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Metodo Fukuoka e no lavorazioni su terreno limoso
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ninuzzo
Iscritto il: 05/02/2015, 23:19 Messaggi: 8
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Vorrei sapere se qualcuno ha provato il metodo fukuoka su terreno limoso. Il terreno limoso richiede molta acqua durante la tarda primavera e l'estate e bisogna irrigare ad allagamento o tramite solchi, altrimenti diventa duro come una pietra se non zappato e ci si cammina sopra, In inverno quando c'è abbondanza di pioggia la terra è pastosa e difficile da lavorare e si attacca alla zappa o agli stivali.
Io su questo terreno sono riuscito a fare crescere il trifoglio bianco, ma la terra è rimasta dura. Anche alllagandola, i semi delle piante utili all'uomo hanno difficoltà a spuntare in mezzo al trifoglio, mentre purtroppo l'acqua del canale di irrigazione è piena di sementi di infestanti che vi cadono lungo il suo corso e che vi crescono rigogliose.
Ho avuto più successo ficcando i semi nel terreno dopo aver allagato la terra che gettandoli. Mais e taccole sono nate rigogliose in questo modo. Comunque sia riesco a coltivare solo le piante alimentari che si adattano a questo tipo di terreno. Senza zappare la terra non riesco coltivare con successo melenzane o peperoni che non sopportano ristagni d'acqua perché il terreno limoso quando è allagato diventa impermeabile e fa ristagnare l'acqua.
Tra l'altro per irrigare devo per forza scavare i solchi in quanto non dispongo di acqua a pressione e nemmeno posso usare tubi di irrigazione perché l'acqua è sporca di terra e si otturano. Quest'anno ho scavato in inverno solchi di 20cm di profondità con i bordi di terra dura non zappata e conto di utilizzarli permanentemente. Avranno però bisogno di sarchiatura e andrà di frequente tagliata l'erba ai bordi. Per concimare con poca fatica zappo nel canale dell'acqua di irrigazione a monte, facendo arrivare acqua satura di limo e butto un po' di pollina nei solchi. Questo è il metodo di coltivazione meno faticoso che sono riuscito a concepire su questo tipo di terreno, ma implica comunque una certa quantità di lavoro. Forse è possibile attuare il metodo Fukuoka dopo aver cambiato la composizione dello strato superficiale della terra, ma ci vorranno chissà quanti anni. Qualcuno ha avuto esperienza di coltivazione senza lavorazioni su questo tipo di terreno? Per favore condividetela qui.
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12/01/2016, 3:49 |
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glib
Iscritto il: 29/11/2015, 4:19 Messaggi: 805 Località: Midwest > Bassa bolognese
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dove sei come clima e che raccolti ti interessano?
_________________ radici delle coltivazioni erbacee: http://soilandhealth.org/wp-content/uploads/01aglibrary/010139fieldcroproots/010139toc.html
radici degli ortaggi: http://soilandhealth.org/wp-content/uploads/01aglibrary/010137veg.roots/010137toc.html
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12/01/2016, 17:59 |
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ninuzzo
Iscritto il: 05/02/2015, 23:19 Messaggi: 8
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Sono nel nord della Calabria. Da maggio ad agosto è necessaria l'irrigazione perché il clima è generalmente secco. L'acqua di irrigazione che uso è quella del disgelo delle sorgenti montane. La terra che coltivo era secoli fa una palude che è stata bonificata dai monaci benedettini, che hanno anche canalizzato le acque che l'alimentavano e per questo motivo il terreno è limoso. Mi interessano principalmente i seguenti raccolti: fave,piselli,pomodori, fagioli/fagiolini/taccole, mais, zucche. Secondariamente anche scarole, grano, cicerchie, ceci, girasoli, cime di rape, cavoli. Questi raccolti li ottengo senza lavorazioni e in modo biologico, ma utilizzo solchi concimati tramite il limo stesso come ho detto prima e pianto i semi nel solco dopo averlo sarchiato e allagato.
Il grano mi è germinato con la tecnica di fukuoka di ricoprire i semi di argilla e gettarli, ma non mi conviene coltivarlo su piccola scala perché il 50% del raccolto o più lo mangiano gli uccelli già quando le spighe sono verdi.
Le zucche mi crescono da sole senza necessità di lavorazione del terreno, basta che nel terreno ci siano semi di zucca (anche quelli di zucche non raccolte e marcite), devo solo far arrivare l'acqua alle piantine spuntate spontaneamente a primavera. Le rape non si ingrossano se non si zappa il terreno.
Il trifoglio bianco su questo tipo di terreno genera una rete di radici superficiali, sembra che anche lui abbia difficoltà a penetrare, tuttavia è lo stesso in ottima salute, ma non mi sembra sia utile come pacciame naturale con questo tipo di terreno.
