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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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openspace ha scritto:
Una prova pratica l'ho fatta pure io, seguendo i consigli del Sig. Fukuoka ho pravato a fare una semina di ortaggi misti senza aver prima trattato il terreno, devo dire che mescolare una decina di bustine di sementi e spargerle in campo cosi' come veniva mi son sentito un emerito cretino, il mio cervello mi diceva "ma che fai "mona"" il "mona" era in dialetto detto dal cervello, ma tantè l'ho fatto lo stesso, ora son qui che sto aspettando, al limite avro buttato una decina di euro nel campo :oops:


Beh penso andrai incontro ad un fallimento sicuro. la competizione delle erba già presenti in campo soverchierà i germogli.

Non so dove hai letto tali pratiche di Fukuoka, che proprio non lasciava nulla al caso.

Gli ortaggi sono una cosa, il trifoglio e l'erba medica tutt'altro.


09/05/2012, 15:48
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Grande fazione veneta:
Ho trovato un rivenditore di trifoglio alessandrino, la segreteria mi ha detto via mail che il seme costa 1e/Kg spero non si siano sbagliati. Se è vero in autunno procederò con semina su sodo di questo, pare sia resistente alla siccità e adatto a semina su sodo.
Immagino non posso mettere quì indirizzo rivenditore.


09/05/2012, 23:14
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AndreaGh ha scritto:
openspace ha scritto:
Una prova pratica l'ho fatta pure io, seguendo i consigli del Sig. Fukuoka ho pravato a fare una semina di ortaggi misti senza aver prima trattato il terreno, devo dire che mescolare una decina di bustine di sementi e spargerle in campo cosi' come veniva mi son sentito un emerito cretino, il mio cervello mi diceva "ma che fai "mona"" il "mona" era in dialetto detto dal cervello, ma tantè l'ho fatto lo stesso, ora son qui che sto aspettando, al limite avro buttato una decina di euro nel campo :oops:


Beh penso andrai incontro ad un fallimento sicuro. la competizione delle erba già presenti in campo soverchierà i germogli.

Non so dove hai letto tali pratiche di Fukuoka, che proprio non lasciava nulla al caso.

Gli ortaggi sono una cosa, il trifoglio e l'erba medica tutt'altro.


Non importa il consiglio l'ho trovota su il testo "La fattoria biologica"

http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/ ... logica.php

il consiglio a dire il vero era di seminare gli ortaggi assieme al trifoglio, per un piccolo orto casalingo, possibilmente a novembre, e probabilmente osservando il mio terreno la cosa fatta da me parte da un presupposto errato, visto che l'erba estiva è già in piena germinazione, ma cosa volete sono un inguaribile ottimista e ho provato lo stesso, visto che per fare le cose come si deve ero oramai in ritardo, l'anno prossimo, cerchero' di partire con il piede giusto. Qualche soddisfazione al momento me la prendo dai mie alberi da frutto, un paio di pesche di albicocche di kaki di susine un giugiolo e qualche altra pianticella di frutti di bosco. Al momento sto biodiversificando il mio terreno cosi' per l'orto sto andando a "palpetto" come diciamo qui, e se non nasce nulla ... pazienza non mi scoraggio, solo lo stare in mezzo il mio fazzoletto di terra mi da tanta gioia, il vedere le piante, pure le erbacce, crescere mi da una pace interiore che non sentivo da anni, scusate l'esternazione.


10/05/2012, 15:03
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Openspace, ti faccio compagnia...
Io compro preferibilmente le "buste gransemina" anche se lavoro solo una piccola parte del mio campo. Quello che non coltivo lavorando il terreno lo spargo su sodo. Continuamente :D
La prima volta mi sono sentito scemo anche io, ma siccome avevo un giovane spettatore ci ho messo un pò più di convinzione accompagnando il lancio delle manciate dicendo "PRI PRI PRI" passando per matto totale :mrgreen:
Anche quando mangiamo il cocomero (non faccio entrare ospiti sani di mente) sputiamo i semi in giro, una cosa indecente da guardare, ma molto divertente. L' anno scorso sono nate 2 piantine dai semi sputati e hanno fatto un cocomerino grosso come una noce di cocco, ma commestibile :lol:

