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Come ho fatto secche le cimici nel mio orto. E voi? 
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Di solito, cerco di salvaguardare la biodiversità nell'orto come nel resto del giardino. Il bosco e i prati da fieno che ho intorno mi danno una mano fornendo insetti di ogni tipo (purtroppo anche semi di erbe di ogni tipo che volano ovunque ad ogni taglio del fieno...).

Esasperato dal problema delle cimici, oggi ho trattato fagioli, pomodori e lamponi con un macerato di tabacco piuttosto forte (48 ore) arricchito di sapone molle vegetale.

Funziona. Con le più grosse bisogna insistere un po' e soprattutto non è sufficiente raggiungerle ma bisogna completamente irrorarle.

Ho cercato di non spruzzare le cime dove vedevo gli afidi (per diminuire il rischio di danneggiare le coccinelle).

Quest'anno il problema si era presentato in maniera minore (inverno più rigido e ondata di gelo tardiva) ma ora sono arrivate in grande quantità... penso che si siano moltiplicate nei campi di mais poco distanti (non ci sono altre coltivazioni vicine).
L'anno scorso non avevo mangiato quasi niente!

Avete altri consigli?
Purtroppo mettere le reti non mi è possibile (e poi con le reti mi sa che non arrivano neanche gli insetti utili...)


29/08/2017, 21:29
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Il macerato di tabacco contiene nicotina ed è molto tossico per gli insetti pronubi essendo molto simile ai neonicitinoidi. Usalo con cautela e rispetta un tempo di carenza vista la sistemia della nicotina


29/08/2017, 22:36
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Se ricordo bene il piretro funzionava abbastanza. Il problema è che ha una persistenza molto bassa e quindi sei sempre dentro a trattare con il rischio di selezionare con il tempo cimici più resistenti.
Io un anno esasperato dal problema su pomodoro mi ero rassegnato e avevo dato un trattamento sistemico, messo al momento giusto ti risolve buona parte del problema, l'unica cosa è che i pomodori in quel momento erano in maturazione e quindi quello che nel frattempo matura devi buttare via per rispettare il tempo di carenza (che poi nel mio caso il tempo di carenza era 7 giorni quindi ho buttato meno roba). Quest'anno ne ho un po' ma ho visto che preferiscono la soia del vicino :D


30/08/2017, 9:11
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Ho letto che quest'anno hanno fatto dei lanci sperimentali di antagonisti... speriamo bene.


30/08/2017, 16:18
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Il problema serio è stato l'arrivo della cimice asiatica. Lo scorso anno con l'autunno ne ho ho avuta una invasione direttamente in casa e attualmente gironzola per il mio giardino.
In agricoltura è temuta soprattutto dagli frutticoltori che stanno attrezzandosi soprattutto con reti anti-insetto (almeno laddove vengono stanziati sussidi, come in Emilia Romagna). Riguardo agli antogonisti al momento siamo solo in fase di studio e valutazione (ce ne sono tre interessanti, di cui due autoctoni e uno da importare dalle zone di origine della cimice asiatica).
Tra gli insetticidi tradizionali quello che ha dato migliori risultati è il clorpirphos-metile. A tal proposito mi unisco a una precedente raccomandazione circa l'uso di macerato di nicotina: magari avrà costo zero ma ricordo che il solfato di nicotina, un tempo impiegato come insetticida, è stato revocato da più di vent'anni e all'epoca era un prodotto classificato generalmente in Classe I (cioè la più pericolosa con tanto di emblema del teschio; intervallo di sicurezza 60 gg).

Metto un video di una conferenza tenutasi a Bolognia a febbraio di quest'anno appunto sulla cimice asiatica

https://youtu.be/4M7kmXNcoTo" target="_blank

P.S. per Kentarro
Dove hai trovato che la nicotina è sistemica nelle piante? Io ho vecchio manuale del Muccinelli ma non lo dà neppure come citotropico; come modalità di azione si legge contatto, ingestione ma soprattutto asfissia.


04/09/2017, 22:12
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Mi avevano detto che assomiglia molto alla molecola di imidacloprid quindi ho supposto che sia sistemico.