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13/01/2016, 2:15 |
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glib
Iscritto il: 29/11/2015, 4:19 Messaggi: 805 Località: Midwest > Bassa bolognese
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questo problema mi interessa molto perche' anche in pianura padana se vai in campagna dopo una pioggia riporti un tacco di 5 cm di fango. dovro' scrivere vari commenti perche' non ho mai piu' di una mezz' ora al lavoro. in questo commento voglio dire che devi pensare in termini di biological drilling. posso parlare concognizione di causa del Giappone perche' a causa del mio lavoro ci sono stato molte volte. il clima e' simile all' Italia, ma ci sono due differenze: piove molto di piu' e il suolo, di roccia madre vulcanica, e' molto piu' sciolto delle nostre aree argillose. in Giappone, dove tutti fuori dalle citta' hanno l' orto, il metodo Fukuoka e' seguito dalla maggioranza, tutta quella bella pacciamatura diventa composto, e la pioggia e i lombrichi lo incorporano nel suolo. da noi rimane sopra, e la pioggia lo porta via. Come gia' scritto in altri commenti, quel metodo va bene per quel luogo, ma in particolare con terreni pesanti e' limitato. ci sono molti altri che hanno scritto/parlato di gestione del suolo oltre a Fukuoka, guarda per esempio la lista alla fine della pagina Wikipedia di Sepp Holzer https://en.wikipedia.org/wiki/Sepp_Holzera me piace un altro contadino, Gabe Brown, che puoi trovare in inglese su youtube (se non capisci l' inglese, non ti preoccupare, scrivero' di nuovo). Lui e' in North Dakota, territorio freddo e semiarido, ma almeno lui, come me e te, lavora su argilla e gestisce il suolo in modo da assorbire acqua, di fatto aumentando la capillarita' con radici come vogliamo fare noi. (in realta' poi Brown fa parte di un collettivo che include contadini e professori universitari, lui e' quello che parla di piu'). anche Brown ha 5 principi di gestione del suolo, come Fukuoka, ma sono differenti. Per biological drilling si intende usare piante con radici molto aggressive, che spaccano il terreno e muoiono, lasciando quei micro canali che poi sono usati da funghi, lombrichi, e altre piante meno aggressive. il trifoglio non e' male (guarda "clover" sul primo link nella mia firma), ma con questi suoli usare il trifoglio e' come andare in guerra con una scacciacani. va bene dopo che il suolo e' scassato, per seguire uno dei principi di Brown che dice che il suolo deve avere sempre qualche radice viva dentro. tra le infestanti che spaccano bene il suolo la bardana (arctium lappa) e l' acetosa (varie specie di rumex) sono le migliori. Tra gli ortaggi le cicorie, il cardo e la bieta fanno bene, ma sono i cover crops (piante usate per una serie di effetti positivi sul suolo, dopo che hai fatto il tuo raccolto principale) che hanno le proprieta' migliori. fra questi: - migliore produzione biomassa, sorgo - migliore produzione biomassa nel suolo, ravanello gigante - migliore profondita' (dopo vari sfalci), erba medica - scasso piu' veloce, anche se superficiale, circa 6 settimane, grano saraceno.
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13/01/2016, 15:46 |
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ninuzzo
Iscritto il: 05/02/2015, 23:19 Messaggi: 8
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Quello che dici è molto interessante. Naturalmente la filosofia di Fukuoka è giusta. Molte cose nascono meglio nel mio terreno quando spuntano da sole perché ho gettato i semi dovunque. Si tratta ovviamente di piante che sono adatte per il mio tipo di terreno.. 'anno scorso tutti i contadini attorno a me che hanno coltivato le zucche arando la terra le hanno guastate, mentre le mie che sono nate spontanee sono venute belle e sane e in gran quantità.
Per quanto riguarda il cardo, un tipo, detto stoppione, cresce selvatico sul mio terreno ed ha una radice a fittone molto lunga. Ovviamente non posso avere un'infestazione di queste piante nei solchi perché altrimenti non mi crescerebbero le piante utili. Le faccio crescere fuori dai solchi. Nei solchi coltivati intensamente posso realizzare una sorta di drilling con le stesse piante che ho coltivato. Ad es. se coltivo i piselli, invece di estirparli alla fine del loro ciclo di vita e lavorare il terreno (che senza mezzi meccanici è molto faticoso), posso semplicemente tagliare le piante secche lasciando le radici e nello stesso solco ammorbidito dall'acqua piantare poi i fagioli. Per evitare la fatica delle lavorazioni intendo d'ora in poi utilizzare sempre gli stessi solchi profondi, apportando leggeri strati di concime biologico e tagliando le erbe che li infestano ai bordi con un coltello affilato, lasciando le radici. Ai bordi dei solchi sto trapiantando anche molte piantine di fragole così sarò dolcemente infestato.
