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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
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Terraedintorni
Iscritto il: 23/04/2012, 18:57 Messaggi: 22 Località: Pontremoli
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Vedo con piacere che la discussione si è animata, provo il massimo rispetto e la massima ammirazione soprattutto per persone come Raviolo, Tosco e tutti gli altri che perseverano in direzione ostinata e contraria alla ricerca di una nuova strada, di una nuova via. Da sempre l’uomo ha cercato nuove vie e mai è stato facile percorrerle, mi basta pensare a Galileo che pensò che la terra ruotasse intorno al sole, o a Colombo che intraprese un viaggio assai rischioso per dimostrare che la terra era tonda, e non riuscirono a trarre benefici dalle loro scoperte, qua mi fermo e vengo a una discussione più pratica andando a braccio senza fare citazioni per non allungare, partendo facendo una premessa come è stato chiesto da Tosco, io vengo da una preparazione chimica, per anni ho lavorato in vari settori, da quello prettamente alimentare al settore manifatturiero, ho avuto anche una buona esperienza una quindicina d’anni fa in un’azienda agricola situata in pianura padana che produceva (è produce) quasi esclusivamente ortaggi, ero l’unico bianco in mezzo a un mare di persone extracomunitarie provenienti dall’Africa, questo per far capire come l’agricoltura sia stata abbandonata dai giovani italiani o meglio dai braccianti agricoli in cerca di lavori meno faticosi. Alcune cose mi sono rimaste impresse di quel lavoro, non la durezza o la fatica, quelle non mi hanno mai fatto paura, ma le estensioni delle culture, ricordo che a volte entravo nei campi di pomodoro (raccoglievamo a mano pomodori da insalata per il mercato e per la coop, perché era più remunerativo rispetto a quelli da conserva raccolti con la macchina) a seconda dei giorni dalle 9,30/10,00 in base a quando le foglie asciugavano e cominciavo a raccogliere pomodori assieme a 3 o 4 persone per 6/7 ore, casse e casse di pomodori, mai in quei giorni ho pensato di essere in un orto, oppure piselli o fagiolini per ore e ore, casse su casse e mai ho pensati di essere in un orto, non esisteva biodiversità, era inutile cercarla, oppure seduto dietro al trattore sulla trapiantatrice a mettere giù piantine e piantine di radicchio, non so cosa pensavo in quel momento, forse non pensavo affatto, vi erano momenti in qui maledivo quel lavoro, quando entravo nei campi in autunno dopo le piogge a raccogliere radicchi e gli stivali ti rimanevano piantati nel fango, ne usciva il tuo piede nudo, li detestavo quel lavoro. Se non sbaglio il titolo di questa discussione è “l’orto con il metodo Fukuoka”, nel vocabolario orto da come significato “estensione di terreno, spesso cintato, dove si coltivano ortaggi e piante da frutto”, non so, se nel posto dove ho lavorato, 15 ettari coltivati a verdure possiamo considerarli orto, per taluni magari si, nella mia concezione forse un po’ troppo naif no, non posso considerare orto 15 ettari coltivati a verdura, nemmeno se sono cintati come dice il vocabolario. Attualmente giusto per chiudere la parentesi l’orto lo faccio per puro divertimento, per sperimentare e trovare nuove vie e mangiare cose sane. Mi scuserete se salto da un argomento all’altro, ma cerco di esprimere il mio pensiero su più cose, Raviolo giustamente pone la questione economica che già Eugenio all’inizio di questa discussione ha posto e mai concretamente si è andati ad approfondire, Pallinof ha sempre parlato di energia, ebbene io vorrei fare un esempio per cercare di capire meglio al questione economica, se io costruissi una centrale nucleare per la produzione di corrente elettrica una volta in funzione venderei l’energia prodotta a un prezzo x calcolabile secondo parametri standard, ma ora chiedo, siamo sicuri che il prezzo sia giusto?, forse no se prendo come esempio la centrale di Fukushima colpita da un disastro di proporzioni apocalittiche, che ha reso l’oceano Pacifico contaminato, si