fagioli (semi) macchiati e/o magiati

Purtroppo dalla foto io non ricavo un plausibile orientamento.

Servirebbe intanto capire se ci sono fori sul baccello e/o sui semi, e se per caso hai trovato insetti o larve al loro interno. Eppoi occorre sapere se il danno è diffuso e se prevale l'aspetto 'macchiato' su quello 'mangiato'.

Se non ci sono fori né si trovano parassiti e se il 'mangiato' in realtà è semplicemente un seme rovinato, si lascia l'ipotesi di coleotteri o larve di lepidottero e si andrebbe ad esempio su insetti con apparato buccale pungente.

Dal link che ti è stato proposto avrai constato quanti siano i possibili agenti di danno, dunque si può procedere solo per esclusione per categorie (salvo ovviamente che non si trovi un parassita all'interno dei baccelli, ma per il campionamento serve aprirne parecchi).

Allora è possibile che i danni che hai notato siano riferibili a punture di cimice. Escluderei malattie crittogamiche.

Temo tuttavia che il rimedio che intendi adottare serva a ben poco, quantomeno esiste un'amplissima bibliografia sui mezzi&metodi di lotta fin qui sperimentati in particolare avverso Halyomorpha halys, ma la soluzione che si spera più efficace passa per il controllo biologico.

Quanto al mix di cui hai parlato, constato che esso viene indicato solo in siti amatoriali e similari, ma dal punto di vista fitoiatrico onestamente non ne capisco la ratio. Rimanendo sempre su tali siti c'è anche chi millanta "soluzioni definitive" per mezzo di un mix segreto di estratti naturali con funzione repellente (analoga sarebbe la funzione del neem), ma in letteratura scientifica nulla si trova circa un efficace potere repellente di sostanze varie (*).
A prescindere che l'olio di neem tal quale contiene una modesta percentuale di sostanze attive, la miscela che viene indicata quando esso è un prodotto fitosanitario (azadiractina) è con olio bianco; il sapone immagino dovrebbe fungere da adesivante, senonché ha un pH notoriamente basico mentre nelle etichette si consiglia al contrario di acidificare la suddetta azadiractina (e per esteso anche l'olio che è un estratto a freddo).

(*) Lara Maistrello, Università di Modena e Reggio Emilia:
Altre strategie come l'uso di 'repellenti' a
base di aglio o caolino fino ad ora non hanno dato risultati chiari e sono ancora in fase di
sperimentazione seria (con la cimice asiatica sono spuntati a decine dei millantatori di
efficacia di prodotti vari ma non c'è nessuna evidenza scientifica a supporto!).