con l'uso della violenza organizzata (la legge e le forze armate) é la radice del problema: per questo nelle terre demaniali a uso civico, (uno dei pochi barlumi di civiltà che questa civilizzazione mercantile sta cercando di cancellare definitivamente) la vendita e il commercio dei prodotti-risorse che da esse fuoriuscivano per mano della comunità che le sfruttava erano per consuetudine (regole, non leggi) vietati e una parte era dedicata-ceduta obbligatoriamente a quegli sfortunati che la natura e il caso avevano reso meno abili degli altri... Il fatto realmente importante per la maturazione della società é la collaborazione tra individui integri, lasciati liberi di autodeterminarsi la propria vita e di costruirsi liberamente la propria personalità: l'agricoltura naturale di Fukuoka, volta più alla coltivazione dell'animo umano che non alla crescita dei raccolti (un effetto secondario collaterale!) stimola proprio la cooperazione tra più individui (senza trattori si torna ad aver bisogno gli uni degli altri) invitando tutti a diventare coltivatori della domenica. Che ne dite quindi se provassimo a incontrarci e discorressimo un po' a voce su quali strategie seguire per coltivare il più efficacemente possibile e far sì che questo modo naturale di coltivare si diffonda e si aggiunga ai più fortunati filoni fukuokiani dei frutteti naturali e del rinverdimento delle zone semi desertiche? Questa multipla e-discussione semi differita é un po' limitata e limitante: scrivere al computer mangia tempo e mantiene in solitudine. Invece potremmo vederci e conoscerci anche di persona; quelli che di noi si incontreranno (anche solo una piccola parte) saranno poi rappresentativi per l'intera comunità del forum informando gli assenti dei risultati personali ottenuti e dei buoni propositi collettivi stipulati. E cosa ne pensate se questo incontro si facesse qui da me sabato 22 settembre? Così che il giardino possa fruttificare per l'ultima volta anche nelle visioni e nei sogni dei suoi visitatori; così che se dovesse accadere un miracolo e i proprietari accettassero all'ultimo di dare continuità a questa esperienza, si sia in tanti a partecipare-festeggiare la sua realizzazione e a goderne gli effetti galvanizzanti sull'ottimismo: se non ci cade (o ci tolgono) il mondo da sotto piedi, ne vedremo succedere delle belle! Una civiltà migliore é tecnologicamente semplice da realizzare, socialmente auspicabile e umanamente desiderabile. Io non dispongo di grossi locali e inoltre la mia casa non é più ben attrezzata a causa del trasloco pendente, ma sicuramente preparerò una bella infornata di pane speciale: a lievitazione naturale, impastato a mano, cotto nel forno a legna, prodotto con farina di grano e segale antichi, coltivati senza chimica e sfarinati a macina da un amico non troppo distante da me. Raviolo, tu non sei lontano: nel caso si potrebbe fare un salto a vedere anche i tuoi campi (e se possiedi spazi più adatti dei miei, organizzare una merenda sinoira o un dopo cena da te per creare quell'ambiente di convivialità edificante e produttiva). Augurando a tutti noi un buon e felice adeguamento ai principi amorevol-agronomici stabiliti da Fukuoka e ringraziandovi perché grazie a voi mi sono spinto ad approfondire ancora meglio l'argomento, a chiarirmi le idee agronomiche e a migliorare il mio animo pestifero, vi saluto lasciandovi un secondo consiglio per una lettura liberatoria: trattasi di “L'Agricoltura naturale nel '800. Esperimenti di rivoluzione del filo di paglia in Italia un secolo prima di Fukuoka”, (pubblicato nel 2009 dalla Lef, la casa editrice di Giannozzo Pucci che ha tradotto ed editato alcuni libri di Fukuoka e lo ha anche invitato a tenere e organizzato le sue lezioni italiane di agricoltura naturale). Francesco
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24/08/2012, 16:17 |
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