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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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....molto interessante il concetto di "efficienza" introdotto da Raviolo,forse sarebbe il caso di esplorare sistemi che possano portare risultati in tempi più brevi,tenendo sempre presenti le regole della natura e di Fukuoka.Personalmente sto provando sia la soluzione senza alcuna lavorazione con file pacciamate e sia quella,iniziata questo inverno,di sottili file fresate,40 cm di larghezza per 10cm di profondità,distanti 4m,entrambe su prati naturali non lavorati da diversi anni.Il primo sistema è già al secondo anno,i risultati, tranne che per pomodori e fagiolini,sono ancora modesti con peperoni, melanzane, zucchine,fagioli,insalate,cavoli,cipolle e pessimi con le semine di spinaci,bieda,broccoletti,carote.....tutte colture che vengono benissimo nell'orto tradizionale di fianco al mio :roll:


14/05/2012, 8:55
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L’esperienza di raviolo in cui parla di bosco di robinie dove ha strappato arbusti e rovi e fatto sfalci ravvicinati e irrigazioni ci dovrebbe far riflettere, (premesso che sono contrario alla fresatura ma ora la voglio lasciare da parte) il punto è che in moltissime parti del mondo, sia in passato che oggigiorno la tecnica di disboscare per poi coltivare è stata usata su larga scala, funziona perché lo strato superficiale e anche leggermente sotto, troviamo un terreno ricco di umus, ovvero di concime naturale che si è sedimentato nel tempo grazie all’azione delle foglie che cadono, dei rami secchi che si vanno a depositare nel terreno, alle erbe secche che si vanno a decomporre superficialmente, tutto questo grazie all’ausilio dei vari tipi di batteri, dei lombrichi, ecc., pertanto è più che ovvio che l’esperienza di raviolo funzioni a prescindere dalla fresatura del terreno, caso mai la questione sarà un’altra, riuscirà il nostro raviolo a far si che il terreno che in questo momento è ricco di nutrimenti non si deteriori?, le esperienze nel mondo, antiche e moderne fatte da un’agricoltura più o meno tradizionale comunque intensiva ha portato sempre come risultato il deperimento o meglio l’impoverimento del terreno, rendendolo sterile a causa di monoculture, e questo rendeva necessario la ricerca di nuove aree da disboscare.
L’esperienza di Fukuoka invece ci deve portare nella direzione opposta, ovvero continuare ad avere un terreno ricco di vita e di materia organica per poter costantemente coltivare come fosse un terreno vergine del bosco, certo è che se il terreno di raviolo è stato privato di tutta la copertura ad alberi, siano esse robinie o alberi da frutto è indubbio che dopo un periodo di ottimi risultato, la mancanza totale di equilibrio dovuto anche a un solo tipo di copertura (in questo caso copertura alta, che non vuol dire fitta ma rada) porterà a un lento e inesorabile impoverimento del terreno, vedremo e seguiremo con attenzione quest’interessante esperienza.
Per maxdef, la tua idea di esplorare sistemi che portino risultati in tempi brevissimi a mio parere mal si concilia con il corso della natura che ha i suoi ritmi, vale quanto ho detto prima sul terreno, a volte abbiamo le idee un po’ confuse e pensiamo che basti un prato abbandonato da alcuni anni per ottenere buoni risultati, ma il suolo ha una sua alchimia, poi è ovvio che nell’orto tradizionale a fianco le cose vengono bene, verrà ben concimato ecc. ecc., più volte a ritroso nella discussione pallinof ha affrontato la questione del terreno e le semine delle varie erbe che servono a creare l’equilibrio del nostro terreno.


14/05/2012, 22:19
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Iscritto il: 11/02/2011, 8:44
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...io non ho particolare fretta di ottenere risultati,essenzialmente perchè per me è un hobby mentre per Raviolo, mi sembra di ricordare,che sia il suo lavoro,comunque ho notato che non è facile "sostituire"le essenze erbacee di un prato con quelle a noi più favorevoli,l'erba medica ad esempio,l'ho seminata già diverse volte,ma sul sodo in un prato stabile, quella poca che è nata fatica molto a farsi strada.Per questo pensavo,magari sbagliando,che adottando minime lavorazioni mirate ad aiutare l'insediamento delle essenze a noi più favorevoli,si possano anticipare i tempi con il minimo danno...