stanno pescando tonni radioattivi sulle coste americane, il costo del disastro è imputabile a tutta l’umanità, invece questo costo avrebbe dovuto gravare sui fruitori di quella energia, su chi l’ha usata, si sembra che io stia andando fuori tema e allora cerco di correggere il tiro per specificare meglio e prendo a spunto il suggerimento di Thestock sul metodo Bonfils per il grano invernale, quando parliamo di grano generalmente parliamo di quello nanizzato per poter essere lavorato con le macchine, questo tipo di grano molto basso rispetto all’originario non ha nemmeno l’inconveniente di essere abbattuto dalle raffiche di vento, ma in origine il grano aveva dimensioni notevoli, potete andare a vedere queste vecchie fotografie su http://www.biodiversitaveneto.it/presen ... iticum.htm ora capite il paradosso, si vuole fare un’agricoltura meccanizzata con semi nanizati apposta per essa, ma applicare il sistema Fukuoka e allora come dice Pioppino “ho seminato il trifoglio nanissimo”, stiamo vivendo su paradossi e diventa difficile il computo economico se non riusciamo a mettere ordine, quando vendo un prodotto biologico ho un prezzo di vendita maggiore rispetto a uno chimico tradizionale, perché ho un valore aggiunto, noi dovremo applicare valori diversi ma prima trovare le strada giusta. Temo tuttavia che il sistema di Fukuoka mal si sposi con la meccanizzazione delle lavorazioni, alcuni interventi fa Raviolo parlava della valeriana se non ricordo male, bene posso dire che dai miei molteplici esperimenti, non tutte le verdure si prestano per la semina sul sodo condotto a prato (e di conseguenza anche la raccolta), alcune funzionano meglio di altre, o perlomeno, le varietà da me sperimentate, tendenzialmente le definisco verdure facili e verdure difficili, una verdura facile è sicuramente la bietola che cresce senza problemi anche in mezzo all’erba alta per non dire altissima e comunque risulta anche di facile raccolto se si escludono i fili d’erba che possono rimanere impigliati nel cespo, poi abbiamo verdure intermedie come il prezzemolo che cresce bene ma è di difficile raccolto in quanto si porta con se molta erba, probabilmente se lo seminassi a fila come fa Pallinof la cosa sarebbe più facile, ma io mi ostino a seminare a spaglio e questo complica le cose (o meglio ho riscontrato meno problemi con gli animali selvatici, istrici e caprioli in primis visto che mi ostino a non recintare dove coltivo), su verdure di questo tipo non faccio nessuna pacciamatura, mentre sulle patate diventa più semplice grazie alla pacciamatura, nel caso delle zucchine mi risulta più complicato con le piante che corrono in quanto a volte mi sfuggono gli zucchini, mentre con le zucche fanno tutto da sole e quando vado a raccoglierle nel tardo autunno anche l’erba tende ad abbassarsi da sola. Ho fragole in mezzo all’erba alta e il miglior raccolto è quello tardivo perché quello di inizio primavera con tanta umidità favorisce le lumache e le fragole sono meno saporite. Gli asparagi a volte non li vedo perché non sono pacciamati, se mettessi una pacciamatura probabilmente risolverei la cosa. Verdure difficili sono le carote che fatico a ritrovare, mentre i pomodori sto sperimentando parecchie varietà per trovarne una che soddisfi le mie esigenze. La valeriana come le lattughe da taglio sono complicate e tendono a filare. Il mio orto è un groviglio di prove che non sono ripetibili tal quali ovunque a causa dell’altitudine (800 metri) clima e via discorrendo, le varietà che hanno dato buoni risultati non è detto che ne diano altrettanti in luoghi diversi. Io per scelta non ho animali e questo rende più complicato l’apporto di nutrimento ma in qualche modo vi ho ovviato senza andare a cercare cose esterne. Certo non ho le esigenze di Raviolo, a me basta produrre verdura per me e non mi curo di trovare soluzioni o tecniche per poter raccogliere meccanicamente le verdure, il massimo della mia meccanizzazione sono un decespugliatore e una motosega. Forse il discorso è venuto un po’ sconclusionato e me ne scuso, ma assomiglia un po’ al mio orto.
