Caro Eugenio,
senza polemiche, il mio non è un articolo scritto di getto, è solamente uno sfogo verso un approccio alle cose oggi così dilagante e per me - ripeto per me - profondamente errato. Il cercare di mettere a forza un qualcosa dove non c’è, invece di ricercarlo dove già è presente. Di
functional foods ve ne sono già molti in natura. Sarebbe sufficiente incentivarne il consumo.
Per quanto riguarda gli OGM, mi ritengo profondamente contrario, ricordando il come, il perché e le conseguenze che hanno creato, sia in paesi “arretrati” come l’India, che in “colossi del progresso” come l’America. Ma questo credo sia più una questione di etica personale (brevetti, proprietà intellettuale delle risorse genetiche, geni killer, e così via).
Il vero problema è che ad oggi non vi sono ancora studi - e il fattore tempo ne è il vero testimone (il primo OGM è del 1973!) - sugli effetti degli OGM sulla salute umana sul lungo periodo. A tale scopo ti invito, per esempio, a dare un’occhiata al report dell’EFSA su tali argomenti che allego.
Ciò non toglie il possibile loro utilizzo per la produzione di somatostatina, insulina, vaccini, animali donatori di organi per xenotrapianti, la cura di alcuni tumori, il biorisanamento di siti contaminati,…come giustamente suggeriva Mariateresa.
Infine, sono fortemente d’accordo con te con il problema del “km zero”, ma questo è un altro paio di maniche.
Un caro saluto a tutti e … BUON DIBATTITO!
Jacopo
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