Per dire qualcosa di più sensato:
1 è sicuramente meglio il metodo con le palline , altrimenti attendere un periodo piovoso e seminare su sodo che non sia già coperto fittamente da altro, o almeno dare una passata di frullino dopo aver seminato.
2 si hanno molte più nascite spontanee lasciando andare a seme alcune delle piante che abbiamo seminato o trapiantato, su sodo e non.
3 se si seminano molte specie ci si può rendere conto di quali erbe o ortaggi crescano meglio di altri nella nostra terra.
4 se non nasce niente al primo anno non significa che non nasca niente anche la secondo!
5 e finalmente concludo, forse sbaglio, ma non mi faccio tutte ste menate sui semi, mi piace tenere quelli delle varietà che hanno avuto successo nell' orto e nel campo, le metto in un tovagliolo di carta ci scrivo la data e le metto in un sacchettino dentro una scatola. Che siano nuove o vecchie varietà se si trovano bene sono le benvenute!


10/05/2012, 20:44
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Finalmente si comincia a parlare di pratica, quanto dice Biociccio è in buona parte vero anche se non sono completamente d’accordo, quando si parla si sodo bisognerebbe specificare che c’è sodo e sodo, non tutti i sodi sono uguali, il sodo va preparato nel tempo, si deve creare quello strato soffice e areato di terreno che permette oltre a una buona germinabilità anche un ambiente vivo con più umidità e molta biodiversità, per capire quando il nostro sodo è ottimale , basta camminarci sopra con i piedi, dobbiamo avere l’effetto materasso, ovvero si affonda leggermente , poi tolto il piede il terreno tende a riprendere la sua forma, magari possiamo approfondire.
Sui semi in parte avevo già accennato tempo fa, bisogna cercare le varietà giuste che più si adattano al nostro microclima, concorrono in questa scelta molto importante molti fattori, altitudine, temperatura, umidità, piovosità, ambiente erbaceo basso e alto, inteso come alberi ed erbe che ci circondano, ecc., vanno fatte molte prove, e non necessariamente vecchie varietà sono le migliori solo per il fatto di essere vecchie, a volte varietà (che vengono anche da lontano) con ambienti più critici dei nostri meglio si adattano, e poi serve l’adattamento/acclimatamento dei semi, semi di nostra produzione sono di gran lunga migliori di quelli che acquistiamo o scambiamo in quanto hanno già incorporato l’esperienza del nostro luogo, perciò come dice Biociccio “mi piace tenere quelli delle varietà che hanno avuto successo” è un ottimo sistema, non è detto che una varietà che da me funziona molto bene, funzioni altrettanto bene in un altro orto.
Io comunque rimango fermo su un punto, non è necessario l’uso delle palline se si guarda la natura, guardando si può seminare al momento giusto, facciamo un paio di esempi per capire meglio, avevo accennato in un intervento precedente inoltre che non abbiamo nemmeno bisogno del calendario per osservare se la luna è crescente o discendente durante la nostra semina.
Primo esempio prendiamo una lattuga, orticola di una certa facilità come lo è la bietola, avremo potuto prendere anche questa ma è biennale e un po’ più lunga da provare ma il discorso è lo stesso, nella mia esperienza ho provato molte lattughe, sperimentate su un orto normale per poter trovare le caratteristiche sopra descritte, quindi una volta identificate le lascio andare a seme, quando il seme tende ad andarsene via perché pronto questo è il momento di seminare sul sodo, ho riscontrato che non è nemmeno così importante una pacciamatura sopra le sementi se il terreno in cui cadono ha le caratteristiche di sofficità che descrivevo, con questa operazione abbiamo fatto il primo passo nella creazione di un circolo chiuso, si regolerà la natura su quando far nascere le giovani lattughe dobbiamo solo trovate quelle con le migliori caratteristiche, l’anno successivo è sufficiente lasciare andare a seme alcune piante in ordine sparso e non avremo nemmeno più la necessità di seminare e osservare i cicli lunari.
Secondo esempio, riguardo lo sputare i semi, questo ci porterà a una scarsa nascita di piantine a causa della modificazione dell’ambiente attorno al seme e solo in questo caso siamo costretti a ricorrere all’uso delle palline d’argilla per riuscire nell’intento, viceversa se sacrifichiamo un melone, lo dividiamo in quattro quando ornai si sta deteriorando e poniamo lontane fra loro le quattro parti del melone, avendo quindi cura di coprire con della pacciamatura, l’anno successivo avremo una nascita di molte piantine nei quattro luoghi dove avevamo deposto i semi, vale il discorso fatto prima, bisogna trovare la giusta varietà tenendo anche conto della necessità idrica della pianta che deve venire dal suolo e non dalla manichetta dell’acqua, purtroppo molte delle varietà presenti attualmente sul mercato sono state concepite per essere coltivate non in maniera naturale.
Un’attenta osservazione e ricerca ci può essere d’aiuto per dei buoni risultati.