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04/06/2012, 1:28 |
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Terraedintorni
Iscritto il: 23/04/2012, 18:57 Messaggi: 22 Località: Pontremoli
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Per le persone che cercano reddito con il metodo Fukuoka posso consigliare le seguenti cose che sperimentate hanno dato grandi risultati e ritengo che una buona parte di queste non risenta in maniera eccessiva l'ambiente diverso dal mio. Consiglio culture su fila di lavanda o lavandino che cresce molto bene e riesce a contenere le erbe inoltre si accontenta anche di terreni poveri e non necessita di irrigazioni una volta che la piantina si è ferrata al terreno, la melissa che contrasta efficacemente l'erba tendendo a invaderla non necessita di irrigazioni, la menta che predilige un pò di pacciamatura, ma ha come controindicazione la tendenza a essere invadente, la salvia che cresce molto bene ha bisogno di essere pacciamata leggermente per poter tenere la pianta pulita e avere un raccolto pulito dalle erbe. Con il rosmarino ho avuto dei problemi sulle varietà a portamento eretto a causa dell'altitudine e del vento, mentre i risultati sono buoni almeno da me con quello strisciante che però risuta di difficile raccolto, credo che in zone diverse i risutati migliori si possano avere con quello eretto che facilitano la raccolta. Tutte queste specie trovano un buono sbocco in erboristeria, ma sopratutto nella produzione di oli essenziali che hanno un interessante mercato, oltretutto con un piccolo investimento si può procedere all'estrazione in proprio che è più renumerativa economicamente. Attualmente sperimento il timo ma essendo una pianta non elevata mi crea dei problemi nell'equilibrio con le altre erbe, mentre sembra dare buoni risultati la ruta ma non conosco i suoi usi a parte metterla nella grappa. Filari estesi di queste culture danno anche un vantaggio a chi ha le api in quanto sono buone fonti nettarifere e a parte la fase iniziale che richiede un pò di lavoro affinchè le piante possano crescere che principalmente consiste nel tenere tagliata l'erba ai lati dei filari affinchè questa non li soffochi, non mi è sembrato di dover prestare particolari cure una volta che la pianta è cresciuta, oltretutto non ho mai riscontrato problemi con nessun tipo di malattie, ne in annate siccitose ne in annate piovose.
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04/06/2012, 8:17 |
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JosefKnecht
Iscritto il: 08/06/2010, 10:42 Messaggi: 144
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pioppino ha scritto: tiozzo ha scritto: Ciao. Anche se non mi faccio vivo vi voglio dire che vi seguo quasi tutti i giorni... Ma una cosa non riesco a mandare giu e cioè quella letta negli ultimi Post. In definitiva voi dite che il metodo Fokuoca o in generale l'orto sinergico non serva x megliorare la qualità del raccolto. e cioè coltivare un orto classico con vangatura e fresatura abbia gli stessi risultati di un orto sinergico con le sue "consociazioni i tre tipi di famiglie differenti x bancale ecc ".... e io che ho messo tanto di quel amore a costruire il mio... Ciao Tiozzo non bisogna credere a tutte le affermazioni di queste discussioni i pareri sono molto diversi e sopratutto si dovrebbe parlare per esperienza diretta.. Anchio sto facendo il mio piccolo orto sinergico, ne scrivo in una altra discussione.. e ne sonmo molto osddisfatto anche dei risultati, sebbene abbia dei problemi, poi vuoi mettere la sfida di coltivare il questo modo, ho raccolto finora dei radicchi lattuga cime di rapa, ravanelli, e fave ed erano tutto molto buono e saporito. bisogna vedere con cosa si confronta e quali sono i parametri ecc.. l'importante è essere soddisfatti del proprio lavoro e di studiare per fare meglio.. questo autunno voglio aumentare la superficie ad orto sinergico.. perchè sono soddisfatto dei risultati .. ciao nino Pioppino, ti faccio tutti i miei complimenti per il tuo spirito di sperimentazione. Quando si parla di agricoltura naturale, sinergica, metodo Fukuoka etc. bisogna mettersi in testa che prima di tutto si parla di una filosofia di vita che deve essere abbracciata, di una visione del mondo in cui la cultura occidentale del consumismo e dell'iper produzione non è considerata, perchè altrimenti non ha senso niente. E questo vuol dire che l'espressione "industriale-intensivo" che ho letto in qualche post, è di per sè fuori contesto, fuori da ogni logica che prende in considerazione questi metodi. Avete mai letto un libro di Fukuoka ? gli ultimi capitoli della rivoluzione del filo di paglia in cui Fukuoka parla dei contadini originari delle sue terre che mangiavano solo se la terra donava i suoi frutti ? Il metodo sinergico, i primi tempi, fino a che i bancali non hanno trovato il loro equilibrio (sempre che ci si riesca, perchè servono delle conoscenze), non darà grandissimi successi, anche se Pioppino ci ha detto che lui è soddisfatto (e non è poco per chi ha "provato"), e se non succede, si aspetta, ma in Europa il termine attesa ormai è diventato il grande sconosciuto, si vuole tutto e subito, si vive in modo egoistico, non pensando che dopo di noi ci saranno i nostri figli, e poi i figli dei nostri figli...no a noi interessa oggi portare tonnellate di insalata fresca in tempi record da una parte all'altra del mondo !! L'agricoltura sinergica è l'agricoltura del "non fare", ed Emilia Hazelip non usava nessun tipo di concime nei suoi bancali, nè animale, nè vegetale (il compost lo metteva solamente nei semenzai). Ripeto, se si entra in questa ottica, bene, altrimenti continuiamo a sfruttare e desertificare i nostri territori. Qui di seguito, un link con dei video-documentari di Emilia Hazelip illuminanti (il primo è di Antonio de Falco, un allievo di Emilia, quelli della Hazelip sono subito dopo) http://ortocittadino.wordpress.com/4-video/Ciao JK
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04/06/2012, 12:58 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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scusate, nei prossimi giorni saro forse meno presente, ma ho perso un dito in un brutto infortunio. Invalidita' temporanea per 40 giorni, e poi operazioni di plastica per ripristinare quello che resta. Mi sa che la stagione e' compromessa.. Giusto per dire che va tutto benissimo ma se ci si mette la sfiga di mezzo Nonostante non usassi macchine l'incidente e' arrivato nel modo piu stupido possibile.