Poi ho piantato anche diversi alberetti da frutta che in questo tipo di terreno creano anche radici superficiali. Molti di questi alberi perdono le foglie d'inverno e ai loro piedi potrò coltivare benissimo le verdure invernali perché quando sono spogli il sole penetra abbastanza bene. In primavera e d'estate il sole è così forte qui che persino il mais e i pomodori crescono bene all'ombra, a volte anche meglio perché il caldo troppo intenso può cuocere i pomodori qui, guastandoli prima della maturazione.
Dalla mia esperienza mi pare di capire che la questione è questa: la terra è una risorsa e la fertilità si mantiene se questa risorsa è ben sfruttata. Che si tratta di infestanti o colture utili non fa differenza, l'importante è che la terra sia tutta occupata da piante. Le terre lavorate che hanno gli spazi interfilari privi di piante perdono fertilità verso l'alto e verso il basso. Fukuoka ha ragione nel dire che le "erbacce" non vanno eliminate totalmente ma solo controllate. Alcune che crescono spontanee nella mia terra, come ortica, malva e piantaggine sono delle vere e proprie piante medicinali di cui sto imparando a fare uso. Ho anche molta camomilla e portulaca. Quest'ultima penetra nel mio terreno più del trifoglio e ha radici grosse e se pestata rimane bassa.
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14/01/2016, 0:22 |
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glib
Iscritto il: 29/11/2015, 4:19 Messaggi: 805 Località: Midwest > Bassa bolognese
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Si', fai tutto bene, stiamo solo cercando di accelerare un processo che prende decenni se lasciato alla natura. Una cosa che puoi fare sempre e' che, dato che da te non gela, se vuoi far fuori le tue piante fittonanti, cover crop o erbacce, le devi tagliare quando fioriscono. Quello e' il momento in cui la pianta e' piu' debole, ci mette molto a ripartire, e soccombe alle altre piante seminate. questo e' un principio generale. Secondo me, per il tuo sito le piante ideali sono - solo sorgo d' estate. magari piantato ad agosto dopo le patate o le cipolle, e falciato quando e' alto un metro, e poi falciato di nuovo quando fa freddo. la prima falciatura costringe la pianta a mandare radici piu' giu' del 250% - favino e ravanello gigante d' inverno. Brown da' delle regole per la copertura polifita, e il ravanello non da' supporto alle micorrize, per cui devi avere qualcos' altro. Il favino e' la leguminosa piu' potente nei terreni pesanti, fittonante pure. Sfalcia tutto quando vanno a fiore in primavera e ripianta. Ti aggiungo dei siti per vedere il ravanello gigante, che crea veri buchi nel suolo: - foto di ravanello invernale in Arizona, gia' tagliati, dove c'e' una argillaccia come la tua, commento #3. commentatore dice che quando tagli i ravanelli grossi, quelli piccoli hanno luce e ti tocca fare un altro taglio piu' tardi. anche, aggiungo io, quando muoiono fanno una bella puzza. http://growingfruit.org/t/no-till-farming-article/443/3- video di ravanelli fatti in seccagna, con 3 cm di pioggia in autunno in Indiana. Guarda il video partendo da 1:44, mostra con la vanga che un ravanello smolla il terreno per un raggio di 10 cm. https://www.youtube.com/watch?v=Wn-sDX95H84Io li uso, e uso la verdura in cima congelata in sacchetti per fare il brodo d' inverno. quelli piccoli sono buoni in pinzimonio con cardo e carote. E' veramente il tipo di pianta che ti salva anni di gestione suolo. ora scappo ma devo ancora scrivere sulla teoria di come si apre il suolo argilloso, e anche su hugelkutur verticale.
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14/01/2016, 0:54 |
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glib
Iscritto il: 29/11/2015, 4:19 Messaggi: 805 Località: Midwest > Bassa bolognese
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se uno guarda a un terreno degradato o compattato, lasciato a se' stesso, trovera' che e' prima colonizzato naturalmente da piante che riescono a spaccare il terreno, oppure ce la fanno senza micorrize e sostanza organica. e' solo piu' tardi che subentrano altre specie. quindi all' inizio uno deve per forza fare qualche semina di piante pionieri. le micorrize anche se ci sono non hanno la forza di spaccare.
