Ho ereditato un terreno in cui tre anni fa è stato deposta una grande quantita di trucioli di abete di una falegnameria, per quantificarla indico uno strato di circa 10 cm di altezza.
Come se non bastasse questi trucioli sono stati interrati e sparsi nel sottosuolo con una motozappa.
Ovviamente la grande quantità di cellulosa impedisce agli ortaggi di crescere, e anche l'erba fa lo stesso.
In precedenza era un buon terreno agricolo, anche se mancante di un po' di calcio.
Vorrei rifare un piccolo orto, è possibile cercare di riparare all'enorme danno? E come?
Un saluto a tutti






Gli intellettuali sono come la mafia. Si uccidono tra di loro. (W. Allen)

Bell'eredità ti hanno lasciato! Questo è quello che succede quando ci si improvvisa "eco-smaltitori" senza sapere cosa si va combinare!
Il problema in questo caso consiste in un rapporto carbonio/azoto assolutamente sbilanciato verso il carbonio. Questo significa che i microrganismi del terreno avranno bisogno significativi apporti di azoto, in vari forme per poter decomporre tutti quei trucioli in tempi ragionevoli. In sintesi dovresti apportare importanti quanitativi di urea o di nitrato d'ammonio con il serio rischio tuttavia di determinare inquinamento della falda sottostante per lisciviazione di composti azotati.
La cosa migliore da fare sarebbe asportare quanto più possibile lo strato di trucioli e smaltirli separatamente. Potresti cercare di compostarli utilizzando additivi idonei oppure bruciarli. Di quello che rimane nel terreno puoi cercare di accelerarne la decomposizione con delle concimazioni azotate ma senza eccedere, per i motivi riportati sopra.