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Tecniche di coltivazione, malattie, concimazione, varietà, semine, trapianti e raccolta - Consigli e curiosità su serre, orti familiari, ecc.
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L'innesto erbaceo del carciofo

31/08/2010, 1:38

Qualcuno sa qualcosa in merito, all'innesto erbaceo del carciofo, per lo meno su cosa si innesta?

Re: L'innesto erbaceo del carciofo

31/08/2010, 9:16

Mi sembra di avere già letto una domanda simile ma non ricordo dove, non so indirizzarti per eventuali risposte.
Il carciofo è della famiglia delle asteracee, volendo ci sono moltissime piante della famiglia tra cui scegliere, non riesco però a immaginare come potrebbe essere la tecnica di innesto.
Le piante sono molto delicate, non credo che potrebbero resistere all'innesto.
Ho letto di propagazione tramite gemme (non carducci) forse useresti queste?

Re: L'innesto erbaceo del carciofo

01/09/2010, 20:28

L’INNESTO ERBACEO IN CARCIOFO Temperini A., Ercolani F., Temperini O., Colla G., Sac-cardo F. Dipartimento GEMINI - Università della Tuscia, Via S. C. De Lellis snc, 01100 Viterbo, Italy. Università della Tuscia, Via S.C. De Lellis snc, 01100 Vi-terbo, Italy.
E-mail: temperini@unitus.it Negli areali del nostro Paese in cui la coltivazio-ne del carciofo è maggiormente diffusa, si stanno verifi-cando gravi problemi fitosanitari a causa della diffusione di patogeni tellurici (es. Verticillium dahliae) attraverso il materiale di propagazione (carducci e ovuli) prelevato da carciofaie al termine del ciclo produttivo. Parallelamente, è in atto un forte impegno in programmi di miglioramento genetico da parte di ditte sementiere (Nunhems, Semiorto, ecc.) e di Istituzioni scientifiche (Università degli Studi della Tuscia) per ottenere cultivar e ibridi F1 propagabili via “seme” al fine di garantire materiale di propagazione sano ed a costi contenuti e semplificare la gestione della carciofaia. Tuttavia le poche cultivar e ibridi F1 di carcio-fo oggi disponibili sono caratterizzate dall'assenza di resi-stenza alla tracheoverticillosi che invece risulta essere presente in alcune linee di cardo. Pertanto, l'innesto di cultivar di carciofo ad elevato valore merceologico su portinnesti resistenti di cardo potrebbe rappresentare una valida soluzione ai problemi di tracheoverticillosi. Scopo della ricerca è stato quello di valutare la possibilità di impiegare l'innesto in carciofo utilizzando genotipi di un certo interesse propagabili via “seme” e portinnesti di cardo coltivato e selvatico. In particolare, sono state effet-tuate delle prove per la messa a punto la tecnica di inne-sto. Dalle prove è emerso che per la buona riuscita dell'innesto occorre: ridurre nelle prime fasi la disponibi-lità di luce al fine di favorire l'allungamento dell'ipocotile e quindi rendere possibile l'innesto; sincronizzare l'epoca di semina dei due bionti affinché raggiungano contempo-raneamente lo stadio ottimale per l'innesto (emissione prima foglia vera); adottare la tecnica di innesto a spacco obliquo con taglio di un cotiledone. Nel complesso i risultati ottenuti, seppure preliminari, e-videnziano la possibilità di impiegare l'innesto erbaceo anche per il carciofo come mezzo prevenire l'insorgenza di attacchi da patogeni tellurici.
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