|
Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
Autore |
Messaggio |
GuiDog
Iscritto il: 04/06/2012, 13:20 Messaggi: 16
|
Buongiorno a tutti. Oggi vado a contrattare per acquistare 5000 metri di terra coltivata a mais intensivo, con fiume e canaletti di irrigazione vicini. Non sono un agricoltore, ma questanno dopo aver studiato un po', ho improntato dietro casa un orto di tipo sinergico, ispirandomi anche a quello che ho capito di fukuoka: i risultati sono ottimi rispetto ai precedenti esperimenti a suon di zappa badile e decespugliatore, ma credo anche in assoluto, dato che dalla mia microforesta non ottengo solo cibo commuovente e abbondante, ma anche lezioni di vita... Grazie alla lettura attenta di questo forum ho però capito che la gestione dei 5000 dovrà essere più ragionata e meno caotica di quella dei 500. Di sicuro so che voglio instaurare un ciclo armonioso che dia grano per me e la mia famiglia, mais per due galline, ortaggi, frutta e magari un po' di legna da ardere ogni tanto, sono inoltre determinato a seguire un modello di decrescita, o se preferite di essenzialità e che non ho fretta.
Secondo voi che lavori mi preparo a fare quando il terzista avrà raccolto il mais? Posso già iniziare a riprodurre con delle talee degli alberi che ho in giardino? Potrebbe avere un senso lasciare la terra a sè stessa per l'inverno e vedere che specie risorgono dopo l'ultimo passaggio delle macchine e dell'inverno? In un campo confinante con terreni agricoli posso piantare tutti gli alberi che voglio o ci sono norme o consuetudini che regolano la cosa?
Grazie fin d'ora!!! Un abbraccio solidale a Francesco e famiglia: la Terra è con voi, non potete uscirne in nessun modo sconfitti!! Salute!
_________________ Saggio è chi sa di non sapere (Socrate) Non sapere di sapere è male (Lao Tzu)
|
12/06/2012, 14:11 |
|
|
|
|
haze
Iscritto il: 28/07/2010, 23:50 Messaggi: 620 Località: Tula, Sardegna del Nord
Formazione: Diploma Geometra
|
Beato te, buona avventura....
|
12/06/2012, 14:57 |
|
|
raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
|
il terreno proveniente da una coltivazione a mais e' letteralmente zeppo di pesticidi,diserbanti etc.
Potresti seminare girasoli per una stagione, il girasole viene utilizzato per ripulire i terreni da metalli pesanti e inquinanti. poi dal prossimo anno potresti seminare piante azoto fissatrici e cominciare a fare il prato.. in due o tre anni puoi arrivare ad avere il terreno pronto per cominciare.
Mi pare che dopo il mais debbano passare almeno 5 anni per poter dichiarare bio il terreno..
_________________ http://www.estapp.ch http://www.dolcevino.ch
|
12/06/2012, 16:01 |
|
|
haze
Iscritto il: 28/07/2010, 23:50 Messaggi: 620 Località: Tula, Sardegna del Nord
Formazione: Diploma Geometra
|
Un prodotto salutare il mais insomma...
|
12/06/2012, 16:06 |
|
|
raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
|
_________________ http://www.estapp.ch http://www.dolcevino.ch
|
12/06/2012, 16:14 |
|
|
JosefKnecht
Iscritto il: 08/06/2010, 10:42 Messaggi: 144
|
tempo fa vedevo un servizio in cui un apicoltore denunciava il fatto che da quando nei pressi coltivavano mais intensivo, le sue api morivano, questo perchè i semi hanno un rivestimento "pesticida" e nel periodo di semina, con lo sfarinamento del rivestimeno i pesticidi invadevano il campo e l'aria circostante
JK
|
12/06/2012, 19:11 |
|
|
GuiDog
Iscritto il: 04/06/2012, 13:20 Messaggi: 16
|
raviolo ha scritto: il terreno proveniente da una coltivazione a mais e' letteralmente zeppo di pesticidi,diserbanti etc.