04/09/2017, 22:19
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In realtà la similitudine tra nicotinoidi (nicotina) e neonicotinoidi (come imidacloprid) è dovuta al fatto che entrambi agiscono sulle sinapsi nervose interferendo in modo agonistico sui recettori dell'acetilcolina (che è la sostanza che assicura la trasmissione dell'impulso nervoso) di tipo nicotinico (ne esitono altri detti di tipo muscarinico): ciò provoca un sovraeccitamento che porta alla paralisi.
I neonicotinoidi tuttavia agiscono con molta più efficacia sui recettori degli insetti rispetto a quelli umani per una questione di selettività chimico-molecolare e di cariche elettriche; negli insetti tali recettori si trovano nel sistema nervoso centrale (nell'uomo anche in quello periferico), ma mentre la nicotina supera con difficoltà la barriera ematoencefalica che protegge il sistema nervoso centrale degli insetti e perciò è un insetticida relativamente poco potente, i neonicotinoidi attraversano facilmente la barriera e quindi sono efficaci anche a basse concentrazioni. Per contro la nicotina intossica l'uomo in quanto agisce prevalentemente sul sistema nervoso periferico.

Il ricercatore dal cui articolo ho tratto le presenti informazioni conclude così: "In fondo in fondo, se ci pensate sospendere i neonicotinoidi per le api è come vietare il fumo agli uomi". Nel frattempo però qualcosa si è mosso in tale direzione: il Regolamento U.E., in fase di quasi completa applicazione, ha posto severi limiti di impiego ai tre più noti neonicotinoidi.

La sistemia per via fogliare di un prodotto dipende essenzialmente dalla sua capacità di penetrazione avviene attraverso la cuticola e le pareti cellulari per diffusione; successivamente la molecola viene assorbita dalle membrane cellulari con trasporto all'interno del citoplasma e infine traslocata (vd. fig.). Quindi anche in questo caso si tratta di una questione di struttura molecolare. Esistono sostanze coadiuvanti che aiutano la penetrazione dei prodotti fitosanitari promuovendo la canalizzazione attraverso le cere epicuticolari.


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05/09/2017, 1:41
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Il macerato di tabacco funziona ma non ha risolto il mio problema. Anche se faccio fuori tutte le cimici dell'orto, nel giro di 2 (due) giorni ne ho di nuovo la stessa quantità. Evidentemente si riproducono nei campi di mais dei dintorni (mi dicono anche su salici e altri alberi del bosco) e poi vengono a banchettare da me. Ho spruzzato il macerato a distanza di soli due giorni per tre volte ed ogni volta vedevo le cimici morire. Dopo ulteriori due giorni avevo esattamente la stessa quantità di cimici. Parliamo di due o tre cimici su OGNI pomodoro e fino a cinque cimici su OGNI baccello di fagioli. Lo stesso vale per le pere. Ogni giorno catturo e uccido un paio di cimici per OGNI singola pera dell'albero ed il giorno dopo la situazione è esattamente la stessa.


06/09/2017, 22:13
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Beh, io in questo momento ne ho una sulla lampada da scrivania, e quando taglieranno il mais temo ne arriveranno a reggimenti a cercar riparo al calduccio


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07/09/2017, 2:22
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ortostorto ha scritto:
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Il macerato di tabacco funziona ma non ha risolto il mio problema. Anche se faccio fuori tutte le cimici dell'orto, nel giro di 2 (due) giorni ne ho di nuovo la stessa quantità. Evidentemente si riproducono nei campi di mais dei dintorni (mi dicono anche su salici e altri alberi del bosco) e poi vengono a banchettare da me. Ho spruzzato il macerato a distanza di soli due giorni per tre volte ed ogni volta vedevo le cimici morire. Dopo ulteriori due giorni avevo esattamente la stessa quantità di cimici. Parliamo di due o tre cimici su OGNI pomodoro e fino a cinque cimici su OGNI baccello di fagioli. Lo stesso vale per le pere. Ogni giorno catturo e uccido un paio di cimici per OGNI singola pera dell'albero ed il giorno dopo la situazione è esattamente la stessa.


A questo punto intravvedere lo spettro della coltivazione al di fuori dei terreni, serre protette e isolate, non é più fantascienza ma dura necessità. Si ringrazia sempre la scienza per gli esperimenti in genere ed in particolare in ambiente di piattafome spaziali. :)

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Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'é un campo. Ti aspetterò laggiù. (Jalaluddin Rumi XIII s.)

Cosa importa se g'ò le scarpe rote - mi te vardo e me sento il cor contento. (La Ceseta de Transaqua)


07/09/2017, 13:40
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