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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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aggiungo ancora qualche foto scelta tra quelle scattate un paio di giorni fa, postero' poi una foto delle pesche per pallinof.
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05/08/2012, 14:41 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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ancora qualche foto
Allegati:
Commento file: fagiolini cornetti nani, di questi ne ho fatte 4 file da 200 mt x 50 cm Son venuti benissimo e sanissimi
IMG_4601.jpg [ 177.22 KiB | Osservato 1328 volte ]
Commento file: pianta di zucchina liberata dalle erbe per la foto. Ne ho seminate su sodo 400 piante, son venute quasi tutte, sono indietro rispetto a quelle seminate sul lavorato e producono meno della meta' ,la qualita' pero' e' buona.
IMG_4639.jpg [ 193.93 KiB | Osservato 1328 volte ]
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05/08/2012, 14:47 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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oggi son costretto a casa per le terapie al mio dito mozzato ( che son riusciti a riattaccare) per cui infesto il dforum.
la foto che ho promesso a Pllinof
l'ho scattata oggi 5/8/12, su due pesche prelevate dall'albero che ho postato ieri. Le pesche come si vede non sono ancora mature e bisognera' aspettare ancora una decina di giorni per cominciare a raccogliere (in genere le raccogliamo ad agosto, ma quest'anno e' tutto in ritardo di due /3 settimene).
Allegati:
IMG_4666.jpg [ 185.99 KiB | Osservato 1312 volte ]
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05/08/2012, 16:03 |
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biociccio
Iscritto il: 19/01/2012, 14:33 Messaggi: 154 Località: Prato
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felice di vedere le tue foto raviolo, ancora di più per il tuo dito riattaccato! Anche se ti sembra di scrivere troppo mi piacerebbe qualche particolare in più, semina su sodo è un pò vago, per esempio sapere come hai seminato le zucchine, hai messo le piantine o hai pigiato il seme dentro la terra umida? e per le carote, quando hai seminato e come? D' inverno non metti niente? Comunque complimenti per l' impegno, ti leggo sempre con piacere anche se hai quel pessimismo scoraggiante di chi monetizza tutto per deformazione professionale
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05/08/2012, 19:43 |
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PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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Addio sapori antichi: L'UE mette al bando le sementi tradizionali. http://www.net1news.org/addio-sapori-an ... onali.htmlIn una sentenza del 12 Luglio, la Corte di Giustizia dell' Unione Europea, ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. E' la sconfitta delle associazioni volontarie impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, l'unica alternativa che avevamo a sementi industriali ed OGM. Le sementi tradizionali sono il risultato di millenni di selezione derivati dall’esperienza agricola umana, un tesoro che si è conservato nei secoli protetto dagli agricoltori; queste sementi riassumono in sé la memoria storica e biologica dell’agricoltura e racchiudono un patrimonio genetico molto vasto che determina la biodiversità dei prodotti agricoli. Dal 1998 però è in vigore una direttiva comunitaria europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere vietandolo agli agricoltori, in questo modo ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato improvvisamente un reato. L’intero mercato mondiale delle sementi è oggi quasi totalmente gestito da sette aziende multinazionali che detengono i brevetti e che si occupano contemporaneamente (e paradossalmente) della produzione di sementi, veleni per l’agricoltura e OGM. Come si è arrivato a questo? Considerando che l’iter per registrare un nuovo semente richiede circa 12-15 anni di lavoro e costare fino a 1 milione di euro, è semplice capire che parliamo di capitali di cui può disporre solo una grande azienda e non un piccolo agricoltore. Negli ultimi anni un progetto di recupero delle tradizioni culturali rurali, diverse associazioni di Seed Salvers (salvatore di semi) si erano impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, salvandole dall’estinzione e coltivandole in