Sto prendendo in questi giorni una decisione complessa. Ho un terreno di conformazione molto varia, abbastanza esteso (circa 3 ettari). La decisione e quella di tentare di coltivarlo in modo "naturale" riducendo al massimo gli interventi di concimazione e trattamento. Ovviamente,visto che non si campa d'aria, sono costretto a cercare anche un rendimento economico. Sto progettando la disposizione e la scelta del tipo di piante e ortaggi da coltivare. Tutti i consigli sono bene accetti. Grazie
Ciao a tutti, prometto a Flavio che appena possibile invierò nuove foto che documentano il mio lavoro. Tanti auguri a Raviolo per la sua disponibilità di una buona superficie di terreno. La scelta di una coltivazione "naturale" è di per se già un'ottima scelta economica, eliminare la concimazione di sintesi e i trattamenti antiparassitari nei fruttiferi e nelle ortive significa un risparmio che può arrivare anche al 20% delle spese totali. Ricordo che la prima regola è la non lavorazione del terreno, cioè non alterare il suo profilo e permettere lo sviluppo dei migroorganismi necessari per una buona umificazione della sostanza organica. Il contenimento delle piante non coltivate avviene attraverso una buona gestione della biomassa totale. Se ti interessa possiamo continuare a parlarne. Cordiali saluti.
Mi inserisco....Ma in cosa si sostanzia questa "buona gestione della biomassa totale"? Per esempio io (che ho un orticello familiare) sono assediato dalla gramigna. Molta ne ho estirpata a mano ma le radici più profonde spesso sono troppo giù perché ci possa arrivare. Nemmeno la pacciamatura (ohimé con plastica) le ha sconfitte. Sono stato consigliato a seminare una graminacea in competizione, lo farò in autunno, non credo di poter farlo ora. Ma oltre alla gramigna ho altre "erbacce", come fare? Grazie
Perchè eliminare la gramigna? Ottima pianta tappezzante che impedisce il compattamento del suolo dovuto alla frequentazione e favorisce la penetrazione dell'acqua piovana. Se è necessario contenerla basta inserire la medica che avendo un apparato radicale più profondo è competitiva nel periodo siccitoso estivo e garantisce una buona quantità di biomassa da utilizzare per la pacciamatura di fruttiferi o ortive. Saluti.
Ciao, Pallino conosci il Wwoof? Accetti persone in visita al tuo giardino? Mi interessa molto anche il discorso armonico oltre a quello agricolo. Accetti manodopera in cambio di insegnamenti?
Scusate se scrivo quì questa cosa privata, però il sito non mi lascia contattare direttamente Pallino.
Ciao Marcello confermo la mia disponibilità a incontri e scambio di esperienze e idee. Se ho capito bene dove abiti non ci separa una distanza proibitiva, quindi mettiamoci d'accordo e a presto. Ritornando al discorso della biomassa sono convinto nella inutilità della lotta spietata alle "malerbe", troppo costosa dal punto di vista energetico e ci priverebbe di una quantità di biomassa da poter utilizzare nella coltivazione. Lo scopo fondamentale dell'aratura è proprio il contenimento delle "malerbe", l'impoverimento energetico del terreno sostituito dal necessario inserimento dei fertilizzanti di sintesi, creando un circolo vizioso che porta inesorabilmente verso l'inaridimento del terreno con la scomparsa di tutti gli organismi che l'abitano. Saluti a tutti.
Si'.. mi interessa parlarne, e ti ringrazio per la disponibilita'. Quindi, se ho capito bene, obiettivo primario e' conservare la qualita' del suolo impoverendolo il meno possibile. Mantenere la vegetazione attuale, modificandola a piccoli passi in modo da trasformarla il piu possibile in vegetazione utile..(ortaggi e simili). In realta' io al momento ho eseguito un intervento radicale.. perche' sul terreno erano cresciuti salici e pioppi alti piu di 25 mt quindi disboscando e tritando i ceppi ho gia modificato molto il terreno. Pensavo anche di scavare in un angolo un bacino importante 20X10X3 mt in modo da raccogliere acqua e poterne disporre d'estate. Il mio terreno ha la caratteristica di diventare paludoso quando piove molto e deserto quando fa secco. Per cui pensavo di drenare l'acqua in eccesso per poi restituirla quando necessario.
Certo l'obbiettivo è aumentare il contenuto di energia del suolo in modo da permettere l'asportazione di energia sottoforma di prodotti da destinare al consumo o mercato e creare un sistema stabile e in equilibrio. Tutto avviene secondo la dinamica della "catena del pascolo". Le piante verdi trasformano l'energia luminosa trasformandola in energia chimica che servirà da nutrimento agli erbivori e altri animali. Successivamente la morte dei vegetali e animali e le loro deiezioni attivano la catena del detrito composta da tutti quella categoria di microorganismi che per via aerobica formano l'humus quale nutrimento per le specie vegetali fotosintetiche. L'agricoltore si inserisce nella catena sosituendo gli erbivori, ma per avere garantita sempre erba fresca dovrà rispettare l'equilibrio biodinamico dell'ambiente. Saluti a tutti.