Il seguente intervento é mirato a definire nuovamente l'oggetto di discussione di questo forum, ovvero come allestire un “orto con metodo Fukuoka”. Tenendo presente che l'agronomo giapponese non prevedeva la creazione di orti così come sono normalmente intesi, ma principalmente di frutteti congiunti alla coltivazione semi-selvatica di ortaggi sottostante, consideriamo che ci stiamo inventando una roba nuova, cioé l'applicazione della sua prodigiosa tecnica all'orticoltura.
Il metodo proposto da Fukuoka si basa innanzitutto ed essenzialmente su una pratica colturale chiamata “semina naturale”: semina diretta di semenza (nude o in paline d'argilla) su terreno sodo e inerbito. Il metodo si restringe pertanto solamente a quelle piante che data una determinata latitudine-longitudine-altezza sul livello del mare-composizione e tipo di terreno sono in grado di condurre autonomamente il proprio ciclo vitale dopo che é stato innescato (sono state seminate): germogliare, vegetare e fruttificare (o comunque portare a completo sviluppo quella parte della pianta interessante ai fini della coltivazione) senza abbisognare interventi da parte del coltivatore. Questo in linea di massima: Fukuoka irrigava e concimava leggermente il riso, ma non l'orzo per esempio, ma non si é dilungato in una trattatistica orticola sistematica e da reddito.
Questo significa che io a Casalborgone (TO), in zona di bassa collina e su terreno argilloso leggermente degradante a nord non posso effettuare semine naturali di finocchi, ma in centro Italia e ancora meglio al sud, in terreni di medio impasto o ancor meglio abbastanza sabbiosi e con la falda freatica a pochi decimetri dalla superficie si. Però disponendo di un terreno soffice e predisposto come una risaia, allagando nei momenti giusti forse potrei fare i finocchi partendo con una semina naturale anche in piemonte.
Circoscritto così nuovamente il campo di interesse specifico di questo forum, lascerei agli altri tipi di coltivazione ecologiche -biodinamica, sinergica, omeodinamica, biotermica, radionica, geoponica (trapianti su sodo previamente pacciamato ed energizzato)- la possibilità di coltivare quegli ortaggi o essenze vegetali che non possono essere cresciuti con semine naturali.
Il punto di forza della tecnica proposta da Fukuoka é la rapidità d'esecuzione, la postura salutare tenuta dal coltivatore durante la semina (schiena dritta, spalle larghe, torace aperto, movimenti ampi e sinuosi delle braccia e delle gambe, ginocchia sciolte, bacino libero, sguardo rivolto all'orizzonte-futuro) e la riduzione delle pratiche colturali dell'intero sistema alla sola semina e raccolta, limitando il più possibile (gli ortaggi non sono cereali!) l'impiego di tempo ed energia per irrigare, nutrire, sostenere e proteggere le nostre colture.
Detto questo citerei una delle più importanti indicazioni date da Fukuoka in merito al suo sistema di coltivazione: “ci sono tre giorni giusti all'anno per effettuare una semina naturale”, per ogni tipo di pianta, oltretutto, anche se per fortuna si accorpano! Fuori da questi tre giorni iniziamo ad allontanarci dalla perfezione e incominciano i problemi e le perdite di tempo per seguire e aiutare le nostre beneamate pianticelle. Questo secondo me é il punto di partenza: meno tecnologia (vanghe, zappe, trattori, preparati chimici) usiamo per piegare a caro prezzo la natura ai nostri scopi e più conoscenza (della stagioni, dell'andamento meteorologico, dei cicli della terra, del carattere dei vegetali da coltivare) concentrazione e intuito necessitiamo per assecondare la natura e far si che sia lei massimamente a far crescere e donarci gratuitamente i nostri raccolti.
Buona nottata o giornata!
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