orti su piccola scala. Il pregio di queste varietà di semi deriva dall’elevato valore nutritivo dei prodotti che producono e dal loro facile adattamento all’agricoltura eco-compatibile. La sentenza del 12 luglio della Corte di Giustizia europea, arriva in risposta ad una controversia tra due imprese francesi, l’associazione no-profit Kokopelli e un produttore di sementi Graines Baumaux sas. La Graines Baumaux sas aveva denunciato la Kokopelli accusandola di commercializzare sementi non iscritte nei cataloghi ufficiali; le sementi in questione sono di varietà arcaiche. Inizialmente la Corte di Giustizia aveva sentenziato che: “L’assenza di una semente dal catalogo non è indice del fatto che non sia “buona”, perché le norme che ne regolano l’iscrizione non riguardano alla futura la salubrità delle piante, ma a logiche commerciali.” nel caso specifico la commercializzazione di varietà arcaiche rientrava nella deroga prevista dalla direttiva 2009/145/CE, assolvendo di fatto la Kokopelli. Ma il 12 Luglio, a seguito del ricorso della gigante Graines Baumaux sas la Corte ribalta il verdetto e sancisce :‘’l’obbligo d’ iscrizione ufficiale di una varietà vegetale per la sua commercializzazione, così come previsto dalle direttive sementiere, non viola i principi del libero esercizio di un’attività economica e della libera circolazione delle merci, e nemmeno interferisce con gli impegni presi per la tutela delle risorse fitogenetiche.’’ La''Graines Baumaux'' ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente –''la cessazione di tutte le attività dell’associazione'', pericolosa per il business. La Corte europea ha motivato e giustificato il suo verdetto a favore della Graines Baumaux sostenendo che il divieto del commercio delle sementi antiche e tradizionali ha l’obbiettivo di ottenere ‘’una accresciuta produttività agricola’’ come se l’Europa fosse affollata di popolazioni malnutrite, bisognose di aumentare le loro rese alimentari. Si dimostra soddisfatta l’Assosementi (associazione italiana dell'industria sementaria); di fatto però, non si può che prendere atto che con questa sentenza si mettono fuorilegge tutte le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – alcune anche Italiane – che commettono il ‘’crimine’’ di preservare e distribuire a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale. A dire il vero, la Corte di Giustizia ha preso la sua decisione contrariamente al suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che ‘’la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principi della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci’’. Violando praticamente uno dei tre dogmi del liberismo. La sconfitta Kokopelli, secondo questo principio si chiede: ‘’Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti? Forse perchè non c’è una Monsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili’’
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
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05/08/2012, 23:24 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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biociccio,,:) anche se non sembra io sono profondamente ottimista. Infatti se non fossi COSI' OTTIMISTA con come vanno le cose avrei gia abbandonato tutto . Invece continuo a crederci. Sul monetizzare tutto, puo' essere. E' una forma di valutazione parziale, non molto diversa in fondo da chi invece fa una valutazione morale o religiosa o fisica. Gestendo una societa' devo rispondere economicamente ai soci e subito dopo,avendo figli piccoli, alla mia famiglia. Ora, esattamente come mi preoccupo che i campi abbiano acqua sufficiente a passare la siccita', mi preoccupo che la struttura che governa questi campi tragga risorse sufficienti da poter proseguire. Altrimenti sarebbe l'abbandono... Per le zucchine ,semina su sodo, falciatura a raso con macchina da mulching, attesa di qualche giorno, inserimento seme per seme a 3 cm nel terreno (orientato correttamente), e attesa della pioggia (ho seminato prima di un temporale). Non ho mai irrigato e (siccome mi son fatto male) non ho mai falciato. per le carote, come per gli zucchini, falciatura a raso con macchina da mulching, passata di arieggiatore a spilli, lancio del seme a spaglio, ricopertura del tutto con il mulching precedentemente raccolto. Anche qui nessun altro intervento fino alla raccolta fatta a mano rivoltando il terreno col tridente (faticosissima vista l'estensione).