_________________ http://www.estapp.ch http://www.dolcevino.ch
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04/06/2012, 13:08 |
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JosefKnecht
Iscritto il: 08/06/2010, 10:42 Messaggi: 144
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raviolo ha scritto: scusate, nei prossimi giorni saro forse meno presente, ma ho perso un dito in un brutto infortunio. Invalidita' temporanea per 40 giorni, e poi operazioni di plastica per ripristinare quello che resta. Mi sa che la stagione e' compromessa.. Giusto per dire che va tutto benissimo ma se ci si mette la sfiga di mezzo Nonostante non usassi macchine l'incidente e' arrivato nel modo piu stupido possibile. Auguri raviolo Jk
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04/06/2012, 13:20 |
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GuiDog
Iscritto il: 04/06/2012, 13:20 Messaggi: 16
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Ho appena concluso la lettura delle 124 pagine di questa stupenda e viva discussione. Mi avete fatto comprendere quanti livelli questo tipo di ricerca riesca a coinvolgere... Credo inoltre di aver inaugurato un nuova passione letteraria...
Sto per acquistare un campo e mezzo e voglio ripristinarvi dei cicli naturali che comprendano il riempimento della mia pancia. Lo faccio per me stesso e per il Tutto a cui partecipo. Intendo condividere qui la mia esperienza e sfruttare le vostre conoscenze.
Raviolo sono stato colpito dal tuo infortunio come se ti conoscessi da tempo, quindi per quello che può valere: mi dispiace, possa tu arricchire il tuo spirito (anche) in questa sfiga...
Emozionato come se stessi diventando personaggio di un dialogo di cui sono appassionato lettore, mi do il benvenuto da solo!
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04/06/2012, 13:48 |
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Terraedintorni
Iscritto il: 23/04/2012, 18:57 Messaggi: 22 Località: Pontremoli
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Raviolo - Auguri per una pronta guarigione, ti aspettiamo presto
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04/06/2012, 15:40 |
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Tosco
Iscritto il: 07/06/2010, 14:55 Messaggi: 5321 Località: Maremma 'mpestata
Formazione: Perito Agrario
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@raviolo: ti ho scritto in privato. In bocca al lupo per tutto, di cuore. Un benvenuto a GuiDog
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04/06/2012, 15:47 |
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pioppino
Iscritto il: 16/09/2009, 15:25 Messaggi: 5161 Località: provincia bologna
Formazione: diploma in elettronica
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ti faccio i migliori auguri di una completa guarigione.. gli incidenti sono dietro allìangolo in agguato. io sono stato più fortunato, tagliando delle assette di legno con la troncatrice mi sono avvicinato troppo alla sega a disco e mi ha segato un 0,5 cm di polpastrello del dito indice sinistro. poco male ma da un fastidio, e ci si sbatte sempre contro immagino la tua sofferenza per un incidente ben più grave.. ciao Nino...
_________________ Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER
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04/06/2012, 16:58 |
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maxdef
Iscritto il: 11/02/2011, 8:44 Messaggi: 276 Località: Roma
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@Raviolo mi dispiace tanto per l'incidente,spero si risolva al meglio,ti faccio i miei migliori auguri di pronta guarigione
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04/06/2012, 17:32 |
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