per continuare questa idea di imitare la natura, consideriamo una prateria soggetta a periodici passaggi di bisonti. tutti i suoli migliori del mondo (Ucraina, Argentina, e Midwest americano) sono nati dall' interazione fra ruminanti ed erbe. i ruminanti passano e pascolano pesantemente ma per tempo breve. Le piante pascolate devono fare diverse cose: primo devono ridistribuire risorse, secondo devono assumere nuovi nutrienti alla svelta. La distribuzione di risorse avviene con la morte di alcune radici superficiali o di media profondita'. questo crea un suolo con microcanali, e migliore penetrazione per acqua radici e funghi. nonche' cibo per lombrichi e altra microfauna.
secondariamente, la pianta spingera' giu' nel suolo alla ricerca di acqua. Lo sfalcio imita il pascolo, se l' erba medica arriva tranquillamente a 2.5 metri, e' perche' e' stata falciata molte volte. Se il sorgo va da 30 a 75 cm dopo il primo sfalcio, e' per questo. questo col tempo fa un suolo piu' profondo, perche' materia organica e' depositata sempre piu' in basso, e nel nostro caso porta acqua lungo tutta la colonna del suolo, non solo in cima.
infine, la pianta segnala chimicamente alle micorrize che ha bisogno di nutrienti. le micorrize rendono disponibili minerali che erano legati in precedenza, aumentando la fertilita' del suolo. Gabe Brown pascola le sue vacche sul terreno prima di piantare granoturco, e produce raccolti competitivi con quelli che fertilizzano.
quindi per spaccare il suolo ci vogliono piante pionieri e sfalci. le micorrize, probabilmente assenti in un terreno cosi' pesante, colonizzeranno il terreno e entreranno in simbiosi con piante vive, scambiando nutrienti ed acqua tirati su attraverso i microcanali esistenti, in cambio di zuccheri dalle piante vive. e' per questo che Brown fa in modo di avere sempre radici vive nel suolo, per mantenere la simbiosi. Di fatto, le sue miscele hanno specie pilastro che fanno l' 80% dei semi, per esempio nel tuo caso ravanello e favino per l' inverno, piu' altre per avere un apparato radicale completo e mantenere piu' micorrize possibile (nel tuo caso speci sussidiare per l' inverno potrebbero essere loietto o altre erbe).
perche' il trifoglio non funziona? perche' va giu', trova uno strato duro e secco e si ferma. ma se ci fossero quei microcanali in esistenza, troverebbe lo strato piu' penetrabile e piu' umido. e' la continua presenza di acqua, insieme alla possibilita' di penetrazione, che spinge giu' le radici. trifoglio (e ortaggi) con radici profonde sono piante piu' sane e produttive.
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14/01/2016, 4:31 |
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glib
Iscritto il: 29/11/2015, 4:19 Messaggi: 805 Località: Midwest > Bassa bolognese
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una volta che esistono quantita' sufficienti di micorrize, lombrichi, e microcanali, vale la pena passare a una copertura polifita. Brown da' diverse ricette, in cui prende almeno una pianta da 4 categorie diverse. Poi pascola, stende quello che resta, e pianta attraverso.
voglio anche dire che ho considerato per il mio caso anche hugelkultur verticale. si sa che se i tronchi sono sepolti in verticale gli ortaggi resistono meglio alla siccita'. io di tronchetti ne ho seppelliti parecchi, e so che diventano terriccio. e' facile capire perche' funzionano. attraverso il terriccio verticale acqua funghi e radici possono scendere dove secca di meno. io pensavo a prendere una trivella per pali da attaccare al trattore, e piantare a scacchiera tronchetti di un metro.
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14/01/2016, 4:37 |
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PakChoi
Iscritto il: 22/06/2013, 8:34 Messaggi: 368 Località: Alpago (BL)
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Consigliere anche l'interramento del cippato. Vedi il libro 'L'orto senz'acqua' di Jacky Dupety.
_________________ www.ortonaturale.it
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28/03/2016, 19:16 |
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ninuzzo
Iscritto il: 05/02/2015, 23:19 Messaggi: 8
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Il mio problema è che non ho mezzi meccanici, però l'acqua di irragazione gratis ce l'ho. Così quello che faccio è di scavare i solchi con l'aiuto dell'acqua e poi ci ficco i semi. Senza lavorazioni del terreno riesco a fare solo piante che sopportano i ristagni d'acqua. D'inverno quando piove spesso il fattore limitante è dovuto alle erbacce che hanno il loro abitat nei terreni limosi e veramente la fanno da padrona. Anche il trifoglio cresce, ma certamente non da solo. Senza mezzi meccanici potrei favorire le erbacce a radice lunga, ma anche la selezione manuale dell'erbacce è molto laboriosa e va ripetuta ogni anno perché le sementi volano e vengono anche dall'acqua di irrigazione.
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28/03/2016, 21:23 |
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