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Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA 
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mi sono sbagliato, 6-8 anni è nel frutteto, con orzo-riso 1 volta l' anno(primavera e/o autunno).
Resta il quesito dei baccellini :)


21/04/2012, 20:15
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Sono nuovo del forum mi sono letto tutta la discussione su Fukuoka, anche quella presente nell’altra discussione, devo dire che la lettura è stata una cosa epica, faccio una premessa in modo che possiate conoscermi e mi scuserete se questa volta sarò un po’ lungo, premetto che conosco gli scritti di Fukuoka da molto tempo e ritengo il libro “la rivoluzione del filo di paglia” il testo base da cui prendere spunto e rifarsi per cercare di ricreare il suo sistema di lavoro. Mi interesso di api, di piante orticole e di fiori, il tutto in una logica amatoriale però fuori dagli schemi tradizionali, faccio tutto questo per hobby ho un terreno sull’appennino toscano in zona Lunigiana a 800 metri con orto non convenzionale piante da frutto in ordine sparso e un piccolo apiario fuori dagli schemi e con questo penso di aver concluso l’introduzione.
Ora vediamo se riesco a rendere nuovamente interessante la discussione visto che mi considero il Fukuoka dell’alto appennino, all’interno della discussione ho notato tanti interventi e tante domande fuori tema che nulla hanno a che vedere con la pratica di Fukuoka, ad esempio le patate sotto i cartoni, esperienza interessante che ho provato ma che nulla ha in comune con l’agricoltura di Fukuoka, interessanti invece sono gli spunti dati soprattutto da PALLINOF da MarcelloC e da altri utenti che cercano di ripercorrere il metodo e ne potremo discutere, ho notato che eugenio il moderatore più volte ha cercato di portare la discussione in termini di rese contabili ma mai nessuno ha approfondito l’argomento.
Una cosa mi ha colpito di molti che sono passati di quà, la ricerca del metodo, di un sistema, capire come fare, personalmente credo che in primo luogo vada capita la filosofia di questo modo di non lavorare la terra, se non si capisce la filosofia è meglio lasciar perdere, inoltre non esiste un sistema Fukuoka Italia che vada bene per tutti gli utenti in quanto l’Italia è un’insieme di ecosistemi totalmente diversi si passa dal mare ai monti in breve tempo, vi sono pianure e altipiani, ci sono climi diversi, temperature diverse, ecc., per poter iniziare l’agricoltura del non fare il primo passo è sedersi ad osservare quello che ci sta attorno, guardare le piante che abitano la nostra zona, guardare le erbe che abitano la nostra zona, guardare gli animali che abitano la nostra zona, guardare gli insetti che abitano la nostra zona, questo è il primo passo verso l’agricoltura del non fare se di questo si vuol parlare, tutto il resto verrà dopo, e dobbiamo ricordarci che ogni intervento che noi facciamo in natura non la rende di certo migliore, la natura le piante non hanno bisogno di noi, vivono benissimo anche senza di noi, se capiamo questo abbiamo fatto già il primo passo verso l’agricoltura del non fare.
Cosa seminare, quali cose seminare e come fare sono cose che si possono fare solo dopo che si è stati a lungo seduti ad osservare.
Un saluto a tutti voi.


23/04/2012, 20:07
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Io intanto ti do il benvenuto tra noi.
Il Fukuoka dell'alto appennino: un nome una premessa direi.
Tenere IT questa discussione è cosa assai difficile, visto che spesso vengono associate a Fukuoka tutte le più disparate tecniche di agricoltura non convenzionale.
Visto che sei esperto spero che tu possa aiutare a fare chiarezza a quanti ancora non ne hanno molta.


23/04/2012, 20:15
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Tosco hai ragione c’è molta confusione, si tende ad accumunare tutte le tecniche alternative e creare una grande confusione, si scambia la permacultura con l’agricoltura del non fare di Fukuoka, ma vi è molta differenza, tanta quanta ne passa da un vino bianco e un vino passito, si confondono le tecniche culturali con il biologico, si ingarbuglia la matassa con il biodinamico, ecc., dobbiamo capire che Fukuoka ha insegnato l’agricoltura del non fare, ma presi dal nostro entusiasmo tendiamo a voler fare, cosa assolutamente sbagliata, dobbiamo imparare a guardare attorno a noi e vedere cosa ci gira attorno.
Solo quando mi sono seduto a guardare ho capito l'essenza del non fare.