15/05/2012, 8:26
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non so quanto sia fukuoka , ma penso che si possa inserire in questa discussione...
ho letto (da qualche parte) che si può seminare il grano senza arare , seminando il trigoglio in primavera e in luglio agosto seminarci sopra il grano volevo provare a farlo nel frutteto.
Però siccome non è mai stato lavorato e coltivato da almeno 10 anni e sono nate una foresta di erbe selvatiche quindi ho pensato di fare alcune striscie passando col la fresa del motocoltivatore
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poi in una più larga ho seminato il trifoglio nanissimo , in unaltra ho aggiunto fave e in una terza ho seminato solo radicchio

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adesso aspetto a vedere cosa succhede...
ciao nino

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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER


15/05/2012, 9:47
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terra, in realta' e' il contrario.
Il terreno era secco ed in pendenza (per questo crescevano rovi e robinia).
A furia di tagliare rovi e strappare, ma soprattutto di irrigare, il terreno ha cambiato aspetto, perche la robinia va a foglia con molto piu volume, il sottobosco mantenuto umido ha permesso all'erba di crescere e di trattenere l'umidita'.
Il sottobosco e' diventato umido e l'erba falciata a 15 cm di altzza e' verde. Al punto che la valeriana cresce bene (manca secondo me addirittura un po' di luce, perche quella che coltivo in campo aperto e' piu avanti). Ora cerco una foto..che le ho fatte.

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15/05/2012, 18:34
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Chiedo scusa, intervengo in questa interessante discussione perchè stò leggendo il libro "la rivoluzione del filo di paglia". Negli interventi del 3DS che ho letto, forse ho saltato qualcosa, ma nessuno fà riferimento all'uso di pollina da parte di Fukuoka, particolare per niente trascurabile in quanto, se ho ben capito, attiva e velocizza la decomposizione della paglia di pacciamatura oltre naturalmente ad apportare, se pur in piccola parte, fertilizzante fresco alle colture. Ora sul libro non trovo nessun riferimento alla quantità di pollina utilizzata si fa solo riferimento a un "sottile strato". Qualcuno sa indicarmi quanto è tale strato e se è a copertura totale della paglia? Oppure viene distribuita un pò di pollina "a spaglio" sulla paglia di pacciamatura.....la borlanda (materiale o prodotto che non conosco minimamente) con bioattivatore utilizzata da Pallinof è utilizzato come surrugato della pollina di fukuoka?
Grazie per le eventuali.


18/05/2012, 21:02
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io ho provato con la pollina, ne ho a disposizione quantita enormi.
E' vero che spinge molto gli ortaggi.. pero' spinge altrettanto l'erba e gli arbusti.
Entrano subito in competizione e ti procuri un lavoro spaventoso per contenere le erbacce.
La pollina maturata molto invece e' l'ho trovata meravigliosa per gli spinaci. Vengono su verdi bollosi e spessi.

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18/05/2012, 21:26
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Ciao raviolo, grazie per il tuo intervento, hai usato la pollina nelle modalità descritte da Fukuoka? Cioè distribuita sopra la pacciamatura? E come hai risolto il problema ( se l'hai risolto) usando altro per la decomposizione della paglia?


19/05/2012, 2:56
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Come ha benissimo descritto Terraedintorni l'obbiettivo è di aumentare l'energia del terreno in grado di ospitare la specie che intendiamo coltivare. Ogni specie vegetale ha le sua esigenza in energia: vi sono quelle più rustiche che colonizzano terreni poverissimi e quelle più esigenti ed energivore. "Valorizzando" e non eliminando le specie colonizzatrici possiamo nel tempo aumentare l'energia del terreno, inserendo pian piano specie più esigenti, finchè avremo la scomparsa delle rustiche e la presenza di un nuovo cotico erboso. Per fare tutto questo necessitano anni di coltivazione che variano a secondo delle condizioni iniziali.
Per quanto riguarda l'uso di pollina descritto da Fukuoka niente di nuovo è una vecchia tecnica agronomica. Molti conoscono la pratica di interrare insieme alla paglia di un cereale 50-60 unità di azoto. Oppure la vecchia concimaia con strati di paglia e deiezioni di animali.
La pollina è molto ricca di urea che contiene azoto, elemento necessario per la dieta dei nostri microorganismi che trasformano la biomassa vegetale contenente prevalentemente carbonio in humus con rapporto C/N intorno a 10.
Il fieno di graminacee contiene quasi esclusivamente carbonio, mentre il fieno di leguminose possiede una buona frazione proteica e cioè azoto, quindi è buona pratica avere un prato polifita da utilizzare per la pacciamatura.
Tornando alla pratica possiamo utilizzare pollina fresca sopra la pacciamatura in modo da apportare con il dilavamento azoto e una buona carica microbica derivante dall'intestino dei volatili (gli antichi egizi usavano deiezioni delle oche).
In mancanza di volatili possiamo usare surrogati come la borlanda (sottoprodotto della lavorazione delle bietole) che contiene un 4% di azoto organico e uno starter microbico liofilizzato.
Un saluto a tutti.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


19/05/2012, 7:54
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Grazie infinite Pallinof, tutto molto chiaro, purtroppo lo stato del mio terreno è quello di una terra lavorata annualmente per estirpare e contenere le infestanti in un oliveto toscano, la tipologia del terreno è mista a tratti argilloso e a tratti galestroso, ho appena finito di seminare la medica su sodo sperando di migliorare, nel tempo, la struttura di tale terreno speriamo che germogli.... :mrgreen:


19/05/2012, 16:40
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