11/05/2012, 0:17
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Fa sempre piacere trovare punti di contatto terraedintorni, se poi è sulla pratica spero che interessi a tutti... viste le premmesse mi piacerebbe sapere di più sulle semine su sodo che fai, dato che ho poca esperienza in merito.
il mio discorso sul sodo è per forza di cose troppo generale, visto che sono ai primi esperimenti, comunque mi hai "beccato sul nervo" visto che di zone "soffici" nel mio campo ce ne sono poche, quindi ho scelto di seminare qualcosa per dare diversità, coprire il terreno dove scoperto e farlo diventare più fertile e soffice lentamente.
I risultati sono scarsi però ad esempio mi è spuntata in quà e là la medica, seminata 1 o 2 anni fa in più mandate, il trifoglio inizia ad invadere qualche spazio.... piano piano qualcosa succede...

Anche dove coltivo la terra lavorandola faccio molte delle cose che dici tu, alcune delle lattughe o cicorie vanno a seme, la bietola selvatica va a seme (ne ho trovata una e ho resistito a farla in padella)
Per dirne un' altra, le cime di rapa mi sono venute rade in mezzo alle fave e le ho lasciate dov' erano. ho segnato il record personale per i pochi afidi dopo anni di invasioni, le ho anche lasciate andare a seme, tanto erano poche... in un' altra zona, fra le fave è nato il pisello selvatico piantato da me 2 anni fa, dopo averlo trovato spontaneo in un angolo. ha saltato un anno e ora è rinato sia dove l' avevo seminato che nell' angolo originario, se posso metto una foto...

Il discorso del cocomero era per dire che seminare è bello in qualunque modo e i semi sono stati sputati anche vicino alle perdite della fontanella.... ma quel furbone per ora è nato solo lontano dall' acqua. La semina " a frutto intero" sto provando a farla con alcuni pomodori col marciume apicale e con del compost fatto male :shock:


11/05/2012, 2:08
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Grazie Biociccio per la parola di conforto :) le prove che sto facendo sono su un terreno su cui vorrei trasferire la famiglia dalla città, di conseguenza fino ad allora diciamo che sto "giocando" e quello che viene viene. Per quanto riguarda il terreno, la terra è tutta molto soffice anche se sono anni che non viene lavorata, è un campo incolto da alcuni anni, ed anche se fino ad un paio di anni fa era stato trattato con diserbante, per limitare la crescita di erbacee da parte del vecchio propietario :( ora l'effetto è finito e questo anno l'erba si sta riprendendo tutto il suo posto. La semina sul sodo, lanciando direttamente i semi a campo, l'ho alternata a una un pelo meno "talebana" "inserendo" i semi sotto terra per alcuni cm questi ultimi, anche se il terreno non è stato lavorato da almeno 5 anni sono già nati, devo amettere che alle piante che sono spuntate do una mano levando le piante troppo vicine che levano il sole, visto che sono ancora dei germogli, per il resto sto a vedere, se nasce qualcosa vi informero' se nulla ... vi informero' lo stesso :oops: , l'importante non è quello che nasce ma riuscire vedere la terra tornare piano piano verso un aspetto più "naturale" e meno artificiale di quello che aveva di quando sono arrivato. Poi ogni volta che sono nel mio piccolo pezzo di terra mi sento libero e felice e tutto il resto non conta, bye.


