Ciao Pallino,
in realtà ci siamo sentiti per l'asparago dentro la vite.
L'ingegnere che citai nell'intervento non l'ho mai più incontrato. Troppo prematuro il tempo per il mio progetto, quindi - ad oggi - troppo costoso. Non gli ho mai chiesto conferma sul boro & c., di cui hai scritto nell'altro forum, quindi non so se è informato. A riguardo però ho atteso, finora invano, precisazioni sulla fattibilità da parte tua.
L'agronomo in realtà sta solo "subendo" la mia creatività di entusiasta neo agricoltore con tanta voglia di imparare e di applicare quel po' che impara. Il progetto è tutta farina (forse cosa troppo positiva per il mio know-how) del mio sacco. Disegno compreso.
Fra il parco giochi, il fitosafari (bellissima sintesi!), e il campo hippy preferisco il parco giochi.
In realtà gli obiettivi "economici" reali sono:
- abitazione per la mia famiglia e per la famiglia del dipendente dell'azienda agricola
- produzione di svariati tipi di alimenti per l'autoconsumo
- produzione per il mercato di: olio d'oliva, lamponi, piccoli frutti, qualche aromatica, zafferano e sottoprodotti confezionati
- agricampeggio
- fattoria didattica.
Detto questo, fra dieci anni ti saprò dire se sarò riuscito nei miei intenti.
Per adesso ho affrontato seriamente solo i primi aspetti: gestione dell'acqua, locazione di strade, costruzioni e colture d'insieme. Senza scendere nei particolari dei singoli impianti.
Per quanto riguarda l'energia che serve, al momento uso motori termici a combustibili fossili. Entro l'anno di costruzione della casa, cioè fra ca. 5, avrò deciso in che percentuali produrmi l'energia con rinnovabili e quanto attingere fuori. Un domani spero che la tecnologia del boro diventi utilizzabile anche per i poveri ignoranti come me.
Per quanto riguardo la canapa vorrei farla in consociazione con tutte le spontanee che già ci sono, niente in più. Non avrei l'intenzione di seminare anche erba medica. Fra l'altro ho visto che c'è già molto trifoglio. Per l'irrigazione... un po' d'acqua, avendo il fiume al confine nordovest, la potrei anche dare in caso di necessità; prima di farle morire tutte prematuramente.
La domanda che mi viene adesso è questa:
E' davvero la migliore coltura miglioratrice del terreno?
Parlo come bassa necessità nel mix di esigenze: d'acqua, di lavorazioni, di interventi in difesa di parassiti, malattie, funghi, etc. E di uso come pacciamatura una volta lasciate morire le piante senza raccogliere niente e usare solo il trincia a martelli.
Sono cosciente che ci saranno zone dove non verrà niente ed altre dove saranno così fitte da non passarci.
Nelle zone dove verrà poco o niente interverrei facendo delle isole di biomassa che, con gli anni, dovrebbero poi espandersi e ricreare un ambiente idoneo per più colture possibili.
Per spiegarmi meglio: buche o swales di varie misure con dentro: legna, foglie, carta e cartone, terra della buca, cippato di potature e infine aggiungo anche l'aiuto dei lombrichi che si stanno moltiplicando a migliaia nelle mie lombricompostiere.
In questi terreni tieni presente che fra cinque anni inizierei l'impianto di: alberi d'alto fusto, alberi da frutta e arbusti.
Grazie.
Un saluto a Pallino,
un saluto a tutti.