23/04/2012, 22:29
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Iscritto il: 23/04/2012, 18:57
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Esempio di come la natura si arrangia, non è stato seminato, non sono state lanciate palline, non c'è stata pacciamatura, non è mai stato innaffiato, nessun tipo di intervento, questo incarna al massimo il pensiero si Fukuoka.


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23/04/2012, 22:41
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Iscritto il: 23/04/2012, 18:57
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Località: Pontremoli
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Se non basta il cavolo sul muro a secco che ha fatto tutto da solo ne metto un'altro in un'angolo dell'aia altri fanno tutto da soli in mezzo alle piagne.
Se non mi sedevo a osservare non mi sarei mai reso conto che la natura riesce a fare tutto da sola.


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23/04/2012, 22:46
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Terraedintorni ha scritto:
Sono nuovo del forum mi sono letto tutta la discussione su Fukuoka, anche quella presente nell’altra discussione, devo dire che la lettura è stata una cosa epica, faccio una premessa in modo che possiate conoscermi e mi scuserete se questa volta sarò un po’ lungo, premetto che conosco gli scritti di Fukuoka da molto tempo e ritengo il libro “la rivoluzione del filo di paglia” il testo base da cui prendere spunto e rifarsi per cercare di ricreare il suo sistema di lavoro. Mi interesso di api, di piante orticole e di fiori, il tutto in una logica amatoriale però fuori dagli schemi tradizionali, faccio tutto questo per hobby ho un terreno sull’appennino toscano in zona Lunigiana a 800 metri con orto non convenzionale piante da frutto in ordine sparso e un piccolo apiario fuori dagli schemi e con questo penso di aver concluso l’introduzione.
Ora vediamo se riesco a rendere nuovamente interessante la discussione visto che mi considero il Fukuoka dell’alto appennino, all’interno della discussione ho notato tanti interventi e tante domande fuori tema che nulla hanno a che vedere con la pratica di Fukuoka, ad esempio le patate sotto i cartoni, esperienza interessante che ho provato ma che nulla ha in comune con l’agricoltura di Fukuoka, interessanti invece sono gli spunti dati soprattutto da PALLINOF da MarcelloC e da altri utenti che cercano di ripercorrere il metodo e ne potremo discutere, ho notato che eugenio il moderatore più volte ha cercato di portare la discussione in termini di rese contabili ma mai nessuno ha approfondito l’argomento.
Una cosa mi ha colpito di molti che sono passati di quà, la ricerca del metodo, di un sistema, capire come fare, personalmente credo che in primo luogo vada capita la filosofia di questo modo di non lavorare la terra, se non si capisce la filosofia è meglio lasciar perdere, inoltre non esiste un sistema Fukuoka Italia che vada bene per tutti gli utenti in quanto l’Italia è un’insieme di ecosistemi totalmente diversi si passa dal mare ai monti in breve tempo, vi sono pianure e altipiani, ci sono climi diversi, temperature diverse, ecc., per poter iniziare l’agricoltura del non fare il primo passo è sedersi ad osservare quello che ci sta attorno, guardare le piante che abitano la nostra zona, guardare le erbe che abitano la nostra zona, guardare gli animali che abitano la nostra zona, guardare gli insetti che abitano la nostra zona, questo è il primo passo verso l’agricoltura del non fare se di questo si vuol parlare, tutto il resto verrà dopo, e dobbiamo ricordarci che ogni intervento che noi facciamo in natura non la rende di certo migliore, la natura le piante non hanno bisogno di noi, vivono benissimo anche senza di noi, se capiamo questo abbiamo fatto già il primo passo verso l’agricoltura del non fare.
Cosa seminare, quali cose seminare e come fare sono cose che si possono fare solo dopo che si è stati a lungo seduti ad osservare.
Un saluto a tutti voi.