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06/08/2012, 9:35 |
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asantel
Iscritto il: 09/06/2012, 21:11 Messaggi: 6
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PALLINOF ha scritto: Addio sapori antichi: L'UE mette al bando le sementi tradizionali. http://www.net1news.org/addio-sapori-an ... onali.html" target="_blank In una sentenza del 12 Luglio, la Corte di Giustizia dell' Unione Europea, ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. E' la sconfitta delle associazioni volontarie impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, l'unica alternativa che avevamo a sementi industriali ed OGM. Le sementi tradizionali sono il risultato di millenni di selezione derivati dall’esperienza agricola umana, un tesoro che si è conservato nei secoli protetto dagli agricoltori; queste sementi riassumono in sé la memoria storica e biologica dell’agricoltura e racchiudono un patrimonio genetico molto vasto che determina la biodiversità dei prodotti agricoli. Dal 1998 però è in vigore una direttiva comunitaria europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere vietandolo agli agricoltori, in questo modo ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato improvvisamente un reato. L’intero mercato mondiale delle sementi è oggi quasi totalmente gestito da sette aziende multinazionali che detengono i brevetti e che si occupano contemporaneamente (e paradossalmente) della produzione di sementi, veleni per l’agricoltura e OGM. Come si è arrivato a questo? Considerando che l’iter per registrare un nuovo semente richiede circa 12-15 anni di lavoro e costare fino a 1 milione di euro, è semplice capire che parliamo di capitali di cui può disporre solo una grande azienda e non un piccolo agricoltore. Negli ultimi anni un progetto di recupero delle tradizioni culturali rurali, diverse associazioni di Seed Salvers (salvatore di semi) si erano impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, salvandole dall’estinzione e coltivandole in orti su piccola scala. Il pregio di queste varietà di semi deriva dall’elevato valore nutritivo dei prodotti che producono e dal loro facile adattamento all’agricoltura eco-compatibile. La sentenza del 12 luglio della Corte di Giustizia europea, arriva in risposta ad una controversia tra due imprese francesi, l’associazione no-profit Kokopelli e un produttore di sementi Graines Baumaux sas. La Graines Baumaux sas aveva denunciato la Kokopelli accusandola di commercializzare sementi non iscritte nei cataloghi ufficiali; le sementi in questione sono di varietà arcaiche. Inizialmente la Corte di Giustizia aveva sentenziato che: “L’assenza di una semente dal catalogo non è indice del fatto che non sia “buona”, perché le norme che ne regolano l’iscrizione non riguardano alla futura la salubrità delle piante, ma a logiche commerciali.” nel caso specifico la commercializzazione di varietà arcaiche rientrava nella deroga prevista dalla direttiva 2009/145/CE, assolvendo di fatto la Kokopelli. Ma il 12 Luglio, a seguito del ricorso della gigante Graines Baumaux sas la Corte ribalta il verdetto e sancisce :‘’l’obbligo d’ iscrizione ufficiale di una varietà vegetale per la sua commercializzazione, così come previsto dalle direttive sementiere, non viola i principi del libero esercizio di un’attività economica e della libera circolazione delle merci, e nemmeno interferisce con gli impegni presi per la tutela delle risorse fitogenetiche.’’ La''Graines Baumaux'' ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente –''la cessazione di tutte le attività dell’associazione'', pericolosa per il business. La Corte europea ha motivato e giustificato il suo verdetto a favore della Graines Baumaux sostenendo che il divieto del commercio delle sementi antiche e tradizionali ha l’obbiettivo di ottenere ‘’una accresciuta produttività agricola’’ come se l’Europa fosse affollata di popolazioni malnutrite, bisognose di aumentare le loro rese alimentari. Si dimostra soddisfatta l’Assosementi (associazione italiana dell'industria sementaria); di fatto però, non si può che prendere atto che con questa sentenza si mettono fuorilegge tutte le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – alcune anche Italiane – che commettono il ‘’crimine’’ di preservare e distribuire a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale. A dire il vero, la Corte di Giustizia ha preso la sua decisione contrariamente al suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che ‘’la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principi della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci’’. Violando praticamente uno dei tre dogmi del liberismo. La sconfitta Kokopelli, secondo questo principio si chiede: ‘’Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti? Forse perchè non c’è una Monsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili’’
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06/08/2012, 11:17 |
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maxdef
Iscritto il: 11/02/2011, 8:44 Messaggi: 276 Località: Roma
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raviolo ha scritto: Per le zucchine ,semina su sodo, falciatura a raso con macchina da mulching, attesa di qualche giorno, inserimento seme per seme a 3 cm nel terreno (orientato correttamente), e attesa della pioggia (ho seminato prima di un temporale). Non ho mai irrigato e (siccome mi son fatto male) non ho mai falciato.