Potresti seminare girasoli per una stagione, il girasole viene utilizzato per ripulire i terreni da metalli pesanti e inquinanti. poi dal prossimo anno potresti seminare piante azoto fissatrici e cominciare a fare il prato.. in due o tre anni puoi arrivare ad avere il terreno pronto per cominciare. Grazie Raviolo haze ha scritto: Beato te, buona avventura.... e grazie Haze Ho dato un occhio al link sui dati istat, il quadro non è rassicurante, nel mio caso mi viene da pensare all'acqua che passerà per ettari di INDUSTRIALmais per poi abbeverare le mie oneste verdure anche dopo che la terra si sarà ripulita... D'altro canto gioisco nel vedere che ci sono molte più erbe spontanee (canneto e una specie di sorgo- ma potrebbe essere tutt'altra cosa...)ai confini e tra le file del campo che diventerà mio rispetto a quello del vicino: potrebbe essere un buon segno? Mi informerò sulla coltivazione del girasole, non se ne vedono tante nella zona, (sono ai piedi dei colli Euganei, Veneto) cercherò di capire perchè. Al riguardo: cosa fare con l'eventuale raccolto di girasole tutto ricco di metalli? Per quanto riguarda gli alberi: in stand by la questione alberi da frutto, ma l'dea di "infestare" con un po' di robinia i confini e qualche area nel mezzo come la vedete? E l'esperimento di osservare il normale processo di rinascita, magari solo in un'area circoscritta, affiancata al girasole? Vedere cosa fa la terra appena si libera potrebbe dare delle info utili... ma i tempi? A presto!
_________________ Saggio è chi sa di non sapere (Socrate) Non sapere di sapere è male (Lao Tzu)
|
13/06/2012, 19:38 |
|
|
raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
|
i girasoli sono stati usati per depurare chernobyl e li stanno usando ora per fukushima. http://coscienza-universale.com/notizie ... z1xhK8SI5Q" target="_blank http://www.phyles.ge.cnr.it/download/brochureIT.pdf" target="_blank hanno la proprieta' di assorbire i metalli pesanti e radioattivi. http://www.image.unipd.it/iat/ASA/Prese ... iation.pdfleggi qui che e' interessante Potresti poi raccogliere e pressarli per ottenere olio di girasole (non alimentare ovviamente) da utilizzare come combustibile all'aperto (in modo da non respirare i fumi). Oppure smaltire le piante ,che se hanno fatto il loro sporco lavoro di depurare il terreno saranno zeppe a loro volta di veleni. Per i semi compra in consorzio i semi usati per alimentazione animale. con un euro te ne danno due kg, germinano a sufficienza per fare un campo di girasoli
_________________ http://www.estapp.ch http://www.dolcevino.ch
|
13/06/2012, 20:11 |
|
|
GuiDog
Iscritto il: 04/06/2012, 13:20 Messaggi: 16
|
Stasera tocca studiare! Grande (Alcahual) Raviolo
_________________ Saggio è chi sa di non sapere (Socrate) Non sapere di sapere è male (Lao Tzu)
|
13/06/2012, 20:41 |
|
|
PALLINOF
Iscritto il: 13/12/2008, 18:14 Messaggi: 617 Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
|
Il futuro dell'uomo non è solo nella scienza di VITO MANCUSO Non guardo con sfavore al progresso scientifico, dei cui benefici godo come essere umano e le cui acquisizioni teoretiche cerco di introdurre nella mia modalità di vedere il mondo (filosofia e teologia) e di coltivare la dimensione contemplativa della vita (spiritualità). Però diffido della scienza e della tecnologia quando manifestano un complesso di superiorità culminante in una sorta di gelosa autarchia che si può riassumere così: gli scienziati hanno il potere di intervenire sulla natura umana, l'umanità si deve fidare perché grazie a loro la vita sarà migliore.
Ho fatto questa riflessione leggendo l'articolo di Umberto Veronesi che parlava del futuro che ci aspetta. Egli riconosce che di fronte agli scenari aperti dalla scienza e dalla tecnologia "oggi siamo per lo più spiazzati eticamente e giuridicamente", ma fa capire che ormai non è più possibile tornare indietro, e afferma: "L'incertezza è soltanto quando e come, e la sfida è fare in modo che sia realizzata a puro vantaggio dell'uomo". il futuro non è solo scienza
Non è così scontato come sembra. Prima è opportuno vedere cosa ci aspetta, e cioè quella che Veronesi definisce la società nanoscientifica. Prendete un millimetro e immaginate di dividerlo un milione di volte. La vostra mente non ci riesce ma la tecnologia sì. Da qui alcune delle meraviglie di cui presto potremo disporre: vernici ripiene di invisibili pannelli solari con cui dipingere le case, microspie diffuse negli ambienti con un semplice colpo di spray, microorganuli nel sangue per "correre tre ore senza respirare". Sono solo alcuni esempi: non c'è luogo del nostro corpo in cui non poter inserire nanocellule che megapotenziano le prestazioni. Evviva, gridano tutti a questo punto, e che altro si può dire visto che tutto è "a puro vantaggio dell'uomo"?