è anche perchè il titolo è:
Orto con metodo Fukuoka, discussione PRATICA
ciao nino

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Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. VEDDER


24/04/2012, 2:06
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Un caloroso saluto al nuovo arrivato Terraedintorni che finalmente porta un'aria fresca all'interno della stantia discussione.
Sono completamente d'accordo con te. Io mi sono stancato di ripetere l'importanza di osservare attentamente il nostro ambiente nel trascorrere delle stagioni, non distruggendo, ma modellando e valorizzando tutto ciò che vive spontaneamente e senza alcun intervento. Aggiungerei che i quattro principi fondamentali del metodo fukuoka non sono dei limiti da aggirare con degli artifizi più o meno discutibili, ma dei veri e propri punti di forza per ottenere produzioni costanti e mantenere o accrescere la fertilità naturale del nostro terreno.
Vi lascio il mio "giardino armonico" mi aspetta.
Buona giornata a tutti.


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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.
24/04/2012, 9:26
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Io non seguo Fukuoka nel mio modo "antico e tradizionale" di fare agricoltura naturale, ma ho sempre avuto una grande ammirazione per quanti abbiano la volontà (e la costanza) di fare agricoltura in modo naturale, quale che essa sia!
Mi interesso (ma solo in via teorica) di orti sinergici, permacoltura, biodinamica...ma credo che troppo spesso ci sia confusione tra quanti praticano l'una o l'altra cosa (principalmente da chi lo fa in modo amatoriale)...e ancor più spesso mi pare che venga usato il nome di Fukuoka "un pò a vanvera" (concedetemelo questo :oops: :) ) anche in questa discussione.
Non so quanto parlare di patate sotto cartone, di bancali o quant'altro possa essere effettivamente edificante all'indirizzo di questa specifica discussione, che del NON FAR NIENTE fa bandiera.
La mia semplice e amichevole critica non vuol essere assolutamente distruttiva o contro qualcuno, ma bensì vorrebbe essere da sprono affinchè si possa continuare a leggere e scrivere IT...e non prendendo questo spazio come pretesto per ogni tipo di agricoltura naturale (che sia fondata su uno studio specifico o che si tratti di vere e proprie sperimentazioni).
Il buon Nino ha aperto una bella discussione specifica sull'orto sinergico...e lì si potrà leggere e scrivere di questo.
Qui (credo...) sarebbe bene continuare a parlare di Fukuoka e della sua filosofia di vedere e concepire l'agricoltura.
Ripeto: sono uno spettatore, ma da tale devo dire che mi mancano i preziosi (ed esaustivi) interventi di pallinof e di quanti proprio di fukuoka vogliano parlare.
Perdonatemi se sono stato noioso.


24/04/2012, 10:18
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Iscritto il: 13/12/2008, 18:14
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Tosco ha scritto:
I
Non so quanto parlare di patate sotto cartone, di bancali o quant'altro possa essere effettivamente edificante all'indirizzo di questa specifica discussione, che del NON FAR NIENTE fa bandiera.

Il buon Nino ha aperto una bella discussione specifica sull'orto sinergico...e lì si potrà leggere e scrivere di questo.
Qui (credo...) sarebbe bene continuare a parlare di Fukuoka e della sua filosofia di vedere e concepire l'agricoltura.
Ripeto: sono uno spettatore, ma da tale devo dire che mi mancano i preziosi (ed esaustivi) interventi di pallinof e di quanti proprio di fukuoka vogliano parlare.
Perdonatemi se sono stato noioso.


Ti perdono, non per essere stato noioso, ma non preciso. La mia bandiera si basa sui quattro principi fondamentali e "purtroppo" non vuol dire NON FARE NIENTE. Solo dopo un'attenta osservazione dell'ambiente e la conoscenza del ciclo naturale dell'energia possiamo trovare la tecnica di coltivazione più appropriata per ottenere i risultati prefissi (sempre mantenendo i piedi a terra).
Ammiro il buon Nino per la sua energia vitale che mette nel suo lavoro (o meglio hobby), ma considero la coltivazione su bancale una tecnica di produzione fuori suolo dispendiosa dal punto di vista energetico. Fuori suolo significa rinnegare la madre terra e avere la presunzione di ricreare un ambiente naturale stabile, ma alla lunga molti falliscono.
Vi mostro due foto della mia coltivazione di aglio 2012 su le stesse file che hanno ospitato la stessa coltura per 4 anni intervallata a pomodoro estivo. Unica operazione semina nei fori e pacciamatura iniziale (novembre) con sfalcio del prato e residui delle piante di pomodoro.
Spero di trapiantare i pomodori che allevo in vivaio tra una quindicina di giorni.


Allegati:
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“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.
24/04/2012, 12:30
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