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Tecniche di coltivazione, malattie, concimazione, varietà, semine, trapianti e raccolta - Consigli e curiosità su serre, orti familiari, ecc.
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Concimi a lenta cessione, utili o controproducenti?

06/05/2024, 19:35

Buonasera, mi sarebbe utile sapere un vostro parere/consiglio riguardo i cosidetti concimi a "lenta cessione".
Allora, siccome volevo prendere un concime completo di microelementi da abbinare al concime organico Prodigy Plus (che gia utilizzo)
al consorzio dove mi son recato, mi è stato consigliato di prendere un prodotto a lenta cessione.
Siccome ho l'abitudine di non acquistare mai le cose su due piedi, ma preferisco sempre prima documentarmi, ho fatto qualche ricerca in
internet e qui mi si è aperto un mondo!... nel senso che fertilizzanti a lenta cessione e a cessione controllata, ne esistono tantissimi e
con meccanismi di rilascio differenti!.... ad ogni modo mi sembra di aver intuito che tali meccanismi si possono riassumere in 3 principali
categorie, ovvero:
1) L'inibizione del processo di nitrificazione dell'azoto ammoniacale
2) L'utilizzo dell'azoto ureico sottoforma di composti complessi a bassa solubilità, ottenuti da reazione dell'urea con sostanze chimiche
denominate "Aldeidi" (es. formaldeide)
3) Incapsulamento dell'azoto e gli altri elementi nutritivi, tramite membrana/pellicola di sostanze semi-impermeabili e che quindi lascia
uscire l'azoto moolto lentamente.

Personalmente non saprei quale meccanismo si possa ritenere migliore..... ad esempio sembrerebbe che l'inibizione del processo di nitrificazione,
vada ad interferire e/o bloccare i microrganismi del terreno che svolgono appunto tale operazione e che garantiscono la fertilità del
suolo, quindi questo meccanismo d'azione risulterebbe addirittura controproducente nei terreni compatti a scarsa fertilità...

Il 3 metodo che sfrutta il rivestimento degli elementi nutritivi con sostanze che ne rallentano il discioglimento, presenta l'inconveniente
che poi tali sostanze residuali difficilmente degradabili, rimangono nel terreno.....
Forse il 2° meccanismo, cioè quello di utilizzare l'azoto ureico combinato con le cosidette "Aldeidi" potrebbe essere il migliore.... però
anche qui è da valutare quanto "salutari" siano questi composti e sopratutto le aldeidi!!
ad esempio se non erro, la formaldeide è riconosciuta come sostanza tossica, anzi mi pare che OMS l'abbia inserita tra le sostanze
potenzialmente cancerogene! :?
Insomma non vorrei che, alla fine della fiera, gli aspetti negativi superino i vantaggi.... e quindi anzichè un concime a lenta cessione magari
mi conviene prenderne uno con azoto organico oppure con azoto ureico, che sono le forme di azoto a rilascio piu lento rispetto alla forma
ammoniacale e nitrica.
Comunque mi sarebbe molto utile se qualcuno volesse intervenire in merito, magari riportando la propria opinione.

Re: Concimi a lenta cessione, utili o controproducenti?

07/05/2024, 6:27

Il letame bovino è un ottimo concime a lenta cessione.

Re: Concimi a lenta cessione, utili o controproducenti?

15/05/2024, 20:03

Marco ha scritto:Il letame bovino è un ottimo concime a lenta cessione.

mmmh...ho i miei dubbi...
mi sembra piu che altro un concime (ammendante) a cessione ritardata!...nel senso che gli elementi nutritivi che contiene,
sono resi disponibile x le piante una volta che è stato "trasformato" dai microrganismi del terreno

Re: Concimi a lenta cessione, utili o controproducenti?

15/05/2024, 21:28

ZioZapco ha scritto:...
Comunque mi sarebbe molto utile se qualcuno volesse intervenire in merito...

Apprezzabilissima la tua ricerca, tuttavia secondo me la scelta dovrebbe proritariamente orientarsi non tanto alle forme di rilascio ma su composizione del concime in rapporto alla coltura e durata della cessione.
Quanto al meccanismo di rilascio leggo che esistono due modalità: a cessione controllata nel tempo (sono quelli in cui il prodotto è avvolto da una pellicola la quale può essere di natura diversa - anche di sostanze semplici quali zolfo-urea - con vantaggi e svantaggi) influenzata da temperatura e acqua; a cessione lenta (rilascio per idrolisi/biodegradazione/solubilità limitata) influenzata, oltre che da T e H2O, anche da pH e microrganismi del terreno. Anche questi fattori potrebbero essere presi in considerazione in rapporto al proprio appezzamento e modalità di onduzione.

Re: Concimi a lenta cessione, utili o controproducenti?

15/05/2024, 21:38

Errata-corrige: onduzione > conduzione (es. se si dà concime vicino all'apparato radicale delle piante è bene impiegare un concime a cessione controllata completamente avvolto).
Circa la biodegradabilità delle pellicole di rivestimento ci sono ricerche e credo anche norme europee (non so se già legiferate o in preparazione).

Re: Concimi a lenta cessione, utili o controproducenti?

16/05/2024, 20:03

Grazie del tuo intervento Alessandro, preciso ed esauriente come sempre.
Hai ragione nel dire che la scelta dovrebbe orientarsi principalmente sulla composizione del concime in rapporto alle colture da
nutrire, però francamente non mi aspettavo che nei meccanismi adottati per il lento rilascio si facesse ricorso a sostanze chimiche
non proprio naturali e salutari. In altre parole, non mi va molto a genio l'idea di utilizzare un fertilizzante che oltre agli elementi
nutritivi mi rilasci nel terreno anche sostanze tossiche o similtossiche.
Come ho gia citato in molti concimi a lenta cessione sopratutto quelli piu economici, ho notato che l'azoto ureico è combinato con
la formaldeide sostanza alquanto pericolosa... forse quelli piu pregiati tipo il NPK GOLD che utilizza il cosidetto ISUDUR, cioè
un formulato urea-aldeide, saranno magari migliori e piu sicuri però una certa perplessità mi rimane...
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