per le carote, come per gli zucchini, falciatura a raso con macchina da mulching, passata di arieggiatore a spilli, lancio del seme a spaglio, ricopertura del tutto con il mulching precedentemente raccolto. Anche qui nessun altro intervento fino alla raccolta fatta a mano rivoltando il terreno col tridente (faticosissima vista l'estensione). ....come già qualcuno ha fatto notare,la tua zona evidentemente è fresca e questo è da tenere in considerazione,da me uno zucchino non riuscirebbe mai a sopravvivere senza irrigazione,ma probabilmente nemmeno a nascere,forse Emilia Hazelip non aveva tutti i torti a cercare un compromesso alla non lavorazione,perlomeno se si ha intenzione di coltivare ortaggi e non fichi d'india ....io che non ho grandi quantitativi di acqua disponibili,mi rendo conto che anche sotto uno spesso strato di pacciamatura il terreno si asciuga velocemente,una volta asciutto, diventa duro come il cemento e le radici degli ortaggi possono fare ben poco.....Fukuoka parlava di 7 anni almeno per migliorare le caratteristiche del terreno,ma con quale clima?....sappiamo che la natura non ha problemi di tempo,ma noi si
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06/08/2012, 17:21 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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maxdef, per caso sei di Roma? Si, hai ragione, e' chiaro che ogni terreno ha bisogno di gestione su misura. Non puoi trattare una spiaggia e una palude allo stesso modo. Per questo penso che gli insegnamenti debbano essere sempre "mediati" in funzione delle necssita' locali. Ho descritto i terreni su cui conduco la sperimentazione. Son terreni difficili, in cui i vecchi, i contadini storici, han sentenziato " Li non crescera' mai nulla". E' vero, li' non crescera' mai nulla con le tecinche tradizionali. Un campo che per meta' anno e' allagato, per due mesi congelato, e per il resto e' secco da crepare il terreno NON e' un terreno redditizio.Oppure quello delle carote, misto sabbia e tufo Asciutto e secco estate ed inverno. Ho provato.. la siepe di quasi 500 meli risultato dallinnesto di varieta' rustiche su portinnesti in grado di resistere a bagno in una palude sta dando soddisfazioni. Le piante son vive e danno frutti. A furia di seminare e fare mulching l'erba cresce e il figlio numero tre vorrebbe giocarci su a calcio. L'erba sta legando il terreno e lo vedo migliorare di anno in anno, penso comunque che 7/8 anni siano il tempo necessario per trasformarlo in un vero orto..
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06/08/2012, 19:15 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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comunque per l'erba verde in questa stagione e' anche il risultato di lavorazioni ripetute, sia del terreno che dell'erba stessa. I primi anni ho arato ripetutamente e fresato, man mano ho diradato le lavorazioni del terreno ma ho falciato ripetutamente con una apposita falciatrice a tre lame rotanti in grado di macinare l'erba e raccoglierla o distribuirla sul terrreno. Ho trovato fondamentale per la salute dell'erba l'altezza di taglio ( a volte in estate ho tagliato anche solo qualche cm di erba spuntandola). Non ho MAI asportato lerba tagliata
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06/08/2012, 19:31 |
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