11/05/2012, 8:45
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Cercherò di spiegare meglio la semina sul sodo con un esempio, le piante si comportano come gli esseri umani non trovo tutta questa grande differenza, se esistesse una zona sulla terra ancora inesplorata, cosa farebbe l’uomo?, semplice, inizialmente si inoltrerebbero sul territorio gli esploratori, dopo di questi avremo i primi colonizzatori che cominceranno a rendere il territorio più accogliente, quindi viene il momento degli avventurieri che si spingono oltre, e a mano a mano sempre più gente si spingerà su questi territori che se saranno ospitali verranno edificati con città, strade, acquedotti, luce, gas, telefono e il territorio da inesplorato diventerà territorio dell’uomo.
Ora veniamo alle piante o erbe cercando di capire come si comportano, a tutti sarà capitato di vedere lungo una strada uno sbancamento di terreno e la terra rimanere nuda, senza alcuna copertura, ecco quello è il territorio inesplorato, non è che le piante improvvisamente ricoprono questa nuda terra, no, inizialmente avremo le piante esploratrici che cominceranno a invadere il terreno, saranno molto rade e il terreno non viene coperto completamente, dopo viene il turno delle piante colonizzatrici, che sono completamente diverse, cominciamo ad avere una copertura più intensa del terreno, la vegetazione comincia a diventare più alta rispetto alla precedente, quindi partono le piante avventuriere, sono piante che fanno molta strada al punto di partenza molti metri, strisciando e arrampicandosi, poi piano piano arriveranno nuove piante che cambieranno completamente la struttura del terreno e della vegetazione, solo alla fine di questo processo avremo un terreno che si autoregola.
Quindi il punto è questo, a volte le nostre semine non riescono perché il nostro cosi-detto sodo, ovvero il terreno non è a uno stadio ottimale per poter far germinare e crescere i nostri semi, questo risultato lo avremo anche vangando o arando il terreno, se non apportassimo nessun tipo di ammendante concime o letame e seminassimo un mix di semi, si troverebbero in un terreno sterile e povero per non dire privo di sostanza e solo alcune specie di semi germinerebbero e andrebbero a maturazione le altre andrebbero perse a causa delle difficoltà che incontrerebbero. Openspace fa bene ad aiutare le piante a vedere il sole ma più che levare le erbe sarebbe meglio tagliarle, e usare lo sfalcio come pacciamatura per le orticole.


11/05/2012, 23:32
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Iscritto il: 12/05/2012, 14:38
Messaggi: 1
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Ciao a tutti,
circa un mese fa ho fatto un corso pratico in orto sinergico.
Ora, non avendo a disposizione terreni, sto facendo un esperimento usando il metodo sinergico ( bancali, paglia ecc) in un piccolo giardino poco assolato (prende 2/3 oredi luce diretta).
Ho seminato: pomodori, zucchini, fagioli, rucola, ravanelli, lattuga da taglio, calendula, malva e trapiantato piantine di basilico e cipolla.
Tutte le piante suno germogliate ma non in tutti i punti dove o seminato. Le uniche che proprio non sono germogliate seono state i ravanelli e la lattuga.
Circa una settimana dopo l'inizio dei lavori ho trapiantato basilico che ha iniziato quasi subito ad avere problemi con parassiti (foglie rosicchiate che in infine si staccano e rimane solo il gambo).
Sto cercando vari metodi oggi proverò a nebulizzare le piante con acqua e propoli, in questi giorni sto preparando anche un macerato di ortica e una soluzione con sapone di marsiglia.
ALTRI CONSIGLI?
Ho pensato anche di far fare alla natura, ma tutti i germogli sono appestati, penso che con i ritmi naturali dovrei lasciare andare da solo tutto per almeno quest'anno ma come risultato non riuscirei a raccogliere nulla.
Un altro metodo che provero', non appena trovo qualche larva, saranno le coccinelle; purtroppo ancora non ne ho trovate.

Vi terro informati sull'andamento

Ciao


12/05/2012, 14:50
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Iscritto il: 10/03/2009, 15:08
Messaggi: 1393
Località: Asti
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riporto una mia esperienza.

ho provato a seminare il misto su sodo con risultati scarsi in quantita' ma buoni come qualita'. In sostanza ritengo che nel mio caso sia inefficiente.

Ho avuto buoni risultati invece con questo metodo.
Nei boschi di robinie ho strappato a mano arbusti e rovi ed effettuato degli sfalci ripetuti molto ravvicinati e delle irrigazioni. Nel giro di due stagioni ho ottenuto un pratino verde, profumato,fertile e fittissimo. A questo punto sono entrato con un motocoltivatore e ho fresato tre strisce da 80 cm x un ventina di mt e distanti tre metri una dall'altra. Ho seminato fitto fitto valeriana ed insalatina alternate. Raccolgo.. diradando e lascio andare a seme il rimasuglio.
Il seme si sparge man mano e colonizza. Funziona benissmo tanto che lo sto ripetendo in parecchi boschi da taglio che conduco.
Magari nei prossimi giorni metto delle foto.

Se dovessi calcolare il lavoro ,l'insalata costerbbe decine di euro al kg.. :)
Diciamo che d'ora in avanti si raccoglie valeriana spontanea ed insalata senza piu lavorare..(tolto il raccolto e le falciature periodiche a 20 cm dell'erba)

_________________
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13/05/2012, 11:24
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