Ma la domanda è: qual è il puro vantaggio dell'uomo e chi lo stabilisce? Correre tre ore "senza respirare" è un vantaggio? In realtà da un uomo che corre senza respirare, a un uomo che parla senza pensare, a un uomo che vive senza amare, il passo non è poi così lungo. Einstein scriveva nel testamento spirituale: "Dobbiamo imparare a pensare in una nuova maniera: dobbiamo imparare a chiederci non quali passi possono essere compiuti... ma quali passi possono essere compiuti per impedire una competizione militare il cui esito sarebbe disastroso per tutte le parti". Einstein si riferiva alla guerra atomica, ma quello che conta è la sua visione generale di una ricerca scientifica guidata dall'etica, del tutto opposta rispetto al teorema secondo cui "se qualcosa è scientificamente ipotizzabile, prima o poi qualcuno la realizzerà". In realtà non è per nulla così, oggi la scienza è un'impresa collettiva che abbisogna di immensi finanziamenti pubblici e quindi di supporto politico, così che la comunità umana può decidere che qualcosa di scientificamente ipotizzabile non per questo debba essere realizzato. L'ottimismo scientista non era condiviso da Einstein, secondo il quale "coloro che più sanno sono i più pessimisti".
Non si tratta ovviamente di coltivare il pessimismo fine a se stesso né tanto meno la sfiducia nell'intelligenza umana, si tratta solo di avere una lucida consapevolezza dell'enorme posta che è in gioco e del fatto che non potrà mai essere la sola scienza a stabilire il "puro vantaggio dell'uomo". Quale sarebbe infatti questo puro vantaggio? Siamo sicuri che esso consista solo in uno standard predefinito di salute fisica e mentale che è l'unico parametro che può essere offerto dalla scienza? Dico ciò senza il minimo dubbio dell'importanza della salute fisica e mentale, ho insegnato per sette anni al San Raffaele di Milano dove (nonostante tutto quello che poi è emerso) la stella polare era sempre data dall'unità di corpo, psiche e spirito. Non posso non vedere però il pericolo di una "società nanoscientifica" che imponga a ogni individuo uno standard di salute fisica e mentale predefinito invadendolo fin da piccolo di microorganuli, uno standard in base a cui Michelangelo e Leopardi sarebbero stati sempre di buonumore, Nietzsche non sarebbe impazzito, Van Gogh non si sarebbe tagliato l'orecchio, Tolstoj sarebbe morto tra le linde lenzuola di casa, e tutti avrebbero fatto jogging ogni mattina dopo una colazione a base di cereali americani rigorosamente ogm.
Veronesi apriva l'articolo scrivendo che di fronte all'avanzata trionfale della tecnologia "le religioni resisteranno", evidentemente perché per lui esiste un conflitto strutturale tra ricerca scientifica e religiosità. Però voglio ricorrere ancora una volta a Einstein: "La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca". Non sono certo pochi i grandi scienziati pronti a riconoscere i limiti della scienza e la necessità di un dialogo costruttivo con le sapienze spirituali dell'umanità. Che poi il nostro tempo avrebbe bisogno di uomini di fede in grado di condurre veramente questo dialogo, mentre al contrario la struttura della Chiesa attuale è fatta in modo tale da emarginare pensatori profetici come Raimon Panikkar e Hans Küng e da promuovere desolanti yes-men pronti a trasformarsi in corvi, è tutto un altro doloroso discorso.
Buona giornata a tutti.
_________________ “ Prima di Giove non v’erano contadini che coltivassero la terra, né era lecito delimitare i campi tracciando confini: tutto era in comune e la terra, senza che le fosse richiesto, produceva spontaneamente e con generosità ogni cosa.” Virgilio.
|
14/06/2012, 6:58 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|